ROSSELLA E JOLI SI RITROVANO
rilasciato 06.04.2013 in categoria sesso raccontoROSSELLA E JOLI SI RITROVANO
La nostra vacanza ( ) è finita ormai da quasi un mese ma gli strascichi negativi continuano.
Rossella è tornata devastata dal viaggio e comincio a pentirmi di non essere intervenuto a fermare tutto quello che è successo al mare.
Mia moglie è odiosa ed irritabile, gira per casa nervosa come una gatta, trascura i lavori domestici ed anche se stessa, rifiuta i miei approcci sessuali e parla con me giusto lo stretto necessario.
Spesso è apatica ed assente, se ne sta lì seduta a fissare il muro persa nei suoi pensieri.
Non ha neppure disfatto la sua valigia, lei che è sempre stata così precisa.
Questa situazione mi sta stressando, ho cercato più volte di parlarne ma lei taglia sempre corto.
Fino a stasera….
Siamo a letto, io sto leggendo. Lei come al solito si rigira insonne.
All’ improvviso si mette a sedere sul letto, senza guardarmi mi sibila:
“Come avete potuto farmi questo?”
“In che senso?”
“Lo so che tu e Joli avete scopato? Come avete potuto?”
La sua voce è stridula, mai vista così incavolata.
“Scusa, Rossella, ma mi pare che anche tu non sia stata casta e pura! Te la sei portata a letto per una settimana e io non ho detto nulla perché mi stava bene così, ti ho detto che non consideravo come tradimento che tu facessi sesso con una donna…. ma insomma, il pompino a Luca l’ hai fatto tu, mica io!”
“Se è solo per questo non ci siamo limitati al pompino…”
“Ah, benissimo, te lo sei pure scopato!”
“Non so cosa mi ha preso, l’ ho seguito solo perché volevo si calmasse, poi all’ improvviso ho avuto la curiosità di vedere come lui fosse, di sapere cosa provasse Joli a fare l’ amore con lui…Joli
mi mancava al punto di volere essere lei… e così…”
“…e così glielo hai preso in bocca!”
Rivedo la scena, Rossella in ginocchio tra le gambe di Luca.
Ci risiamo, ancora una volta la gelosia lascia il posto all’ eccitazione.
“Com’è stato scopare con lui?”
“Beh, lui è giovane e sportivo, ma se vuoi la verità non e la sono goduta poi molto, continuavo a pensare a Joli, alle sue carezze, ai suoi baci…”
Adesso davanti agli occhi ho Joli, sulla spiaggia, il ricordo del suo splendido corpo, la sua tenerezza…mi viene duro e lo faccio notare a Rossella.
“Come puoi pensare di scoparmi? Maiale! Ti dico io cosa fare…”
Si alza rabbiosa, apre la valigia buttandone a terra tutto il contenuto.
Rovista un po’ e poi mi lancia un paio di slip.
“Tieni, usa questi per farti una sega, me li ha dati quella troietta della tua amica, li indossava la sera del nostro primo bacio ed hanno ancora l’ odore della sua patatina… la zoccola me li aveva dati come pegno d’amore…la stronza!”
Si rifugia in bagno ed io porto i minuscoli slip sul viso, sanno ancora di Joli.
Me ne guardo bene dall’ usarli come ha suggerito Rossella, li ripongo ben piegati nel mio comodino.
Rossella non torna a letto, dorme sul divano, e io me ne sto a guardare il soffitto senza riuscire a dormire.
Devo fare assolutamente qualcosa.
Il giorno dopo aspetto l’ora di pranzo e chiamo Joli sul cellulare:
“Ciao, passami Luca”
“Ehi, sei tu, come…”
“Passami subito Luca!” Le urlo interrompendola.
“Luca, dobbiamo parlare, così non ce la faccio più”
“Ehm, – è decisamente imbarazzato -dammi un minuto che vado nell’ altra stanza…eccomi, dimmi!”
Gli racconto di Rossella e del suo comportamento da quando siamo rientrati.
Lui ascolta senza interrompermi.
“Rossella mi ha anche detto di quello che è capitato tra voi, ma stai tranquillo che quella è l’ ultima cosa che mi turba”
“Beh, anche Joli mi ha raccontato tutto, all’ inizio non ero molto felice, ma poi, visto quel che ho fatto con Rossella…. In ogni caso anche Joli è intrattabile, nervosa e mi evita. Sono d’ accordo, dobbiamo fare qualcosa. Devo scappare, adesso, ci sentiamo nei prossimi giorni”
Il giorno dopo mi chiama
“Sono Luca, ci ho pensato molto.
