Mi dai un passaggio?
rilasciato 08.03.2013 in categoria sesso raccontoQuesta è la prova che mia suocera è una vera TROIA
Succede tutto tre giorni fa….
Stavo uscendo con la mia macchina quando mi suona il cell…
Era la mia raga e mi chiedeva se potevo passare da lei che mi doveva dare una cosa.
Arrivo a casa sua dopo qualche minuto e suono alla porta.
Mi apre la mia raga, la saluto e entro dentro.
Non era da sola ma era in compagnia di mia suocera…
La saluto come tutti i giorni e lei mi risponde a mezza bocca.
Stava per uscire e aveva da fare. Inizio a parlare con la mia ragazza, come va come non va tutto ok quando lei dice: mi faresti un piacere? IO: certo dimmi tutto. Dovresti andare a ritirarmi le scarpe in negozio che sono pronte potresti farmi questa gentilezza… OK come ci passo davanti mi fermo e ci vado… LEI: va bene allora portagli anche queste. Mi consegna delle scarpe che non avevo mai visto, ci penso su e ricollego quelle scarpe a mia suocera.
Sono di mamma, stà per uscire se invece ci passi tu gli fai un piacere. Nel frattempo quella gran maiala sente il discorso e fa capolino. Scusate il disturbo ma vorrei andarci di persona almeno vedo cosa deve fare… me lo dai un passaggio? Accetto il mio passeggero senza problemi ignaro di quello che sarebbe successo. Saluto la mia raga e usciamo. Entriamo in macchina e per qualche minuto regna il silenzio, così per rompere il ghiaccio dico qualche cazzata sulle sue scarpe: belle le scarpe peccato che siano da riparare…LEI: SI SI sono proprio belle poi a quel tipo ci tengo molto e non voglio buttarle… LEI: queste le hai viste? Gli butto un occhio e fingendomi interessato gli dico di si e continuo per la mia strada….
LEI: sicuro? guarda bene… Ricado con l'occhio sulle scarpe ma lo scenario sembra diverso da quello di prima… Mi accorgo che incomincia a aprire le gambe piano piano mentre con la mano destra accarezza la sua caviglia, rimango un pò fisso su quella immagine pensando già a quale film a luci rosse potrebbe uscirne fuori… Si accarezza sempre di più e piano piano scopre il polpaccio facendomi notare i suoi collant neri velati che la marcano.
Rimango sempre più affascinato distraendomi ormai dalla guida ma il traffico ci interrompe grazie anche alla brusca frenata…LEI: sei distratto. Nervoso? IO: il traffico mi agita sempre. LEI: gira più avanti facciamo un'altra strada. Aspetto un poco per poi imboccare la strada consigliata… La conosco e sò che ci porterebbe fuori dal centro abitato e lontano dal negozio perciò gli dico: Ci stiamo allontanando così non arriveremo mai…. LEI: non importa, hai fretta? conosco un bel posto vedrai sarà bello.
Continuo per la mia strada e il mio passeggero smette i panni di navigarore per mettere quelli di tentatrice. Ho sempre un occhio sulle sue gambe tanto che lei se ne accorge e continua con il suo gioco. La gonna guadagna sempre più centimetri scoprendo così gran parte delle sue cosce. I collant gli danno quel senso di gran porca che mi fanno diventare il cazzo come la leva del cambio. Mi stuzzica sempre di più arrivando a toccarsi con la mano.
I suoi respiri diventano sempre più pesanti e la temperatura inizia a scaldarsi. Io faccio il finto tonto ma la mia erezione mi tradisce. Lei capisce e inizia a avvicinarsi con la mano alla mia gamba. Ormai sono su una nave senza conducente e lei è a portata di cazzo. Con calma slaccia la cintura e sbottona i miei jeans, io la assecondo offrendogli tutta la mia disponibilità alla cosa. Ero curiosissimo di vedere dove arrivava.
Alla fine prese letteralmente per mano la situazione e la infilò nelle mutande tirandolo fuori di lato. Inizio ad accarezzarlo piano piano scappellandolo dolcemente alternando però momenti di foga segandomi per bene. Non capivo più niente e gli dissi: senti o ti fermi o ci fermiamo che vuoi fare? LEI: calma calma, siamo quasi arrivati, tra un pò troverai una stradina sulla sinistra entra li dentro…Non ci volle molto e riuscì a trovarla. Ormai guidavo con il cazzo nelle sue mani, era lei che mi guidava, mi disse: passa sotto il sottopassaggio del treno.
Arrivai fino a li e mi accorsi che la natura aveva creato con i rovi e gli alberi un bel riparo… LEI: ecco fermati li che stiamo bene…. non sai quante scopate mi sono fatta qui da ragazza…. Spensi il motore ma accesi l'idea di farmi mia suocera in macchina. Lei continuava con il suo lavoro di scappellamento e iniziò a smanettarsi la fregna. Io ormai ero di sale e mi gustavo la scena.
Cercavo la rotella dello schienale per abbassarlo. Ci misi una vita. Lei ormai governava il mio corpo e era difficile fare altro. IO: dai dai fammi godere, voglio di più…Lei capì la situazione, smise di toccarsi e mi mise le sue dita tra le labbra. Sapevano della sua fica, odoravano di lei sapevano di lei, insomma erano gustose. Sembrava una lecca lecca al gusto di fregna. Incominciai a leccarle, lei gemeva come una troia e si bagnava sempre più.
