Riunione gioiosa (e sessuale) di famiglia
rilasciato 19.06.2012 in categoria sesso raccontoSi dice spesso che il sesso senza amore e sentimento sia arido e sterile. Valeria ebbe un'esperienza che confermò questa idea. Aveva 17 anni, una sorella, Ilaria di 19 anni, e viveva in famiglia. Suo padre, Riccardo, uomo molto bello e leggermente brizzolato, con i suoi 47 anni ne dimostrava decisamente meno. Sua madre, invece, dimostrava ben più dei suoi 44 anni. Da tempo si trascurava e Ilaria spesso diceva che suo padre avrebbe avuto tutte le ragioni per trovare una giovane amante che lo soddisfasse sessualmente.
A queste parole Valeria rimaneva sconcertata. Tutto sommato si parlava dei propri genitori e si chiedeva spesso che aspetto avrebbe avuto lei stessa a quell'età. Come diciassettenne era molto attraente. Biondissima, snella, pelle chiara quasi perlacea, una bella terza di seno, e un sedere sodo e compatto. Anche sua sorella era un gran bella ragazza: bionda, occhi azzurri, sembrava un angelo sceso sulla terra. Poco seno, è vero, ma molto molto attraente.
Era un'estate calda, con quel solleone che invita tutti a stare in giardino, al riparo di alberi e cespugli.
A sorseggiare granite e bibite fredde, leggendo e perdendo tempo per il solo gusto di perdere giornate oziando. Era una domenica pomeriggio. La madre di Valeria e di Ilaria era partita sabato per una gita con il gruppo di amiche di infanzia. Tre giorni alle Cinque Terre. Fortunate loro: chissà che bagni avrebbero fatto. Valeria pensava con invidia a sua madre immersa nel mar Ligure. Lei invece era immersa nella vasca, coperta di acqua fresca.
Si alzò, si asciugò sommariamente, indossò slip e reggiseno, e scese in salotto. Era sua intenzione prendere un libro da leggere e sedersi al fresco in giardino per rilassarsi. Era un po' di tempo che non vedeva suo padre e Ilaria. Chissà dove si erano cacciati. Prese un libro a caso dalla sua immensa biblioteca e andò nel giardino. Il profumo di erba tagliata e di rose era inebriante. Faceva caldo, ma mitigava un po' l'arietta delle colline.
Camminò verso il boschetto dove da piccola era solita sedere nascosta da tutti e da tutto.
A pochi metri dal boschetto, però, si accorse che c'era qualcuno. Evidentemente Ilaria aveva avuto la stessa idea. Volle farle uno scherzo. Si avvicino furtiva ad una siepe per studiare la situazione. Scostò le foglie e vide.
Vide ciò che mai avrebbe immaginato.
Sua sorella, completamente nuda, stava succhiando il pene di suo padre, completamente nudo.
Ebbe disgusto. Voleva gridare e piangere. Non lo fece. Rimase ferma a guardare. Ilaria era stupenda e anche Riccardo… bellissimo. Riccardo era seduto su una sedia da giardino, con la testa leggermente reclinata indietro, gli occhi socchiusi. Godeva di ogni secondo di quelle succhiate. Ilaria era in ginocchio tra le sue gambe. Piegava il pene verso la sua bocca, e lo ingoiava con desiderio. Era bellissima con quei piccoli seni dalla forma perfetta. Si accorse che desiderava fortemente partecipare.
Desiderava dare piacere a suo padre, quel piacere tanto negato dalla mamma. Desiderava far sesso con sua sorella, amava Ilaria, e amava Riccardo. Si alzò, attraversò il cespuglio e si fermò a pochi metri da loro.
Riccardo si accorse che Valeria lo stava fissando. Anzi, guardava il suo pene. Che bel pene che aveva! Lo sapeva. Venti centimetri di durissimo piacere. Sorrise a Valeria. Era irresistibile. Ilaria si voltò, e sorrise. Quanto era bella.
Si alzò e si avvicinò a sua sorella. La abbracciò e la baciò. Lentamente. La lingua le penetrava la bocca. Sapeva di donna e di sesso. Valeria era eccitatissima. Voleva scopare ed essere scopata. Voleva essere penetrata da Riccardo. Non era più suo padre. Era il suo uomo, il suo amante. E voleva sentire la lingua di Ilaria sulle sue labbra vaginali. Non era più sua sorella, era la sua giovane amante donna.
Si ritrovò nuda.
