LA DISCOTECA PARTE 7^ (STORIA VISSUTA)

LA DISCOTECA

(PARTE SETTIMA)

Premesso ciò, ricordo che una estate, mentre eravamo in vacanza in
un villaggio turistico in Turchia, dove servivano, dopo il pranzo e
dopo la cena, un gelato eccezionale sia per gusto che per varietà; un
giorno di pomeriggio, venne tra i tavoli con il suo carrettino ad
distribuire i coni, uno SPLENDIDO STALLONE NERO, sapemmo poi che era un
nuovo componente dello staff.

Indossava solo un pantaloncino bianco, era alto oltre un metro ed
ottanta con un fisico rude e possente, il suo arrivo suscitò la malcelata
ammirazione di tutte le signore presenti, lo indicai a mia moglie che sorrise e fece LASCIVAMENTE SCIVOLARE LA SUA LINGUA tutt'intorno al
cono gelato.
Sentii un BRIVIDO percorrermi la schiena, le chiesi se voleva andare
a fare un RIPOSINO in camera, mi rispose AMMICCANDO “CERTAMENTE”.

Appena entrati, senza dire una parola, mi tolsi il costume, la feci
inginocchiare davanti a me e le INFILAI IL CAZZO IN BOCCA, “ORA
LECCAMELO come hai sognato di LECCARE IL CAZZO A QUEL NEGRO, GIOIONA
MIA credi che non abbia capito che facevi ROTEARE la tua LINGUA
intorno al gelato immaginando di farla GIRARE INTORNO ALLA GROSSA
CAPOCCHIA che deve avere quel BESTIONE NERO”.

Gioia tirò indietro la testa, fece uscire dalle LABBRA LA MIA DURA
VARRA e cominciò con la LINGUA un DELICATISSIMO RICAMO intorno al mio
GLANDE accompagnandolo con un SAPIENTE MASSAGGIO DI PALLE.
Mi sentivo di svenire, “dai confessa L'HAI SBOCCHINATO”.
“Si è vero, lo confesso”, disse mia moglie al MASSIMO DELLA
LIBIDINE, “appena l'ho visto arrivare mi è venuta una VOGLIA MATTA di
togliergli, lì DAVANTI A TUTTI, quel candido pantalone e mettergli FUORI
quel GROSSO PESCIONE NERO che certamente avrà tra le COSCE, ho
immaginato di PASSARMELO TRA I SENI, SUL VISO, SULLE LABBRA e di
LECCARLO fino a farmelo SCOPPIARE IN GOLA, pensa che quando mi ha chiesto
a quale gusto volevo il gelato gli stavo rispondendo: AL GUSTO DI CAZZO CON PANNA DI SBORRA”.

“Ti accontento subito” le dissi RIAFFONDANDOLE IN BOCCA la DURA MAZZA E
SCARICANDOLE IN GOLA un litro di CALDO NETTARE, “TROIONA vedi che TI PIACE
l'idea di GODERTI anche un altro UOMO, dai questa notte invitiamolo a
venire nella nostra stanza, non vedo l'ora di FOTTERTI INSIEME a lui, non
pensi che sarebbe STUPENDO potertelo CHIAVARE per un'intera notte, gli
potrai SUCCHIARE IL CAZZO per tutto il tempo che vuoi, hai visto come si
è ECCITATO guardandoti LECCARE il gelato, ha sicuramente capito che quelle
TUE LAPPATE erano dedicate alla sua VARRA”.

“Adesso LECCAMI e FAMMI GODERE”, disse la MIGNOTTONA stendendosi a COSCE
APERTE al centro del letto, e mentre le DELIZIAVO LA TOPA, aggiunse: “è
vero mi INFOIA da morire pensare o parlare di CERTE COSE, certo a parole
da quel ragazzo mi farei SFONDARE L'UTERO, mi farei SPACCARE IL CULO,
gli BERREI TUTTA LA SBORRA prosciugandogli LE PALLE, ma sai bene che il
solo pensiero di mettere IN PRATICA QUESTE NOSTRE PORCHE FANTASTICHERIE
mi fa VERGOGNARE come una ladra, ti ho sempre detto che mi sentirei troppo
TROIA a FOTTERE CON UNO SCONOSCIUTO che noi stessi chiamiamo, e poi chi
ti ha detto che accetterebbe di CHIAVARE una signora sposata, ci sono
tante ragazzine nel villaggio molto più giovani di me, lui col fisico che

si ritrova e con la sua bellezza, potrebbe PORTARSELE facilmente a letto
cambiandone una per notte, ed inoltre sei tu che credi che lui si sia
ARRAPATO nel vedermi LECCARE il gelato, tu sei fissato, io credo che
neanche mi abbia notata”.

