CHIARA LA SCHIAVA
rilasciato 27.03.2012 in categoria sesso raccontoAccanto a me, in auto, Chiara è palesemente nervosa. Si guarda intorno di continuo, osservando il mutevole paesaggio notturno dell’estrema periferia milanese. Poche automobili a quest’ora, di sicuro ce ne saranno in abbondanza nel luogo dove ci stiamo dirigendo. Le sue gambe tozze e carnose, irrobustite da anni di danza, risaltano forse un po’ troppo negli hot pant che indossa, e lei è decisamente a disagio con quegli otto centimetri di tacco che le ho fatto indossare.
Ma non è lei, stasera, a decidere cosa può o cosa deve fare… stasera Chiara deve compiacermi. Nel buio la sua pelle candida riluce, decisamente la sua vera attrattiva, insieme a quella boccuccia piccola dalle labbra sottili sempre atteggiata ad espressione di dubbio nella quale molte volte ho preso il mio piacere. Ogni tanto lei mi accarezza la mano posata sul cambio, in cerca di sicurezza e di conforto; a mia volta, quando la guida me lo consente, poso lo sguardo sulle sue cosce nude, non belle, certo, con quell’inizio di cellulite, ma conciata così decisamente provocanti, e gliele accarezzo a mia volta, andando in estasi per la sericità della sua pelle.
“Sei inquieta tesoro?” le domando. “Beh, sì, molto…” risponde lei “anzi, ho proprio paura…” “Stai tranquilla, andrà tutto bene. ” “Ma tu sei sicuro, Andrea, di quello che andiamo a fare?” “Chiara, sono più che sicuro, io desidero fortemente ciò che stiamo per fare” “E perché..?” domanda lei. “Perché sono pazzo di te, e voglio provare quella folle vertigine di eccitazione che solo certe situazioni possono procurare…” “Ma non so se mi piacerà…”. “Senti amore” le dico con decisione “non è necessario che ti piaccia.
Se ti piacerà tanto meglio per te, ma questo lo facciamo perché hai detto di essere pronta a qualunque cosa per me… lo sei ancora?” “Sì amore, sì, stai tranquillo, lo farò, ti farò felice, solo… lo sai cosa proprio non mi va di fare…” “Stai tranquilla, quello non lo farai. ” La rassicuro. Ormai siamo arrivati alla nostra meta, un grande parcheggio buio in fondo a via Novara. Accosto l’auto e spengo il motore.
La guardo, lei sostiene il mio sguardo, nervosa. La canottierina fuxia che indossa mette in evidenza le due piccole tette strabiche dai capezzolini puntuti e duri, segno di un’agitazione molto forte. Nel piazzale molte auto sono ferme, alcune solitarie, altre affiancate, e molte altre girano lentamente avanti e indietro per il parcheggio, in caccia… Io mi protendo verso di lei, la abbraccio, la bacio sul collo e sulle labbra; lei mi afferra il pene attraverso i pantaloncini e inizia a lavorarlo di mano, ma io la fermo: “Piano piccola, stop, non farmi venire ora, la serata è lunga…” Ma la notte sta per iniziare… Un’auto ci punta i fari dentro l’abitacolo, e io prontamente abbasso una bretellina della canottiera di Chiara, scoprendo un seno.
Lei d’istinto fa per girarsi di schiena, ma io la blocco e anzi faccio in modo che sia ben visibile, sfilandole al tempo stesso la canottiera. Lei si copre i seni con le mani, mentre l’auto che ci ha illuminati si affianca alla destra della nostra. “Togli le mani dai seni!” le dico. Chiara obbedisce, e posa le mani sulle gambe. Il suo sguardo resta fisso nel vuoto, in avanti, lei si trova in uno stato di tensione insostenibile…Intanto apro il finestrino di destra, mentre il nostro visitatore fa altrettanto con quello del lato guidatore.
Fa capolino un uomo smilzo, di mezza età, calvo, che ci dice “Cercate compagnia?” “Ciao,” rispondo gioviale, “la mia donna, qui, cerca compagnia. ” “Posso salire su con voi?” domanda il tipo. “No, viene lei da te. Tu però mi dai le chiavi della tua macchina” “Prendile” risponde lui, e le lancia attraverso il finestrino, “ora, se la signora, o signorina, vuole farmi visita… “ “Vai da lui Chiara, e fai tutto quello che vuole…” “Ma come, così, a freddo…” obietta lei “E cosa volevi, un invito a cena?” le rispondo ridendo, “Coraggio, VAI DA LUI!” “E come esco… così?” mi dice, indicando i seni nudi.
