Al Chiringuito

Martedì doveva essere la mia giornata di trasgressione con Giulia ed alla fine non c'eravamo neanche viste.
Ci pensavo, avevo provato a chiamarla ma non mi rispondeva e non richiamava.
Probabilmente si era offesa. Non ero pentita della mia scelta ma ero dispiaciuta.
Mi ero comportata male, l'avevo messa da parte. In fondo lei non aveva nessuna colpa.
Nello stesso pomeriggio di Martedì con Raul eravamo andati a mangiare qualcosina nel chiringuito di Anna e di Cristina, la sua amica.

Avevamo decisamente bisogno di recuperare energie dopo il sesso sfrenato fatto in mattinata ed anche in una parte del pomeriggio.
C'era poca gente in giro. Nel pomeriggio chi non va in spiaggia si riposa.
Con Anna e Cristina si parlava di organizzare una serata tutti insieme, ma alla fine non avevamo deciso niente.
Anna aveva un comportamento abbastanza equivoco al punto che mi aveva destato dei sospetti.
Mi stava sempre vicino, quasi addosso.

Mi toccava ed accarezzava i capelli. Diceva che erano bellissimi.
Ma era il suo sorriso che dava da pensare.
Era decisamente un bel sorriso ma piuttosto malizioso.
Anna era una gran bella ragazza, oltre ad un fondo schiena perfetto aveva anche un bel viso.
Un sguardo che ti metteva in soggezione.
Con lo sguardo ti calamitava e ti metteva in difficoltà. Ed io lo ero.
Non riuscivo a guardarla negli occhi più di tanto.

Poi la presenza di Raul mi condizionava.
Raul non sapeva delle mie debolezze saffiche e io ci tenevo a non farmi scoprire.
Anna, approfittando che Cristina si occupava dei pochi clienti presenti e con Raul si era allontanato per delle sue telefonate lavorative anche se era in vacanza, era sempre vicino a me.
Continuava a farmi complimenti, oltre ai capelli, sull'abbronzatura, sulle mie gambe, sul mio portamento ed altro.
Mi corteggiava era evidente.

Molto discreta per non farsi capire ma ci provava.
Si era inoltre lasciata andare ad una confidenza che spiegava anche il perché Raul in mattinata mi aveva portata al suo chiringuito.
Per andare in centro città dal mio hotel si doveva passare davanti al suo chiringuito.
Il giorno precedente con Raul eravamo andati in centro a comprare il costume.
Anna mi aveva notato. Successivamente riconoscendo Raul quando lui era andato a prendersi il caffè, una volta volutamente preso confidenza con lui, gli aveva chiesto chi era quella ragazza che era con lui il giorno prima, ma soprattutto gli aveva chiesto di portarmi lì.

Alla mia domanda del perché di tutto questo Anna si era giustificata dicendo che gli faceva piacere avere belle persone nel suo chiringuito.
Cercavo di non scompormi anche se la situazione si stava per me piacevolmente delineando?
Anna era davvero bella e mi piaceva spiarla.
Quando si alzava per un dare aiuto a Cristina il mio sguardo era fisso sul quel culetto con le chiappe che fuoriuscivano dai suoi mini short.

Mi era già rimasto impresso nella mente in mattinata.
Credo che Anna un paio di volte si fosse alzata apposta per farselo guardare visto che tornava subito a sedersi al mio fianco senza avere dato un reale aiuto a Cristina.
Nel frattempo Raul era tornato dalle sue telefonate ed con un aria abbastanza contrariata aveva detto che doveva partire. Era stata indetta una riunione in Germania e lui doveva essere tassativamente presente.

Aveva però aggiunto che sarebbe partito solo lui per qualche giorno.
La reazione di Anna era stata per una ulteriore conferma di quanto già sospettavo.
“Allora Giovedì visto che sei sola vieni a ballare con noi. Una serata tra donne” aveva detto.
Da una parte mi dispiaceva restare da sola senza Raul, ma l'idea di una trasgressione mi entusiasmava.
L'idea di mettere le mani sul quel culetto sballava i miei parametri.

Mille pensieri mi balenavano in testa in solo momento.
Che intenzioni aveva Anna? Erano veri i miei sospetti? Ma soprattutto Giulia! Mi mancava.
Anna prima che noi andassimo via mi aveva chiesto di scambiarci il numero di telefono e che domani pomeriggio visto che ero da sola avrebbe fatto il possibile di venire un paio d'ore in spiaggia facendosi sostituire da Cristina.
Nel pomeriggio il locale era più tranquillo e già altre volte le ragazze si erano alternate per concedersi un paio d'ore di relax.

