LA TROIA INCONSAPEVOLE E IL CORNUTO
rilasciato 27.10.2016 in categoria sesso raccontoVi racconto un orgasmo che si è concretizzato in pochissimi minuti ma che è iniziato a crescere esponenzialmente almeno tre settimane prima.
Tanto intenso e sconvolgente, quanto breve.
Ho l' hobby di scrivere racconti a sfondo erotico. Tra questi, ne avevo scritto un racconto una decina di mesi prima; narravo una situazione particolare dove avevo confessato ad un mio vicino di casa, che mi sarei scopato volentieri sua moglie. Lui, sapendo che lei non avrebbe acconsentito a farlo davanti a lui, mi propose di farlo mentre sua moglie dormiva.
Certo, l’impresa non si presentava facile ma lui mi rassicurò dicendo che “quando dorme, lei non si sveglia nemmeno con le cannonate. Fidati!”
Mah… a me lei piaceva molto e valeva la pena tentare… Così fu e così andò. Mi scopai lei con la complicità del marito e pubblicai su Xhamster la narrazione di quanto vissuto in quella occasione.
Scoprì allora che era una fantasia comune a parecchi uomini.
Molti mariti mi scrissero confessandomi che si immedesimavano nel mio racconto e che avrebbero voluto vivere la stessa esperienza di quel marito e che molto volentieri mi avrebbero concesso di godere della loro “bella addormentata”.
Tra tutti coloro che mi avevano scritto, rimasi colpito dalla determinazione di un ragazzo in particolare: Alberto.
Mi scriveva da Pisa ma da subito la distanza (io sono a Roma) non sembrò un ostacolo. Iniziammo a scambiare opinioni e desideri sempre attraverso il sito.
Passando poi ad altri browser dove chattare era molto più immediato. Chiesi testimonianza ad Alberto della reale bellezza della sua donna. Mi mando un paio di foto. Subito verificai tramite le proprietà della foto, la data dello shitto e la macchina utilizzata. Erano attendibili e fatte la sera prima.
Nella situazione narrata nel racconto a cui accennavo, non ebbi tempo di far crescere così tanto la mia eccitazione: tutto si svolse nell’arco di poche ore.
Il pomeriggio confidai il mio desiderio verso la moglie del mio vicino e la sera stessa mi trovai a scoparmela accanto a lui nel letto. Ma qui, quel dialogo a distanza, mirato a quella bellissima fica, fece crescere in me un desiderio mai provato prima.
In questo caso, no. La situazione era diversa…
E non solo perché la proposta mi veniva da una persona che non conoscevo ma anche perché Alberto mi inviava ogni giorno nuove foto della sua donna; e poi perché non voleva utilizzare il sonnifero.
Voleva cioè, che la fottessi semplicemente mentre dormiva …
Ogni quattro o cinque giorni dopo un’oretta che Valentina (un nome che risultò essere davvero di buon auspicio per me) si era addormentata, saggiava le sue reazioni, palpandola, mettendoglielo in bocca, scopandola mentre lei era a pancia in sotto o raccolta in posizione fetale. La sua idea era che non dovesse aver modo di vedere in faccia chi la stava sgroppando.
Di quei suoi sondaggi, tutto lasciava intendere che una volta addormentata, se fossi subentrato io, non si sarebbe accorta di nulla.
Ed ogni giorno in me il desiderio enormemente. Insieme al mio cazzo voglioso di quella fichetta deliziosa.
Avevamo fantasticato talmente tante volte durante quel mese di scambi in chat che ormai restava soltanto da trovare il modo di realizzare quella fantasia.
Non mi dilungherò dicendovi con quale strattagemma ma alla fine andai a dormire da loro per due notti.
La prima sera io e Alberto eravamo troppo tesi e deviati dall’idea che io potessi in qualche modo conquistare Valentina e indurla a fare sesso con me da sveglia, mentre Alberto con una scusa avrebbe fatto finta di allontanarsi.
A Valentina, prima di andare a dormire, piace sorbire una tisana di menta calda, insieme al suo uomo. Una specie di rito di rilassamento che serve a stabilire che da li in poi la giornata è conclusa.
Provammo insomma a intenerirla con l’idea che io le avrei fatto un massaggio. Sono discretamente bravo e la cosa avrebbe potuto giocare a mio favore. E mentre la massaggiavo, dopo che si era fatta una doccia e mi si era adagiata sul letto, non senza qualche rimostranza, solo con gli slip indosso.
Alberto ricevette una telefonata (se l’era fatta col mio cellulare…) dove dichiarò che non poteva proprio fare a meno di uscire per ragioni di lavoro e disse a Valentina che la tisana avrebbe potuta berla in mia compagnia, senza dover attendere che lui facesse ritorno..
