Dal diario di una schiava
rilasciato 25.10.2015 in categoria sesso raccontoPrigioniera….. legata con una caviglia al piede a un gancio al muro,
nei fondi di una casa abbandonata… in un angolo una stufa riscalda l’ambiente.. io
sono sempre e solo nuda, la cantina è attrezzata anche con
una X per il bdsm, con ganci appesi al muro per essere sollevata, e ad un muro su un pannello sono appesi moltissimi
attrezzi bdsm, fruste frustini ecc….
in un angolo,che riesco a raggiungere nonostante la catena,
un cumulo di paglia e fieno dove posso fare i miei bisogni……
Ormai sono 3 giorni che mi tieni qui, sono stanca e un po’ affamata anche….
I glutei in un paio di punti mi bruciano ancora un
po’ per le scudisciate di ieri sera…. Mi sento rassegnata indifesa di tua prorpietà…..
la cosa nello stesso tempo mi gratifica mi piace ma anche mi fa paura…. Mi sento abusata e degradata…
Sento rumori e la porta della cantina che si apre… passi sulle scale…
Non sono i soliti rumori, capisco che non sei solo.. insieme a te scende un contadino sui 60-65 anni, si sente subito nell’aria
l’odore di sterco che ha sui vestiti….
Non vede e tocca una donna da anni, gli brillano gli occhi
e capisce che sono vere le cose che gli avevi raccontato, che mi avra’ a disposizone tutto il tempo
che vorrà per farmi tutte le cose che vorrà…..
“Bada di servire questo mio amico come serviresti me, senno’ stasera ti frusto a sangue!” mi dici…
io annuisco… il contadino si avvicina, mi tocca un seno con le sue mani callose sporche di sterco…
poi si scosta da me e si denuda….
Il ventre gonfio e peloso quasi copre alla vista un cazzo un po’ sotto
la norma… appena nudo l’odore delle sue ascelle e del cazzo mi coglie i sensi…
Ti guarda come per ottenere un ultimo segno di approvazione, tu gli fai un gesto come per
accomodarti e ti siedi su una poltrona di fronte a me….
Lui si avvicina a me ancora a terra incatenata, si prende in mano il cazzo lo punta addosso a me e
inizia a pisciare….
! Uhhh…. Il getto è molto forte e molto giallo e intenso…. Uuhhhh!!
“Bevi cagna!!!!” mi ringhia lui… io umiliata apro la bocca e prendo in bocca il suo piscio giallo.. caldo….
Ingoio quello che riesco… altro cola dalle labbra sui miei seni pancia e gambe….
Quando il getto scema e poi termina lui si avvicina e “Ora puliscilo cagna, mi hanno detto che è la tua specialità pulire”….
Io inizio a leccare e succhiare la cappella al cazzo ancora gocciolante…. Puzza di piscio e sborra vecchia in modo terribile…. !
Lo succhio al mio meglio, terrorizzata dalle tue minacce….
Dopo qualche minuto il cazzo si è intostato, il contadino mi gira senza riguardi contro il muro a pecorina, si sputa sulla mano
e passa lo sputo sul mio buco del culo… poi appoggia la cappella e spinge….
Abituata ormai al tuo cazzo e alle tue dilatazioni, non mi fa male.. ma nella mia ingenuità pensando di fargli piu’
piacere inizio invece a fingere di stare soffrendo… mi lamento….. imploro di fare piano… tu non dici niente ma capisci che lo sto prendendo
per il culo, ti alzi prendi uno scudiscio dalla parete vieni vicino e mi dai una terribile sferzata sulla schiena… AAIIIIIIIIIII
il male è terribile….
Inizio a piangere… questo eccita ancora di piu’ il contadino…. Che aumenta il ritmo dei colpi, mi prende
e tira per i capelli per baciarmi in bocca. Slinguandomi….. ha un alito che fa vomitare!!!!
Tu con la mano da sotto mi tocchi e freghi la fica…la trovi fradicia e sussurri “che vacca sei…””…. Mi tocchi ancora un po’ e io vengo ansimando forte….
Dopo qualche secondo cosi quasi urlando il contadino mi sborra nel culo…..
Poi lo tira fuori e mi gira….
“pulisci!”…. sono 3 giorni che non mi fai lavare, e che faccio i bisogni nell’angolo..
il mio culo ne soffre ed è molto sporco… cosi’ come è sporco e odora del mio culo il suo cazzo adesso….
Umiliata succhio lecco e pulisco quel cazzo…. Ci sono dei pezzetti marroni li sento anche in bocca….