Avevo accettato, ma a Giulia che gli avrei detto?
L'avevo abbandonata e mi dispiaceva. Avevo provato a richiamarla ma continuava a non rispondere.
Non l'avevo vista per il resto della giornata.
L'avevo cercata in spiaggia ma non c'era.
Di sera non ci incrociavamo mai. I nostri orari erano diversi.
Speravo di vederla quella sera visto che con Raul eravamo rientrati presto.
Avevo guardato verso il suo balcone ma aveva le tende chiuse.

La mattina seguente Raul era partito prestissimo.
L'avevo accompagnato io in stazione. Destinazione Milano e poi l'aereo per la Germania.
L'auto me l'aveva lasciata, tanto venerdì sarebbe ritornato.
A quell'ora Il chiringuito di Anna era ancora chiuso.
C'ero andata più tardi a fare colazione ma c'era parecchia gente e non c'era stato modo di parlare più di tanto.
Solo il tempo per Anna di dirmi di passare a prenderla nel pomeriggio per andare al mare.

Giulia non mi aveva telefonato. Era proprio arrabbiata.
Nonostante fosse una splendida giornata non me la sentivo di andare al mare e di affrontarla.
Avevo deciso che dopo la colazione di andare per shopping in centro.
Avevo voglia di vedere gente.
Ero stata in giro tutto il tempo senza comprare nulla ma intanto riflettevo.
Ero in difficoltà con Giulia.
Mi faceva sentire in colpa.
Che fare?
Farmi vedere in spiaggia con una come Anna che cosa avrebbe comportato?
Rischiavo di perderla completamente.

O magari l'avevo già persa.
Trasgressione o senso di colpa?
Poteva almeno rispondere al telefono. Probabilmente era stato quello che mi aveva fato decidere di andare avanti per la mia strada.
Ero passata a prendere Anna nel pomeriggio.
Avevo fatto prima una capatina in hotel per rinfrescarmi.
Con il cuore a mille per il rischio di rivedere Giulia c'eravamo dirette in spiaggia.
Potevo anche cambiare spiaggia ma a quel punto avevo deciso così.

“Che bello andare con te in spiaggia sono proprio contenta” diceva Anna
“Anzi sai che facciamo? Torniamo indietro, prendiamo la mia bici e quella di Cristina ed andiamo a Levante. Vedrai che spiaggia appena fuori paese. Si sta tranquille, in bici impieghiamo cinque minuti”.
Faceva tutto lei, ma a me andava benissimo. Anzi, mi aveva risolto tutto.
In effetti cinque minuti ed eravamo arrivate.
Una lunghissima distesa di spiaggia libera molto bella praticamente deserta.

La zona non era abitata.
Non c'era nessuno. Non era ancora alta stagione e sulla spiaggia c'erano sono noi due.
In lontananza, ma molto in lontananza si intravedevano isolate persone sdraiate a prendere il sole.
Anche dalla vicina strada era impossibile vederci perché c'era la ferrovia che ne impediva la visuale ma soprattutto ne impediva l'accesso.
C'erano subito sdraiate sui nostri bagno asciuga.
Anna aveva un fisico da modella, alta un bel seno.

Perfetta.
Non parlavo molto era Anna che prendeva l'iniziativa.
“Visto che non c'è nessuno mi metto in topless” aveva detto.
Si era tolta il reggiseno mostrando un bellissimo seno, misura giusta, capezzolo piccolo.
Si era anche abbassata leggermente il costume per guadagnare qualche centimetro di abbronzatura.
Mi sentivo già eccitata. Ma stavo sulle mie. Chissà perché ma pensavo ancora a Giulia.
“Ma tu non ti spogli? Che ti vergogni? Dai lasciati andare.

Dai mettiti in topless. O ti spogli tu o ti spoglio io con la forza, sei talmente bella, dai fatti vedere”aveva detto.
“Spogliami tu, adoro essere spogliata” le avevo risposto con uno sguardo da provocazione pura.
“Ok, non mi provocare. Adesso vedi. Guarda che ti tolgo anche le mutandine” aveva detto con tono scherzoso. Ma non so quanto scherzoso.
“Fai tu. Sono qua. Vediamo se ne sei capace” le avevo risposto in modo ancora più provocante.

Il mio era stato un chiaro invito.
“Non mi sfidare” aveva detto e mentre lo diceva si era messa a cavalcioni su di me che ero sdraiata a pancia in su.
Mi aveva slacciato il reggiseno facendomi alzare leggermente.
“Che bel seno che hai” e mentre lo diceva avevo sentito le sue mani che mi sfioravano i capezzoli. Avevo emesso un gemito di piacere.
Gemiti sempre più intensi perché Anna non si fermava ed io che mi abbandonavo sempre di più.