Lei, solo per pura cortesia, bevve quella tisana con me dopo che, lui era uscito e con molta diffidenza si lasciò ancora massaggiare da me.. Alberto si era posizionato dietro la finestra della stanza dove io continuavo a massaggiare Valentina.
Speravamo entrambe in un suo ripensamento. Ma… Insomma… incertezze, dubbi, paure… non si fece nulla quella sera.
Il giorno dopo, passammo tutta la giornata insieme e io non smisi un attimo di desiderare quella donna.
Avevamo in mente di fare un gita al mare. Prima di uscire, chiamai Alberto nella loro camera, approfittando che lei era in bagno. Gli chiesi di darmi una mutandina di Valentina, una delle sue preferite.
Lui senza battere ciglio, prontamente me la diede. E appena ebbi l’indumento tra le mani, tirai giù la lampo e me la attorcigliali attorno al cazzo; mi ricomposi, un attimo prima che lei entrasse nella camera da letto.
Mentre preparavamo il cesto del picnic, in cucina, arrivai più volte a sfiorarle impercettibilmente le chiappe. E, per liberarla dall’onere di farle tagliare il pane, mi avvicinai da dietro… per poggiarglielo alcuni secondi, tra le natiche.
Sembrava tutto involontario. Non per me…
L’avrei scopata per ore, tanto mi piaceva. Bella, giovane, ben fatta, elegante, sensuale.
Durante il tragitto verso il lago, in macchina mi misi dietro di lei e le sfiorai delicatamente il solco delle chiappette, dalla feritoia orizzontale del sedile, mentre mi carezzavo il cazzo fasciato dalle sue mutandine rosse.
La giornata passò senza intoppi, come tre vecchi amici. Anzi, quattro. Arrivati In spiaggia, si aggregò anche un altro amico di Alberto.
Alberto mi confessò che lui la sua Valentina se la sarebbe scopata davvero molto volentieri. Glielo aveva letto negli occhi svariate volte. L’aveva corteggiata mille volte davanti a lui.
Ma Alberto non voleva che ciò accadesse. Non con lui. Con me, si. Da me l’avrebbe fatta scopare molto volentieri.
Tornammo a casa.
Io e lui sapevamo che quella sarebbe stata la sera decisiva. Perciò una volta rientrati ci accordammo diversamente.
Stavolta, lui non se ne andò e lei risulto più rilassata della sera precedente e dopo dieci minuti che bevve la tisana, si rilassò fino quasi ad addormentarsi lì, in salotto. Alberto mi fece cenno che era quasi cotta e che ora dovevo solo aspettare che mi facesse cenno lui, per raggiungerli in camera. La tisana aveva fatto egregiamente il suo effetto e la giornata al mare aveva dato il colpo di grazia alla resistenza della bella Valentina.
Con questi stessi pensieri, Alberto cominciò a lavorarsela.
Io, nell’altra stanza, percepivo come amplificato, ogni piccolo rumore. Avevo il cazzo che mi scoppiava. l'avevo desiderata talmente tanto e talmente tante volte che potevo sborrare senza toccarmi.
Superai ogni remora.
Mi avvicinai alla loro stanza.
Alberto aveva lasciato la porta socchiusa.
Le stava leccando la fica. La stava preparando per bene… per me!
Tutto era in penombra e non capivo se lei era cosciente oppure no.
Per cui ritenni prudentemente, di tornare a nascondermi dietro al porta e attendere il segnale convenuto.
Dopo un po’ Alberto mi chiamò. Li raggiunsi cercando di non fare rumore. Smisi persino di respirare, per un attimo, per paura che si accorgesse di me.
Lei era a pancia in sotto e lui la stava chiavando.
Pochi colpi ancora e Alberto sborrò, e nell’uscire disse sottovoce: “Ora! Vai adesso… Non si accorgerà di nulla.
”
Lei, invece, mugugnava. Chissà cosa voleva dire… forse avvertiva qualcosa di diverso. Un cazzo più grande? di forma diversa? chissà?! Alberto la tranquillizzò, dicendole di avere pazienza perchè stava per venire. Ma lui era già venuto e chi stava per venire, stavolta, ero io.
Sentivo la sua fica allargata dal cazzo di Alberto e lubrificata dalla sua sborra ancora calda e vischiosa.
Confesso che diedi non più di dodici colpi e le sborrai dentro anche io.
La sborrata più rapida e intensa che abbia mai provato.
E spero che non sia l’ultima, con loro due….
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