La mia mamma Daniela
rilasciato 06.10.2011 in categoria sesso raccontoMia madre come tutte le mattine, uscì di casa verso le nove per recarsi in ambulatorio, mia madre è un medico generico, una bella donna di 41 anni e vive con me e mia sorella Licia, in una cittadina romagnola in una graziosa villetta comperata da mio padre prima che lui ci lasciasse causa un incidente stradale cinque anni prima.
Mia sorella Licia studia a Bologna, frequenta il DAMS con ottimi risultati, pertanto io e mia madre siamo spesso da soli a casa, normalmente lei torna a casa al sabato e sebbene per molto tempo ci siamo sopportati a malapena, ora ci vogliamo molto bene, e da quando anche lei ha cominciato ad avere l' hobby della fotografia abbiamo trovato molti punti di affinità.
Daniela questo e il nome di mia madre, per me rappresenta un punto di riferimento molto importante e lei ricambia questo mio affetto con molto amore, spesso quando esce con i suoi colleghi per recarsi a cena o a qualche riunione medica provo un senso di malessere e ansia che mi attanaglia dentro e che vagamente assomiglia alla gelosia.
So che questa confessione rassomiglia più a una dichiarazione d'amore nei suoi confronti e che non ha nulla a che fare con l'amore filiale ma io amo il suo modo di parlare di muoversi di gestire le nostre vite, amo il suo profumo di femmina, la sua femminilità, amo tutto di lei.
Al mio diciottesimo compleanno due mesi fà mi regalò una splendida macchina fotografica con la promessa , conoscendo la mia bravura con la fotocamera, che le avrei fatto delle foto.
Al pomeriggio colsi l'occasione, proposi a mia madre essendo libera da impegni di lavoro di fare qualche foto, lei accettò con entusiasmo e mi chiese dove le avremmo fatte, non fù sorpresa quando le dissi che il posto migliore sarebbe stato il mio piccolo studio situato nell'attico della casa.
Salimmo le scale che portano al mio studiolo e siccome lei era davanti a me non potei fare a meno di ammirare le sue gambe lunghe tornite e bellissime, fasciate dal velatissimo nylon delle calze.
Le pareti del mio studiolo (da notare che il mio studio e off limit vi si accede solo in mia presenza) erano tappezzate di foto di paesaggi,di mie amiche e anche di mia sorella Licia, mia madre rimase colpita quando vide alcune foto di Licia in mutandine e reggiseno e altre con solo i collant a petto nudo, la feci accomodare su di una seggiola ma notai che continuava a fissare le foto di mia sorella e con una domanda a bruciapelo disse: ”spero vi siate fermati lì” con aria provocatoria, le risposi: “mamma abbiamo adoperato il preservativo” lei rimase con la bocca spalancata e prima che le venisse un infarto aggiunsi: “dai sto scherzando”.
Cominciai con alcuni s**tti di primo piano le ripresi il volto, era bella, la pelle di una diciottenne, l'abbigliamento curatissimo e il suo fisico magro e asciutto le toglievano una decina di anni dalla realtà anagrafica, passai poi ad alcune foto d'insieme la ripresi in piedi in campo lungo, lei rimase molto entusiasta dalla serie di foto che le stavo facendo, in quel momento al limite della follia le proposi di fare un servizio osè mi guardò meravigliata e mi disse: “ma Giuliano sei pazzo vorresti fotografare tua madre nuda”.
Senza più pudore e con sfrontatezza le dissi:“si mamma mi piacerebbe farti delle foto come ho fatto a Licia “ la vidi trasecolare, mi avvicinai l'accarezzai, cercando di capire il suo stato d'animo provai a mettermi nei suoi panni le diedi un bacio sulla guancia, lei mi guardò la baciai di nuovo questa volta sulle labbra, lei mi guardò e disse con aria provocatoria e di sfida: “va bene facciamo queste foto però non nuda”
Ero al settimo cielo, vidi mia madre che si toglieva la camicetta rimanendo con il reggiseno nero, poi fu la volta della gonna a scendere lungo le sue lunghe gambe coperte dai collant chiari, un piccolo triangolino nero di seta ricopriva il suo inguine, il mio pene ebbe un erezione prepotente e la cosa non passò inosservata a mia madre lei cercò subito di ricoprirsi rendendosi conto della fragilità della barriera che esiste fra due persone di sesso diverso, sebbene imparentate, le andai incontro e le dissi: “no mamma ti prego non andare via ti voglio bene” l' abbracciai la strinsi forte senti che piangeva….. e mi chiese: “ ma tu Giuliano cosa vuoi da me” con un filo di voce le dissi: ”voglio te mamma voglio il tuo corpo” la senti vibrare come scossa da un leggero fremito: “ma ti rendi conto di quello che mi chiedi” sussurrò con voce flebile: “si mamma voglio fare l'amore con te” la sua reazione fu decisa e netta si rivestì ed uscì dal mio studio lasciandomi triste e consapevole di aver oltrepassato la linea sottile che può portare alla felicita oppure come nel mio caso alla prostrazione, sentì il rumore della sua auto uscire dal garage ed allontanarsi, ridiscesi le scale e mi gettai sul divano con la testa in completa confusione e dentro di me un grande vuoto.