Non sono certo felice che la mia ragazza abbia perso la testa per un’ altra, ma la amo troppo per perderla, tu che dici?”
“La penso come te, sicuramente potrebbe non essere un capriccio ma se le teniamo lontane è peggio. Rossella si lamenta che non si sono neppure salutate e che Joli non le ha dato il numero di telefono, senza contare che considera ciò che abbiamo fatto io e Joli un grave tradimento da parte di entrambi”
“Hai ragione, dobbiamo fare qualcosa, ragioniamoci sopra”
Lo risento pochi giorni dopo.
“Forse ho la soluzione, dimmi cosa ne pensi. Che ne dici se mi faccio prestare da amici una casetta sul lago per il prossimo weekend? Saremo noi quattro soli, avremo tutto il tempo di parlare e chiarirci tra noi. Non siete vicinissimi ma si può fare,no?”
“Sarebbe fantastico, non so però come convincere la iena, ci provo!”
A cena affronto Rossella:
“Lunedì prossimo devo andare a Lecco per lavoro, se vuoi possiamo partire sabato e farci un weekend sul lago, ci sono un sacco di bei posticini da visitare, tipo Varenna o Bellagio.
Lecco è molto carina e ci sono un sacco di bei negozi, potremmo anche…”
Mi gela: “Vacci da solo”
La sera però a letto mi chiede qualche dettaglio in più.
Le spiego che ho un appuntamento per una consulenza, che vista la distanza non me la sento di fare il viaggio da solo in giornata e che volendo il mio cliente potrebbe ospitarci nella sua seconda casa sul lago.
“Ci penso e ti dico”
“Veramente vorrei saperlo entro domani, se ci deve ospitare non posso fargli organizzare tutto all’ ultimo momento”
“Ok, se la cosa è importante vengo anche se non ne ho voglia”
Appena fuori casa chiamo subito Luca e gli confermo il tutto, lui mi dà tutte le indicazioni necessarie a raggiungerli.
Ci vedremo il prossimo sabato direttamente sul lago.
Le indicazioni di Luca sono state molto precise, trovo subito la loro casetta, una piccola costruzione nel centro del paesino di Vassena, con una bellissima terrazza esterna coperta da rampicanti e vista sul lago, distante meno di un centinaio di metri, sotto la terrazza un box trasformato in rimessa per il gommone che Luca e Joli hanno in società con altri amici.
C’è anche un piccolo porticciolo riparato, da dove d’estate partono per le loro gite sul lago.
A Rossella il posto piace molto, nota subito la trattoria lì vicino. Lei adora il genere.
Finalmente abbozza un sorriso, per tutto il viaggio non ha detto una parola e ha guardato fissa fuori dal finestrino assorta in chissà quali pensieri.
Esito a bussare alla porta, sono combattuto tra il desiderio di rivedere Joli e il timore della reazione di Rossella.
“Che aspetti?”
Busso e mi apre Luca con un gran sorriso.
Rossella è pietrificata, mi guarda incavolata nera.
“Che cazzo è sta storia?”
Si volta per andarsene quando dall’ interno arriva la voce di Joli.
“Chi è, caro?”
Mia moglie esita solo un secondo, poi spostando malamente Luca si precipita all’ interno.
Joli è al centro della piccola sala e guarda Rossella con occhi sgranati
“Ma…. ”
In due passi Rossella la raggiunge e senza dire una parola le pianta due schiaffi.
Sono preoccupato, non mi aspettavo una reazione del genere e guardo Luca, anch’ egli basito.
Rossella grida isterica “Non farlo mai più!”
Scoppia in lacrime, abbraccia Joli e ripete come una litania “Mai più, mai più, mai più…. ”
Finalmente Joli si riprende dalla sorpresa dalle sberle alza le braccia a circondare la sussultante Rossella con le braccia.
“Mi sei mancata da morire, Rossella. Ho cercato di dimenticare ciò che è successo tra noi ma mi è impossibile”
Joli continua ad accarezzarla come una farebbe una mamma, poi le solleva il mento e fissandola negli occhi la bacia.
Il solo contatto delle labbra sextena una tempesta di sensazioni ed emozioni, le loro lingue si intrecciano con bramosa violenza, le mani scorrono sui loro corpi senza fermarsi.
Sfogano davanti a me e Luca tutta la loro rabbia, il loro senso di vuoto, mentre noi restiamo muti a guardarle.
Finalmente si staccano, hanno entrambe gli occhi lucidi di lacrime, si tengono le mani e si guardano sorridendo senza parole.
Ciascuna sembra bearsi della visione dell’altra.
E’ Joli a prendere l’iniziativa: “Vieni, andiamo di là”
Spariscono nella camera da letto e chiudono la porta a chiave.
