Michela scopre la perversione

Michela è una ragazza di 25 anni, piccola, magra con due tettine sode, e un bellissimo culetto all'insù.
E' bionda ossigenata con capelli riccioluti, una faccia allungata con delle belle labbra sempre con rossetto marcato.
Michela possiede un bar e Paolo va spesso lì a prendere un caffè.
I due spesso si mettono a chiacchierare e da questi incontri è nata una reciproca simpatia che ha portato Michela a sfogarsi ogni tanto con Paolo riguardo i problemi che lei ha con il suo ragazzo.

Un giorno Paolo arriva proprio all'ora di chiusura e Michela gli dice
“Vieni pure, però poi devi aspettare che me ne vada io perché se lascio aperto non chiudo mai stasera. ”
Paolo risponde
“A me va bene, volevo solo un aperitivo” e dopo che Michela ha tirato giù la saracinesca del bar va a preparare l'aperitivo che poi Paolo inizia a sorseggiare.
Mentre Paolo beve, Michela preparare le cose in modo da andarsene ma ad un certo punto dice
“Accidenti, questo coso qui non viene via.


Paolo va lì e vede Michela che è alla prese con una shitola che si è incastrata e che non vuole saperne di levarsi.
Allora insieme i due iniziano a tirare ma la shitola viene via prima di quando se lo aspettassero così che i due si ritrovano per terra con Michela che casca proprio addosso a Paolo.
Il viso di Michela è vicino a quello di Paolo così che il giovane le prende la testa e avvicina le sue labbra in modo da baciarla.

La ragazza per la sorpresa resta senza reazioni e quando cerca di non aprire la bocca per far entrare la lingua di Paolo il ragazzo le accarezza così bene le spalle e i capelli che Michela cede e sente la calda lingua che inizia a giocare con la sua.
Inizia un lungo lingua in bocca fra i due che surriscalda i due corpi e quando i due si staccano Paolo inizia a tastarle le tettine.

Michela ha un gesto di rifiuto e dice
“Dai, ma cosa stiamo facendo, che c'è preso. “.
Paolo le ripiglia la testa fra le mani e insinua di nuovo la sua calda lingua nella bocca della ragazza iniziando, stavolta, a titillare i capezzoli ai quali la sua mano è giunta passando sotto la maglietta attillata.
Michela risponde con dei brividi che le percorrono tutto il corpo.
Non ha mai provato un'eccitazione così forte e anche se la stranezza della situazione la turba sente di doversi lasciare andare alle ondate di piacere che la travolgono.

Quando le labbra dei due si staccano Paolo prende la mano di Michela e l'appoggia sulla patta dicendole in modo secco e deciso
“Dai, tiralo fuori! e inizia a segarlo. “.
Michela come ipnotizzata dall'uomo gli sbottona i pantaloni abbassa le mutande e con uno sguardo che esprime tutta la sua meraviglia tira fuori un cazzo di notevoli dimensioni.
Per un po' Michela rimane immobile con il cazzone impugnato nella sua mano ben curata con le unghie laccata di rosso.

Poi, Paolo muove la mano della ragazza che inizia a maneggiare il cazzo mentre le mani dell'uomo si insinuano nelle mutandine raggiungendo la fichetta bagnata e calda.
Paolo inizia a strofinare il clitoride dicendole
“Sei fradicia” mentre alla ragazza escono dalla bocca sospiri e mugolii.
Ad un certo momento, Paolo mette una mano sulla testa bionda e riccioluta di Michela avvicinando le sue labbra al cazzone rosso e turgido
“Dai ora dagli una pompatina” dice l'uomo
“Non mi dire che al tuo ragazzo non fai i pompini.


Michela apre la bocca e inizia l'opera di succhiaggio.
In effetti la ragazza è abbastanza brava e poi le piace in particolar modo quel cazzone enorme che le riempie la bocca.
“Brava così, succhia e lecca, dai che me lo stai gonfiando, brava” e Paolo le prende la testa fra le mani e inizia a scoparla in bocca con la ragazza incavando le guance deve assecondare il ritmo del cazzo che va e viene nel suo palato.

