Dopo tanto tempo la mia professoressa..
rilasciato 02.10.2012 in categoria sesso raccontoUn caldo e afoso martedì d'agosto, tanto per evadere dalla mia routine, decido di andare insieme al mio gruppo del diving a fare una stupenda giornata all'insegna delle immersioni. Che dire un bel controsenso visto che il mio lavoro è il mare, sono un biologo marino, ma l'amore per questo ambiente prevalica su tutto. La mattina, puntuale all'imbarco, saluto tutti i componenti del gruppo, novelli o no, e subito il mio sguardo si sofferma e il mio cuore sobbalza, noto una stupenda signora matura, sui 50 anni, oddio ma quella è proprio la mia professoressa delle superiori! Una situazione al quanto imbarazzante e divertente allo stesso tempo.
Son passati tanti anni e dopo la laurea, continuo a viaggiare continuamente a causa del mio lavoro, ma lei era qui. Era la classica donna che faceva girare la testa a noi alunni, che fantasticavamo su quella casta gonna lunga, e quelle forme, magre sottili ed estremamente femminili.
Lei aveva un leggero vestito in lino colorato d'arancione con un sole al centro, un cappello tondo a tesa larga, e occhiali grandi. Una vera e propria diva anni 70, che mostrava con il suo sorriso l'estrema femminilità a lei connessa.
Capelli color oro, sorriso bianchissimo, forme sinuose come le onde del mare, capaci di s**turire un fuoco, al suo minimo volere.
Iniziamo con un timido saluto, e poi uno stupendo scambio di opinioni ed esperienze, le classiche frasi di circostanza, ma con un brio in più.
Le spiego che questa volta, sarei stato io il suo maestro, visto la mia professione. Lei mi sorride e l'avventura può incominciare.
L'atmosfera subito diventa solare e divertente, c'era una coppia di sposi novelli, alcune bellissime donne vogliose di far questa nuova esperienza, alcuni professionisti curiosi delle immersioni.
Tra chiacchere e brio, arriviamo nel nostro punto d'immersione. Iniziamo col prepararci, lei era visibilmente spaventata, e intimorita, ma l'esperienza li piaceva e non poco.
Davide io ho un po' paura..
Tranquilla, lei con me è al sicuro.
Un timido sorriso e poi iniziamo l'avventura..
Dopo le due classiche immersioni (una al mattino ed una il pomeriggio)
Ritorniamo al porto, con una fame da lupi. Di solito ci si organizza una cena tutti insieme condita con del buon prosecco per commentare e perché no continuare il divertimento di questa splendida serata.
Lei era accanto a me, io da buon professionista non potevo eccedere con le avances, e dovevo dar retta a troppa gente. Ma la voglia di tenerla al mio fianco e farla mia cresceva sempre più.
Dopo la cena, tutti ritornarono, ma lei no. Era li.
Eravamo sullo stupendo paesaggio delle Tremiti e lei aveva prenotato un albergo li per la notte, ma era da sola.
Anch'io dovevo tornare con la barca, era sera e poi non ci sarebbero stati collegamenti, fino al giorno dopo.
Lei Angelica e femminile, era affacciata al balcone di questo ristorante, con un bicchiere in mano di prosecco, che guardava il mare con timidezza e malinconia. Aveva un vestito leggerissimo da sera, lungo e molto sobrio, che con la brezza del vento le si alzava e si muoveva tutto. L'estate è passata ma quei momenti sono rimasti indelebili nella mia memoria. Mi avvicino con una mano in tasca e bottiglia nell'altra.
-Posso?
-Certo, ma non dovevi tornare? La barca parte tra poco.
-Potrei farle la stessa domanda. Son cambiate tante cose e qualcuno deve star pur nel diving. (palla clamorosa, ma al momento non riuscivo ad inventarmi di meglio).
-Davide Davide.. Ti ho visto crescere, quando portavi le converse e quei jeans strappati, adesso sei qui con quella bottiglia di prosecco in mano.
Son passati tanti anni sai?
– Mia cara prof. è vero son cambiate tante cose, ormai quel timido ragazzo scapestrato che suonava la chitarra si è trasformato in un uomo che vive la sua vita al pieno, facendo ciò che ama.
Ma come mai, lei è rimasta qui? Noto un alone di tristezza nei suoi occhi.
(lei si chiuse in un silenzio assordante, e iniziò a fissare il bicchiere..)
-Mio caro Davide, quando arrivi ad una certa età, capisci che la routine della vita ti uccide, bisogna evadere. Ma ancora adesso l'ho capito, ed il fiore della mia vita ormai è andato via.
