Rossella e Joli seconda parte
rilasciato 23.03.2013 in categoria sesso raccontoI due giorni seguenti la confessione di Rossella sulla natura del suo rapporto con Joli (vedi: ) sono trascorsi tranquilli, unica novità un paio d’ore di “riposino” pomeridiano delle due donne.
Per tutta la giornata precedente la partenza Rossella è stata assente, nervosa ed irritabile, l’ ho sentita piangere nascosta in bagno.
Stufo, decido di affrontare l’ argomento.
“Non mi importa se ci vai a letto o se ti fai prendere un po’ la mano dai sentimenti, ma così non puoi andare avanti”
“Hai ragione, forse sono un po’ troppo coinvolta…non so cosa mi ha preso, mi sembra di essere una ragazzina alla prima cotta, ma non posso farci nulla.
La mia testa mi dice che sono cretina, ma il cuore e la passerina mi spingono verso Joli…. spero solo che tornando a casa mi passi tutto in fretta, soprattutto perché quello che amo sei tu e non mi va di buttare al vento il nostro rapporto”
Proprio in quel momento bussano alla porta: è Joli in lacrime, che mi scansa come se non esistessi e si butta tra le braccia di Rossella.
Tra i singhiozzi racconta di avere litigato con Luca, lui voleva fare sesso, lei ha rifiutato e ne è nato un casino.
Joli gli ha raccontato della sua storia con Rossella e di non volerne più sapere nulla di lui.
Lui l’ha insultata e presa a sberle, così è scappata da noi.
Passati poco minuti è Luca a bussare violentemente alla porta. Gli apro impedendogli di entrare, non mi va che faccia scenate o peggio con Joli.
Si incazza parecchio e Rossella, che ben mi conosce, si intromette prima che la situazione degeneri.
Luca la insulta, accusandola di essere una depravata e di aver traviato la sua ragazza.
Rossella resta calma e pian piano riesce a tranquillizzarlo e a portarlo via. Con un gesto mi fa capire di prendermi cura di Joli. Mi avvicino a lei e le pongo un braccio sulle spalle. Si calma un pochino.
“Dai raccontami un po’”
“Voleva fare l’ amore e mi sono rifiutata, non ne avevo voglia, sono troppo triste perché domani si parte e non potrò più rivedere Rossella…”
“Beh, non abitiamo dall’ altra parte del mondo….
”
“Sono sempre 250 chilometri…. ”
“Dimmi di te e Rossella”
“Che vuoi che ti dica, non ci capisco più niente neppure io. Non mi era mai capitato di essere attratta da una donna, forse ci siamo conosciute in un momento particolare della mia vita.
Amo Luca, ma è un rapporto difficile, lui non c’è mai, o lavora o fa sport. Quando torna la sera è sempre troppo stanco per fare l’ amore.
Da quando ha aperto il negozio non è più lui, si porta a casa tutti i problemi. Le ho provate tutte, ma per lui sono trasparente, come se non facessi più parte della sua vita.
Una sera a letto mi sono avvicinata a lui, mi sono strusciata sul suo corpo, l’ ho accarezzato e baciato ovunque, gli ho preso in mano il pisello…niente, si è addormentato. Dopo mesi di astinenza non ce la facevo più e mi sono ritrovata con la mano tra le gambe e…basta, mi vergogno troppo”
“Hai vergogna di me? E’ una settimana che vai a letto con mia moglie, ormai siamo quasi parenti! Hai messo la mano là e poi?”
“Dai, smettila, lo sai bene cosa ho fatto, Rossella mi ha detto che lo fa spesso davanti a te”
“Ho imparato che ogni donna ha la sua tecnica, tu cosa preferisci?”
“Lascia perdere, ti dico solo che dopo quella sera non ho più smesso, non mi va di parlarne, mi imbarazza troppo.