“Sei proprio una brava troietta” dice Paolo levando il cazzo dalla bocca di Michela che si risente dicendo
“Ehi, non ne voglio sapere io di essere trattata così. ”
Ma Paolo le dice in modo secco e sbrigativo
“Dai, non fare la schizzinosa che si sente che ti piace il cazzo” e non le permette replicare perchè inizia a inizia a toccarle la fichetta e poi si mette a slapparla con estrema perizia.

Michela inizia a scioglersi e a gemere dal piacere.
“Ti piace troietta eh” dice Paolo
“Oh si continua, cazzo….. sei bravissimooo…. mi hai fatto intostare il grillooo. così.. così… continuaaaa..”.
Ma Paolo vuole scoparla e dunque le appoggia il cazzo sulla fica umida dicendole
“Eccotelo tutto, vacca mora. Te lo senti fino all'utero, troia. Ora ti slargo questa fica da stronza e ti faccio un lavoretto che dovrai camminare a gambe larghe per almeno una settimana”.

Detto questo inizia una galoppata violenta con colpi possenti che sbattono Michela avanti e indietro sul cazzo di Paolo.
Michela inizia a mugolare dal godimento e Paolo la esorta a parlare dicendole di usare parole volgari.
Michela, ormai stravolta dal godimento inizia a dire ansimando
“Cazzo, mi stai svangando la fica … ohhh …. mi stai riempiendo tutta con quel cazzone…. porcatroiaaaa ..mi sfondi l'utero … dai dai sfondami .. sfondami …….. cazzo come mi sento piena in pancia …….. dai .. daiiii … godooo ….. godooooo come una maialaaaaaa…..”
Intanto Paolo eccitato dalle parole, trapana Michela con colpi violentissimi
“Senti come ti sto limando la fica vaccona bionda ….. sei così troia che ti faresti scopare anche in mezzo di strada …… ti spacco la schiena in due con questo cazzo ….. ti riempio la fica ..”
Nel frattempo Michela stralunata dal piacere dice
“Siii ….. godo come una cagna in calore ….

innaffiami di sborra …..godoo…. godooo ….. godoo come una troiaaaaaa ……. ”
Anche Paolo, con due possenti colpi, inonda la fica della ragazza di sborra.
I due stanno per un po' in silenzio. Michela inizia a balbettare qualcosa
“Mm… non so cosa mi sia preso. Tutte quelle volgarità. Penso che..” ma non finisce la frase perché‚ Paolo con fare molto deciso le dice
“Non c'è molto da capire. Tu sei così. Sei una troietta a cui piace il cazzo e essere trattata in questi modi.

Vedrai che se accetterai di essere guidata da me nei labirinti del piacere non te ne pentirai. Altrimenti, se vuoi ritornare ad essere la ragazza che scopa e fa i pompini al fidanzato e basta devi solo dirlo. Io scomparirò e non mi vedrai più. ”
Dopo il piacere che ha provato Michela si sente persa a una prospettiva del genere e Paolo vedendo il suo smarrimento le dice
“Prima di andare da me andiamo a bere qualcosa.

Vicino a casa mia c'è un bar di una mia amica e li ti proporrò qualcosa che mi farà capire se sei veramente una tipa decisa a fare tutto. Mi raccomando, d'ora in avanti sono io che comando il gioco. Non ti obbligherò in nessun modo a fare qualcosa ma se tu rifiuti non voglio più avere niente a che fare con te. “
I due si avviano verso l'appartamento di Paolo ma, come l'uomo aveva detto, si fermano prima ad un bar lì vicino.

Michela è in tensione e prova una strana sensazione, un misto di paura e di desiderio di cose proibite.
I due entrano nel bar e subito Paolo saluta Tiziana, la proprietaria del bar, che sta dietro il banco.
“Ciao, come stai” dice Paolo a Tiziana
“questa è Michela una nuova amica”
“Ciao” dice Tiziana
“ha un proprio la faccetta e il fisico della troietta” aggiunge con un sorriso.
Michela è sbalordita ma sa anche che deve stare al gioco e fa una sorriso di circostanza.

