Quella porca di mia sorella
rilasciato 24.09.2011 in categoria sesso raccontoAvevo 23 anni e nonostante fossi così giovane già pensavo che le nuove generazione erano proprio delle canaglie. Infatti curiosando di tanto in tanto negli oggetti di mio sorella vedevo preservativi (che senz’altro usava con i suoi periodici fidanzati), cazzi di plastica e manette pelose nascosti nel fondo di un cassetto. Ciò che più stupiva era che mia sorella aveva 16. Non posso certo biasimare che era e lo è tutt’ora una ragazza meravigliosa: magra ma non troppo, fianchi stretti, gambe lunghe e un seno molto abbondante, caratterizzata da un'indole solare e sempre con il suo sorriso sul suo volto angelico e illuminato dai sui capelli biondo chiaro e gli occhi azzurri come il mare e profondi come il cielo.
La stimavo molto ma non per questo, anche se ero convinto del fatto che fosse una piccola troia, mi sarei sognato che un giorno avrei potuto assaporare il gusto dei suoi ormoni. Nel giorno del compleanno di mia madre, mio padre portò la festeggiata a cena fuori e prenotato una stanza sulla costa per passare una notte romantica e mi chiesero di tornare a casa in quanto studiavo lontano dalla città paterna per tener compagnia a mia sorella Gloria approfittando della pausa week end.
Dopo aver ordinato una pizza a domicilio e consumata insieme a Gloria decidemmo che io avrei visto la partita in salone e lei avrebbe fatto i suoi comodi nella sua stanza. A partita mi accinsi ad andare a dormire nella mia stanza da letto ma vedendo una luce filtrare dalla porta di quella di mia sorella mi incuriosii perché molto tardi e lei ancora sveglia. Posai dunque l’orecchio sulla porta per cercare di captare qualcosa.
Sentivo mia sorella gemere e preoccupandomi non pensando ad altro che mi sorella si stesse sentendo male aprii la porta di colpo. Una visione che avevo immaginato nella mia mente ma che non avrei ma ideato nella realtà. Mia sorella era seduta sulla sedia senza pantaloni ne intimo e soltanto con la maglia del pigiama; con le gambe divaricate si stava infilando un dei suoi cazzi finti della vagina leggermente peloso e evidentemente bagnata.
Sollevò lo sguardo verso di me e in un attimo arrestò la sua masturbazione: – Stefano vattene subito e chiudi la portà – gridò Gloria mentre copriva il suo sesso.
Me ne andai immediatamente anche perché ero molto sconvolto ma non dovetti aspettare molto che bussò alla mia stanza mia sorella piangendo: -Ti prego Ste’ non dire niente a mamma e papà… sono una porca lo so ma mi piace troppo- Tranquillizzai mia sorella e facemmo una lunga chiacchierata circa sesso.
Era ormai passata l’una di notte e la caloria estiva non cessava nemmeno nelle ore più fredde del giorno. Dissi a mia sorella se voleva dormire affianco a me quella notte per non pensarci più e dopo essermi messo in slip e lei in intimo ci coricammo augurandoci buonanotte. Vidi l’orologio: le 2. 33 e non riuscivo ancora a prendere sonno ma sentivo Gloria dormire profondamente. Pensavo a ciò che avevo visto e a quanto mia sorella fosse effettivamente una porca.
Pensavo al suo corpo che spesso avevo visto anche nudo e corsi in bagno a segarmi con la speranza che dopo mi sarei addormentato. Tornai e stanza e vidi mia sorella che si era scoperta dalle lenzuola e metteva in mostra il suo stupendo corpo esile e bellissimo. Non resistevo, dovevo toccarlo. Mi avvicinai cautamente e accarezzai delicatamente i capelli e scendendo con la mano sul seno. Non mi accorsi che stava facendo finta di dormire e mi afferrò il cullo con il braccio portando le mie labbra a contatto con le sue baciandomi calorosamente con la lingua.
Capii cosa desiderava e gli feci capire che ci stavo slacciandogli il reggiseno e cominciandolo a palpeggiare. Sentivo i capezzoli indurirsi e staccai la bocca dalla sua, la fissai negli occhi per un attimo e poi leccai il suo seno, baciai il suo collo e accarezzavo il suo corpo. In attimo si tolse gli slip e feci altrettanto io sfilando i miei 18 cm di cazzo già in tiro. La stesi bene sul letto matrimoniale e gli allargai le gambe, infilai le lingua del buco della vagina e le stuzzicavo il clitoride.
Sapevo già che altri ragazzi l’avevano sverginata e non mi preoccupai di chiedergli se la potesse sverginare. Dopo parecchie leccate di fica decisi che era il momento di infilargli la mia mazza nella fica. Prima delicatamente e poi più prontamente. Lei urlava e mi incitava a fare più veloce, a farla godere e poi mi chiese se gli potessi sfondare anche il culo. Così feci. La misi a pecora e me la scopai tutta.
Quando mia accorsi che stavo per venire mi misi in piedi sul letto e lei in ginocchio davanti a me. Deglutì tutta la mia sborra: – Mmmm fratellone e calda… dai leccami ancora la fica –
Continuammo a fare sesso fino a tarda nottata quando cademmo esausti in un sonno profondo. Da quella notte così intesa ne susseguirono altre sempre più focose dove intervenne anche la mia cara cugina Gloria… ma questa è un'altra storia.
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