-Ma cosa dice!! Io vedo ancora nei suoi occhi e nelle sue forme, la stupenda donna che mi interrogava, che ogni momento ci faceva girare la testa a noi alunni con quelle gonne e quel profumo dolcissimo.
Lei si voltò fissandomi negli occhi.. finì il prosecco.
-Guarda che l'ho capito che mi fissavi. Anche oggi, a distanza di anni, non mi hai mai lasciato con gli occhi. Certe cose una donna le capisce sai Davide?
Ma ormai è tardi, come ben sai non sono sposata ma io mi sento un fiore appassito.
-Lei non sarà mai un fiore appassito, il mio desiderio di averla, è maturata nel corso degli anni ed ora sta esplodendo nel solo vederla.
(mi avvicinai stringendola a me, eravamo faccia a faccia a pochi centimetri, la mia voglia era cresciuta al massimo, il suo profumo mi mandava fuori di testa e tenerla così vicino e stretta, mi faceva letteralmente impazzire).
-Davide è passato così tanto tempo, che non tocco un uomo. Non mi sento pronta. Sembro una stupida adolescente, ma è così.
(rimasi in silenzio, e con un dito le alzati il mento, con delicatezza e iniziai a baciarla sul collo)
un mugolio di piacere.. la sua pelle d'oca e il suo respiro più profondo.
Mi spinse, prese la bottiglia di prosecco dalla mia mano, e mi guardò.
-Tra 10 min raggiungimi in camera, 105.
Con grandissima femminilità, si sfilò i tacchi e iniziò a camminare con lentezza e femminilità degna di una modella. Una donna matura di 50 anni capace di questo è un sogno.
I dieci minuti non passavano mai, La mia eccitazione era all'estremo. Non riuscivo a nasconderlo nei pantaloni, era imbarazzante visto che dovevo passare nella hall dell'albergo.
Tentai di rilassarmi guardando ma il mare, ma il pensiero di averla tra così poco tempo, era martellante.
Guardavo nervosamente l'orologio, ecco un altro minuto e passato.
Ma si dai, ora salgo!
Entrai nell'albergo, e subito al primo piano, eccola la stanza 105.
Provavo una certa eccitazione e tensione, ero fuori di me..
La porta era socchiusa.
La aprì con delicatezza:
-Sono io Davide.
Lei era appoggiata alla scrivania con la bottiglia nel secchiello col ghiaccio e due bicchieri pieni.
-Vieni, beviamo un altro po'.
Bevemmo in fretta il prosecco, guardandoci negli occhi. Il suo profumo mi eccitava e inebriava. Posammo i bicchieri e lei si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò:
-Ti desidero anch'io.
Iniziai a baciarla sul collo, sfiorando con le labbra lentamente e leggermente, le mie mani la massaggiavano e stringevano la schiena.
Lei con la testa alzata e occhi chiusi, mi toccava con le mani, e mi aprì la camicia, iniziandomi a toccare gli addominali e il petto.
I suoi baci erano di un altro livello. Solo quelli che una donna vera e capace di darti, con tutto il suo fuoco e la passione che possiede.
Le mie mani aprirono la leggera cerniera sulla schiena per sfilare quel bellissimo vestito.
La sua lingerie raffinata e nera di pizzo. Degna di una donna di tale livello.
Il suo fisico, magro e asciutto, pelle latte e cremosa.
Il suo profumo così intenso mi eccitava e inebriava, facendo crescere la mia voglia per lei.
Mi iniziò a sfilare la cinta e pian piano mi sbottonò la cerniera.
Immediatamente i miei pantaloni caddero al suolo, e la mia voglia era così dura e forte, aveva voglia di lei.
Iniziò timidamente ad afferrarla, agitandola con delicatezza e lentamente.
Non era una donna da preliminare spinto, come tante ragazzine di ora, lei era un altro livello. La classica donna da sesso puro e nudo, come una volta, spingendo a fondo con tutta la forza e il vigore che si ha in corpo.
I miei respiri si fecero più intensi, mentre mi baciava il collo.
Le mie mani le sfilarono la biancheria, i suoi seni bellissimi, una terza misura con capezzoli scuri ed eccitati.
Non era liscia, era naturale, quanto basta. Un pelo d'altri tempi ben curato, bagnato, vogliosa del mio membro dentro di lei.
La presi di forza e l'adagiai sul letto.
-Fammi sentire una vera donna Davide!
Le mie labbra iniziarono a baciarla dal collo e lentamente scendevano.
Sfiorando il collo.. i suoi vellutati seni, l'ombelico e infine il suo piacere.
Iniziai a soffiarci delicatamente sopra. Era bagnata, e si mordeva il labbro inferiore dal piacere.
