Sonia, l';avvocato
rilasciato 06.07.2016 in categoria sesso raccontoL'incontro con Andrea generò come sempre una serie di sensazioni struggenti in Sonia, solo che ora non c'era più traccia di quel sentimento giovanile in esse, piuttosto c'era un chiaro principio d'eccitazione sessuale. Sonia non si sconvolse, in fondo se lo aspettava, solo non sapeva come fare per lenire il doloroso senso di vuoto, la voglia che percepiva nascere sempre più forte in sé. Non aveva alcun'intenzione di spingersi tra le braccia di quell'uomo che era, oramai, solo più il simbolo del suo vecchio amore, ma non riusciva ad allontanarsi da lui e dalla sua voce.
-Sei sempre bellissima… ma non vedo più l'allegria, la determinazione o solo la speranza nei tuoi occhi. Quella magnifica luce che avevano un tempo!
Sonia resto spiazzata da questa frase diretta, apparentemente innocente, ma potenzialmente in grado d'introdurre un discorso molto intimo. Poteva dare una qualsiasi risposta; stroncare sul nascere il discorso profondo e spingere la discussione su un livello più ameno oppure seguire l'invito ed iniziare a parlare di se. Portando Paolo ad aprirsi allo stesso modo.
L'incontro con Andrea generò come sempre una serie di sensazioni struggenti in Sonia, solo che ora c'era un chiaro principio d'eccitazione sessuale… Sonia non si sconvolse, in fondo se lo aspettava, solo non sapeva come fare per lenire il doloroso senso di vuoto, la voglia che percepiva nascere sempre più forte in sé. Non aveva alcun'intenzione di spingersi tra le braccia di quell'uomo che era, oramai, solo più il simbolo del suo vecchio amore, ma non riusciva ad allontanarsi da lui e dalla sua voce.
Durante l'aperitivo si tenne in disparte, fece di tutto per non farsi notare da lui, temeva i suoi occhi, le mani e la sua voce. Aveva indosso, è vero, la biancheria acquistata in quel negozio e sentiva le autoreggenti premere sulle cosce così come le natiche lasciate scoperte dal sottile filo del perizoma. Aveva cercato queste sensazioni per ricavare da esse una forma di sicurezza sul proprio aspetto fisico e sulla femminilità che voleva ancora essere in grado d'evidenziare in se.
Voleva sentirsi desiderabile quanto lo era stata anni prima, quanto i suoi compagni di classe potevano ricordare di lei, ed i molti sguardi ammirati che si sentiva addosso lo confermavano.
– Sei sempre bellissima… ma non vedo più l'allegria, la determinazione o solo la speranza nei tuoi occhi. Quella magnifica luce che avevano un tempo!
-Gli occhi riflettono il mio stato d'animo, è noto. L'allegria, la fiducia nel futuro, la voglia di correre sempre più degli altri, la spensieratezza e l'allegria se ne sono andate tempo fa… è normale! Siamo cresciuti dal liceo.
– Sì, ma tu avevi qualcosa di unico nei tuoi occhi. Forse mi sono espresso male… avevi una luce che scaldava, che incitava… tu credevi in qualcosa e irradiavi chi ti stava vicino. – disse Andrea
– Forse, ora, è solo noia… o disillusione. – affermò Sonia dopo un lungo istante. Non noia nel senso esteso del termine, direi meglio “mancanza di stimoli”. Corro tutto il giorno per un motivo o per l'altro, il tempo non basta mai… quindi non si può parlare di noia.
Però mi mancano nuovi stimoli, la mia vita è piatta, tranquilla… statica!
– Allora sei bisognosa di nuovi stimoli! – domandò Andrea con un sorriso d'intesa.
– Scemo! – rise Sonia – Ma tu pensi sempre a quello?
Sonia percepì una fitta allo stomaco, le parole di Paolo l'avevano colpita pur essendo chiaramente uno spudorato tentativo di portare il discorso su temi intimi.
-Ma non ti puoi immaginare cosa ho in mente per te, questa notte! – disse lui mentre appoggiava dolcemente la mano sulle gambe di Sonia, la sua “Marchesa del Pompino”.
– E cosa vorresti propormi di tanto eccitante, la solita scopata?
-Una notte di “fuoco” con te…. – continuò….
