Calda estate
rilasciato 12.10.2015 in categoria sesso raccontoEra una notte fresca, poca voglia di uscire ma Alessia voleva a tutti i costi vedermi.
Sono sempre stata una ragazza acqua e sapone, ma il rossetto rosso mi ha sempre valorizzato gli occhi verdi e il mio caschetto moro sbarazzino.
Sono uscita svogliata, ma la macchina di alessia aveva uno strano odore, o meglio l'asciugamano dietro mi ricordava qualcosa di famigliare.
”Ale ma questo odorino un po acre?”
”Diciamo che ho fatto la matta con stè, ma il porco ha centrato tutto tranne che la mia bocca ieri sera, e ha centrato l'asciugamano di mamma”
Ci siamo fatte una risata, ma una confidenza così spudorata mi scaldò leggermente.
Come sempre passammo a fare un aperitivo e rifiutare i simpaticoni di turno, quattro chiacchere e le solite banalità di una cittadina al mare.
Verso mezzanotte Ale mi chiese di dormire da lei, era come sempre triste e giù di morale, si faceva stè, ma si rendeva conto che lui se la scopava e basta e nulla più.
Una bella doccia, e tanta musica, la casa era tutta nostra.
Ci addormentammo, io la abbracciai e sentii un certo brivido, era davvero tonica come sembrava e profumava un po di salsedine, i suoi capelli riccioli erano indomabili e conservavano sempre quell'aroma dopo una calda giornata in spiaggia.
La intravidi che usciva dalla doccia, era non troppo alta, con una folta chioma ricciola castana e un color ambrato della pelle, frutto di giornate al mare a ridere e scherzare al sole….. Un corpo tonico, simile al mio, ma splendidamente incorniciato da uno sguardo nocciola intenso come non mai.
La notte fu calda, ma nonostante questo le rimasi attaccata per ore, godendo della sua presenza.
Al mio risveglio lei mi guardava seduta sul divanetto d'angolo, fumava un drum, e rideva.
”Frà hai sudato un po stanotte?”
”Hey non fumare di prima mattina, ma certo che si, tremavi tutta”
”A me sembra che tu tremassi in un mio caldo sogno”
SI alzò e mi baciò sulla fronte, sbuffandomi in faccia un po di fumo.
Mi preparai ed andai in bagno, ero bagnattissima, le mie mutandine erano davvero sporche. Strano….
Sono cose che mi capitano solo quando mi eccito, o mi tocco durante la notte, ma non succedeva dalle superiori.
Mi chiese dalla cucina se volevo andare al mare con lei, il costume me lo dava lei. Non volevo andarci, odiavo tutti quei porci dei suoi amici, ma sentivo una certa attrazione verso di lei, molto insolita.
Parlammo del più del meno, ma mi rivolgeva più attenzioni del solito, mi sfiorava le mani.
Mi pettinò i capelli e mi diede un po di coccole, il collo rinacque, e sentivo una certa pressione intima.
Ma fu il viaggio in auto che mi fece trassalire, mentre eravamo in auto mi mise una mano sulle cosce, e mi diede una leggera stretta al quadricipite, so che è tutto tranne che un punto erogeno, ma mi bagnai molto, e feci una spece di gemito e la intravidi mordersi un labbro. Fù un piccolo viaggio silenzioso.
Arrivate al mare ci fù un momento di gelo, lei salutò i suoi amici e baciò stè, e non mi considerò finchè non sentì dirmi:
”Hey ma non ti vuoi cambiare?”
”Si scusa Ale ero persa a sentire discorsi idioti, da gente idiota”, odiavo proprio i suoi amici.
Arrivate in cabina entrammo, e per la prima volta dopo anni la vidi nuda, era così sensuale, così erotica. Si mise lentamente il suo due pezzi chiaro, risaltava tantissimo sulla sua pere color del miele bruno.
Mentre mi mettevo il reggiseno realizzai che mi sarei dovuta togliere le mutandine davanti a lei, lei ridacchiava..
”qualcosa non va? dai frà non fare la timida”
Io rossa come un peperone mi tolsi le mutande, ma vidi il suo sguardo, aveva visto, erano umide da prima…
Mentra alzavo lo sguardo sentì che mi spingeva con il suo corpo contro la parete, fredda, della cabina.
Non riuscii a dire nulla, la sua bocca colse la mia, e mi baciò con passione. Non capivo la situazione, spalancai gli occhi e boffonchiai un, ”scusa ma cosa”, e lei indietreggiò, mi posò un dito sulle labbra…. Shhh o ti sentiranno tutti.
Sentivo le persone fuori dalla cabina, ma la musica forte e il mormorio spengevano qualsiasi suono non fossero bambini e urla goliardiche.
Lei allungò una mano, e sfiorò la mia partè più proibita, io arrossì e sentivo il calore pervadermi… Era strano, Era bello.
La baciai, e gustai il sapore della sua lingua, le sue labbra e il sapor di ciliegia del suo glow stick.. Era tutto irrele, sensuale e proibito allo stesso tempo, non avevo mai baciato una donna, nemmeno per scherzo alle medie..
Il pensiero si ruppe quando sentì il suo dito scivolare dentro di me, con vigore, con abilità, una donna sa cosa ama, e trasmise tale cosa in me, io non mi ero mai sensità così calda e dilatata.
Lei mi sussurò all'orecchio:
”Stupita? ora sentiamo che sapore ha la tua passione per me”, così dicendo mi spinse le spalle al muro, divaricò le mie gambe mentre scendeva in ginocchio e lo fece……..
Sentì la sua lingua sul mio clitoride, e una sensazione che mi travolse come noi mai, stava aspirando con forza, mi stava prosciugando…. Io abbassando lo sguardo cedetti legermente nel vedere che i miei umori colavano ai lati della sua bocca…
Era sconvolgente, era splendido….
Aggiunse una mano, e sentivo che i movimenti mi facevano trassalire sempre più, la mia intimità si contraeva, pulsava e il mio sederino si dilavata sotto gli artigli di lei che si era avvinghiata alle mie natiche, credo che si accorse di quei miei movimenti, e lamano scivolò..
SI leccò un dito, lo passo sulla mia lei e mi penetrò con decisione l'ano. Era un'emozione, drastica, ne bella ne brutta, drasticamente proibita…. lei era a quanto pare molto esperta e mi sciolse in questo intreccio di dita, al punto che mormorando un flebilee gemito venni con forza..
Imbarazzata la allontanai con le mani, lei era sotto di me,e i mei umori avevano sporcato i suoi capelli e viso, per non parlare del liquido in terra.
Lei si alzò, mi passò un dito sulle labbrà, e disse…” Grazie”, mi baciò e mi sussurò si seguirla alle docce, si mise un accappatoio e sparì all'esterno.
Posso giurare, di averla sentita salutare calorosamente una persona, e ridere ad una battuta su un gol di un loro amico, lei era una dea, io era a malapena in grado di capire cosa provassi in quel momento…
Il caldo era forte, ma il fuoco in me non si spense mai più….
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