Pompata sul treno

La giornata caotica, passata in mezzo al caos del carnevale, finalmente stava finendo. Quasi tutto il giorno in mezzo a schiamazzi, coriandoli, stelle filanti, pestoni di piedi e …. manate sul culo, o addirittura qualche tentativo di palpata in mezzo al culo, alla mia maiala, che per essere in tema mascherato, si è agghindata da troia, con camicetta semiaperta sulla 4°, stivaletti bassi e comodi per camminare, e solite calze parigine su collant velati e gonnella in similpelle a metà coscia.

Come dicevo, tutto passato, ora stavamo seduti, anzi quasi stravaccati sul divanetto del treno che ci avrebbe portato a casa, nel giro di un ora. La scelta del treno è stata azzeccata, col casino che c’ era, non avremmo trovato da parcheggiare
.
Il treno si avvia lento, a bordo quasi nessuno, una signora con bimbo in maschera e una coppietta di ragazzi in disparte che limona, e poi noi, io seduto a sfogliare pagine dal cellulare, e lei che appoggiata a me si sta addormentando

Dopo 10 minuti la prima fermata, vedo salire 2 persone, una signora che si siede appena dentro e un uomo vestito bene, distinto bell’ aspetto sui 50 anni, che sale guarda qua e là, e decide di sedersi praticamente difronte a noi, boh, penso, vorrà parlare, con tutto il posto libero, proprio qui.

Il treno riparte, e il movimento concilia il sonno, ma non a tutti, il signore distinto, estrae un tablet e comincia a scorrere pagine, ma sovente butta l’ occhio sulle cosce in bella vista di lei li difronte, semi coricata addosso a me. Ad ogni suo movimento delle gambe, il tipo sbircia, ma soprattutto, dopo un po di volte, mi accorgo che fotografa le sue cosce, facendo finta di niente.
Ad una frenata brusca per la nuova stazione, lei si sveglia, ed apre gli occhi, incrociandoli con i miei …prontamente, le faccio cenno verso il tipo difronte, e lei da buona porca, non fa nessun cenno per ricomporsi, anzi cerca di spostar le gambe in modo che si riesca a scrutare in mezzo ancor meglio, e con un sorriso al tipo, si riaccomoda

Facendo finta di baciarla in testa, le sussurro un semplice maiala, e lei annuisce con la testa.

A questo punto, è una battaglia privata tra la maiala, che fa apposta a strusciarsi le cosce una contro l’ altra, spostando sempre più su la gonnellina, sistemando la generosa scollatura, e il tipo davanti, che fa finta di niente, facendo credere di non essere interessato, ma che ogni tanto, con non chalance, si sistema il pacco, decisamente duro, tra una occhiata e una foto.

Questa situazione, intriga anche me, infatti, mi si sta indurendo il tutto, e la porca, ci mette amorevolmente sopra la manina, per saggiarne la consistenza.

Alla ennesima fermata del treno, lei si ricompone, seduta bene, davanti al maiale, che oramai, non nasconde più gli sguardi, ma punta deciso sulle tette, la quali, sembrano voler scappar fuori.

Non sale nessuno, anzi ne scendono un paio, e si riparte, sia col treno … che con la stimolazione psicologica , del tipo e …. mia. Dopo un po’ di moine che sembravano più fatte da una troia, che non dalla mia maiala, di colpo si alza e dice di dover andare in bagno, avviandosi a destra nel corridoio.

Con fare tranquillo, il tizio di fronte, spegne il tablet e lo ripone in una valigetta che aveva con sé, poi resta a scrutare il paesaggio dal finestrino. Non passa però, piu di un minuto, che si alzi, e guardandomi, porga i suoi saluti, avviandosi a sinistra del corridoio …. Penso che debba scendere e saluti …ma …. Eccolo che ripassa davanti alla mia postazione, senza guardarmi, dirigendosi verso il lato carrozza dove è andata lei…

Eccolo là il porco, che và a cercare la maiala che lo ha stimolato, e adesso che faccio, son qui con il suo giacchino, la sua borsa e la mia roba ….. non posso piantar qui tutto, ma neanche portarmi tutto.

…..posso solo aspettare.

Passa il tempo …..5 minuti, ….. 10 minuti …. e non torna …. 15 minuti, diventano tanti, se stai aspettando qualcuno che torni da un bagno…. Dopo quasi 20 minuti …. eccola …. tranquilla … si siede e …. niente.

“ E quindi … tutto sto tempo …. ” …. “ Niente, per certe cose, ci vuol il suo tempo …. ” …. “ Sai il tipo che era seduto li davanti, ….

è venuto a cercarti, credo “ … “ Certo … è venuto a bussare mentre mi stavo preparando per pisciare … “ … “ E tu? …. ”…. “ Ho pisciato … e poi ho aperto per vedere se era ancora lì …. E c’ era, con la cerniera abbassata e il cazzo in vista, cosa potevo fare, se non farlo entrare “

Non avevo parole per continuare il discorso ….

“ L’ ho preso in mano ed è entrato, gli ho abbassato i calzoni e gli slip, e finalmente è diventato dritto e duro non tanto grosso, anzi ….

ma lungo e dritto come una candela. Siccome ero ancora con i collant abbassati, mi ha infilato un dito in fica, poi due e infine tre … e mi ha fatta scaldare … , poi si è tuffato con la faccia in mezzo allle tette, una in mano e una in bocca, che mi leccava il capezzolo, e il cazzo che avevo in mano, gli dè diventato ancora più duro. Allora ho appoggiato le mani alla parete, e gli ho offerto la fica tutta bagnata ,e in un attimo, me lo son sentito fino alle ovaie”

Non pensando più a dove eravamo, ho abbassato la cerniera, e mi sono masturbato, come un ragazzino….

“ E poi? …” ….. “ Ma sei scemo, ritira sto coso, poi ho deciso che sentendo pochissimo, dato il cazzo sottile, l’ho fatto sedere sul cesso, così con due colpi me lo sono ficcato tutto nel culo, e lì si che finalmente sentivo piacere, spingendolo fino in fondo, non riempiva, ma spingeva in alto, fin dove non era arrivato nessun altro cazzo”

“ Che troia …..” … “ Ma smettila di darmi della troia, visto che ti piace quello che ti racconto.

Purtroppo è andato su e giù poche volte, perché ha cominciato a tremare, così mi sono tolta da sopra e lui ha sborrato nel lavandino, e meno male che lo ha fatto lì, visto che non finiva mai di spruzzare, mi avrebbe fatto un clistere. Mi sono asciugata alla belle meglio, e sono uscita, senza neanche aprir bocca, lasciandolo lì tutto bagnato”

Meno male che stavamo arrivando in stazione, così a breve avrei potuto godere con lei a casa.

Scendendo dal treno, tutti e 2 abbiamo cercato con lo sguardo il tipo elegante, ma non lo abbiamo trovato ….. chissà dove abitava ….. ma chi se ne frega, tanto la cosa che contava di più, era lì con mè.

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