Regalo di natale
rilasciato 22.11.2011 in categoria sesso raccontoMi chiamo Max, ho 30 anni e lavoro in uno studio di commercialisti.
Era un lunedì di inizio dicembre e la mia amica e collega Alessandra di 32 anni, nella pausa pranzo mi chiede di accompagnarla al centro commerciale dopo il lavoro perché è senza macchina. Nessun problema tanto finiamo alle 15, non ho impegni e lei è molto bella: alta 1,70, capelli biondi ricci e lunghi, occhi azzurri, tette belle sode, avrà una quarta, e un culetto che avrebbe resuscitato un morto.
Mi sono segato molto spesso in questi due anni che lavoriamo assieme immaginandola nuda e restare un po’ solo in sua compagnia mi provoca un’eccitazione fortissima, al punto che in macchina, nei 10 minuti di tragitto mi viene duro. Per fortuna scendiamo dall’auto e col cappotto non nota niente.
Entriamo e lei sempre molto sorridente e allegra mi dice che deve comprare dei pantaloni, se le faccio compagnia e la consiglio; sono al settimo cielo, è la cosa migliore che mi sia capitata con una collega.
Indossa dei pantaloni eleganti per il lavoro ma non molto aderenti e non mettono bene in evidenza il suo fisico ma vedo che si dirige allo scaffale dei pantacollant, adoro quei pantaloni, così sottili e aderenti…
Mi dice che ne vuole di diversi colori da portare sotto i maglioni lunghi in casa; ne prende tre: nero, grigio e tipo jeans, taglia 44. Andiamo verso i camerini deserti, nel reparto c’erano solo le due commesse e io le porto i vestiti da provare, la sua borsa e il cappotto.
Lei entra e tira la tenda blu, io fuori fremo perché mi basterebbe vedere un pezzettino del suo culetto per avere un’ erezione immediata. Ecco che la fortuna arriva anche per me, muovendosi per spogliarsi la tenda si arriccia appena di fianco e riesco a vederla tutta, ormai sono impalato di fianco allo stanzino e fisso lo spettacolo all’interno, ha abbassato i suoi pantaloni e vedo le sue mutandine bianche a vita bassissima che quando si piega in avanti fanno uscire il taglio del culo.
È fatta, il mio cazzo esplode, erezione massima e faccio fatica e tenerlo negli slip, lei infila i pantacollant neri e li tira su in maniera così sexy che devo per forza toccarmi, appoggio una mano sui pantaloni e mi sfrego leggermente il cazzo. Lei si sistema per bene e allora mi sposto un po’ per non farmi vedere, apre la tenda e mi chiede consiglio. È bellissima ma faccio lo schizzinoso, la faccio girare e muoversi un po’; alla fine le dico che si vede molto il segno delle mutandine e sta molto male, poi sembrano larghi.
Lei ci rimane un po’ male ma intanto il mio cazzo pulsava alla sua visione, la faccio rientrare e le dico di toglierli che avrei scelto qualcosa io da provare. Riporto sullo scaffale quelli scelti da lei e ne prendo un paio bianchi taglia 40, ero sicuro che le sarebbero andati strettissimi ma non contento prendo anche un coordinato perizoma e reggiseno rossi. In mezzo agli scaffali ne approfitto per infilare una mano nei pantaloni e tirare fuori il cazzo dagli slip così può gonfiarsi al massimo senza problemi.
Arrivo al camerino e lei mi chiede cosa era quell’intimo, le dico che si avvicinava il natale ed era il mio regalo per lei di provarli coi pantacollant bianchi. Non sa cosa fare e cerca di rifiutare dicendo che il suo compagno si sarebbe infuriato se riceveva un regalo così da un collega ma la tranquillizzo dicendo di girargliela al contrario: comprati da lei per eccitarlo, così si calma e si decide a provare tutto.
Io ero sempre col cazzo durissimo e ormai era uscita qualche gocciolina che si vedeva lontano un kilometro bagnando i miei pantaloni grigi. Lei non aveva nemmeno tirato tutta la tenda, non so se apposta o per distrazione ma potevo vedere tutto e continuavamo a parlare. Mentre si sfila il maglione si gira verso di me e mi guarda negli occhi con un leggero sorrisino, finalmente la vedo in reggiseno, le sue tette sono bellissime e le faccio molti complimenti.
Lei si abbassa a prendere il reggiseno da provare e vede la mia erezione anche perché ormai ero appoggiato mezzo dentro lo stanzino ma fa finta di niente, si gira di spalle, sfila il suo e mette l’altro rosso. Anche di spalle ho potuto vederla benissimo dallo specchio sulla parete, aveva dei bei capezzoloni duri tutti da ciucciare, si rigira verso di me e io sono senza parole. Mi guarda e aspetta il mio commento: le dico che sta benissimo e i suoi seni sono perfetti ma di provare anche il resto.
Si abbassa i pantaloni ma prima di togliere le mutandine mi fa un cenno sorridendo per farmi uscire, io mi sposto un po’ indietro ma non chiudo tutta la tenda, lei nemmeno e si abbassa le mutandine. Che visione, un culetto meraviglioso, perfettamente tondo e sodissimo, la macchia sui miei pantaloni si allargava per l’eccitazione ma non era ancora niente. Infatti per infilare il perizomino rosso si china e posso vedere anche la sua fighetta, un po’ di pelo chiaro e la mia mano corre sul cazzo e inizio a menarlo da sopra i pantaloni.