In quel momento entra un venditore ambulanti di colore Paolo dice
“Non mi sono sbagliato, Massud arriva sempre a quest'ora” e lo saluta come del resto fanno Tiziana e Michela.
“Hai lavorato sodo Massud ?” chiede Paolo
“Ti andrebbero un po' di minuti di relax ?” poi rivolto a Tiziana dice
“Puoi prestare il tuo bagno per un po' a Massud e Michela ?”
Michela inizia a capire ma non riesce a credere che Paolo voglia fargli uno scherzo del genere e non crede alle sue orecchie quando Paolo le dice
“Ora tu vai a fare una bella pompa a Massud, Tiziana vi presta il bagno.

Mi raccomando niente scopate, solo un bel pompino perché mi sa che Massud abbia le palle piene di sborra e le voglio svuotare un po'”
Michela deglutisce ma sa anche che se vuol vivere quest'avventura con Paolo deve accettare tutto e allora si fa prendere la mano da Massud che la conduce in bagno.
Nel bar ora c'è qualche avventore, tutti maschi, che vedendo i due dirigersi in bagno e sentendo poi i mugolii del nero si immaginano cosa sta succedendo”
Dopo una decina di minuti Michela esce con lo sguardo stravolto e con ancora il sapore della sborra acida del negro.

Tiziana le chiede com'era il cazzo del ragazzo.
Michela non vorrebbe rispondere ma un'occhiata di Paolo la fa recedere dal suo proposito e allora dice
“Era lungo ma anche sporco, puzzava”
“Ha sbrodato molto” chiede Paolo
“Sembrava una fontana non finiva mai e mi ha obbligato a bere tutto”
“Bene” dice L. accarezzando la testolina di Michela
“mi sembra che tu ti stia comportando bene. Ora andiamo da me”.
L'uomo e la donna escono dal bar e vanno nell'appartamento di Paolo.

Paolo prende Michela per mano e la conduce nella stanza da letto.
Abbraccia la ragazza e dopo un lungo lingua in bocca le fa abbassare con forza la testa la struscia sulla patta dove si nota un rigonfiamente molto grande.
Poi ordina a Michela di mettere la mano sul cazzo dicendole
“Strofinami il bastone”.
Michela è imbarazzata ma anche eccitata e sente piano piano il cazzone di Paolo che si ingrandisce.

“Ora è venuto il momento di tirarlo fuori” dice Paolo
“dai apri la patta”
L'eccitazione di Michela sale e non fa altro che aprire i calzoni di Paolo e tirare fuori la sua bega enorme.
“Ora vaccona inizia a muovere le manine da
brava”.
Michela inizia a segare il cazzone mentre Paolo inizia a strofinarle le tettine, poi rialza la testa della ragazza, le prende il viso e lo avvicina al suo e fa un lingua in bocca.

Michela ha le mani piene del cazzone e sente frullare la lingua di Paolo con la sua.
La sua fighetta è già colma di umori.
Paolo stacca la sua lingua da quella di Michela, le prende la testa e avvicina il faccino al cazzo
“Dagli una leccatina se no va a finire che la mia crema preziosa viene sprecata con questi maneggi”.
Michela, con la testa premuta da Paolo imbocca parte del cazzone e inizia a leccare.

“MMMhhh ci sai fare, eh troietta. Ce ne devono essere passati di cazzi in questa boccucciaaaaa …… dai così con la lingua … mettimela nello spacchetto …… cosìììììì….. dai sugacazzi che non sei altro…… ora leccami tutta l'asta fino ai coglioni … cosìììì… leccami anche le crespe dell'ano …… ti piace leccare il buco merdoso…. cosìììì…… infilaci la lingua dentrooooooo….. che troione che seiiii….. ora imbocca di nuovo il bastone che ti faccio bere….. così.. cosììììì….