“E certo, tanto poi ti spoglierebbe lo stesso lui, quindi per metà sei già pronta. Forza Chiara, ora poche storie, muoviti…” “va bene… ecco, vado…tu però resta qui accanto. ” ed esce dall’auto; passando dietro quella dell’uomo, va a sedersi sul sedile accanto al posto di guida. “Ehi amico,” dico io, “trattala bene, è la sua prima volta qui, e niente anal…” “Ok, va bene” risponde l’uomo ridendo. Appena Chiara gli si siede accanto lui subito allunga una mano a tastarle i seni – prevedibile il porcello – poi si china a leccarglieli.
Chiara è immobile, come pietrificata. Poi lui prende a baciarla sul viso, in bocca, vedo che cerca di forzare con la lingua tra le sue labbra, la abbraccia e intanto inizia a reclinare il sedile su cui è seduta. Lei mi lancia un’occhiata smarrita, io le mando un bacio e le rivolgo un cenno di incoraggiamento, poi Chiara scompare, inghiottita dall’abitacolo dell’uomo. Nel buio non distinguo nulla, e neanche mi interessa. Vedo i pantaloncini di lei poggiati frettolosamente sul cruscotto dalla mano dell’uomo, poi d’un tratto entrambe le gambe di Chiara si alzano verso il tettuccio, come se qualcuno la stesse leccando in mezzo… Passano circa venti minuti, durante i quali più volte vedo la sagoma dell’uomo agitarsi e contorcersi confusamente sul corpo della mia ragazza, poi un bel momento lo vedo accasciarsi sul sedile di guida.
Chiara recupera in fretta i pantaloncini, li indossa e torna nella nostra auto. Io allungo le chiavi al tipo, che faticosamente mette in moto e si allontana. La guardo. Chiara sta seduta a capo chino e piange in silenzio. Poi: “era questo che volevi…” mi dice “ volevi che fossi trattata come una puttana” e tira su col naso. “Ti ha fatto del male?” le chiedo. “No, no, solo che era… era così meccanico, freddo, stava su di me, dentro di me, mi metteva le mani dappertutto, ansimava, mi si muoveva dentro, non diceva una parola, solo un rantolo alla fine, quando ha detto…” e qui Chiara esita… “Cosa ti ha detto, amore?” “Mi ha detto di ingoiare…” risponde lei singhiozzando.
Quell’uomo non le ha risparmiato nulla… La bacio, e avverto nella sua bocca quell’inequivocabile sapore dolciastro “Beh, con me lo fai sempre…” “Sì cazzo, ma non è proprio la stessa cosa sai!” esclama lei. “E tu, tu lo hai…” “No, non sono riuscita, era tanto e lui mi rimaneva dentro…” La guardo meglio: in effetti il suo collo è tutto impiastricciato, e ne ha anche nelle orecchie e nei capelli. “Amore, sei stata grande…” “Ti prego, andiamo via ora…” mi dice.
“E no tesoro, abbiamo appena iniziato. Ora lo rifarai… guarda!” Le indico l’esterno dell’auto: tre macchine si sono avvicinate, incuriosite dal trambusto. “Ora amore, il primo che si fa sotto sarà il tuo prossimo amante!” “Sei proprio deciso…” commenta lei rassegnata, poi prende dei fazzolettini e si pulisce. In quel mentre si affianca un’auto e si affaccia un ragazzone robusto. “Andate via o restate?” ci domanda. Questa volta io sono molto diretto. Indico Chiara e gli dico: “La vuoi? Tranne l’anal le puoi fare tutto!” “E se volessi proprio quello?” risponde lui.
“Allora pagati un transessuale stronzo!” risponde al volo Chiara. “E che cazzo di carattere…” commenta il tipo. “Calma amore” dico a Chiara “Stava scherzando…” poi, rivolto a lui “Non ci fare caso, ora te la mando, tu però dammi le chiavi della macchina” “Eccole. Se ti va puoi guardare cosa facciamo” “Certo che guardo, contaci. ” “Allora vado…?” mi chiede Chiara e fa per aprire la portiera. “Aspetta, spogliati qui in macchina e vai da lui già nuda, tieni su solo le scarpe che ti danno un’aria terribilmente eccitante.