– Vedrai… sarà veramente qualcosa di nuovo, di stimolante. Fidati di me.
– Vieni con me! – la invitò lui mentre allontanava la mano.
Sonia mugolò in segno di disapprovazione poi disse:
– Dammi almeno un bacio, poi portami dove vuoi e fammi godere!
Quando la ragazza varcò la soglia della camera da letto di lui, aveva già superato gli ultimi dubbi ed era pronta, ma non poteva essere preparata alla presenza di Luca.
Silvia guardò Andrea e poi Luca, si aspettava che l'ultimo, compresa la situazione, si alzasse dal letto su cui giaceva ancora vestito ed uscisse dalla camera. Sicuramente tra i due amici c'era l'intesa di lasciare il posto al primo che sarebbe entrato in compagnia, ma il ragazzo non si alzò. Luca fissò a lungo Sonia poi la salutò con esagerata gentilezza. – Luca potrebbe rimanere con noi, se ti va… – propose Paolo
Sonia, che pensava di essere abituata a tutto, sgranò gli occhi stupita dalla proposta dell'amico, faticava a comprendere tutte le implicazioni di quella proposta.
Sul momento si sentì offesa, trattata come merce, come una puttana, e stava per voltarsi ed uscire sbattendo la porta. Poi, gli occhi di Luca, incredibilmente innocenti e carichi di speranza le fecero capire quanto fosse desiderata anche da lui.
– Tanti anni fa mi avevi parlato di un tuo ricorrente sogno erotico. Un desiderio intimo e segreto che eri sicura di non soddisfare mai… che temevi di non avere il coraggio di soddisfare mai.
Ora puoi farlo!
-Ciò che potrebbe accadere in questa stanza… non uscirà da qui se non nei nostri ricordi. – le sussurrò Andrea
Silvia riaprì gli occhi per fissare quelli di Luca, amico di Andrea dai tempi delle scuole elementari, seduto sul letto, quindi sollevò il viso verso quello di Andrea e dischiuse le labbra in cerca di un bacio. Persa nella stupenda sensazione di quelle labbra a contatto delle proprie e nella crescente eccitazione si sentì portare verso il letto e spingere verso il basso sino a sedersi sul bordo.
Improvvisamente le mani sul suo corpo divennero quattro, le carezze si moltiplicarono e con esse la percezione del piacere. Sonia non oppose alcuna resistenza alle mani che scivolavano sulle gambe, che sollevavano la gonna, s'intrufolavano sotto la camicetta e ne slacciavano i bottoni. Restò immobile, con gli occhi chiusi, a godersi le sensazioni che nascevano da ogni punto del suo corpo solleticato da quelle mani, le aveva dappertutto oramai, pelle contro pelle. L'eccitazione era quasi incontrollabile, nella mente non vi era più traccia dei dubbi di poco prima, rimaneva solamente il desiderio di non perdersi neppure un istante di quell'orgia di sensazioni piacevoli.
Non riusciva a comprendere cosa le stessero facendo, i punti stimolati erano troppi per seguire il piacere nato da ognuno di loro. Sonia, abbandonato il suo stile da famoso avvocato del Foro di Napoli, gemette poi sussurrò:
-Spogliatemi!!
I due amici l'accontentarono. Abbandonarono per un istante il seno, la vulva, i fianchi e le gambe per sfilarle del tutto la camicetta e la gonna, le tolsero di dosso la biancheria ma le lasciarono le calze e le scarpe.
Silvia apprezzò questo gesto, si sentiva diversa con qualcosa ancora indosso, specie quei due simboli di femminilità. Era in attesa delle loro mani, ora che nulla si opponeva più a lunghe carezze sulla pelle, ma ricevette uno stimolo ancor più intenso dalla lingua di Luca che le scivolava sulle calze in direzione del pube. Sonia aprì completamente le gambe, ansiosa di ricevere quella lingua tra le labbra della vagina, nello stesso tempo non dimenticò il membro di Andrea che le si stava avvicinando al viso.
Ingoiò l'asta del ragazzo nel preciso istante in cui Luca spingeva con forza la lingua sul clitoride. Un'esplosione di piacere le invase il corpo, il sapore di maschio in bocca e lo stimolo in basso portarono Silvia in uno stato d'eccitazione che raramente aveva provato. Aspirò con forza e succhiò il membro mentre faceva scorrere la mano per tutta la sua lunghezza, si sentì subito gratificata dal lungo mugolio di piacere emesso da Andrea e s'impegnò al massimo per strappargli subito un orgasmo.