Lui mi insulta dandomi i nomi piu’ biechi ed umilianti……
poi si gira schiacciandomi il viso tra il muro ed il suo culo peloso, che mi mette in faccia!!!!! La puzza è
Rivoltante, non so da quanto non se lo lavera’….. oddio….. lecco.. quasi soffoco immersa in quell’universo disgustoso..
Lecco… il mio viso si bagna della mia saliva e del sudore di quel culo sporco… l’odore di merda mi riempie i sensi….
Lecco….. sentendo i suoi umilianti incitamenti a pulirgli il buco del culo sporco…..incrostato….
Dopo dieci minuti cosi, la lingua indolenzita, lui segandosi raggiunge un secondo orgasmo….
Poi si riveste ti saluta ringrazia e se ne va….
Rimaniamo soli…..
Restiamo soli, il contadino è andato via soddisfatto.
Tu sei legata nuda alla catena, lo sguardo abbassato, io ti giro intorno e con disapprovazione ti insulto nei modi più osceni e turpi.
Noti la mia eccitazione, vorresti afferrare il mio cazzo ma te lo impedisco. Afferro una frusta e ti frusto per cinquanta volte su tutto il corpo, prediligendo la fica, il culo e le tette. Ma non è ancora abbastanza ciò che meriti. Aprendoti bene le gambe ti faccio colare la cera calda direttamente sulla fica aperta; tu urli di dolore e mi supplichi di smettere, ma io continuo fino a quando non decido IO di smettere; tu non puoi scegliere, la tua volontà non esiste più.
Ma la sessione non è ancora finita, ti obbligo da infilarti un plug anale di dimensioni enormi nel culo senza averlo lubrificato, il tuo culo deve essere sempre più aperto e sfondato. Ti faccio sedere e appoggiare le tette su di un asse di legno, prendo un martello e ti inchiodo le tette all'asse. 4 chiodi per ogni tetta ed un quinto nel capezzolo, Le tue urla sono disumane. Non sono ancora soddisfatto, ti faccio alzare con l'asse inchiodato alle tette e ti faccio mettere distesa a terra.
“Ora apri bene la bocca latrina di merda” ti ordino. Apri la bocca e mettendomi a cavalcioni sulla tua bocca te la riempio di merda e di piscio. Cosi degradata ti fotografo per umiliarti ancora di più, foto che verranno esposte sul tuo blog di cagna su internet. Ti infilo il cazzo in bocca per farti ingoiare tutta le mie feci, cosa che fai vomitando ma eccitandoti sempre di più. Ti ripulisci alla meglio e ti faccio mettere a pecorina e dopo aver levato il cuneo anale ti inculo duramente.
Ti sbatto la testa sul pavimento, ti sculaccio e ti tiro per i capelli…fino a che il mio cazzo non ti riempie di sborra il culo completamente sfondato. Mi sollevo da te e ti ordino di svuotarti il culo…la mia sborra fuoriesce insieme ai tuoi escrementi…. dovrai mangiare anche quella.
E’ sera tardi…ti lascio sola nella stanza, nuda, con la catena al piede, dolorante ed esausta per le sevizie subite, prima dal contadino e poi dal tuo Padrone.
Per aumentare il supplizio ti introduco un cuneo anale dal diametro di 8 cm. nel culo con una coda di cavallo, ed un'altra catena collegata ai tuoi piercing che hai alle labbra della fica. Ti accendo la stufa ma è l’unico sollievo che ti è concesso. Dopo poco più di mezz’ora senti i miei passi che si avvicinano. Porto una ciotola per cani con del pane secco: la tua cena! Ci piscio dentro per ammorbidire quel pane secco.
Ti lascio lì da sola con la stufa accesa ed una candela che rischiara la tua prigione, inizi a mangiare il pane ammorbidito del piscio del tuo Padrone.
Hai perso la cognizione del tempo, percepisci che fuori è buio ma vivi in una reazione irreale e onirica…ti addormenti. Vieni risvegliata dai soliti passi…il tuo Padrone è li, pensi (e speri) che voglia usarti di nuovo. Ti libera della catena al piede ed alla fica.
Ti porta fuori, nuda, la temperatura è fredda e rigida. Ora indossi un collare di metallo al collo con una catena, cammini dietro di lui con le mani bloccate dietro la schiena. Vieni caricata nel baule di una macchina che si chiude dietro di te lasciandoti nel buio più totale. Dopo circa mezz’ora la macchina si ferma, vieni fatta scendere e vieni condotta all’interno di una stalla maleodorante, senti rumori strani provenienti dalla stalla, e ben presto riconosci il verso di maiali.