Ormai i suoi collant erano bagnatissimi dei suoi umori, sembrava una spugna imbevuta di fica. Ad un certo punto si fermò e fece una cosa che mi fece rimanere di stucco. Prese il collant con le mani e lo squarciò all'altezza delle mutande. Ricavò così un facile accesso. Mi prese la mano e me la portò davanti le mutande. Nel frattempo io avevo il cazzo come una mazza da baseball. Con la mano sinistra mi riagguantò il cazzo e continuò a scappellarlo mentre con la destra teneva scostate le mutande di lato dandomi il via libera per sdidalinarla.
La masturbavo tenendogli il clitoride tra le dita. Lei ormai aveva i segni del piacere sul suo volto e mi disse. Fatti sentire… Gli infilai il medio e l'indice e incominciai a toccargli le pareti della fica. Era un fiume in piena, avevo tra le mani quintali di muco, era caldissima.
Insomma la scena era questa: eravamo tutti e due presi a masturbarci reciprocamente. IO: mi fai godere dai dai. LEI: non ti azzardare a venire che te lo devo ancora prendere in bocca.
Mi scostai e feci fare tutto a lei. Mi abbasso i pantaloni e aspetto le sue labbra. Lei si mette a pecorina e mi arpiona il cazzo con la mano. Appoggia la sua bocca e incomincia a girarci intorno. Io intanto cercavo i suoi seni ma erano ancora coperti dai suoi vestiti. Lei capì la mia voglia e scostò quel tanto da farli uscire fuori. Bellissimi, gonfi e stretti nel reggiseno, sembravano esplodere. Riuscii a slacciarglielo e catapultarono tipo fionda.
Li tirai fuori. Erano enormi, belli bianchi con l'aoreola rosa con i capezzoli che si indurivano sempre più. Ne strinsi uno tra la mano mentre lei incominciò a leccarmi la cappella… LEI: SE MI FAI GEMERE TI FACCIO UNA BELLA COSA. Gli stringevo i capezzoli con le dita mentre gli accarezzavo il seno, lei ormai ansimava come una vacca in calore. Iniziò a segarmi il cazzo con la cappella tra le labbra facendomi indurire anche i coglioni LEI: ora ti faccio sparire il cazzo fino in gola.
Iniziò a aprire di più la bocca e sentivo la mia cappella pulsare e farsi strada dentro di lei. Guadagnava centimetri piano piano fino a quando il suo naso non toccò il pube. Si sfilò subito ma riprese immediatamente. Stavo morendo e volevo venire: FAMMI VENIRE TI PREGO… LEI: NO PRIMA TI DEVO SCOPARE… Si ritirò e si tolse le scarpe. Vidi i suoi piedi con le dita smaltate di color rosso porca. Scavalcò il sedile e si mise su di me.
Prese per mano il cazzo e incominciò a strusciarlo sulla fregna per farlo entrare. Lo mise di lato alle mutande cercando di farsi penetrare facendo leva. Capii la situazione e con una mano gli scostai di lato gli slip… Fece un movimento brusco e entrai con vigore…LEI:SSSCCCHHHH, AAAAAHHHHH, SSSSSSCCCCCCHHH, MMMMMMMM SCOPAMI PORCO SCOPA LA TUA TROIA SFONDAMI LA FICA DAI DAI DAI. Iniziò a muoversi lentamente, io la favorivo aiutandola prendendogli i fianchi.
Il ritmo si fece sempre più spinto, lei godeva come una matta…CHE BELLO CONTINUA NON FERMARTI DAI DAI SSCCHHH MMMMMM DAI SU SU… Alzai la gonna e vedevo il mio uccello scomparire dentro di lei per poi riapparire, su e giu su e giu sempre più veloce, i suoi seni sballonzolavano davanti a me. La presi con una mano dietro la schiena e la avvicinai a me. Portai i suoi capezzoli vicino la bocca e iniziai a leccarglieli.
Si indurivano sempre più. LEI: SI SI BRAVO CONTINUA CHE VENGO DAI DAI AAAAAHHHH AAAAAAHHHH SSSSSSSSSSSSCCCCCCCCCHHHHH MMMMMMM. IO: SI SI VENGO ANCHE IO VENGO VENGO STò A GODE DAI DAI. Facemmo altre due o tre botte. Lei raggiunse l'orgasmo, io esplosi come un palloncino.. Si sdraiò per un attimo su di me appoggiando i suoi seni. Rimase in silenzio. I vetri ormai erano tutti appannati, il suo odore mi riempiva il naso e la sua fica era bollente e stracolma.
LEI: quando venivo qui da ragazza non godevo così. che bello. Promettimi che ci ritorniamo. Gli dissi di si. Si sfilò dall'uccello ma riuscì a darmi piacere. Ci rivestimmmo scomodamente e tornammo indietro. La portai al negozio e mentre ero da solo ripensavo a quello che era successo. Mi arrapavo solo al pensiero. La riportai a casa mi ringraziò e disse: ALLA PROSSIMA CIAO CIAO…. Spero proprio di si.
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