Iniziai lentamente con la lingua, sopra e sotto e facendo dei piccoli cerchi sul suo clitoride, così piccolo, ma teso.
-Non ti fermare.. continua..
Continuai così, la mia lingua giocava sempre con più intensità, e con la mano infilai due dita, e sopra e sotto toccando la sua parte superiore.
Sempre più velocemente, sentendo il classico rumore di donna bagnata, ed il suo sapore era sublime.
-Oddio, ti voglio dentro, vieni qui.
Mi scostai, era un lago. Lei sotto a gambe aperte, era un sogno.
Mi misi sopra e con delicatezza lo strofinai vicino alle sue labbra.
Lei sgranava gli occhi ed era desiderosa di averlo, aveva le braccia attorno al mio collo. Poi entrai, con delicatezza. Era stretta, ma così calda ed umida,
arrivai fino a toccare la sua parete superiore.
– Per favore non farmi male e da tanto che non ho un uomo.
Iniziai a spingere, sopra e sotto, aiutandomi con gli addominali, spingendo come un onda, sopra e sotto, in alto e basso.
I suoi gemiti acuti e femminili rimbombavano nella stanza.
Io continuavo a spingere sempre con più forza, le mie mani, andarono sotto alla sua schiena, sollevandola, ed io di peso e forza iniziai a spingere ancor con più forza.
Sentivo lei bagnata, il suo rumore, i suoi urli di piacere.
-Oddio Davide non ti fermare.
Io ero nel pieno del piacere, fino a quando sentii lei così bagnata da non sentir più nulla, si contraeva, e il suo corpo era fuoco, impregnata di sudore e odore di donna vera!
Rallentai, lei ancora con gli occhi chiusi, respiro profondo e braccia incastrate al mio collo.
-Dav…
-shhh.. (un dito sulle sue labbra semi aperte).
La girai con delicatezza e la misi sopra di me, Sbarro gli occhi!
-Oddio Ti sento tutto!
Con forza inaspettata iniziò a spingere, cavalcandomi. Quei momenti di bacino veloci e decisi, strisciano il suo clitoride sui miei addominali.
Mi piaceva.
Le mie mani sui suoi fianchi l'accompagnavano nel movimento.
Ero eccitatissimo, la sentivo tutta bagnata e le sue contrazioni di piacere mi facevano morire.
-Bravissima continua così.
-Chiamami professoressa, Davide!
Un sogno erotico divenuto realtà!
-Si professoressa continui così lo sente?
Un urlo di piacere provenì dalla sua bocca.
Le mie mani toccarono i suoi seni, che si muovevano in una danza, sopra e sotto.
L'avvicinai al mio corpo, le misi le mani sul suo culo e le aprì.
Questa volta toccava a me, Domino io.
Iniziai a spingere di bacino, sopra e sotto. Lei era bagnatissima e delle volte uscivo troppo la foga.
Sempre più forte, il rumore di figa bagnata mi faceva impazzire.
-Davide sono stremata.
La rigirai sotto di me, io sopra.
-Professoressa mi sta facendo impazzire, sto venendo.
Mi sussurrò all'orecchio.
-Ti voglio sentire tutto dentro me.
Non speravo di sentir altro.
Lo infilai ancora dentro, era stupendo, così caldo e bagnato.
Iniziai a spingere a fondo.. il mio corpo fremeva dal piacere.
Sempre più forte, sempre più intenso.
-Oddio si eccolo.
Un fiume in piena di sborra calda si riverso dentro di lei.
-Bravo Davide così ancora!
Ne uscì davvero tanta, io ero sopraffatto dal desiderio, era una sensazione stupenda.
La mia schiena era cosparsa da scariche elettriche, il mio respiro affannoso.
-Bravo il mio studente.
Mi baciò teneramente.
Dopo gli ultimi spasmi di piacere, lei si sfilò da me. E con innata femminilità andò nel bagno con i suoi vestiti, rovesciando alcune gocce per terra.
Dopo 10 minuti uscì dal bagno, ancora scossa e appagata dal piacere.
-Professoressa lei non rimane a dormire qui?
-No mio caro Davide. E' stata un'esperienza forte e stupenda, e voglio che questo sogno finisca come è nato. Con una brezza di vento sul mio viso.
Questa la offro io. Non preoccuparti per me.
Spero di rivederti in un altro sogno di passione, sei stato un amante, un sogno, un uomo. Promosso a pieni voti, mio studente.
Io ancora nel mio letto capii.
Annuendo con il capo e ancora nudo nel mio letto.
-Va bene professoressa. Spero di incontrarla ancora in un sogno come questo.
Lei sorrise, e chiuse la porta dietro di se.
L'indomani era già andata via. E' stato davvero un sogno di un'estate.
Davide.
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