Michela ormai è presa nel vortice del piacere e prova un'eccitazione incredibile ad essere apostrofata come una troia.
Poi Paolo le ordina di mettersi alla pecorina e la ragazza obbedisce mettendosi a culo all'aria.
Paolo inizia a toccarle la fichetta e poi si mette a slapparla con estrema perizia.
Michela inizia a scioglersi e a gemere dal piacere.
“Ti piace troietta eh” dice L.
“Oh si continua, cazzo….. sei bravissimooo….

mi stai facendo allagare la fica, così.. così… slappam il grilletto continuaaaa..”.
Ma Paolo vuole scoparla e dunque le appoggia il cazzo sulla fica umida dicendole
“Eccotelo tutto, troietta. Te lo senti fino all'utero, troia. Ora ti slargo questa fica da stronza e ti faccio un lavoretto che dovrai camminare a gambe larghe per almeno una settimana”.
Detto questo inizia una galoppata violenta con colpi possenti che sbattono Michela avanti e indietro sul cazzo.

Michela inizia a mugolare dal godimento e Paolo la esorta a parlare dicendole di usare parole volgari.
Michela, ormai stravolta dal godimento inizia a dire ansimando
“Cazzo, mi stai svangando la fica … ohhh …. mi stai riempiendo tutta con quel cazzone…. porcatroiaaaa ..mi sfondi l'utero … dai dai sfondami .. sfondami …….. cazzo come mi sento piena in pancia …….. dai .. daiiii … godooo ….. godooooo come una maialaaaaaa…..”
Intanto Paolo eccitato dalle parole, trapana Michela con colpi violentissimi
“Senti come ti sto limando la fica vaccona ….. sei così troia che ti faresti scopare anche in mezzo di strada …… ti spacco la schiena in due con questo cazzo ….. ti riempio la fica ..”
Nel frattempo Michela stralunata dal piacere dice
“Siii ….. godo come una cagna in calore ….

innaffiami di sborra …..godoo…. godooo ….. godoo come una troiaaaaaa ……. ”
Ma Paolo ha altri piani, smette di pompare e leva il cazzo dalla fica gocciolante della ragazza.
“Ora voglio mettertelo dietro” dice.
Michela fa un'espressione di preoccupazione visto che non l'ha mai preso in culo.
“Ti prego, lì non l'ho mai fatto” dice.
“Eppure hai un bel culino” le risponde Paolo
“Beh una volta il mio ragazzo ha provato a incularmi ma non c'è riuscito, e ce l'ha molto più piccolo del tuo.


“E' venuta l'ora ti provarci” e detto così Paolo inizia a palpare il culo, a passare un dito sul buchetto per poi affondarlo.
“Ahi…” urla Michela, aggiungendo “mi brucia”.
“Cos'è che ti brucia” chiede L.
“Mi brucia il culino” dice Michela “ti prego non voglio sentire male”
“Vedrai che ti piacerà e poi qualcuno prima poi te lo doveva fare l'ovetto. Ora inizierò a farcirti il buco merdoso, stronzetta.

Mi sa che dovrò slargare un po' questo buco” e inizia a forzare la rossetta mettendoci la grossa cappella.
Michela emette un “Ahi” e dice
“Mi fa malee.. mi brucia”
Paolo appoggia la cappella sull'ano e forzando la stretta fessura dice:
“Ora ti metto questa bella suppostona così sarai bella farcita in culo”.
Con un colpo più forte entra dentro lo stretto canale
“Ahh…. mamma …. no …. mi stai spaccando….

ti prego…. ahhh… fa male …. “.
“Ancora ce n'hai solo metà. Ora te lo metto tutto” e spingendo arriva in fondo.
“Noooo…. non resisto. …. mi sento in fiamme…… brucia … brucia…. mi brucia il culinooo ……”.
Incurante delle lamentele di Michela, Paolo inizia a pompare dicendo
“Un po' va slargato questo buco. Sentirai un po' di male all'inizio ma poi vedrai che ti piacerà da morire. Cazzo ce l'hai bello stretto e bollente.

Mi stai strizzando la fava col tuo culino. ”
“Aghhhhhh….. che maleee… ce l'hai troppo grossoooo…. cazzo che male… mi stai spaccando il culo..”
“Sta zitta troietta,” dice Paolo iniziando a pomparla con violenza
“stai zitta e goditi questo cazzone. Ti slargo tutta, ti voglio rompere il culo brutta stronza e troiaa. Te lo riempio fino all'intestino vacca…. troietta merdosaaa… Cerca ti muovere tu il culo”
Michela è squassata dai colpi violenti e dal cazzone che le occupa tutto il retto.