C’è un uomo che vi aspetta…l’uomo ti guarda con bramosia e con disprezzo, inizia a palparti dappertutto, ti infila le sue dita lerce tra la tua fica che è bagnata. Ti obbligo a metterti a pecorina mentre l’uomo tira fuori il suo cazzo e ti piscia addosso…dopo avere espletato il suo bisogno ti obbliga a prenderlo tutto in bocca fino a soffocarti…un conato di vomito fuoriesce dalla tua bocca. Continua a succhiarglielo fino a quando non ti sborra in bocca.
Preceduto dall’uomo ti conduco nel porcile. Al buio intravedi almeno venti maiali.
“stanotte passerai la notte tra i maiali, come merita una troia come te”. Ti porto dentro tra gli a****li. Ti lego ad un gancio al muro con la catena. Hai sempre il cuneo anale che ti sta dilatando il culo in modo innaturale. Ti è proibito alzarti in piedi ma dovrai restare in posizione a****lesca, tra gli escrementi dei suini. Io e l’uomo ce ne andiamo, sai che il tuo Padrone tornerà solo la mattina seguente.
Ti accomodi tra gli escrementi dei maiali e gli a****li e dopo avere pisciato in posizione a****lesca di masturbi mentre i maiali ti leccano dappertutto…
mi tocco furiosamente il clitoride… sento le lingue raspose dei maiali leccarmi ovunque….
quando sento di essere vicina all’orgasmo metto la mano sotto il maiale più vicino.. inizio a segarlo….
si indurisce.. quando sento il suo sperma liquido bollente sulla mano godooooooooooooooo ..
…. poi rilassata esausta mi addormento in mezzo a loro riscaldata dai loro corpi.
E’ appena spuntata l’alba, i rumori di passi e di voci ti svegliano. Ti senti riposata e rilassata al caldo di quei corpi suini che ti hanno scaldata, e che senti dopotutto simili a te, in quanto ti senti fiera di essere una troia ed orgogliosa di essere considerata tale dal tuo Padrone. Il tuo Padrone ti scrolla per fare abbandonare dal tuo corpo anche l’ultima traccia di sonno, ti accarezza i capelli e ti guarda con senso di protezione.
Ti fa alzare e ti conduce via da quel posto che rimarrà per molto tempo nella tua mente. Sei sempre incatenata e con l’enorme cune anale nel culo. Anche oggi non è solo, c’è ancora quell’uomo sudicio che intuisci debba essere il proprietario della fattoria. Ti conducono fuori, nuda, l’aria del mattino ti aiuta a svegliarti definitivamente, cammini dietro di loro con le mani legate dietro la schiena ed il collare collegato alla catena sostenuta dal tuo Padrone.
Li senti confabulare e il proprietario dei maiali sogghigna divertito, forse stanno parlando di te e di cosa hanno in serbo per te; ma la cosa ti fa piacere, senti di essere stata generata per obbedire e per essere umiliata da chi ha catturato totalmente la tua mente e la tua volontà.
Ti conducono in un altro locale della fattoria. Il tuo Padrone ti lega ad una trave, prende un tubo di plastica ed apre l’acqua.
“Bisogna che ti lavi, lurida cagna, puzzi da morire visto che sei stata tutta la notte trai i maiali”. Il getto di acqua è freddo e violento, ma ti portano via ogni traccia del lerciume nel quale sei stata immersa fino ad allora. Il tuo Padrone dirige il getto nelle pieghe del tuo corpo, con minuziosità senti l’acqua che si insinua tra la tua fica e il culo. Frusta la tua pelle. Senti freddo ma resisti perché sai che così deve essere.
Ti lascia grondante. Il tuo Padrone ti asciuga delicatamente con un asciugamano fresco e pulito. Ti commuove tutto questo, senti di appartenergli in tutto e per tutto.
“Mettiti in ginocchio, cagna!” L’ordine arriva perentorio e senza possibilità di replica.
“Togliti il cuneo anale e piscia!”. Non vedevi l’ora di poter pisciare, la vescica ti stava quasi per scoppiare. Allunghi la mano e con difficoltà riesci a liberarti il culo del cuneo, ti senti liberata di un tormento, anche il tuo culo sembra ringraziare visto che al momento della fuoriuscita un rumore imbarazzante riempie il locale.
Il tuo buco è aperto di parecchi centimetri, senti l’aria fredda che ti entra nelle viscere. “Puliscilo fogna! Lo vedi che è lercio della tua stessa merda?!!” Esegui naturalmente, lo ripulisci tutto, ingoiando i tuoi stessi escrementi. Senti che vorresti vomitare ma ti trattieni, ma senti anche che la tua fica pulsa ed è umida dall’eccitazione del degrado che con soddisfazione devi subire. Vorresti toccarti o chiedere al tuo Padrone di farlo, ma sai che non devi mai chiedere, ma solo attendere che la sua volontà incontri la tua.