…. piuttosto, vado a cercare Rossella e Luca, chissà che fine hanno fatto”
“Meglio perché mi sto arrapando, metti che ti salto addosso…poi chi lo dice a Rossella? Sei preoccupata per lei o per lui?”
“Tutti e due, in fondo voglio molto bene a Luca, nonostante tutto!”
“Ti accompagno, metti che non si è calmato e ti prende a sberle”
Il bungalow di Luca è illuminato, la tenda socchiusa.
“Meno male, sono qua”
“Aspetta, Joli, forse è meglio se non entriamo!”
Luca è seduto sul letto, appoggiato all’ indietro sulle braccia, gli occhi chiusi e la testa verso il soffitto mentre Rossella è in ginocchio davanti a lui con la testa che va su e giù.
Il vestito di Rossella le è risalito sulle gambe e vedo il suo bel culo abbronzato coperto a malapena dalle mutandine bianche.
Nella penombra vedo il cazzo di Luca luccicante di saliva sparire nella bocca di Rossella, lei scende fino alla radice per poi risalire, se lo toglie di bocca e lecca la sua punta congestionata, sarebbe una scena davvero eccitante, se non fosse che sto guardando mia moglie che succhia un altro ….
e non è la prima volta, cazzo!”
Non so se ho più voglia di entrare a prendere entrambi a calci o starmene qui con il pisello in fiamme…se non ci fosse Joli al mio fianco forse me lo prenderei in mano.
Cavolo, mi sono scordato Joli! Mi volto e la vedo con la bocca spalancata e gli occhi pieni di lacrime, è impietrita.
Si volta e comincia a correre verso la spiaggia, dove la raggiungo poco dopo.
Sta singhiozzando.
“Bastardi sono due maledetti bastardi”
“Calmati e rilassati, c’è poco da fare. Meno male che lui era incazzato nero e che il sesso non gli interessa!”
“Mi aveva detto che Rossella gli stava molto simpatica e che era molto sexy per la sua età, ma da lì a farselo succhiare…e poi quella brutta troia di tua moglie, tante moine e poi mi porta via l’uomo”
“Scusa, ma la brutta troia come la chiami tu te la sei scopata prima tu! Sarai mica gelosa?”
“Certo che sono gelosa, sono gelosa di tutti e due…mica come te che stai a guardare col cazzo duro mentre tua moglie lo succhia ad un altro”
“Beh, devi annettere che la scena non era male, anzi!”
Guarda in basso, nei miei calzoncini ho ancora un’ erezione pazzesca.
“Sai che facciamo? Gli rendiamo pan per focaccia a quei due maiali!”
Infila la sua mano e mi afferra il pisello. E’ una settimana che sogno questo momento, sento le sue dita stringermi l’ uccello alla base per poi risalire piano. Sembra quasi che stia prendendo le misure:
dal gemito che esce dalle sue labbra pare la soddisfino.
Ho voglia di baciarla, si sentire il sapore delle sue labbra. Le prendo il mento tra le mani e le sollevo il viso verso di me, ma quel che vedo nei suoi occhi non mi piace affatto: vedo rancore e capisco che non vuole me ma cerca solo vendetta.
La fermo: “No, così non mi và, se lo fai per piacere ok, ma così è solo per ripicca nei confronti di Luca e Rossella, potrebbe esserci chiunque al mio posto, per te ora sarebbe lo stesso”
“Se non mi vuoi scopare cerco il primo che passa”
Odio farlo, ma non mi viene in mente nient’ altro di meglio e le pianto una sberla.
Mi guarda come se non mi avesse mai visto prima, si mette a piangere e mi abbraccia forte.
Restiamo così per un po’, le passo la mano sulla schiena per confortarla, l’ ampia scollatura posteriore mi consente di apprezzare la sua pelle liscia e vellutata.
“Perché stai in questa posizione strana?”
“Perché non vorrei farti sentire quanto sono contento di stare così vicino a te!”
“Non lo avrai ancora duro? Ti faccio davvero questo effetto?”