Verso le undici di sera sentì il rumore della “panda” rientrare, il ticchettio dei tacchi sui gradini delle scale che portano alla mia camera mi preannunciarono la sua visita, la porta si aprì e con passo leggero si avvicinò al mio letto: “Giuliano sei sveglio, ascoltami” schiusi gli occhi facendo finta di svegliarmi in quel momento: “ho pensato per ore a quello che mi hai detto ti voglio bene anch'io ma quello che mi chiedi esula dal concetto di madre e mi coinvolge in un rapporto innat……”non la lasciai finire le mie labbra s'incollano alle sue, la mia lingua spaziò nella sua bocca le strozzai il sospiro in gola e la trascinai nel letto con voluttuosità le morsi leggermente le gote, le baciai il collo, sentì un suo gemito la mia mano cominciò ad esplorare dentro la sua camicetta alla ricerca del gancetto anteriore del reggiseno la mia faccia scivolò fra i suoi seni la sentì dire: “Noo!!!! Giuliano attento che se prendiamo questa strada poi non potremo più tornare ind … Ohhh!!! ma cosa mi fai” presi un suo seno le titillai un capezzolo le feci un succhiotto nella parte inferiore della coppa, la stavo letteralmente lavando con la mia saliva, lei ora gemeva e priva di freni inibitori dalla sua voce strozzata uscì un: “Siiiiii!!! Giuliano cosi siiii bravo cosiiii!!!! succhiami i capezzoli tesoro mio ” era in uno stato di completa estasi erotica, chiesi: ”mamma ma quanto è che non ti scopano” poi le sollevai la gonna le strappai i collant, buttai la mia faccia fra le sue gambe, mia madre in un momento di lucidità disse: ” Noo! ti prego Giuliano,per favore non mi sono lavata li sotto” non l'ascoltai e aspirai l'odore aspro e forte del sesso mischiato a quello della pipi, mi riempì voluttuosamente le narici di questo meraviglioso aroma che traspirava dalle sue mutandine.
Le sfilai i collant strappati e le mutandine di seta nera e cominciai a leccarle la figa con un movimento rotatorio ora i suoi gemiti erano veri urletti di godimento, la mia bocca si riempì di umori con colpetti precisi le martellai il clitoride, nella mia testa passarono una miriade di pensieri, stavo baciando languidamente mia madre, le leccavo la passera, fra poco l'avrei posseduta, mi accingevo ad entrare nel buco da dove uscì diciotto anni fa, lei mi sossurrò: ”dai Giuliano mettimi il cazzo dentro la figa scopami amore, fammi godere, riempimi la figa….
non resisto” “mamma mi metto il preservativo” le dissi “ Noooo!!!stai attento quando stai per venire, voglio sentirti bene voglio che le nostre carni si tocchino” e in pieno marasma erotico aggiunse: “comunque non me ne frega nulla, se rimarrò incinta lo farò”.
Liberai dalla mia testa i pensieri di rimorso ed affondai nella figa di mia madre il mio cazzo la sua vagina era calda e le sue pareti erano talmente irrorate di umori che le scivolai dentro con enorme facilità: “siiiii amore siiii tesoro ti sento hoooo!!la mia eccitazione aveva raggiunto il massimo del godimento stavo chiavando mia madre il mio cazzo era duro come il marmo “ti piace essere rientrato dentro la mia pancia dove ti ho tenuto per nove mesi” le sue parole erano dolci come miele, e il suo stato di eccitazione era nella fase più elevata.
Cominciai ad affondare i colpi prima con delicatezza poi sempre più violentemente, la sentì urlare frasi sconnesse, cambiammo posizione diverse volte e le chiesi: “mamma so che vai anche con altri uomini, cosa ti dicono quelli che ti chiavano ?” per un attimo non risponde poi con voce sibilante: “mi dicono che sono una troia una vacca e mi chiamano anche lurida puttana“, la senti urlare mentre veniva e nello stesso momento venni anch'io, cercai di uscire dalla sua vagina il più velocemente possibile ma la maggior parte di sperma fini nel suo utero, con molta delicatezza sfiorai la sua pancia con le labbra e la baciai come forma di rispetto per quel momento solenne.
Fortunatamente non ho impregnato mia madre sta di fatto che il nostro rapporto ora è continuativo ad eccezione di quando mia sorella è a casa, io e mia madre dormiamo assieme e facciamo sesso regolarmente il numero dei suoi amanti si è ridotto di molto, so che ogni tanto si fa scopare da un suo collega ma la cosa non mi crea problemi anzi……….
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