Monica, una zoccoletta esibizionista
rilasciato 31.03.2013 in categoria sesso raccontoDEDICATO AD ALE
AGENZIA INVESTIGATIVA
”OCCHIO DI LINCE”
RAPPORTO OPERATIVO
Egr. Sig. Alemi,
come da suo incarico conferitoci abbiamo provveduto a pedinare la signorina Monica B. e le inviamo il resoconto dettagliato. Presso i nostri uffici potrà visionare foto e filmati che hanno realizzato i nostri collaboratori.
Martedì 2 aprile 2013
Uscita di casa, diretta verso l’ ufficio, colazione al bar, molti uomini la conoscono e la circondano mostrando confidenza, ma nulla da segnalare.
Ore 17. 00: esce dall’ ufficio, saluta un paio di colleghi con baci sulle guance.
Si dirige verso Corso Buenos Aires, entra in un negozio di scarpe. La nostra agente in incognito la segue. Chiede di provare delle scarpe nere con tacco 12
“Cerco qualcosa di elegante ma sexy, devo fare un viaggio di lavoro”
Il commesso, un bel ragazzo di circa trent’anni la fa accomodare e le porge alcuni modelli.
Quando si accorge che la gonna è molto corta si inginocchia davanti a Monica con la scusa di aiutarla a calzare le scarpe. Lei non aspettava altro e da brava zoccoletta le allarga ancora un pochino, giusto quanto basta per fargli intravedere le mutandine. Il commesso sorride senza togliere gli occhi. “Questa misura è forse un poco grande. Le faccio provare una misura meno”
Senza alzarsi chiede l’ aiuto del collega, molto più giovane, quando questo arriva con la taglia giusta gli dice di abbassarsi ad aiutarla a calzarla.
Il nuovo arrivato ci mette un attimo a capire il motivo: si mette anche lui guardare tra le gambe di Monica. Lei ovviamente se ne accorge subito e le allarga ancora un po’ per offrire ad entrambi una visione migliore. Quando pensa di averli fatti agitare a sufficienza dice “Ma guarda un po’, tutte le calze spiegazzate” Si abbassa per lisciare la prima e la camicetta si apre lasciando in bellavista il prezioso reggiseno ricamato.
Alla vista dei suoi capezzoli turgidi il ragazzo sospira forte e socchiudendo gli occhi si avvicina per inalare il caldo profumo. L’altro commesso è più esperto e deciso: “Lasci, signorina, faccio io” Le prende il piede appoggiandolo sulla sua gamba e comincia a lisciare la calza sulla caviglia di Monica, indugiando parecchio. Con la gamba alzata la gonna risale ancora, mostrando la parte alta delle cosce non coperta dalle calze autoreggenti e scoprendo del tutto il piccolo triangolo di stoffa che copre a malapena la patatina bella gonfia.
“Ha delle bellissime caviglie signorina, questo modello le sta a pennello e la slancerà molto” “Non trova che i miei polpacci siano un po’ troppo grossi?”
Dice lei con voce civettuola. Lui ne approfitta e fa salire lentamente la mano fino alla parte posteriore del ginocchio. “Sono così stanca, oggi sono stata in piedi tutto il giorno”
“Le ci vorrebbe un bel massaggio, lasci fare a me” Con tutte due le mani prende a carezzare la gamba di Monica che si appoggia allo schienale del divanetto.
“Adesso la destra va meglio, ma la sinistra…. ” Il ragazzo più giovane prende la palla al balzo e comincia anche lui a massaggiarle la gamba, sempre più su, fino alle coscia.
Quando ritiene di averli surriscaldati abbastanza Monica li interrompe: “Vorrei provare anche quel paio laggiù” Il commesso più anziano le toglie le scarpe tenendole i piedini tra le mani, l’ altro si affretta a portarle. “Bellissime, ma non si intonano alle mie calze, dovrei toglierle, c’è un camerino?” “Purtroppo no, ma può andare nel retro, se vuole l’accompagno, è un po’ buio là dietro…” Le apre la porta del piccolo magazzino e lei subito solleva la gonna fin sopra il sedere per togliere più facilmente la calza, che poi passa al ragazzo “Me la potrebbe reggere?” Lui la prende facendola scivolare tra le mani per poi portarla al viso annusandola con voluttà “Ha un profumo molto sensuale, signorina” “Grazie!”