“Ragazza mia, forse non hai idea di quale magnifica donna sei! Questa settimana l ‘ hai fatto venir duro a tutti gli uomini e a metà delle donne,pure!”
Mi guarda con un sorriso e nei suoi occhi ora sorridenti rivedo la luce della Joli che conosco.
“Finalmente, ben tornata sulla terra! Ti è passata un pochino?”
“Molto meglio, vieni pure più vicino, non mi da’ fastidio, anzi”
Restiamo abbracciati e lei comincia a ruotare il bacino, le sue labbra sono sul mio collo e posso sentire il suo alito caldo.
“Guarda che stavolta io non ti fermo, meglio se ti fermi tu…. ”
“Forse non ho così voglia di fermarmi…”
Le sue labbra così vicine, così calde, così dolci….
‘fanculo al mondo, stavolta la bacio sul serio.
La sua lingua è piccola e morbida, si ritrae un po’ appena sente la mia, poi comincia a roteare, mi lecca i denti, mi morde le labbra.
Le mie mani scendono sempre più in basso fino a fermarsi sul suo culetto sodo che finora ho solo ammirato da lontano.
Ad occhi chiusi immagino ogni centimetro che sto accarezzando, sento il bordo dei minuscoli slip.
Il vestito è così leggero che basta poco per sollevarlo e sentire il raso delle mutandine.
Stacco una mano e le faccio cadere le spalline, così da mettere a nudo il suo piccolo seno con i capezzoli scuri pieni di tensione.
Mentre le bacio le meravigliose tettine la mia mano supera il bordo delle mutandine e un dito scorre nel solco tra le sue natiche e poi più giù, fino a sentire la sua passerina già umida.
Joli ansima nella mia bocca “Scopami, ti prego, voglio averti dentro, voglio sentirti mio”
La sdraio sulla sabbia umida, mi inginocchio tra le sue gambe flessuose.
La luce della luna esalta il suo corpo perfetto da ventenne.
“Scopami”
“Aspetta”
“No, subito”
“Prima voglio sentire il tuo sapore”
Mi chino alla sua passerina, la rimiro per bene prima di avvicinarmi ancora di più e aspirare il suo profumo. Deliziosa….
La sfioro con baci leggeri, partendo dal triangolino di peli ben curato, per poi scendere lungo la fessura e poi risalire e poi ancora giù, aumentando la pressione ad ogni passaggio.
Le sue labbra completamente rasate si dischiudono sotto il tocco delicato delle mie labbra, lasciando uscire gli abbondanti succhi che raccolgo con la punta della lingua e assaporo con gusto.
Non posso fare a meno di paragonarli a quelli di Rossella, Joli si bagna altrettanto, ma il sapore della sua passerina è più dolce e sfumato ed il liquido meno denso, sarà l’età.
Affondo la lingua in mezzo alle sue labbra dischiudendole del tutto e continuo un estenuante su è giù, godendomi la sua pelle intima così liscia e scivolosa.
Poi la infilo il più profondamente possibile e la faccio roteare, poi la tolgo e la reinfilo più e più volte, trovandola ogni volta più ampia ed accogliente.
Joli ansima e rotea i fianchi, mostrando di apprezzare il mio lavoro appassionato.
Mi prende la testa con le mani portandosela contro di sé.
Porto la punta della lingua sul suo clitoride ancora un po’ coperto, la prendo larga e mi avvicino sempre di più con lenti cerchi concentrici, lo sfioro solo.
So di farla morire e che non aspetta altro che la lecchi proprio lì.
“Leccami, leccami subito, mi sta facendo morire!”
Appoggio le mie labbra sul clitoride e spingo piano fino a scoprirlo del tutto. Sento con la mia lingua come si erge duro e liscio.
Succhio piano come fosse un capezzolo e contemporaneamente lo sfioro con la punta della lingua, sempre più velocemente.
Joli sta godendo come una pazza, per tirarmi ancora più contro mi prende per le orecchie facendomi un male del diavolo, ma non mi importa, mi sto impegnando al massimo per farla godere il più possibile.