Luca mi guarda con aria interrogativa e stranita “Che facciamo?”
“Che vuoi fare, ce ne andiamo a fare un giro, tanto siamo di troppo, le nostre signore non usciranno dal letto tanto volentieri. ”
Torniamo dopo un’ oretta, ma le nostre signore, come previsto, sono ancora rintanate in camera da letto.
Io e Luca ci rassegniamo a mangiare un boccone da soli, nella graziosa sala da pranzo con splendida vista sul lago di Lecco.
Dopo il pranzo decidiamo di farci un altro giro.
“Ti porto a Lecco, ci sei mai stato?”
“Un paio di volte, ma solo di passaggio per la Valtellina”
Gironzoliamo un po’ per la bella cittadina, grazie alla bella giornata il lungolago è pieno di gente che passeggia nonostante la temperatura non sia delle più miti.
Luca mi descrive i posti, parliamo un po’ di tutto ma mai di Joli e Rosella.
“Ci facciamo una birretta? Andiamo in piazza XX Settembre, tutta la cosiddetta vita di Lecco è lì, bar Commercio o Bar Frigerio. ”
Solo dopo la seconda birra seppur esitando Luca solleva l’argomento.
Mi racconta che Joli è tornata dalla vacanza totalmente trasformata, che è nervosa, che non vuole più fare l’ amore con lui. Io sorrido amaramente e gli confermo che Rossella si comporta allo stesso modo.
Gira intorno al discorso ma poi non resiste più e mi fa la domanda che aspetto da ore:
“Dimmi la verità, ti sei scopato Joli?”
“Lei non ti ha detto niente?”
“Non l’ha voluto ammettere, ma non l’ ha neppure negato”
Alzando un po’ la voce mi chiede seccato:
“Devo assolutamente saperlo, non ci dormo la notte”
Non mi piace il suo tono aggressivo, così decido di comportarmi da stronzo:
“Quando non dormi pensi anche al pompino che ti ha fatto Rossella?”
Diventa viola e comincia a balbettare imbarazzato:
“Scusa, non volevo, ma lei era così bella e sexy, io ero fuori di me, non so come sia capitato, scusa”
Essendo un bastardo non posso che infierire:
“So esattamente ciò che avete fatto, quello che non ho visto con i miei occhi me l’ha raccontato mia moglie”
Si strozza con la birra.
“Guarda che in ogni caso non c’è alcun problema, io e Rossella abbiamo superato queste cose, odio il termine ma siamo quella che si suol definire una coppia aperta…e poi…. sì io e Joli abbiamo scopato, quindi siamo pari!”
“Cazzo, lo sapevo! Guarda un po’ che casino ho combinato…e sai perché? Perché quando ho visto Joli diventare sempre più amica di Rossella ho sperato di poterle coinvolgerle in un numero a tre…”
“Qua sì che ti do del bastardo! Almeno potevi organizzare un numero in quattro, egoista!”
“Già, non ci avevo pensato, sai mi avevi dato l’ impressione di essere uno che certe cose non le fa”
”Stai pure tranquillo che se si presentasse l’ occasione non sarei certo io a tirarmi indietro!”
“Dimmi….
Come è stato scopare con Joli?”
“Una meraviglia, è una ragazza dolcissima e sexy da morire, e tu con Rossella?”
“Bellissimo, Rossella è molto sensuale ed appassionata, non l’ avevo mai fatto con una donna così…. ” Si interrompe imbarazzato
“Finisci pure la frase! Stavi per dire una donna così vecchia, vero?”
“Sì, scusa”
“Il termine corretto è matura, ma la puoi chiamare anche vecchia babbiona, a me non importa, basta che non ti faccia sentire da lei!!”
Sbottiamo entrambi in una risata liberatrice che ci fa capire di avere lasciato tutto alle spalle e di essere pronti per iniziare una bella e sincera amicizia.
“Stefano, pensi che magari stasera le due ragazze dopo che si sono sfogate per bene accettino un numero in quattro?”
“Ho i miei dubbi, ma mai dire mai!”
Torniamo alla casetta rinfrancati e di buon umore.
Le due donne sono ancora rintanate in camera.
Busso alla porta:
“Ragazze, usciamo a cena? Fatevi belle che vi portiamo in vita a Bellagio”
Dopo un consulto bisbigliato è Rossella a rispondere:
“No, grazie, non ci va di uscire.