Naturalmente si ‘ dimentica ’di abbassare la gonna mostrando al più giovane, rimasto sulla soglia, il suo bel culetto coperto a malapena dal tanga.
Nel togliere l’altra calza si china più del necessario, rischia di cadere e si sposta all’indietro, andando ad appoggiare il suo culetto contro il commesso.
Lui è pronto a sorreggerla, mettendo entrambe le mani sui suoi fianchi, si appoggia a lei da dietro, facendole sentire la prepotente erezione nei suoi pantaloni.
Monica dimena il culetto sfregandoglielo sulla patta per almeno un minuto, poi con voce maliziosa:
“Uh, grazie, ho rischiato di rompermi una gamba! Se non ci fosse stato le proprio dietro di me e così vicino!” Si abbassa la gonna e torna nel negozio.
“Devo scappare, si è fatto tardi!”
Il commesso le porge un biglietto da visita e le chiede un appuntamento per la sera stessa.
“Per chi mi ha preso? Sono una ragazza fidanzata e amo il mio ragazzo!”
Però prende il biglietto da visita e lo infila nel reggiseno con fare malizioso.
Esce dal negozio dopo 47 minuti
Mercoledì 3 aprile
Solito tran tran – ufficio – poi shopping – fino alle 17.
15 nulla da segnalare
La nostra investigatrice l’ ha seguita fino a C. so Vittorio Emanuele dove è entrata in un negozio di abbigliamento
Viene accolta da una commessa alla quale chiede di provare alcuni capi.
“Devo fare un viaggio di lavoro, vorrei qualcosa di serio e professionale, ma nello stesso tempo un po’ sexy, ci tengo a fare bella figura, ci sarà anche il mio capo. E’ un bell’uomo e ci tengo che apprezzi il mio lavoro, spero in una promozione”
La ragazza le propone alcuni capi, Monica va nel camerino e si spoglia con la tenda non del tutto accostata.
Va dentro e fuori per chiedere il parere della ragazza.
Nel frattempo alcuni ragazzi hanno notato lo spettacolo e sostano davanti alla vetrina godendosi lo spettacolo del suo corpo ben tornito.
La commessa le dice con fare malizioso “Tutte le gonne che ha provato le stanno molto bene, del resto col suo fisico perfetto, certo servirebbe un parere di un maschietto, se vuole le chiamo il collega del reparto maschile”
Arriva un ragazzo sui trenta, bel fisico palestrato, che quando vede Monica inalbera un sorriso a trentadue denti.
“Buongiorno, io sono Luca, come posso esserle utile?”
Monica mostra le due gonne che ha selezionato:
“Non riesco a decidermi, vorrei un consiglio”
“Se le indossa sarò ben lieto di aiutarla”
Lei va nel camerino e si spoglia immediatamente, mentre il ragazzo, con le due gonne sottobraccio non finge nemmeno di non ammirarla dalla tenda socchiusa.
“Perbacco, sono sicuro che le staranno bene entrambe!” le dice sornione mentre si appoggia alla parete del camerino.
Monica, in mutandine e reggiseno si volta mostrando ben bene anche la sua parte anteriore.
“Dice che mi staranno davvero bene?”
Prova la prima gonna, marrone, appena sopra il ginocchio, con un ampio spacco laterale..
Piroetta davanti al commesso per farsi giudicare.
“ Le sta da Dio, non avevo dubbi! Solo che…. ”
“…che?”
“Se tiene la camicetta infilata si formano delle pieghe”
“Mmmm, ha ragione”
Si sfila la camicetta dalla gonna.
“Però adesso la camicia le copre il posteriore ed è un peccato tenerlo nascosto!”
Lei si sporge a guardarsi il didietro “Già, ha ragione, proviamo così… ”
Si sfila la camicetta restando con il solo reggiseno di pizzo bianco trasparente che esalta i cerchi perfetti dei suoi capezzoli, già un poco eccitati.
“Sì, mi piace, provo anche l’altra”
Se la sfila restando ora con le sole minuscole mutandine coordinate al reggiseno.