Smisi di LECCARLA, le INFILAI un DITO NEL CULO FACENDOLA CONTORCERE
come una serpe, lei cominciò a MENARSELA FRENETICAMENTE, “ma non hai visto
come ti guardava LE ZIZZE mentre ti porgeva il cono?, ti CHIAVAVA CON GLI
OCCHI, e poi se non mi credi questa sera RILECCA il gelato come hai fatto
oggi e vedrai che, senza che noi facciamo o diciamo niente, stanotte ce lo
troveremo sotto la finestra della nostra camera, ma ti AVVISO che se avrò
avuto ragione io lo farò entrare e ti DOVRAI FAR SBATTERE DA TUTTI E DUE
PER TUTTA LA NOTTE”.

“PORCO, sei un PORCO ma dai, dimmi che VORRESTI CHE FACESSI e che MI
VORRESTE FARE TU e quel MANDINGO CAZZUTO, dai parlami lo sai che se parli
di queste COSE mi FAI GODERE COME UNA MATTA”.
“Innanzi tutto DOVRAI LECCARCI CAZZO E PALLE mentre QUATTRO MANI ti
ACCAREZZERANNO I SENI, LE GAMBE, LA FICONA ed un DITO TI STUZZICHERÀ
IL BUCO DEL CULO, poi quando LE NOSTRE VARRE saranno DURISSIME te le PASSEREMO SUL VISO, SULLE ZINNE e SULLA PANCIA lasciando una scia di
SBORRA che DOVRAI SPALMARTI SUL CORPO, a questo punto DOVRAI essere TU
ad APRIRE LE COSCE, PRENDERE LA VARRA DEL NEGRO E SCHIAFFARTELA NELLA FICA INCITANDOLO a SCOPARTI, io vedendo questa SCENA mi STENDERÒ SUL TUO VISO
e comincerò a CHIAVARTI IN BOCCA fino a RIEMPIRTELA DI SPERMA che TU INGOIERAI FINO ALL'ULTIMA GOCCIA, RIPULENDO CON LA LINGUA LA MIA CAPOCCHIA
dalle residue GOCCE”.

“BASTA, BASTA”, urlò Gioia, “GODO, GODOO!, sei un PORCO ma mi fai
GODERE come NON mi ha mai fatto GODERE nessuno, in questi momenti mi
fai diventare la PIÙ PUTTANA delle PUTTANE, la PIÙ DEPRAVATA delle
DEPRAVATE, chi sa cosa penserai di me?”.
“Penso solo che sei una GRAN TESTA DI CAZZO, scusa il termine, perché
sono convinto che se mi dessi ascolto potremmo vivere INSIEME dei momenti
indimenticabili”.

“Tesoro lo sai, mi dispiace non farti contento, ma è più forte di me,
sono convinta che se solo una volta facessimo una cosa del genere non
avrei più il coraggio di guardarti negli occhi”.
“Io non ci credo, comunque certe COSE si fanno BENE solo se ENTRAMBI
siamo convinti, quindi lasciamo perdere però questa sera devi farmi
contento almeno per quanto riguarda la LECCATA del gelato perché sono
curioso di verificare la validità della mia tesi e cioè che IL NEGRO si
ARRAPA e viene stanotte sotto la nostra finestra”.

“D'accordo ma sia ben chiaro che se anche venisse NON lo facciamo
entrare, scusami ma NON me la sento, TI ADORO”.
Ci baciammo teneramente e cademmo in un sonno profondo.
Dopo cena, alla distribuzione dei coni, come d'intesa, mia moglie
dopo aver chiesto un gelato al solo gusto CIOCCOLATO lo LAPPO' con ARTE
e SAPIENZA facendomi rivivere il FAVOLOSO POMPINO del pomeriggio.
Mentre fingevo di guardare altrove tenevo d'occhio il NEGRO il quale
NON perdette una sola SLINGUATA che la mia dolce mogliettina dedicò al
GROSSO GELATO AL CIOCCOLATO, ero sicuro che il MANDINGO ci avrebbe
fatto visita ed incrociai le dita augurandomi che mia moglie CAMBIASSE
IDEA.

(… continua).

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