Si rese conto di poter fare ciò che voleva senza preoccuparsi di spremere subito il suo amante, tanto ce n'era un altro pronto a soddisfarla. Fu questa scoperta a farla godere più dello stimolo che riceveva in basso.
Luca era impietoso, non mollava per un istante il proprio ritmo, Sonia trasmetteva ad Andrea il piacere che riceveva, forse troppo intenso. Andrea si allontanò bruscamente da lei per poi fissarla con gli occhi carichi di stupore.
Sonia apprezzò quello sguardo, le piaceva stupire, dimostrarsi al di là delle aspettative.
“Sconvolto? Aspetta a vedere questo!” pensò.
La ragazza si sollevò con l'aiuto delle mani appoggiate sul materasso e si portò verso il centro del letto, s'adagiò distesa con le gambe aperte poi disse:
– Vieni! – rivolta a nessuno in particolare.
Lei sapeva che Andrea non avrebbe raccolto l'invito, aveva sentito il suo glande ingrossarsi tra le labbra e alcune sporadiche gocce di seme sulla lingua, era troppo vicino all'orgasmo per entrare in lei senza rischiare di venire subito.
Come previsto fu Luca a sollevarsi e posizionarsi timidamente sopra di lei, indeciso se indossare o no il profilattico. Era quello che voleva, accogliere Luca sotto gli occhi di Andrea, un modo simpatico per ringraziarlo di quella serata da lui organizzata.
– Prendimi! – sussurrò a Luca
Il ragazzo scese lentamente sino a portare il pene contro la vulva, attese un movimento favorevole di Silvia poi spinse penetrandola. Lei inarcò la schiena sollevandola dal letto mentre lui si spingeva sempre più a fondo nel ventre, quando lo sentì tutto dentro gemette e rantolò qualche parola che il ragazzo non comprese.
– Muoviti, fottimi!” – lo pregò Sonia ad alta voce visto che lui non si muoveva.
Luca iniziò a muoversi su di lei, usciva quasi completamente poi rientrava, inizialmente con dolcezza, poi notato come lei spingeva il pube incontro al suo quando scendeva, prese a penetrarla sempre più intensamente. La dilatazione interna e la copiosità della lubrificazione consentivano a Luca un ritmo indiavolato. Lei seguiva il ritmo, non aspettava che lui spingesse a fondo, si faceva sempre incontro incurante dell'espressione allucinata di Andrea.
Quando Silvia riusciva a spostare lo sguardo sull'amico, rimasto in piedi ed in disparte, trasformava la propria espressione in una di puro piacere, più di quanto provasse in realtà, era eccitata dagli occhi di Paolo, da come scrutavano il suo corpo sotto quello di Luca, se li sentiva addosso.
Quando si ritenne soddisfatta di quell'iniziale amplesso disse a Luca che voleva cambiare posizione, il ragazzo si sollevò a malincuore da lei, convinto di dover cedere il posto all'amico, ma si ritrovò steso sul letto con Sonia che prendeva posizione sopra di lui.
Lei si sistemò a cavallo di Luca, prese il membro e se lo posizionò tra le labbra della vulva, scese appena lo percepì correttamente indirizzato. Silvia si spinse sino in fondo aprendo le gambe per aderire completamente al corpo di Luca, poi iniziò a muovere solamente le anche con un espressione di puro piacere sul viso. Dimenticò tutto il resto, in quel momento esisteva solamente quel pezzo di carne, dura, che aveva profondamente piantato nel ventre.
Si muoveva in modo da sentirlo al meglio, contraeva e rilasciava ritmicamente la muscolatura interna mentre ondeggiava lentamente con le anche. Non si sollevava da lui, non lo faceva scorrere in se e nemmeno cercava uno stimolo esterno sul clitoride. Le era sufficiente quella presenza dentro per godere. Quando ritenne d'essere pronta, fisicamente e psicologicamente, si lasciò cadere su Luca e senza farlo uscire da sé chiamò Andrea.
– Avanti, vieni anche tu… fatemi impazzire!
Paolo non si aspettava questa richiesta, era convinto che lei si sarebbe limitata a prenderne uno mentre succhiava l'altro.