Piuttosto Joli dice che qua vicino c’è una pizzeria, potreste andare a prenderci un paio di pizze ed una paio di birre”
“Noi non mangiamo certo una pizza da soli, ve le portiamo e poi porto Stefano alla Trattoria Al Batel, voglio fargli assaggiare il pesce di lago”
Quando torniamo con le pizze mi tocca bussare alla porta della camera da letto ancora chiusa a chiave. E’ Joli ad aprire, socchiude la porta quanto basta perché le passi i cartoni con le pizze e le due birre.
Indossa un’ampia T-shirt ed ha le magnifiche gambe nude.
“Volete dei piatti?”
”No, grazie, va bene così”
Prima che chiuda la porta riesco a vedere l’ interno della camera, anch’essa piccola come la sala da pranzo: un grande letto matrimoniale la riempie quasi tutta, intravedo delle finiture in legno e la finestra con le tendine bianche e le persiane chiuse.
Il letto è sfatto, sembra un campo di battaglia, le lenzuola sono stropicciate e in più punti macchiate, i vestiti delle due ragazze sono sparsi ovunque in terra, solo una piccola lampada da luce alla stanza.
Sparsi sul letto noto anche alcuni giocattolini interessanti: un dildo di discrete dimensioni spunta da sotto il cuscino, accanto delle palline legate con un cordino, mi chiedo di chi siano, Rossella non ha mai gradito i sex toys.
Rossella, appoggiata alla spalliera del letto, è nuda con un lenzuolo che la copre parzialmente: è di una struggente sensualità che mi stringe il cuore.
Vorrei dare una spallata alla porta, correre da lei, stringerla tra le braccia e dirle quanto è bella e quanto la amo, ma Joli mi sbatte la porta in faccia e la chiude a chiave.
Io e Luca ce ne andiamo mesti in trattoria.
L’ambiente familiare, la vista del lago, il lavarello in salsa verde, ma soprattutto le due bottiglie di vino bianco ci tirano su il morale.
Come sospettato al nostro ritorno non ci sono novità, ma almeno siamo sereni e abbiamo passato una bella serata come due vecchi amici, parlando del più e del meno.
Rassegnati approntiamo il divano letto e ci mettiamo a nanna.
Nonostante la cena abbondante non riesco a dormire, mi giro e mi rigiro finché non getto la spugna e mi metto sulla poltrona davanti al camino con addosso una coperta di pile.
Penso a Rossella, al nostro rapporto, a quello che è capitato in vacanza ed a quello che sta capitando qui.
Non voglio perderla ma non ho neppure voglia di vederla in queste condizioni.
In fondo Luca ha ragione: quello che è nato come un eccitante gioco erotico dalle prospettive interessanti si è trasformato in un incubo.
Mi sono appisolato da poco quando sento alzarsi la coperta: è Rossella, con addosso la stessa t-shirt che indossava prima Joli. Sorridendo mi si mette in braccio e mi abbraccia forte.
Sto per dirle qualcosa ma mi zittisce con un dito sulla bocca “Ssssst, non dire nulla, tienimi stretta”
Appoggia la mia testa sul mio petto, sento l’odore di Joli sui suoi capelli.
Alla luce tenue del camino, riflessa nel grande specchio antico guardo Rossella e vedo i segni della intensa giornata passata a letto, ha le labbra gonfie e tumefatte, segni rossi sul collo, il mento arrossato.
Ad un certo punto alza la testa e mi guarda negli occhi.
“Grazie”
“Grazie di cosa?”
“Per avermi assecondata in questa pazza avventura, per avermi portato qui, per avermi lasciato vivere questa esperienza meravigliosa…grazie per avermi sopportato, grazie per essere così come sei…lo sai che ti amo, vero?”
Il cuore mi batte forte e le do un lieve bacio sulle labbra.
Lei mi trattiene e risponde al bacio teneramente, restiamo lì a limonare come due adolescenti.
Luca si è svegliato ma fa finta di niente, seguo il suo sguardo allo specchio e vedo il motivo di tanto interesse: il culo di Rossella è solo parzialmente nascosto dalla coperta, la t-shirt le è risalita sulle cosce mostrando una piccola parte delle sue chiappe. Rossella si è assopita tra le mie braccia, faccio un cenno a Luca e gli sorrido.
Vedo che la sua mano si muove piano sotto le lenzuola e gli strizzo l’occhio.
Sollevo del tutto la maglietta di Rossella, mostrandogliela interamente, lui nota sicuramente i profondi graffi che le solcano il culo, da dove sono non lo posso giurare, ma scommetto che vede anche parte dei peli della sua patatina. Gli faccio un gesto con la mano stretta a pugno, un chiaro invito ed un incoraggiamento che lui raccoglie immediatamente.
Inizia a masturbarsi piano con gli occhi fissi sul culo di mia moglie.
