Non ha resistito al fascino del muscolo
rilasciato 31.01.2017 in categoria sesso raccontoDa qualche mese, frequentiamo una palestra, di un paese vicino al nostro, purtroppo, quasi mai contemporaneamente, avendo orari ed impegni sfalsati, quindi nessuno sa che stiamo insieme.
L’ altro ieri, son riuscito ad arrivare, mentre lei era già lì da circa una mezzora, entrando nella sala pesi, non la vedo, boh … penso, sarà in bagno, ed invece, ad un certo punto, vedo un ragazzone enorme, che mi pare sia di origine tedesca, spostarsi su un lato ed apparire Robi.
Praticamente le stava addosso appoggiato dietro alla schiena, correggendole la posizione dell’ esercizio, ma sicuramente facendoglielo sentire nella schiena.
Il tedescone, è il tipico esempio di ragazzo “ michelin “ tutto gonfio di muscoli, braccia esagerate, pettorali enormi e gambe da far invidia ad un puledro da corsa, ma la cosa strana che mi ricordo, è che in palestra non porta mai gli slip, sotto i pantaloncini attillati.
Dopo qualche esercizio quà e là, vedo che Robi parlotta con il tipo, e poi saluta un paio di altre persone e mi si avvicina, dicendomi che esce un attimo prima, perché il tedesco le ha chiesto se le và un caffè, quindi ci si vede a casa.
Le dico ciao a dopo.
Difatti qualche minuto dopo, il tipo saluta tutti, con un sorriso a 60 denti e va via veloce, come tutto eccitato.
Dopo circa un ora, decido che sia abbastanza, e quindi mi avvio verso casa, pensando alla mia maiala, chissà cosa avra da dirmi.
Per strada, ad un certo punto, vedo parcheggiata l’ auto di Robi, o cazzo, non è ancora a casa, sarà nel bar difronte all’ auto, chiaramente, non mi fermo e arrivo a casa.
Mi faccio una bella doccia, pensando alla porca, chissà cosa starà facendo, e solo questo, mi fa indurire il cazzo, lo sego un po’
Mentre mi appresto a guardar in frigo, cosa ci potrebbe esser per cena, suona il campanello, è lei, che entra con il viso tutto rosso, e i capelli arruffati.
“ Ciao, cosa è successo, come sei conciata, pensavo di trovarti già a casa, e invece …” lei prontamente risponde “ te lo avevo detto che andavo a bere qualcosa …” e dicendo così, si sfila il giaccone, restando in tuta, e non posso far a meno di vedere che all’ altezza del seno, è tutta macchiata
“ E quelle macchie ? ….. non mi sembra caffè…” “ Vero, perché quando ci siamo fermati davanti a bar, mi ha chiesto di salire sul suo fuoristrada, per usare un auto sola, e poi è ripartito, verso un posto isolato, dove poter parlare tranquilli “
“ E quindi niente caffè, ha cominciato a parlarmi di lui, che si è invaghito di mè, dal primo giorno che mi ha visto, e mentre parlava, si vedeva il pacco gonfiarsi, e così io per assecondarlo, gli ho messo sopra una mano.
L’ avessi mai fatto, …. È diventato un altro, ha cominciato a limonarmi, toccandomi le tette, prima da sopra, e poi da sotto la tuta. “
Naturalmente il racconto mi eccitava, pensare il muscoloso, che impazzisce per la mia maiala, che a sua volta si eccita e và matta per i muscoli …
“ Ad un certo punto, mi son trovata con la lingua in bocca, che non mi lasciava respirare, ma soprattutto, con 2 dita che mi frugavano nella fica, già tutta bagnata, che mi facevan tremare tutta.
A stò punto, anch’io ho voluto saggiare la situazione, e non immaginerai mai che cazzone strano mi son trovata in mano. Non tanto lungo, saran stati 15 cm, ma largo come una tazzina da caffè. ”
“ E quindi ti sei seduta sopra “…..” Ma mi hai preso per una troia ? “ …. “ Perché non è così ! “ …. “ No, al limite bongustaia, ahahah, lui voleva che io mi ci sedessi sopra, ma siccome è praticamente la prima volta che ci troviamo faccia a faccia, per non passar per un troione, mi son limitata ad un gran bel pompino.
“
“ Intanto che vai avanti con il racconto, piglia in mano questo e fai andar su e giù la pelle “
“ All’ inizio, ho avuto dei problemi, ad infilarlo in bocca, mi sentivo tirare gli angoli delle labbra, ed intanto lui mi rovistava le altre labbra. Aveva un profumo ed un sapore dolce, però quando lo spingeva fino in fondo, mi venivano i conati, da quanto era grosso, gli leccavo la cappella, girando tutto in tondo e sentivo che tremava ad ogni colpo di lingua, e nel frattempo, mi titillava i capezzoloni… che brividi, scendevo a succhiargli le palle, gonfie ed implumi, e poi risalivo fin su, alla cappella, e nuovamente tutto in gola.
Siamo andati avanti così per almeno venti minuti, fin quando non è più riuscito a trattenersi, e mi ha riempito la gola e la bocca di un grosso getto caldo di sborra dolce. Mi son sentita soffocare, non so da quanto non sborrava, a meno che sia sempre così abbondante. ”
A sto punto non sono più riuscito a trattenermi, e le ho riempito la mano, e sborrato sulla tuta, e lei portandosi alla bocca la mano appiccicata, la ha leccata, dicendomi che quella di prima, era più dolce.
Che troia, lo dice solo per farmi eccitare ancora.
“ E poi …” finendo di leccarsi la mano …” e poi ho cercato di ingoiare il tutto, ma era troppa, e così mi è colata dalla bocca, formando le macchie che hai notato prima. Lui insisteva per farmi godere con le dita, ri infilandomele nella fica dilatata dalla voglia, ma io ho preferito sfilarmi i fuseau, e farmi dare una bella leccata alla fica fradicia.
Era un piacere, vedere tutti quei muscoli tesi per tenermi con le gambe aperte, e guardare un ragazzone così succube per una fica allagata. Credo di essergli venuta in bocca almeno 2 volte, non tirava mai su la faccia dalla fica larga e fradicia, ed intanto gli stava tornando duro, …. Ci ho pensato un momento sul da farsi, se fare la pudica, e quindi continuare a fargliela leccare ancora un po’, oppure sfondarmi la fica vogliosa, con quel gran bel cazzo corto ma largo.
Poi ho pensato a tè, … e così ho tenuto la fica per il vecchio cazzo di famiglia, anche se un po’ mi è spiaciuto. ”
“ Che brava mogliettina troia, vai a farti una doccia, che puzzi di sudore e sborra, così dopo cena, mi racconti ancora qualche particolare che ti è sicuramente sfuggito, mentre ti darò una bella ripassata “
“ Sei proprio un gran porco, non ne hai mai abbastanza, di quello che ti dico, vuoi sempre tutti i particolari, tipo, ….. che ogni tanto mi leccava il buco dietro, per infilarci un dito, e io tremavo…..ok, ora doccia….
”
La prossima volta che sarò negli spogliatoi della palestra, assieme al tedesco, lo guarderò sicuramente in modo diverso dal solito, soprattutto il suo cazzo.
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