Sotto sotto so di essere in competizione con Rossella!
Joli butta fuori tutta l’ aria dai polmoni, si inarca e chiude le gambe attorno alla mia testa.
I suoi mugolii si fanno sempre più intensi e sonori fino a che si abbandona sulla schiena come svenuta.
La lascio tranquilla a decantare l’ orgasmo, sfioro solo la sua patatina con le labbra.
Quando si è ripigliata risalgo il suo corpo con le labbra fino a guardarla in viso.
Ha gli occhi ancora appannati, umidi di lacrime, deglutisce un paio di volte e poi mi spara un sorriso che mi arriva al cuore.
Mi bacia teneramente, sento il sapore della sua passerina mischiarsi alla saliva.
“Wow, che goduria, sei bravo anche tu con la lingua”
Tronfio e soddisfatto non voglio sapere a chi si riferisca quell’ “anche tu”
“Cavoli, mi sento svuotata, non sento più le ossa, mi sembra di averle di gomma!”
“Sono contento che ti sia piaciuto, amo far godere una donna, mi ha dato un piacere fisico enorme
sentire il tuo orgasmo”
“Orgasmo?? Orgasmi direi! Sono venuta tre volte di fila ed ogni volta è stato sempre più intenso!”
Restiamo abbracciati, scambiandoci qualche tenero bacio.
Joli cambia posizione e urta con un fianco il mio pisello. Allunga una mano per accarezzarlo piano
“Che stronza sono, me la sono goduta un mondo e tu sei ancora insoddisfatto”
Si abbassa a prendermelo in bocca, lo lecca, lo inghiotte, lingua, labbra e denti all’ opera mentre le sue mani mi sfiorano le palle. Non posso fare a meno di rivedere Rossella che fa lo stesso servizio a Luca…sarà che Joli è davvero brava, sarà che gli sto ricambiando il favore scopando la sua donna, ma in questo momento l’ eccitazione prende il posto della gelosia.
“Vuoi fare l’ amore con me? Vuoi la mia passerina?”
La risposta è troppo scontata!
La faccio stendere e mi sdraio sopra di lei.
“Prendilo in mano ed infilalo da te”
E’ ancora bagnata, ma l’ orgasmo intenso l’ ha fatta richiudere un pochino, così devo entrare piano ma con una spinta decisa.
Sapendo di non poter competere con Luca sul piano fisico, in fondo lui ha la metà dei miei anni, metto tutta la mia esperienza in questa scopata.
Infilo tutto il mio pisello in Joli, fino in fondo, fino a toccare il suo utero e lo lascio lì fermo, aspettando che la sua farfallina si adatti a lui come un guanto.
“Mamma mia, lo sento fino in fondo, mi sento riempita…”
So di essere un maschietto sciovinista, ma questo commento solletica il mio ego!
La scopo piano, me la godo senza fretta, sono talmente eccitato che rischierei di venire in due minuti facendo la figura dell’ imbranato.
“dai, dai, così, vai più veloce, mi stai facendo venire”
Cerco di resistere, penso a tutt’ altro, ma non riesco più a trattenermi.
“Devo venire!”
“Non dentro, non prendo più la pillola!”
Esco appena appena in tempo e scarico su Joli tutto il mio carico.
Lascio lunghe chiazze sulla sua pancia, tra le tette, uno schizzo le arriva sul mento.
Mi lascio cadere su di lei e sento sulla mia pelle il caldo del mio seme.
Ho goduto come un pazzo e mi stendo al suo fianco, spossato.
La guardo e lei mi rivolge un sorriso languido.
Comprendo come Rossella abbia potuto perdere la testa per lei: è un perverso mix di innocenza e lussuria, di dolcezza e sensualità.