Una doppia penetrazione andava al di là di ogni più perversa speranza. Era eccitato dall'idea di penetrarla analmente mentre lei aveva dentro Luca ed era felice che le avesse riservato quella parte del suo corpo. Salì sul letto e si sistemò dietro di lei che già aveva sollevato il sedere in attesa; ne dilatò le natiche e solleticò l'ano con un dito inumidito, quindi spinse il dito dentro di lei. Silvia rantolò di piacere e si dilatò.
– Sei pronta, vedo. – le disse Andrea con voce rotta dall'emozione
– Prendimi! Anche tu… dai! – riuscì a dire lei
Lei spinse per dilatare l'ano al massimo e lo sentì, improvvisamente, entrare.
Fu un esplosione di piacere misto ad un dolce dolore che lei sapeva apprezzare, urlò incurante del sottile spessore delle pareti della camera. Quando il dolore passò rimase la sensazione d'essere piena di due uomini e tornò a godere pur rimanendo immobile.
I ragazzi compresero il suo stato ed iniziarono un lento movimento all'unisono. Silvia si rifiutava di pensare, di realizzare appieno ciò che stava facendo, si limitava a godere. Era un piacere troppo intenso per rovinarlo con la razionalità, era invasa dagli stimoli tanto da non riuscire più a comprenderne l'origine.
Ebbe un primo ed improvviso orgasmo, del tutto inatteso ma intenso, quasi feroce nel suo sviluppo. I ragazzi non si fermarono, continuarono a muoversi senza badare ai lunghi ed a stento soffocati gemiti.
L'interno del suo corpo, in preda alle contrazioni involontarie, era troppo piacevole per fermarsi.
– Ora riempitemi! Riempitemi… tutti e due!
Questa frase entrò nelle orecchie di Luca che già a stento tratteneva il piacere, la voce di Silvia riuscì a rompere tutto il castello d'autocontrollo che si era costruito e venne immediatamente. Silvia lo sentì ansimare e contemporaneamente lo percepì pulsare dentro il ventre, allora si spinse contro di lui, lo prese completamente dentro mentre anche Andrea spingeva per eiacularle nel profondo dell'intestino.
In un lampo di lucidità Sonia comprese che due uomini stavano iniettando il loro seme contemporaneamente nel suo corpo, quest'immagine riuscì a donarle un secondo, meno intenso forse, ma più lungo orgasmo.
Terminarono di godere che Sonia ancora provava un languido piacere, Andrea uscì da lei liberandola; lei si sollevò dolorante da Luca e crollò stesa sul letto, quindi chiuse gli occhi e rimase immobile a godersi ciò che rimaneva del piacere.
Luca e Andrea la lasciarono sola, consci che doveva accettare ciò che aveva appena vissuto senza interferenze esterne.
Silvia, forse, si appisolò fisicamente distrutta; nel dormiveglia sentì un lungo bacio sulla fronte ed una carezza sul viso mentre la voce di Luca le sussurrava un “grazie”. Solo più tardi, non sapeva quanto tempo fosse trascorso, si ritrovò ad osservare stupita il seme che colava dalla vagina e ad analizzare il leggero dolore all'ano.
Dopo quel nuovo amplesso non aveva nemmeno più la forza di recarsi in bagno per una doccia, voleva lavarsi, eliminare ogni traccia dal proprio corpo di quella notte di follia, ma in fondo era bello risvegliarsi ed avere le prove che non aveva sognato.
Si appisolò stretta al suo vecchio amico Andrea. , felice d'aver ceduto alle sue lusinghe. Non provava alcun senso di colpa così come sapeva che non n'avrebbe provati il giorno seguente quando avrebbe salutato, per sempre, l'amico. Era stata solo una parentesi della sua vita, se avesse provato il desiderio di rivivere quell'esperienza, senza dubbio, i protagonisti non sarebbero stati né Luca né Paolo. Non poteva permettersi d'arrivare a provare qualcosa di più che una semplice attrazione sessuale nei loro confronti.
Ora non si sentiva più sciatta e intorpidita dai quieti anni di un matrimonio piatto e privo di emozioni…sapeva di riuscire a dare e a ricevere emozioni forti…..soddisfatta sorrise a se stessa e pensò…”Per ora può bastare”……
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