” “Tu sei pazzo…” commenta lei denudandosi. “Brava amore, ora esci e camminando MOLTO LENTAMENTE vai da lui, voglio che gli altri uomini che si sono fermati qui vicino ti guardino nuda, in modo che possano pregustare ciò che li aspetta!” “Cioè, vorresti che dopo io…” “Hai capito bene tesoro mio, dopo entrerai anche nelle altre due macchine parcheggiate qui. Ma prima, quando hai finito con questo, torna da me, chiaro?” “Va bene…, vado.
” Ed esce. Il ragazzo se la mangia con gli occhi mentre lei gira intorno alla sua auto, ed esclama: “Oddioddio, che fichina pelosa… vieni bella, vieni bella, vieni bella…” In realtà Chiara NON è così bella come farebbero pensare gli entusiasmi del ragazzotto, solo che vederla così, su quei tacchi alti, nuda e pronta da chiavare, rende tutta la situazione morbosamente intrigante. Le due auto vicine fanno qualche lampo con gli abbaglianti per vederla meglio, e per alcuni istanti il corpo nudo di Chiara è visibile in tutto il parcheggio come se fosse pieno giorno.
Questo fa sì che lei acceleri il passo ed entri in fretta nell’auto del ragazzo, che, chiuso il finestrino, appena la ha a portata di mano le si getta sopra con foga e inizia a leccarla ovunque. Quindi io non posso sentire nulla, ma vedo molto bene quello che succede. Lui d’un tratto le si erge di fronte, estrae un cazzo enorme già eretto, glielo pianta in bocca e tenendole la testa tra le mani inizia a scoparla velocemente, spingendosi molto a fondo… Chiara è completamente passiva, con una mano posata sul fianco di lui tenta di limitare la profondità degli affondi, ma l’altra la tiene inerte in grembo.
Ogni tanto lui interrompe la scopata orale per chinarsi a leccarle il collo, il viso, le tettine, poi riprende con foga aumentata. E’ eccitatissimo…. D’un tratto si ferma, prende delle salviettine e deterge il viso e il collo di Chiara della saliva che è colata su di lei, poi, con estrema dolcezza, si siede sul sedile di destra e se la pone in braccio, penetrandole la vagina a fondo. Quando il suo pene le entra nel corpo, per un attimo Chiara chiude gli occhi e serra le labbra, come se le avesse fatto male.
Ora sono uno di fronte all’altra, lui le si muove lentamente dentro, e intanto le accarezza il viso, le ravvia i capelli, la coccola, sembra volerla mettere a proprio agio con dolci baci a fior di labbra…cerca di scherzare prendendole i capezzoli tra due dita e scuotendole le tettine; Chiara ora abbozza un sorriso imbarazzato, accenna delle carezze al volto di lui, che ora cerca la sua bocca per dei baci più profondi… e Chiara, a quei baci, decisamente, ci sta!Le piacciono, ed ora è lei a rispondere agli inviti del giovane con altrettanta veemenza, infilandogli la lingua in bocca, sbavando su di lui, leccandogli il collo, il tutto mentre i movimenti del suo amante continuano lenti e profondi.
E’ terribilmente eccitante vedere il suo bianco culo grassoccio adagiato sulle gambe del giovanotto, le sue cosce aperte per favorire l’unione dei due sessi, sapere che Chiara, in questo momento, sta dando piacere, il più forte dei piaceri, ad un maschio sconosciuto che la sta usando a suo piacimento con il cazzo ben piantato dentro. E poi, all’improvviso, il quadro cambia: il giovane la afferra per i capelli, la stacca da sé, le allontana il viso dal suo, e le sputa sulla bocca un denso getto di saliva.
Lo sento urlare: “E adesso muoviti troia, datti da fare, fammi godere!”. La afferra forte per i fianchi, muovendola su e giù quasi volesse masturbarsi dentro di lei. La sento dire qualcosa del tipo “Va bene, va bene, ma fai fare a me, così mi fai male!” e poi prende a muoversi da sola su di lui più velocemente che può tanto che le tette le ballano davanti, mentre lui le pone le mani sulle spalle e chiude gli occhi, mormorando parole che non posso sentire.