Prova ora un tubino nero elasticizzato molto aderente.
Per infilarlo sculetta ampiamente davanti al ragazzo.
“Come mi sta?”
“Divinamente, le esalta le forme così rotonde e flessuose, però dovrà indossarla con un intimo diverso, si nota il profilo degli slip ed è antiestetico”
Le sorride maliziosa “Non c’è problema, sapesse quanti bei perizoma ho! Per il momento però…”
Solleva la gonna , si toglie le mutandine e dice “Molto meglio, che dice?”
“Perfetta, l’ abbinerei ad un bel top smanicato, anch’esso aderente, ne abbiamo un modello delizioso, me lo faccio portare”
Senza togliere gli occhi di dosso a Monica chiede alla collega il capo.
“So già che mi dirà che il reggiseno si nota troppo, meglio che me lo levi subito!”
Rimane con le belle tettine in mostra, indugiando per farsi ben guardare prima di indossare il nuovo capo che le lascia scoperta una buona parte del pancino piatto.
“Dovrebbe tenderlo un po’ di più, ci sono troppe grinze, lasci che l’aiuti io”
Lui liscia il top indugiando sulla parte anteriore.
“Non sarà troppo aderente? Guardi come mi spuntano i capezzoli….
non vorrei che il mio capo si facesse un’idea sbagliata..”
Lui non dice nulla e la sfiora con i pollici
“Se fa così spunteranno ancora di più…”
Dice lei con voce un po’ roca.
Lui si abbassa per baciarla, ma lei si tira indietro
“Mio dio è tardissimo,devo scappare. Compro le due gonne ed il top”
Si spoglia e nuda ruota davanti al commesso:
“Davvero mi trova carina?”
“La trovo incantevole, torni quando vuole, è un piacere servire una donna come lei!”
Giovedì 4 aprile
Ancora nulla da segnalare fino alle 17.
30, quando il soggetto si reca presso un negozio di intimo non lontano dall’ ufficio. Un nostro investigatore piazza un microfono direzionale collegato ad una microcamera..
Il proprietario del negozio è un piacente uomo maturo, alto e brizzolato, molto elegante.
“Vorrei un paio di completi coordinati,meglio se in seta, con colori vivaci, ha qualcosa da propormi?”
Lei scarta le prime proposte “Molto belli, ma vorrei qualcosa di più elegante e nello stesso tempo più malizioso…”
“Proprio stamattina abbiamo ricevuto una nuova collezione, ma non abbiamo avuto il tempo di esporla, è ancora nel retro, si accomodi”
Senza farsi vedere l’uomo chiude a chiave la porta del negozio ed espone un cartello ‘ Torno subito’
Dispone sul banco parecchi articoli illustrando le caratteristiche di ciascuno.
“Le consiglierei questi” e porge a Monica una di minuscoli tanga color porpora, azzurro, giallo chiaro, tutti con i bordi ricamati ed assolutamente trasparenti..
“Sono molto diversi tra loro, ma entrambi si adattano al suo fisico ed anche a situazioni un po’ particolari, capisce cosa intendo!”
“Bene, forse ci siamo, direi che sono proprio il genere che cercavo, posso provarli?”
“Certo, per non tornare di là può mettersi dietro quel paravento”
Monica si spoglia e prova il primo tanga.
“Non ha uno specchio?”
“Certo, glielo porto” e si accinge a prendere un grande specchio con la cornice antica.
“Chissà come pesa! Non si disturbi, vengo io”
Esce dal paravento indossando solo il nuovo tanga e gli alti stivali neri.
Si rimira nello specchio, guardando il sedere da sopra la spalla.. L’uomo è al suo fianco e la osserva ammirato.
“Sapevo che le sarebbe stato d’incanto, ho intuito subito il suo genere di fisico.
Mi permetto di suggerirle di provare anche queste culottes, scommetto che le staranno altrettanto bene”
“Mmmm, non saprei, non ne ho mai possedute, non mi sembrano molto sexy, troppa stoffa a mio parere, forse sono anche scomode”
“Intuisco che non ha mai indossato un capo come questo, senta che piacevolezza al tocco”
Lei le afferra e le carezza con la mano.