Le sue mani che mi accarezzavano i capezzoli mi mandavano fuori giri.
Mi guardava con quel suo sguardo magnetico. Uno sguardo che mi eccitava tantissimo.
“Ti piace vedo” aveva sussurrato.
“Da impazzire” avevo risposto.
Anna aveva dato un rapido sguardo in giro nel timore arrivasse qualcuno o qualcuno che ci potesse vedere. Ma eravamo proprio da sole.
Restando in quella posizione aveva messo una sua mano nelle mie mutandine.

Avevo passerotta ormai strabagnata.
Le sue dita la farfugliavano delicatamente.
Muoveva le dita come poche.
Sembrava quasi che fossi io a toccarmela.
Faceva esattamente quello che avrei fatto io se mi fossi masturbata.
Mentre lei mi toccava la passerotta si era infilata l'altra mano nella sua di passerotta.
Era eccitantissima vederla così mentre si masturbava. La sentivo godere. Ansimare di piacere.
Per interminabili minuti raggiungendo orgasmi continuati eravamo rimaste in quella posizione.

Era lei a controllare se fosse arrivato qualcuno.
Infatti si era fermata e sdraiata al mio fianco quando in lontananza aveva visto qualcuno avvicinarsi.
Per fortuna erano solo di passaggio.
Ero stata io a dirle di restare sdraiata. Le posizioni si erano invertite.
Adesso ero io a prendere l'iniziativa.
Non mi ero messa a cavalcioni ma restando al suo fianco ma girata al contrario.
Avevo la sua passerotta davanti ai miei occhi.

Mi sarebbe piaciuto toglierle le mutandine ma era troppo rischioso.
Le avevo scoperto completamente la passerotta spostandole solo l'elastico.
Una passerotta fantastica. Completamente rasata. Sembrava disegnata con il pennello.
Avevo incollato le mie labbra su quelle della sua passerotta.
Le farfugliavo il clitoride con la lingua. Ne sentivo tutto il suo nettare.
Non mi preoccupavo di controllare se si stesse avvicinano qualcuno perché avevo notato che era lei a farlo da come si guardava in giro muovendo,la testa.

Anna in quella posizione mi poteva toccare.
Anche lei aveva spostato l'elastico delle mie mutandine e mi sgrillettava il clitoride.
Entrava ed usciva dalla passerotta con due dita alla volta. Su e giù. Su e giù. Su e giù.
Mi sarebbe piaciuto che lei me la baciasse ma capivo che non era possibile.
Non sarebbe più stata in grado di controllare se stesse arrivando qualcuno.
Ma era talmente bello baciarla e sentire le sue dita dentro che mi andava bene così.

Le muoveva alla perfezione. Spingerle fino in fondo e toglierle al momento giusto.
Era stata lei che dopo un suo orgasmo da urlo aveva detto di controllare io se stesse arrivando qualcuno.
Con la forza mi aveva allontanata e girata, infilato la sua testa tra le mie gambe e iniziato a baciarmela. Era bravissima. Non capivo più niente.
Era per uno sbrodolamento unico, una lingua fantastica.
Talmente ero uscita di testa che non mi era accorta dell'arrivo di gente.

Per fortuna era stata lei ad accorgersene, ma credo non avevamo fatto in tempo.
Nel dubbio ci siamo alzate ed allontanate scherzandoci sopra.
In spiaggia iniziava ad arrivare gente e non era stato possibile ulteriori approcci.
Non c'eravamo baciate, sarebbe stato il massimo.
Me l'aveva fatto notare anche lei.
Lungo la via del ritorno le avevo chiesto di Cristina.
Aveva ammesso di avere avuto una storia con lei ma che era tutto finito.

Avevano entrambe una nuova storia con altre donne.
“Forse viene anche la mia compagna a ballare, ti spiace” mi aveva chiesto.
“Un po' si” Le avevo risposto
Non mi sembrava una cosa proprio così carina.
“Lo so non è carino, ma ormai ero d'accordo così con lei. Però finito la discoteca posso accompagnarla a casa sua e tu potresti venire da me. Che ne dici”?
“Si può fare” le avevo risposto fingendomi interessata.

Non mi piaceva proprio sta cosa.
Attendere che la sua compagna andasse a casa per sostituirmi a lei.
In quel momento la lasciavo pensare che fosse così.
Avevo ancora voglia di Anna.
Voglia di vederla nuda.
Alla fine non le avevo neanche visto quel culetto da favola.
Bel dilemma. Il culetto di Anna o tentare di riprendermi la splendida Giulia?
Laura.

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com