Pochi minuti, lui ha un sussulto, due, Chiara su di lui si ferma, rimane un attimo a guardarlo; il ragazzo fa un vago gesto con la mano, lei si sfila da lui ed esce dall’auto. Si avvicina molto in fretta alla nostra, e intanto si sente una voce provenire da una della altre due macchine ferme vicino: “Hai goduto amore?” Lei non risponde ed entra in macchina. E’ tutta sudata, ansima. Io rendo le chiavi al ragazzo, che come prima l’altro in un attimo si dilegua.
Subito Chiara prende dei fazzolettini di carta e si pulisce tra le gambe, poi affonda il viso nelle mani e singhiozza. “Che schifo, che schifo…” dice “…mi è venuto dentro, così, senza neanche avvisarmi…” “E allora?” le rispondo, “Tanto prendi la pillola, che te ne importa? Anzi, è più eccitante sapere che ti ha goduta completamente…”. “Ma non capisci? Quello volevo che rimanesse solo per te… E poi… c’è stato un momento che sembrava diventato dolce e premuroso, e iniziava a piacermi…” “Ho visto, eri bellissima mentre lo coccolavi, mentre cercavi di dargli piacere e dolcezza, sei stata grande Chiarina mia…”.
“Sì, e poi di colpo è diventato selvaggio e brutale, mi chiamava troia, continuamente, mi insultava, mi ha anche detto ‘visto che non sai fare i pompini lavoramelo di fica’ e ‘ti voglio sborrare dentro’ e io non volevo ma poi ho pensato che tu desideravi che io lo accontentassi in tutto e gliel’ho lasciato fare… e poi, quando è venuto, mi ha solo detto ‘ora vattene puttana’”. “E hai fatto bene amore, sono felice che tu l’abbia fatto, perché altri uomini ti avranno così e ti tratteranno allo stesso modo.
” Per un attimo Chiara mi guarda con sgomento. “Tu mi ami ancora?” mi chiede. “Ti amo ancora di più tesoro, ma voglio che tu continui così. Lo farai, vero?”. “Sì certo, lo farò, ma non riesco ad eccitarmi…anzi, ti confesso che questo gioco proprio non mi piace…”. “Per adesso non importa, devi farlo anche se non ti ecciti, ma col tempo vedrai che ci prenderai gusto, te lo assicuro. Diventerai una swinger perfetta!” E senza dirmi niente, Chiara si china su di me, mi tira fuori il cazzo, se lo mette in bocca e me lo lavora con accanimento.
Io, già eccitato dalle sue esibizioni, non ci metto molto a venire, e le scarico in bocca l’orgasmo. Chiara indugia un attimo, poi ingoia tutto e mi ripulisce con la lingua. “Sai” mi dice cercando di sorridere “volevo verificare se veramente non so fare i pompini!” “Stai scherzando!? Lo succhi in modo magnifico amore! Ora però sai cosa desidero…” Lei ammicca verso l’esterno “Le altre due auto..?”. “Sì, vieni, ti accompagno io stavolta”. Usciamo insieme dalla macchina e ci avviciniamo ad una delle due vicine.
Chiara è sempre nuda, con solo le scarpe, io la prendo per mano e quando il finestrino si apre e si affaccia un uomo decisamente anziano (avrà sui 70 anni) io prendo l’iniziativa: “Se ti vuoi divertire con lei è tutta tua, solo tengo io le chiavi della tua macchina finché la mia donna sta con te. Fai quello che vuoi e quando hai finito chiamami; io sono qui vicino”. L’uomo apre la portiera della macchina e si vede che ha già il cazzo di fuori, eccitato.
“Vieni tesoro, come sei bellina, sei un fiore” le dice accogliendola e baciandole una mano. La portiera si richiude e faccio appena in tempo a vedere Chiara chinarsi sul vecchio a prendergli il membro in bocca, una mano di lui sulla sua testa a comandarle il movimento, che l’occupante dell’altra macchina attira la mia attenzione. Io mi avvicino. “Ce n’è anche per me?” mi chiede un grassone sudato, modello camionista a riposo. “Non usi mezzi termini” gli rispondo.
“E che cazzo” ribatte lui “Sono qui da quasi un’ora e quella… e la tua ragazza se ne è già fatti tre… vorrei partecipare!” “Va bene, quando ha finito con quello te la mando. Niente anal…” “Non lo prende in culo?” chiede lui. “NO, NON LO PRENDE IN CULO E NON CI PROVARE! E quando lei è con te io tengo le tue chiavi della macchina. ” “Non ti fidi, eh?” “Senti è la mia donna…” “Già, e la porti qui a farla sbattere da tutti”.