“Si immagini di indossarle e sentirsi sfiorare da una seta così morbida”
“Non mi convincono, ma se lo dice lei…”
Senza più ripararsi dietro il paravento si toglie il tanga.
“Oh, scusi, mi sono scordata di lei e mi sono messa nuda…che spudorata!”
“Non si preoccupi, sono abituato. E poi è sempre un piacere vedere certa bellezza!”
Indossa le mutandine di seta e si guarda nello specchio.
“Devo dire che aveva ragione, è una strana sensazione sentire sulla pelle la seta che si muove, sembra una tenera carezza. ”
“Provi a camminare, il movimento le darà ancora più sensazioni”
Lei sculetta avanti e indietro per la stanza, gli occhi di lui non si staccano dalle sue forme sinuose.
“Scusi se mi permetto, ma per capire meglio la bellezza di questo articolo lo dovrebbe indossare con qualcosa di più adatto, ad esempio un reggiseno intonato”
“Già, il mio reggiseno nero stona un po’”
Se lo leva, restando a tette nude davanti all’uomo.
“Signorina, lei ha un corpo delizioso, chissà come sarà felice il suo ragazzo vedendola indossare queste mutandine”
Lei gli strizza l’occhio e con fare malizioso risponde “ A dire il vero la prossima settimana farò un viaggio di lavoro e lui potrebbe non essere il primo a vederle! Però…sa una cosa, mi sembrano un po’ larghe al cavallo”
Lui sorride.
“Guardi che sono fatte apposta, venga che le mostro”
La prende per i fianchi e senza sforzo la solleva facendola sedere su un alto tavolo di noce antico.
“Non si muova, le prendo una cosa”
Torna con un paio di calze in seta.
“Mi permette?”
Si inginocchia davanti a lei e senza togliere gli occhi da lei comincia ad infilarle la prima calza, facendo scorrere le mani lungo tutta la gamba fino alla coscia.
Per farlo alza la gamba di Monica, le mutandine si spostano di lato mostrando parte della sua passerina ben curata.
Quando ha infilato entrambe le calze sposta lo specchio davanti a lei.
“Guardi che meraviglia, provi ad accavallare le gambe, brava così…sente il fruscio della seta? Non c’è musica più sublime per un uomo. Stia ferma, senta quando le faccio scorrere la mano sulla seta, sente come scivola lieve? “
Monica socchiude gli occhi e lancia un lungo sospiro.
“Non faccia così, mi imbarazza…. ”
”Non sia nervosa, si goda la sensazione…pensi a quando un ragazzo giovane farà lo stesso, sarà ben diverso rispetto ad un vecchietto come me”
“Sta scherzando? Lei è così affascinante…”
La sua mano risale fin oltre il bordo delle calze fino a sfiorare l’interno della coscia non coperto dalla calza e poi ancora più su, fino a toccare il tessuto delle mutandine.
Le accarezza lieve la passerina, le scosta le mutandine e la trova umida.
Monica divarica le gambe ed il suo ginocchio tocca il cavallo dei pantaloni di lui, percependo chiaramente la prepotente erezione.
“No, no, si fermi, cosa sta facendo?”
“Taci, zoccoletta, stai ferma che ti piace”
Lui le porta l’altra mano sul seno nudo giocando con il capezzolo eretto, poi porta le labbra sulle tettine mentre con la mano libera si slaccia i calzoni facendoli cadere sulle caviglie esibendo un affare di ragguardevoli dimensioni talmente duro da vibrare.
Porta la mano di Monica sul suo uccello senza smettere di leccarli i capezzoli e titillarle il clitoride.
Lei lo avvolge con la mano e lo muove un paio di volte su e giù.
“Devo andare adesso è tardi”
Si riveste in fretta. “Le compro tutte e due. Quanto devo?”
“Omaggio della ditta, spero sia stata soddisfatta e che torni presto”
“Ci può contare!”
Se ne va lasciando le sue mutandine sul tavolo.
Lui le prende e, dopo averle voluttuosamente annusate, se le mette in tasca.
Fine del resoconto.
Sarà nostra premura inoltrarle la seconda parte del rapporto al ritorno della signorina dal viaggio in Svizzera.
Distinti saluti,
AGENZIA INVESTIGATIVA
“OCCHIO DI LINCE”.
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