“Brava latrina di merda” lo vedi che quando vuoi sai obbedire” Ora apri la bocca che ti facciamo fare colazione. Sempre in ginocchio i due uomini slacciano i pantaloni e dirigono il getto del loro piscio caldo nella tua bocca. Non riesci a berla tutta, il resto cola in tutto il tuo corpo; dopo la doccia gelata accogli con piacere questo liquida giallo ma caldo.
“Un po’ di sborra non ti farebbe male ora.
Succhia il cazzo al mio amico!” L’uomo tira fuori il suo cazzo già turgido e lo infila con vigore nella tua bocca spalancata. Puzza tremendamente, quasi quanto i maiali che ti hanno fatto compagnia, ma non osi rifiutarti. Ti spinge il suo cazzo in bocca e quasi immediatamente vomita il suo succo nella tua bocca urlando frasi oscene al tuo indirizzo.
“Brava vacca. Hai fatto il tuo dovere!”
Ti conducono fuori, sei sempre tenuta alla catena e con le mani legate dietro la schiena.
Ma almeno non hai nessun oggetto nel culo che ti tormenta, in compenso porti un cappuccio che ti oscura la vista ma che lascia libera la bocca. Ti conducono in un edificio nei pressi. Entrate e dai rumori che percepisci ti rendi conto di trovarti in una stalla adibita al ricovero di cavalli. Con terrore ed eccitazione inizi ad intuire quale sarà il tuo prossimo “supplizio”.
Fatti pochi passi all’interno del locale percepisci la presenza di un cavallo.
“Ora inginocchiati cagna e inizia a toccare il cazzo del tuo nuovo amante” Esegui ed afferri l’attrezzo dell’a****le, lo senti crescere tra le tue mani, lo seghi fino a farlo diventare lungo e duro. “Prendilo in bocca ora, troia!”. Inizi a leccarlo, cerchi di introdurlo tutto in bocca ma è enorme. Lo lecchi lungo l’asta, lo senti diventare sempre più enorme; sei terrorizzata al pensiero di essere scopata da un oggetto di simili dimensioni.
Spero che sia almeno nella fica perché il pensiero di essere inculata ti terrorizza.
“Mettiti sotto il cavallo ora! C’è un panchetto, appoggiati con la pancia sopra, apri bene le chiappe e inculati. “. Ci provi, speri di riuscire nell’impresa. Il cazzo è enorme, non sai se ce la farai. Fai come ti ha detto il tuo Padrone; apri bene le chiappe, afferri il membro equino e lo dirigi verso il buco del tuo culo.
Lo accompagni, senti il cazzo che spinge contro il tuo culo. Ansimi dal terrore ma anche della bramosia di essere scopata da un cavallo. Un po’ alla volta il cazzo inizia ad entrare nel tuo culo. Stringi i denti, ti senti lacerata e sfondata ma il cazzo si fa strada nel tuo culo, te lo apre, te lo dilata, entra sempre di più.
Hai la fica che gronda eccitazione e pisci per la compressione contro la tua vescica.
Senti che più di meta è nel tuo culo. Ti senti piena e al culmine di un orgasmo forte e violento. Godi con quell’enorme membro nel tuo culo, sussulti per il piacere inimmaginabile…vorresti che non finisse mai. Percepisci cha il tuo nuovo amante sta godendo, senti il suo enorme bastone che cerca di entrare tutto. Orma è quasi tutto dentro di te. Lo senti che vibra e sussulta, e poi esplodere in un lungo orgasmo accompagnato da un lungo nitrito.
Il calore invade le tue viscere, hai altri orgasmi che sconquassano il tuo corpo. Senti che il cazzo si sta ritirando. Ti senti piena di liquido bianco, senti il bisogno urgente di fari uscire quel pieno di sborra equina.
“Fattelo uscire dal culo troia!”. Ordina il tuo Padrone. Ti metti a pecorina ed inizi ad espellere la copiosa sborrata dal culo come se fosse un vulcano in eruzione. Il liquido bianco misto alle tue feci fuoriesce dal tuo culo, liberandoti, cadendo sul pavimento.
“Ora lecca tutto latrina umana!”. Non te lo fai ripetere due volte, ti avventi su quella mistura che lecchi avidamente, mentre ricevi gli apprezzamenti volgari dei due spettatori che hanno assistito al tuo accoppiamento. Senti il tuo culo totalmente aperto e dilatato ma appagata dal piacere perverso e depravato di cui sei stata protagonista.
Storia immaginaria scritta a 4 mani con una schiava (Barbiexxx).
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