E’ lei la prima a rompere il silenzio:
“Sai tu e Rossella siete due persone stupende, mi piacete un sacco entrambi. Sto bene con voi, mi
date un senso di pace e tranquillità, mi fate sentire amata e desiderata e anche protetta”
“Anche tu sei una persona speciale, mi preoccupa quel ‘protetta’… sarà che siamo due vecchietti!”
“Sarete anche vecchietti ma non ho mai goduto tanto nella vita”
“Wow, addirittura! Mi stai adulando!”
“Macchè, a letto siete tutti e due delle bombe!”
“ Pensa allora di averci entrambi contemporaneamente, io ti scopo mentre Rossella ti lecca la patatina!”
“Smettila, maiale!” e giù a ridere.
“Io ci ho provato, se cambi idea…. ”
“Guarda che per me tutto questo è una novità inaspettata, mai e poi mai avrei pensato fino alla scorsa settimana di poter fare l’ amore con un uomo diverso da Luca…. con una donna poi!
Ci conosciamo da sempre, è stato il mio primo ed unico uomo non avrei immaginato di fare certe cose..”
“Beh, nella vita non si può mai dire…guarda me, sono sempre stato cinico e tutt’ altro che romantico, eppure queste cose banali come la luna piena, la spiaggia mi sembrano perfette al tuo fianco”
“E’ vero, però io sono sempre stata una brava ragazza!”
“E continui ad esserlo! Il sesso, se consenziente e soddisfacente fa parte delle vere gioie della vita.
E poi, scusa, quello che hai detto di fare da sola non è sesso?”
Mi sdraio sul fianco, la testa appoggiata alla mano, faccio scorrere pigramente il mio dito indice sul suo petto, attorno alle tettine sode, e poi giù sulla pancia piatta.
Gioco un po’ per il suo ombelico e vi scopro un po’ del mio seme non ancora indurito, lo raccolgo con il dito che poi passo sulle sue labbra.
“Mmmmmm, buono, vieni e assaggia”
La bacio ed è molto eccitante sentire il mio sapore su di lei.
Ricomincio ad accarezzarla, scendo sempre più fino a sfiorare il bordo della sua peluria ben curata.
“Dai continua il racconto del tuoi ditalini, mi hanno eccitato troppo!”
“ Te l’ ho detto, Luca non mi considerava neppure, mi son fatta un sacco di menate, ho persino messo in dubbio la mia femminilità.
Ho cominciato per necessità, per sfogare i miei naturali bisogni di ventenne…
Una volta iniziato non sono più riuscita a smettere: lo facevo tutti i giorni più volte al giorno, in ogni momento, a casa e al lavoro, è diventata quasi un’ ossessione.
Ho cominciato a navigare su vari siti porno, mi sono persino iscritta ad un paio: scambiare messaggi porno è diventato quasi un vizio, trascuravo il lavoro e sono arrivata a masturbarmi alla scrivania con i miei colleghi a poca distanza.
Ho provato in ogni modo, un giorno in ufficio ho guardato con occhi diversi un pennarello… mi sono fiondata in bagno e me lo sono messo dentro: mi è piaciuto e da lì ho infilato di tutto nella mia passerina.
Un giorno al mercato ho fatto una figuraccia: stavo comprando delle patate novelle quando mi è venuto in mente che la loro forma tonda ma affusolata poteva essere perfetta per la mia di patatina, a fianco c’ erano delle zucchine e ho cominciato a scegliere le forme più interessanti, una lunga e stretta, una con un’ estremità più grossa, un’ altra particolarmente curva…devo aver fatto una strana faccia perché una signora anziana mi ha sibilato ‘si vergogni!’”
“Mamma mia, cosa non darei per assistere ad una scena del genere!”
“Vorresti vedere una vecchia che mi insulta?”
“Macché, vederti soppesare le zucchine!”
Intanto il mio dito è arrivato tra le sue gambe e passa lentamente sulla sua patatina.
“E poi…?”
