La mia prima volta da Master
rilasciato 21.05.2014 in categoria sesso raccontoSono anni ormai che desidero fare questa esperienza ma per un motivo o per l’altro mi sono sempre bloccato. La causa principale è stata la mancanza della controparte che, nonostante i vari annunci inseriti su vari siti, non si cono mai dimostrati veritieri (in fin dei conti io ero di quelli). La seconda era la paura di fallire (cosa che non mi sarei mai perdonato) e di rovinare la cosa più preziosa che ho nella vita e cioè la famiglia.
Cosa sarebbe successo se mi avessero scoperto? Mia moglie avrebbe chiuso con me, ne sono sicuro, ma anche i miei genitori non avrebbero accettato i fatti senza rompere.
Ma il desiderio aumentava di giorno in giorno ed alla fine, un mese fa, mi sono fatto avanti con una persona che si presentava come desiderosa di incontrare dei master e di essere sottomessa. Come dimostravano i suoi filmati aveva una lunga esperienza e quando gli ho scritto la mia “sofferta mail” ho pensato che probabilmente non mi avrebbe neanche risposto, ed invece …
Nella mia mail sono stato onesto dicendogli che ero un novellino, anzi un aspirante, e che avrei capito se non avesse accettato.
La sua risposta è stata una sorpresa per me ma anche il suo contenuto. Mi ha chiesto solamente cosa avrei voluto fare e se andavo da solo o in compagnia.
Nella risposta ho scritto che avrei voluto fare di tutto ma che non lo avrei richiesto per il semplice motivo che non avevo mai preso in mano una frusta o altre cose e sicuramente la paura di creargli problemi per la mia inesperienza mi avrebbe bloccato.
Mi sarei accontento di fare lo spanking e qualche altro gioco con i suoi innumerevoli dildi e che volevo essere spompinato come si deve.
Forse non sono stato chiaro ma la persona, il sottomesso, è un uomo!
Non ero mai andato con un uomo e mai l’avevo desiderato ma in questo caso lo vedevo come sottomesso.
Nei giorni seguenti ci scambiammo diverse mail fino a prendere appuntamento per un sabato pomeriggio.
In tutti questi anni avevo pensato a varie scuse da presentare a mia moglie qualora fossi riuscito a superare le mie paure e quindi non ebbi problemi con lei.
Come d’accordo mi venne a prendere alla stazione e quando lo vidi mi sentii tremare le gambe. Poi con calma ho ripreso il controllo del mio corpo e sono riuscito dargli la mano per salutarlo. Il tragitto tra la stazione e casa sua per fortuna era corto perché ero molto nervoso e capivo dal suo modo di fare che si trovava in difficoltà.
Effettivamente sembrava che il sottomesso fossi io e lui di questo ci soffriva ma non quanto me.
“Svegliati e datti da fare” mi sono autoincitato per superare quel momento di stasi.
“tranquillo, non sarà sempre così” sono riuscito finalmente a dire “quando entreremo in casa i rapporti cambieranno. Poi la prossima volta cambieranno anche in auto. “
Mi guardò per un secondo prima di abbassare lo sguardo, entrando nel suo ruolo, e mi rispose con un semplice “si master”
Era vestito in modo normale, un paio di jeans e una camicia, e non vedevo l'ora di vederlo vestito da puttana come nei filmati postati.
Arrivammo finalmente alla sua abitazione e appena entrati mi feci coraggio e gli ordinai di andare a vestirsi in modo adeguato mentre io usufruivo del bagno per farmi una veloce doccia per riprendermi dal viaggio.
Lui chiaramente eccitato si voltò per andare in camera me lo fermai riprendendolo sul fatto che lui sapeva come rispondere ad ogni ordine e che anche se ero un novellino era una cosa che pretendevo. Il rispetto è forse la cosa basilare del BDSM o almeno è pari all'obbedienza.
“si master, mi scusi master” rispose con voce flebile a capo chino per poi andare in camera
Mi feci la doccia quasi fredda per paura di venire solamente per l'eccitazione! Quando uscii lui era già pronto. Vestito da vera puttana di strada con una corta gonna, calze con il relativo reggicalze, camicetta sbottonata che metteva in risalto il reggiseno miseramente vuoto, leggermente truccato.
“Tu sei veramente una bella puttana ed ora avrai la possibilità di dimostrarmelo.