Con un gesto gli indico di spostare le lenzuola.
Ora lo vedo bene, le gambe larghe il cazzo duro come un bastone.
La luce del fuoco fa sembrare il suo glande color porpora, l’ombra sul muro lo fa sembrare enorme, lo fisso affascinato, è la prima volta che un uomo si masturba sotto i miei occhi a meno di due metri di distanza.
Il fatto che si stia masturbando su mia moglie non mi da certo fastidio, anzi mi riempie d’ orgoglio sapere che Rossella può eccitare un ragazzo dell’ età di Luca.
Non c’è alcuna traccia di gelosia in me, anzi, sono molto eccitato e il mio cazzo è duro come una roccia.
Viene con un gemito soffocato e i lunghi fiotti che gli ricadono sulla pancia sembrano non finire mai. Continua a toccarsi lentamente, con le mani impiastricciate del suo sperma.
Gli sorrido, complice e grato.
Ci svegliamo quando il sole è già alto, dalla finestra il lago è meraviglioso.
Mentre preparo il caffè Rossella si siede sul letto al fianco di Luca, gli dà un leggero bacio sulla fronte e, indicando le inequivocabili macchie di sperma sulle lenzuola, gli chiede maliziosamente: “Cosa hai combinato, monello?”
Lui è visibilmente imbarazzato e non risponde.
“Non osa raccontarti che si è fatto una sega guardandoti il culo nudo!”
“E tu che ne sai?”
Le racconto la scena, senza nasconderle che le ho alzato la maglietta per esporla allo sguardo di Luca in tutta la sue bellezza.
Il suo imbarazzo, manifestato da un lieve rossore dura solo un secondo.
“E ti sei eccitato anche tu, scommetto!”
“Mi ha eccitato da morire sapere che un uomo si stava masturbando a meno di due metri da me e soprattutto mi ha arrapato da matti il sapere che eri tu l’oggetto del suo desiderio. Se non avessi avuto paura di svegliarti me lo sarei toccato anche io!”
“Ma siete proprio due bei maialini!”
“Senti chi parla! Noi non siamo stati a letto tutto il giorno a fare gli sporcaccioni come tu e Joli!”
Luca finalmente si rilassa e ci godiamo insieme questo momento di serena complicità.
L’aroma del caffè sveglia Joli che appare sulla porta mentre si stiracchia come una gattina.
Indossa solo la giacca del pigiama ed è sensuale da morire, le gambe nude, il seno che si intravede appena.
E’ assonnata ed anche lei porta i segni della giornata di sesso passato con Rossella, gli occhi gonfi, il mento arrossato, sulle cosce dei segni rossi ed un paio che diventeranno presto dei lividi.
E’ magnifica, l’immagine vivente della lussuria.
Si butta sulla poltrona, raccoglie le gambe sotto di se e mentre lo fa riesco a scorgere un lampo della sua patatina.
Prende la tazza con due mani e la porta alla bocca soffiando sul caffè bollente: pazzesco come adesso sembra giovane ed innocente e solo un attimo fa sembrava così dissoluta.
Si accorge finalmente che Rossella è sul letto accanto a Luca e la guarda con fare interrogativo e perplesso.
Rossella le fa un sorriso smagliante, apre le braccia e la invita.
Lei si alza pigramente e si accomoda accanto ai due.
Si coccolano come tre cuccioli nella cuccia, sono tenerissimi.
Metto su un altro caffè e mi metto anche io tra loro.
Stiamo distesi per un po’, senza dire né fare nulla.
Luca propone gita e pranzo a Bellagio, stranamente le due accettano volentieri e vanno in camera a prepararsi dopo una lunga doccia, che naturalmente fanno insieme.
“Non avevo previsto un’ uscita e non ho nulla da mettere” dice Rossella.
“Guarda tra le mie cose, qualcosa trovi di sicuro, comincia a mettere questo” E le lancia un minuscolo tanga color violetto.
“Ho due taglie più di te, come posso mettere qualcosa di tuo?”
“Prova questa gonna elasticizzata”
“Ma su di me sarebbe indecente!”
“Meglio,no?”
Si preparano lasciando la porta aperta, sono ancora mezze addormentate e così gironzolano per la stanza in intimo.
La scena è arrapantissima, nonostante la semplicità dei loro gesti.
Io e Luca le guardiamo ammirati.
“Che fate, spiate?”
“Beh, lo spettacolo è di quelli da non perdere!”
Rossella strizza l’occhio maliziosa:
“Non vi metterete a masturbarvi, spero!”
E racconta a Joli l’avventura della notte.