Ilaria ne succhiava un capezzolo con molta forza, determinata a farlo eccitare come non mai. Riccardo si alzò e iniziò a succhiare l'altro capezzolo. Valeria non capiva più nulla. Prese la mano di suo padre e la avvicinò al suo sesso. Riccardo iniziò a penetrarla con un dito. Era bagnatissima e il dito scivolava dentro con grande facilità. Ilaria si sdraiò su un tavolo e allargò le gambe. Era troppo attraente. Valeria iniziò a leccarla lentamente.
Ogni centrimetro della sua fighetta veniva lavorato con attenzione. Prendeva le belle labbra vaginali tra le sue labbra e le succhiava con molto energia. Sentiva Ilaria gemere. Riccardo si posizionò dietro Valeria ed iniziò a leccare il suo sesso. Valeria leccava ed era leccata. Succhiava ed era succhiata. Era sconvolta dal piacere e dalla bellezza di dare amore a suo padre e a sua sorella e a riceverne altrettanto. Penetrava la vagina di Ilaria con un dito, due dita, tre dita, frizionando con forza quelle carni molli e bagnate e nel contempo sentiva le dita della mano di Riccardo violare la sua intimità.
Si accorse che stava godendo tantissimo. Ansimava ed emetteva gridolini di piacere continuo. Si accorse che stava chiedendo di essere penetrata. Riccardo la accontentò immediatamente, riempiendola con quel suo preziosissimo pene. Era immensamente grande e anche doloroso, ma Valeria voleva essere posseduta carnalmente mentre dedicava la stessa energia a penetrare sua sorella. Riccardo la penetrava, la penetrava, la penetrava, la penetrava. Sentiva le sue gambe colpirla con energia. Faceva fatica a controllarsi. Il pene scivolava nella sua vagina, violando il corpo.
Riccardo uscì da quella paradisiaca vagina e fece sdraiare sul tavolo anche Valeria. Prese a leccare le labbra vaginali sia di Ilaria che di Valeria, le quali cercavano di accarezzarsi i seni a vicenda. Riccardo prese il suo cazzo e lo infilò lentamente nella vagina di Ilaria. Poi uscì e rientrò. Uscì e rientrò. Uscì e rientrò. Uscì ed entrò nella vagina di Valeria. Uscì da Valeria ed entrò in Ilaria. Uscì da Ilaria ed entrò in Valeria.
E fece così decine di volte. Ilaria piegò la testa e vide gli occhi di Valeria. Erano bellissimi. Valeria piangeva di gioia e godeva come mai le era capitato. Pensò ai liquidi adesi alla pelle del cazzo di suo padre: erano gli umori di Ilaria mischiati ai suoi e ai primi liquidi seminali di Riccardo. Riccardo iniziò a scopare Valeria, con energia e velocità. Il cazzo sembrava non finire mai, un cilindro continuo che dava piacere e godimento a Valeria e al suo bagnatissimo clitoride.
Ilaria si inarcò e sedette in ginocchio sul viso di Valeria. Valeria iniziò a succhiare e a leccare la vagina di Ilaria, che colava umori di continuo. Riccardo penetrava Valeria e palpava le tette di Ilaria. Era un triangolo osceso di amore e sesso. Valeria amava Riccardo e amava Ilaria e si sentiva ricambiata come figlia, sorella e amante. Il pene di Riccardo allargava il canale vaginale di Valeria, cedendo godimento continuo a quel corpo giovane di figlia.
Valeria voleva il nettare di Riccardo. Lo desiderava. Si alzò dal tavolo e prese a succhiare con energia quel pene odorante di maschio e di umori femminili. Aveva le guance bagnate degli umori di Ilaria. Sua sorella si avvicinò e condivise il piacere di succhiare il pene di sua padre. Era un momento intimo bellissimo. Riccardo venne. Ebbe un orgasmo continuo e forte. Lo sperma, caldo e ben liquido, spruzzò il viso di Valeria e di Ilaria più volte.
Le due ragazze poi si guardarono ed iniziarono a ripulirsi a vicenda usando la lingua, ingoiando lo sperma paterno. Era una festa.
Valeria in seguito ebbe altre esperienze con suo padre e sua sorella. Sua madre non seppe mai nulla. E fu un vero peccato. Queste riunioni di famiglia necessitavano anche della sua presenza. Chissà… magari un giorno, scostando una siepe per fare uno scherzo, anche la loro madre avrebbe visto e avrebbe condiviso un momento di gioia sessuale di famiglia.
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