“Ascolta, se ti va è così e niente commenti, al limite, quando te la fai, puoi insultarla, puoi sputarle addosso se ti va, le puoi anche venire dentro…” “Davvero???” “Sì, davvero, ma non ti impicciare sui motivi che ci spingono a venire qui. ” “Va bene, dicevo per parlare un po’…” “Ora aspetta un secondo, dovrebbe aver finito con il vecchietto…” Aiuto Chiara ad uscire dalla macchina del vecchio, rendo le chiavi, la abbraccio e le do un bacio sulle labbra.
“Anche lui in bocca, vero?” “Sì, però almeno lui è stato gentile. ” “Hai ingoiato?” “Sì, non ne ha fatto molto…” “Bene, ora vieni” e la conduco dal ciccione. “Andrea, sono stanca…” La ignoro, e mi rivolgo all’uomo: “Le chiavi amico”. “Eccole… prego bella, vieni qui!” Io la bacio di nuovo “Forza amore, stai andando benissimo”. L’uomo ha già sdraiato il sedile di destra, fa accomodare Chiara e le spalanca le gambe. Poi le infila con forza due dita in fica e la fruga a fondo, e intanto si accanisce con la lingua sui capezzoli.
Il suo modo di fare è molto sbrigativo, Chiara è di ghiaccio ma si lascia fare tutto. Lui le monta sopra, le piazza l’uccello sul viso e le dice “Forza bella, prendilo in bocca e divertiti!” Chiara lo accetta, ma non ha proprio l’aria di divertirsi; cionondimeno lo succhia a lungo prima che lui decida che è il momento di scoparla. “Mettiti a pecorina…” le ordina. Chiara si rigira e si mette a quattro zampe, lui la penetra con modi spicci e le si muove dentro velocemente.
“Non resisto cazzo non resisto…” dice lui ansimando “… o cazzo o cazzo… vengo, vengo, ti schizzo in fica piccola puttana… eccomi… ECCOMI!” Chiara lancia un grido quando lui le eiacula dentro. “Lo hai sentito,eh..?” le dice lui uscendo dalla sua vagina, che subito inizia a colare sperma. “Sì che l’ho sentito maiale, l’ho sentito, sei soddisfatto?” gli risponde lei astiosamente, poi si mette una mano tra le cosce, tira su un po’ di quella bianca sostanza filamentosa e gliela spiaccica in faccia “Ecco, ora lo senti anche tu!” “Fuori dalla mia macchina, culona…” dice lui ridendo.
Io gli rendo le chiavi, lui se ne va. Il vecchietto che aveva spompinato prima però è rimasto a guardare, e ora interviene “Signorina, non faccia caso agli insulti, lei è una ragazza dolcissima e molto calda… “ Io e Chiara ci guardiamo sorpresi “…e le confesso che mi piacerebbe poter godere ancora della sua compagnia…” e così dicendo riapre la portiera e… meraviglia delle meraviglie, è di nuovo eccitato! Guardo Chiara, lei mi anticipa e dice “Sì, con lui ci vado.
Aspettami qui. ” Ed entra di nuovo nella macchina del vecchio. Lui le dice “Vorrei che lei mi rifacesse quel lavoro con la bocca… è stato bellissimo…”. Questa volta la portiera resta aperta, io vedo tutto. Quando sta per venire, l’uomo le preme la testa con le mani giù, sul pene e la incita: “Oh sì, signorina, continui così, oh sì dai tesoro, ti prego fammi venire così… fammi venire in bocca… fammi venire in bocca….
oohhhhh…. ” e se ne viene per la seconda volta nella bocca di Chiara. “Grazie, mille grazie signorina… lei è meravigliosa… vada pure… grazie…”. Chiara esce dall’auto, lui mette in moto e se ne va. La riconduco nella nostra macchina. Ci chiudiamo dentro. Lei è un po’ imbarazzata. “Amore… devo dirti una cosa…” io credo di capire, ma la incoraggio. “Dimmi tesoro, lo sai che puoi dirmi qualsiasi cosa. ” “Con quest’uomo, questo anziano… beh… mi è piaciuto…” “Amore… sono contentissimo!” esclamo.