Joli ride come una pazza:
“Mi piacerebbe proprio vedervi, ma non adesso, ho una fame da lupi!”
Passeggiamo per Bellagio, è bello lasciare andare avanti le due donne per ammirare i loro culetti fasciati da gonne aderenti, più di tutti Rossella che ha la gonna talmente piccola che le scopre quasi tutte le cosce e fa risaltare il tanga di Joli ma soprattutto è divertente vedere gli uomini che si girano al loro passaggio, quelli sposati che fingono di nulla e le spiano di nascosto dalle mogli ed i singles che le ammirano spudoratamente.
Due bei ragazzi sulla trentina tentano un approccio che le due, da brave zoccolette, sembrano incoraggiare.
Ridono, flirtano e i due sembrano galletti nel pollaio. Le seguono fino ai portici, dove Rossella con fare malizioso dice loro: “Credo non abbiate niente che ci possa interessare, vero Joli?”
“Non saprei, bisognerebbe approfondire meglio”
Uno dei due si porta la mano sui calzoni, facendo risaltare la sagoma dura che contengono.
Le due ridacchiano, ma Rossella li gela baciando Joli sulla bocca.
I due restano basiti e se ne vanno smoccolando ed insultandole.
Luca li vorrebbe inseguire per far loro rimangiare gli insulti, ma lo trattengo.
“Stai calmo, non vorrai rovinare l’atmosfera!”
“Ma hanno dato delle troie alle nostre donne!”
“…perché, non lo sono?”
E giù a ridere come pazzi.
Passiamo davvero una bella giornata e sulla strada del ritorno ci fermiamo in una trattoria.
E’ un ambiente molto familiare, semplice e rustico, con pochi tavoli illuminati da basse lampade soffuse.
Joli e Rossella si siedono fianco a fianco di fronte a noi.
E’ bellissimo guardarle insieme, così diverse eppure così affiatate.
Si guardano, si sorridono e spesso la mano di una finisce sotto il tavolo, sextenando ulteriori risolini.
Non abbiamo ancora finito gli antipasti ed abbiamo già scolato una bottiglia di prosecco gelato.
Le due si bisbigliano qualcosa nell’ orecchio e ridono di nuovo, all’ improvviso sento un piede accarezzarmi la gamba e risalire.
Mi porto un po’ avanti sulla sedia controllando che la tovaglia copra quello che sta accadendo sotto il tavolo.
Non può che essere il piede di Joli che arriva fino ai miei pantaloni, sfregando su e giù.
Sono comodo e beato, mi godo il massaggio mentre mangio uno squisito risotto al pesce persico con gli occhi fissi in quelli di Joli, che mi strizza l’occhiolino e ammicca.
Con indifferenza slaccio i pantaloni e libero il mio uccello duro come un sasso.
Lei porta entrambi i piedi su di esso e comincia una sega libidinosa.
Sentire i suoi piedini caldi fasciati dalle calze sfregarmi l’ uccello mi manda in estasi, soprattutto quando lei continua imperterrita parlando con la proprietaria, una bella donna, simpatica, robusta e sui sessanta, arrivata per i secondi.
Luca sembra strozzarsi con il vino, dalla posizione di Rossella capisco che sta ricevendo lo stesso servizio da parte di mia moglie.
Sto per esplodere e fermo Joli: “Fai la brava! Mi stai facendo morire!”
“E’ quello che vogliamo, farvi diventare matti!”
“Guarda che lo state facendo da due giorni, puttanelle che non siete altro!”
Luca è tutto sudato ed a un certo punto strabuzza gli occhi e porta il tovagliolo sotto il tavolo.
Rossella ridacchia: “Joli, spero tu abbia un paio di calze di ricambio da prestarmi!”
Ci alziamo dal tavolo un paio d’ore e tre bottiglie di vino dopo, la signora ammiccante
Ci dice “Ragazzi se non state nella pelle abbiamo un paio di camere libere al piano di sopra!”
Rossella la spiazza: “A dir la verità ce ne basterebbe una sola!”
La signora arrossisce e con un gran sorriso replica “Beati voi, non sapete cosa darei per essere dei vostri”
La guardo bene, ha un bel sorriso, due occhietti vispi e due tettone enormi: “Ora abbiamo una cosa in sospeso, ma chissà che non ci rivediamo!” “Ci conto!”
In macchina Luca guida prudente, la strada stretta con consente distrazioni, Joli e Rossella sul sedile dietro ridacchiano e si palpeggiano, dopo neanche duecento metri le loro mani sono già in azione sotto le gonne.
“Ma siete proprie delle maialine, non potete aspettare di arrivare a casa?”
“No, quando siamo vicine non possiamo resistere!”