So che sei eccitato quanto me, che stai aspettando questo momento da oltre un mese, che fremi per vedere se sarò all'altezza ma ricordati che tutto dipenderà da te. “
“si master”
“mi aspettavo che venissi a prendermi alla stazione con un segno della tua sottomissione ma non lo hai fatto. Non merito il tuo rispetto? Pensi di prendermi in giro, di divertirmi alle mie spalle?”
“no master non lo farei mai”
“allora ti dovrai far perdonare per questa mancanza di rispetto.
Il perdono va meritato. E tu pensi di essere degno del mio perdono? dimostramelo! Io non ho fretta e se sarai brava sarai perdonata e addirittura premiata. “
Così riuscii a superare il mio iniziale blocco e cominciai a sculacciare quella cagna come avevo sempre sognato fare. Magari ero un po' maldestro ma non si è mai lamentato per questo. Vedevo crescere la sua eccitazione, e con essa la mia, ma non mi fermai fino a quando il suo culo non divenne del colore desiderato.
Sapevo, anzi capivo, che gli piaceva quindi le ultime furono più forti e per la prima volta lo sentii gemere non per il piacere ma per il dolore.
Quando mi fermai avevo la mano rossa quanto il suo culo, mi faceva anche male, ma ero felice. Per premiarlo presi uno dei suoi dildi e glielo misi in bocca per farglielo lubrificare. Lui capì tutto al volo, desiderava quel piccolo palo nel culo, e lo leccò fino in fondo.
Gli dissi di guardarmi fisso negli occhi e gli forzai in dildo tutto in bocca godendomi la sua reazione. Incrociò gli occhi e divenne paonazzo ma ci si doveva abituarsi per il gran finale.
Lo spostai insultandolo perchè non riusciva a soddisfarmi ma lo premiai ugualmente forzando, per modo di dire. il dildo nel culo. Avevo visto i suoi filmati e sapevo che per lui era una misura “piccola” ma non volevo allargarli il culo prima di averci il mio cazzo di misura normale.
Lo feci camminare a quattro zampe come una vera cagna e poi mi venni un'idea che dovevo assolutamente mettere in atto. Andai in cucina con lui che mi seguiva e riempii una pentola con dell'acqua ordinandogli di berla come avrebbe fatto un vero cane. Era divertente, per me, ed umiliante, per lui. e lo ripresi con il PAD che avevo portato. A casa avrei provveduto a nascondere il suo viso per poi postarlo in qualche sito.
Il terrore di fallire e di godere subito per la troppa eccitazione era ormai passato ed era giunto il momento di usare il cazzo. In fin dei conti ero lì anche per quello. Tolsi il dildo dal culo, che rimase leggermente aperto, e dopo averlo messo nella posizione giusta me lo inculai selvaggiamente schiaffeggiando contemporaneamente le chiappe che erano tornate al colore naturale. Però non volevo godere così e lui lo sapeva, mi aveva scritto che avrebbe ingoiato tutta la mia sborra, quindi presi il dildo più grande e glielo infilai senza difficoltà.
Poi presi un frustino che all'inizio avevo detto di non voler usare e, dopo averlo fatto inginocchiare, infilai il cazzo nella sua bocca spalancata fino alle palle. Con la punta del frustino gli accarezzavo le natiche facendogli venire brividi di piacere interrotti ogni tanto da qualche frustata nel punto giusto.
Per farla breve quando ero vicino all'orgasmo con una mano gli bloccai la testa in modo di sentire la sua ugola con il glande e cominciai a frustarlo fino a quando non venni.
Mi sentivo un grande, mi sentivo come mai prima, e volevo premiare quella cagna sofferente che era ancora attaccata al mio cazzo come se fosse un ciuccio.
E così feci obbligandolo a masturbarsi e godere dentro un bicchiere di carta che poi le feci ripulire.
La seduta era terminata e stavo aspettando il taxi per farmi portare alla stazione con lui che non aspettava altro che un mio saluto per fare una doccia.
“alla prossima cagna” lo salutai mentre uscivo dalla porta e lui mi rispose con un “a presto master”
Ecco sono passati un paio d'anni da quell'episodio e mi posso considerare veramente un master ora. Ho le mie sottomesse ma ogni tanto incontro anche lui per premiarlo della bontà che ha avuto verso me quando neanche ero all'inizio. Ed i primi sono sempre più speciali come vi racconterò, forse, in seguito.
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