Tira su il perizoma e poi infila i pantacollant ma si lamenta perché le sembrano stretti, allora mi faccio ancora avanti e mi affaccio dentro al camerino, è piegata a 90 gradi ed è arrivata ad infilarli al ginocchio, mi trovo davanti le sue chiappette con solo il filo del perizoma che le copre il buchino, lei si alza sbuffando e girandosi posso ammirare la sua fighetta attraverso il tessuto finissimo e trasparente del perizoma: ha una strisciolina di pelo al centro.
Mi chino senza dirle niente e inizio a far salire i pantacollant, sono molto stretti e praticamente le palpo tutte le gambe mentre lei continua a guardarsi allo specchio. Finalmente sono al punto migliore, lei mi lascia fare e io salgo sul culetto, poi metto una mano davanti e li faccio salire sulla figa e col dorso la sento bollente. Sono a posto, io mi alzo e lei mi fissa il cazzo ormai in erezione totale e bagnato, tanto che si vedeva benissimo dai pantaloni, dice se è lei che mi fa quell’effetto, io le dico che è la donna più bella che abbia mai conosciuto.
Lascia cadere lì il discorso e continua a specchiarsi, i pantacollant sono così tirati che sono praticamente trasparenti e si vede il perizoma rosso sotto, lei sorride e io la prendo per i fianchi per girarla e guardare meglio, le faccio i complimenti e li tiro su di colpo dietro così le entrano bene tra le chiappette disegnando perfettamente la forma del suo culo. Allora appoggio la mano sul culo e la accarezzo dicendo che adesso si vedeva bene il suo culo perfetto, lei ride ma mi lascia fare e io arrivo con la mano tra le chiappe e faccio scorrere un dito lungo tutto il culo, lei si tira un po’ indietro ma le dico che è per sistemarli bene.
Ormai sta al gioco e faccio passare ancora il dito proprio sul suo buco del culo più volte. Poi la giro davanti e si vede bene la sua figa gonfia e vogliosa, tiro su anche davanti i pantaloni che si infilano tra le sue labbra, la guardo in faccia ed è in estasi, si vede che è molto eccitata, passo la mano aperta sulla sua figa e lei non dice niente, si gira verso lo specchio a guardare, passo un dito proprio tra le labbra e subito il tessuto si bagna.
Fantastico, anche lei stava godendo e io insistevo lo sfregamento, fino a che le ho detto che era bagnata; lei sempre col sorrisino da porcellina mi ha risposto che quelli li poteva cambiare ma io avevo bagnato i miei pantaloni. Lei mi sposta e tira bene la tenda contro di me che resto con la schiena fuori e così nessuno può vedere, si toglie i pantaloni e il perizoma e se la asciuga usando i pantacollant bianchi, poi restando nuda li avvicina al mio pacco e cerca di asciugare anche i miei pantaloni.
Io quasi sborro e la fermo, le dico che se continua il danno sarà irrimediabile, lei allora si accovaccia a terra e slaccia la zip, lo tira fuori e inizia a segarlo. Sono in estasi, Alessandra mi sta facendo una sega in un camerino, dopo nemmeno due minuti sto per venire ma lei si ferma, la guardo e inizia e leccare i pantaloni per cercare di pulirli, io sorrido e lei si alza. Mi si avvicina all’orecchio e sussurra che lo vuole dentro, di stare fermo che se no ci scoprivano, che avrebbe fatto tutto lei.
Si mette a 90 e si infila dentro il mio cazzo, io per istinto spingo ma con la mano mi ferma. Mi dice di non muovermi altrimenti da dietro si vedeva allora inizia lei a muoversi avanti e indietro lentamente, ormai è bagnatissima e io con la mano raccolgo i suoi umori da sotto la figa e li lecco per bene dalle mie dita. Continua a muoversi ma aumenta il ritmo, sta godendo come una troia ma io non resisto, la afferro per i fianchi e le assesto tre colpi forti nella figa e vengo.
Lei resta immobile e anche io, le ho appena sborrato nella figa, si gira e mi guarda, mi dice di non preoccuparmi tanto prende la pillola. Si sfila e si pulisce usando ancora i pantacollant bianchi ormai pieni di suoi umori e sborra. Non li usa però per il mio cazzo perché si china e lo prende tutto in bocca e con la lingua pulisce tutto lo sperma.
Lo rimetto dentro e lei si rimette le mutandine bianche ma non ha ancora goduto completamente.
Mentre si piega a riprendere i suoi pantaloni metto una mano sul culo e spingo un dito nel buchino, lei si alza e mi ringrazia, dice che non pensava mi dedicassi a farla godere. Non le sfilo le mutandine, infilo la mano dentro e inizio a muovermi velocissimo nella sua fighetta, si bagna ancora immediatamente ma non mi basta, infilo l’altra mano dietro e le metto un dito nel culo. Ha un piccolo gemito che non riesce a trattenere e io tengo il dito nel culo fermo e continuo a masturbarla con l’altra mano.
Ormai sta per venire, è in preda all’orgasmo e io mi butto, la bacio. È così eccitata che non si oppone, sta godendo e la mia mano è fradicia mentre con la mia lingua esploro per bene la sua bocca, viene così, con la mia lingua in bocca, un dito nel culo e una mano che le masturba la figa. Tolgo la mie mani e le sistemo le mutandine, sono tutte bagnate allora le toglie e le mette in borsetta, indosserà solo i pantaloni.
Si sistema per bene e usciamo dai camerini, le due commesse ci guardano un po’, chissà cosa hanno visto, rimettiamo sullo scaffale i vestiti e lei prende solo un paio di mutandine bianche. Una volta in macchina mentre la riportavo a casa, tira fuori dalla borsa quelle bagnate e me le mette nella tasca della giacca.
Quello era il mio regalo di natale che ancora oggi conservo per le mie seghe migliori.
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