Arriviamo finalmente alla nostra casetta dove stappiamo un’altra bottiglia che Luca aveva messo in frigo per festeggiare il nostro incontro.
L’atmosfera è carica di elettricità, siamo tutti piuttosto alticci, propongo un brindisi alla
nostra amicizia.
Luca solleva il suo bicchiere “Alla serenità ritrovata”
Rossella rilancia: “Alla nostra nuova vita!”
Joli: “Al nostro amore!”
La nuova razione di vino sextena l’ euforia in Joli, che abbraccia Rossella sbaciucchiandola.
Mia moglie non si tira indietro e ricomincia un bello spettacolino.
Vedere così da vicino le due donne che si baciano e si toccano ovunque ci lascia senza fiato.
Quando Joli infila la mano sotto la gonna di Rossella e comincia a toccarla io e Luca cominciamo a sudare.
“Andiamo di là”
Ci alziamo tutti e quattro ma Joli maliziosa dice: “Ci avete spiato mente ci vestivamo, ora vi facciamo vedere come ci spogliamo, state qua buoni e bravi”
Piazziamo le sedie e attraverso la porta aperta le ragazze si esibiscono in tutto il loro splendore.
Sono in piedi in mezzo alla stanza accennando un ballo lento, mentre le lingue si intrecciano e le mani scorrono lungo i loro corpi.
“Ferme! Ho un’idea”
Mi faccio aiutare da Luca a spostare tavolo e sedie, creando uno spazio al centro della sala e poi spengo tutte le luci, lasciando solo il fuoco del camino a rischiarare la stanza. Noi maschietti ci mettiamo belli comodi sul divano e le due ricominciano da dove le avevo interrotte.
Senza smettere di ballare al ritmo di una musica che è solo nella loro testa si spogliano lentamente.
I loro vestiti cadono a terra, presto seguiti dai reggiseno.
Rossella si inginocchia davanti a Joli, le abbassa i collant lasciandola con le sole minuscole mutandine e comincia ad accarezzarle le gambe sempre più su.
Infila due dita sotto l’elastico degli slip e li abbassa con una lentezza esasperante.
Appoggia il viso tra le cosce di Joli che ci volta la schiena.
Le sue gambe sembrano cedere sotto i colpi della lingua di Rossella, Joli vacilla, poi inarca la schiena “Vengo, oh mio Dio, mi stai facendo venire” Grida schiacciando la testa di mia moglie ancora di più contro di sé.
Rossella si alza ed in solo colpo si toglie calze e mutandine.
Ricomincia a baciare Joli sulla bocca, sul collo e sulle tettine sode e perfette.
Le ombre vacillanti del fuoco rendono lo spettacolo dei loro corpi sudati una visione celestiale.
Guardo Luca: ha lo sguardo fisso sulle due e si sfrega il cavallo dei pantaloni.
Anche io sono davvero eccitato e prendo l’iniziativa: apro i calzoni, me lo prendo in mano e comincio a masturbarmi con lunghi e lenti movimenti di su e giù.
Lui si fa coraggio e fa lo stesso.
Rossella se ne accorge e gira Joli verso di noi appoggiandosi alla sua schiena e sfregando la sua patata contro le chiappe della ragazza.
Le porta una mano tra le gambe e la accarezza, entrambe hanno gli occhi fissi sui nostri cazzi in movimento.
Si sdraiano poi sul tappeto proprio ai nostri piedi e Joli scende lungo il corpo di Rossella baciando ogni centimetro del suo corpo fino ad arrivare in mezzo alle sue gambe.
Basta poco perché Rossella cominci a mugolare sempre più forte fino a raggiungere un orgasmo travolgente. Joli alza la testa , vedo chiaramente la sua bocca umida di saliva e dei succhi di mia moglie che la prende per la testa e la porta a sé leccandole le labbra.
Si fanno passare due grandi cuscini del divano e si sdraiano di fronte a noi a gambe aperte e sollevate, le due patatine ben curate piazzate proprio sotto i nostri nasi, ciascuna davanti all’uomo dell’altra.
Le loro mani scendono tra le gambe e si toccano mentre noi facciamo lo stesso.
E’ così bello vedere come le loro dita giocano sui loro clitoridi, su e giù lungo le loro patatine umide.
Ora siamo in quattro a masturbarci guardandoci negli occhi.
Sto per venire, Joli se ne accorge e mi fa inginocchiare davanti a lei.
“Aspettami, sto per venire anch’io”
Queste parole, dette con la voce arrocchita dal piacere mi fanno impazzire, non posso resistere e vengo subito inondandole il pancino piatto.