“E poi Luca un giorno è tornato a casa e mi ha beccato davanti al computer mentre chattavo con un tizio, avevo un cetriolo piantato dentro, sulla scrivania avevo allineato un assortimento di oggetti affusolati da fare invidia ad un sexy-shop…Prima si è incazzato molto, più che altro era geloso del fatto che scambiassi messaggi con altri uomini. Gli ho raccontato tutto in lacrime, gli ho detto quanto lo amassi e quanto mi mancavano le sue attenzioni e soprattutto il suo pisello.
Mi ha guardata in silenzio per un po’, poi mi ha alzato dalla poltroncina, mi ha rovesciato sulla scrivania, ha aperto la cerniera e senza neppure calarsi i pantaloni mi ha scopata come un forsennato…sembrava mi violentasse, non era il solito dolce Luca. Mi scopava con forza e mi dava della troia succhiacazzi arrapata e altre cose così. All’ inizio mi sono spaventata, ma più andava avanti più mi eccitava. Ho goduto più volte come una pazza”
A sentire queste cose il mio pisello è in fiamme, mi immagino la scena…lei mugola, evidentemente il ricordo di quella scopata violenta la eccita ancora.
“Non smettere di toccarmi, vai solo un po’ più veloce e premi di più, mi stai facendo venire di nuovo!”
Sarei pronto per scoparla di nuovo ma mi cade l’occhio sull’orologio: le quattro del mattino!
”Cazzo, sono le quattro, dobbiamo andare, Luca e Rossella ci ammazzano!”
“Dopo quello che hanno fatto dovrebbero stare zitti, no?”
“Già, ma ho anche da finire di preparare le valigie, il nostro volo è alle 9. 00”
Accompagno Joli al suo bungalow, sulla porta ci salutiamo con un bacio dolce e appassionato.
Siamo entrambi tristi perché domani si torna a casa, io e Rossella abbiamo l’ aereo domattina presto, loro nel pomeriggio. Chissà quando ci rivedremo, se mai capiterà.
Torna in camera mia, Rossella dorme, o almeno finge di farlo.
Non ho voglia di discussioni e cerco di essere il più possibile silenzioso mente vado in bagno.
Lavo a malincuore il mio pisello, ancora coperto dagli umori di Joli, ma non voglio rischiare: l’ olfatto di Rossella è peggio di quello di un cane da tartufo e mi beccherebbe al volo.
Mentre lavo i denti vedo riflesso nello specchio le mutandine di Rossella appese al rubinetto della vasca da bagno.
Sono quelle che indossava stasera, mi torna alla mente Rossella chinata tra le gambe di Luca con il suo cazzo in bocca, il vestito sollevato a mostrarmi il suo bel culone racchiuso in questo pugno di cotone bianco. Mi avvicino e le tocco: sono umide, evidentemente le ha lavate a mano… per quale motivo? Erano solo impregnate dei succhi della sua passera o si è fatta scopare da Luca?
Al pensiero il mio coso, ancora mezzo duro a causa di Joli fa un balzo verso l’ alto.
Lo prendo in mano ed in pochi colpi vengo nel lavandino, dedicando mentalmente la sega a Joli e Rossella…e perché no, anche a Luca!
La mattina seguente ci alziamo presto, Rossella è taciturna, facciamo le valigie in silenzio, nessuno dei due ha voglia di parlare della notte appena trascorsa.
Siamo alla reception in attesa della navetta che ci porterà all’ aeroporto, Rossella continua ad andare avanti e indietro guardandosi attorno nervosamente, ma non parla.
Sull’ aereo, dopo un’ oretta di volo vedo grosse lacrime solcare il suo viso.
”Che c’è?”
“Joli non è venuta a salutarmi, non ci siamo neppure date il bacio d’addio…e mi sono scordata di farmi dare il suo numero, non la vedrò mai più”
Le accarezzo una mano…. ”Vedrai, ti passerà”
Non dico nulla, ma dentro di me sorrido: il numero di Joli è salvato sul mio cellulare.
(continua…).
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