Prima inizia a supplicare l'uomo
“Ti prego… mi stai slargando il culo … me lo stai rompendooo.. ahiii… più piano … ti prego … mi stai sfondandooo…. ” e Paolo le risponde
“Lo senti questo bastone nel culo eh, squinzia, ….. godo a fartelo sentire fino in fondo troia…. sììììì…… ti voglio spaccare questa buco del culo pieno di merda… te lo voglio allargareeee….. mmmmmm…… ti voglio ricacciare la merda fino in gola” e inizia a darle delle manate forti sulle chiappe.

Ad un certo punto, però, Michela inizia a trarre piacere da quelle sensazioni di godimento e dolore e dice
“mmmmhh… mi sta iniziando a piacere ora… mmmhhh…. cazzo come mi svanghi beneee… mi stai sfasciando ma sto godendo…. daiii spaccami….. spaccameloo..”
Paolo, allora, decide che è venuto il momento di cambiare posizione e senza levarle il cazzo dal culo si sdrai sul letto in modo che sia Michela a cavalcare sul cazzo.

“Ora fammi una sega col culo” le ordina
“Devi muoverti in modo che il tuo culino sbatta sulle mie palle. Segami il cazzo con in retto, troia”
Michela inizia a prendere il ritmo e sente il palo di carne intrappolato nel culo che va su e giù sfregandole le pareti irritate.
In questa posizione il cazzo arriva ancora più in profondità dandole delle fitte di dolore, ma il godimento e ancora maggiore.

Sentire quel palo bollente che la rovista negli intestini è una sensazione che Michela non ha mai provato e le fa bagnare la fica in modo spaventoso.
“Dai ora muovi lo sfintere come se stessi cacando troia. Spompinami il cazzo con il buco marrone” dice Paolo e Michela diligentemente muove i muscoli del retto in modo da strofinare il cazzo di L. ben piantato nel suo culo.
“Dai vacca … mi stai facendo un bel servizio col culo … dai che ora godo e ti allago il culo di sbrodaa ..daii….

segami il cazzo col retto”
“Il tuo cazzone mi sta facendo impazzire… daiiii… mi brucia il culino ma godo da matti. “
“Sei una troia merdosaaa….. che gode col culo. Dai dillo mentre ti sbatti sul mio cazzone”
“Siii. sono una troia merdosa…. mettimi questo bastone fino in fondo…. sto godendo….. godoooo… godoooooo” e Michela viene.
Paolo si mette a pompare anche lui e urlando
“Eccoti la sbroda vacca da quattro soldi ….. ti allago gli intestini di sbrodaaaaa” viene.

Michela è disfatta dal piacere.
I due si baciano con un lungo lingua in bocca e quando Paolo tira fuori il cazzo vede che è tutto sporco di merda.
“Mi dispiace” dice Michela ma Paolo le dice
“Beh, non basta scusarsi bisogna anche pulire. “
Michela è sbalordita, ma prima che possa rispondere, Paolo se ne va in bagno chiamando la ragazza.
“Leccami la cappella finché non è lucida che poi ti faccio bere il mio piscio” ordina Paolo prendendo la ragazza per la chioma riccioluta.

Le labbra della ragazza sono a pochi centimetri dalla cappella sporca di Paolo e Michela si stupisce come il piacere eccezionale che ha provato facendo sesso con l'uomo l'hanno sottomessa a obbedire a ogni suo volere.
Vedendo che la ragazza esita Paolo le domanda in modo brusco
“Cosa c'è?”
Michela alza i suoi occhioni e dice
“Puzza. Ti prego non farmelo fare. ”
Ma il cazzone avanza verso le labbra della ragazza e Michela, sbalordita da se stessa, apre la bocca e inizia a leccare la merda.

Dopo qualche minuto la ragazza sente un liquido acre riempirle la bocca.
Paolo le sta pisciando in bocca e ordina di bere più liquido possibile.
La ragazza cerca di ingoiare ma il piscio di Paolo è veramente tanto che le cola sul mento, sulle tette e sulla fica.
Il calore della pioggia dorata fa inturgidire i capezzoli della ragazza che inizia a toccarsi la clitoride ed esplode in un nuovo orgasmo.

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