Luca viene un attimo dopo sopra Rossella, spruzzandole le tette e il mento.
Ho avuto un orgasmo così intenso da non riuscire a muovermi. mi adagio contro Joli, sento l’umido tra noi mentre la bacio.
Ci vuole un po’ prima che ci si ripigli e si decida di andare a letto.
Ci buttiamo tutti e quattro sul lettone, accarezzandoci pigramente e scambiandoci coccole.
Presto non si capisce più chi stia carezzando chi e la temperatura sale di nuovo, io e Luca siamo di nuovo pronti.
A sorpresa Joli si alza e dice a Luca, tendendogli la mano:
“Vieni, ho voglia di fare l’amore con te, solo con te.
Scusate ragazzi, ma ho bisogno di stare da sola con il mio uomo”
Poco dopo dalla sala giunge il cigolio delle molle del divano letto: Luca ci sta dando dentro mica male!
Ansiti e mugolii raggiungono un volume piuttosto alto, cosa che eccita me e Rossella tanto da iniziare una bella scopata.
Sono di nuovo sul punto di venire quando mia moglie si ferma: “Aspetta, vieni senza fare rumore”
Ci avviciniamo alla porta socchiusa e spiamo Joli e Luca mentre scopano.
La mano di Rossella è già sul mio affare, mi prende una mano e se la porta tra le gambe: è fradicia.
Joli prende il cazzo di Luca in bocca e se lo fa venire dentro.
Mia moglie si inginocchia e mi chiede di fare altrettanto. La accontento ben volentieri!
I due tornano a letto pochi minuti dopo: “Scusatemi ancora, ma avevo davvero la necessità di stare da sola con Luca, ne sentivo proprio il bisogno fisico, dovevo riappropriarmi di lui e del suo corpo”
La perdoniamo, ovviamente!
Siamo stremati ma appagati e felici ci lasciamo scivolare nel sonno.
E’ notte e sento qualcosa di strano dietro di me, mi accorgo che tra un bacio e una palpatina Luca è finito alle mie spalle, il suo cazzo duro appoggiato tra le mie chiappe. Lo guardo storto a lui sembra dormire beatamente, mi sposto in avanti ma poco dopo è di nuovo appoggiato.
Ancora un poco più in là ed ecco che arriva.
Sono sul bordo del letto e rischio di cadere se vado oltre anche solo di un centimetro.
Non some ha fatto, ma mi ha appoggiato il suo uccello nel solco tra le chiappe, lo sento caldo e duro, è impressionante quanto sia liscio e morbido.
Sono pietrificato dall’imbarazzo, sto per alzarmi dal letto quando Luca comincia pian piano a sfregarlo su di me.
“Quasi quasi gli do un cazzotto” penso.
Ma evidentemente il mio uccello non è d’ accordo perché si rizza come un palo.
Il mio corpo si sta ribellando al cervello e me lo prendo in mano muovendolo poco per non svegliare nessuno.
Prima di accorgermi porto il culo indietro e mi metto più comodo.
Ora scorre meglio e più veloce, la sensazione per me è nuova ma decisamente piacevole.
Ad un tratto si sposta per tornare subito in posizione, lo sento umido e bollente che punta deciso verso il mio buchetto.
Vuoi vedere che il furbetto mica dorme e se l’ è lubrificato con la saliva?
Sì, sta deliberatamente cercando di incularmi!
Per un attimo sono tentato di assecondarlo, ma poi ci ripenso, mi sposto ancora per tornare a farmelo strusciare sul solco.
Rivedo davanti agli occhi il cazzo di Luca, la sua cappella gonfia e lucida entrare ed uscire dalla bocca di Rossella, lo rivedo tra le sue mani mentre si masturba guardando il culo di mia moglie, vedo i suoi fiotti cadere su Rossella.
Luca tenta di nuovo di infilarmelo, allora allungo una mano dietro la mia schiena e glielo prendo in mano, per fermarlo, ma lui lo spinge attraverso la mia mano e allora la mia mossa difensiva si trasforma in una sega.
Realizzo che ho in mano per la prima volta l’uccello di un altro uomo, che lo sto masturbando e con sgomento scopro che non mi dispiace, anzi!.
Ma non faccio in tempo a pentirmi, presto sento i getti caldi sul mio culo, li sento scorrere tra le chiappe giù fino al buchetto.
Luca mi spalma la sua crema usando il suo uccello ancora duro, me lo passa ancora nel solco indugiando sul buco.
E’ davvero una bella sensazione e vengo spruzzando il pavimento.
Sono felice di non aver ceduto alla tentazione, non sono ancora pronto per questa nuova esperienza, ma un domani…. chissà!
FINE.
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