L’avevo intuito: quell’uomo, con il suo garbo, l’aveva messa a proprio agio. Ma quello che voglio io è invece farle vivere situazioni dure, sgradevoli, dove non si ecciti, dove non stia bene, ma si senta sempre sotto pressione… però la incoraggio, in modo da spingerla a fare quello che ho in mente per dopo. “Sai, era educato, pulito, tu pensa che la prima volta che mi ha fatto, prima di venire mi ha interrotta un attimo, mi ha sollevata e mi ha detto ‘signorina posso venire nella sua bocca, non la disturba?’, io gli ho dato un bacio e gli ho detto che poteva fare tutto ciò che voleva, e ho ripreso a dedicarmi a lui, al che lui si è lasciato andare e di lì a poco mi ha spruzzato nella bocca quel poco sperma che aveva e a quel punto… “ e qui Chiara esita “A quel punto?” domando io.
“A quel punto ho sentito che AVEVO VOGLIA di inghiottire!” e qui Chiara abbassa lo sguardo e tace. “Amore, è fantastico” le dico “e magari… ti sei anche eccitata..?” “No, Andrea, quello no… sono stata bene certo, ma non mi sono eccitata…” “Amore mio…” e così dicendo sono sopra di lei, la bacio profondamente nella bocca, assaporando lo sperma dell’ultimo uomo che l’ha avuta. “Prima di continuare voglio che ti masturbi davanti a me.
” le dico e da uno zainetto poggiato sul sedile posteriore estraggo un vibratore che simula un cazzo molto grande. Chiara apre le gambe e lentamente ma con decisione se lo infila in figa per metà, poi inizia a muoverlo avanti e indietro con entrambe le mani, gli occhi chiusi, la bocca semiaperta… io gliela bacio, poi ci sputo dentro. In breve i suoi movimenti si fanno più ritmici, il respiro più serrato, Chiara inizia ad emettere piccoli brevi gemiti e intanto si massaggia anche il clitoride.
Ma sul più bello, quando sta per venire, la interrompo, sfilandole il cazzo dalla vagina “Ora basta, non devi godere… non stasera!” Lei mi guarda delusa, si dà un ultimo colpetto al clitoride e si calma. “Ora amore mio, sei pronta per il clou della serata?”. Lei appare preoccupata. “Cosa devo fare adesso..?” “Amore mio dolcissimo, Chiarina mia adorata,” le sussurro baciandola “così nuda come sei, esci dalla macchina e mostra il tuo corpo, cammina liberamente per tutto il piazzale, e non solo lungo il perimetro.
Vai in mezzo alle macchine, guarda dentro quelle ferme, e lascia che tutti possano vederti, se qualcuno ti rivolge la parola tu dagli corda, e sostieni il corso degli eventi…” “Ma Andrea… e se qualcuno mi vuole stuprare..?” “Chiara, se non lo hai capito… io VOGLIO che tu venga stuprata… dovrai lasciarlo fare, e assecondarlo, o assecondarli se ti salteranno addosso in gruppo…ora niente più regole amore, dovrai sostenere per me questa prova molto forte…” “Ti prego… no… no… ho paura…” e una lacrima le scivola sulla guancia.
“Non piangere tesoro, io starò qui vicino, andrà tutto bene vedrai… ora però esci da questa macchina… e affronta la notte!” “Ma tu ci sarai vero?” “Quando sarò con te, non sarò il tuo ragazzo… hai capito vero?” “Ho capito…” “E allora vai amore mio, e buona fortuna!”. Chiara fa per aprire la portiera. Le metto la mano sulla gamba e le dico “No, aspetta un attimo. ” Lei mi guarda speranzosa, forse crede che ci abbia ripensato.
“Dimmi…” “Chiara…” e inizio a baciarla con passione sul viso, sul collo, nella bocca “…Chiara, amore mio grande… tesoro mio…” “…Oh Andrea… sì, baciami, scopami, fammi tu quello che vuoi… amore…” “Chiarina dolce mia… sei bellissima, che pelle morbida e vellutata che hai… mi piaci da impazzire…” e con la bocca scendo a leccarle la fica, che inizia a bagnarsi, le infilo un dito dentro, e continuando a leccarla le mordo il clitoride, assaporo il suo aroma e alla fine la mia ragazza viene con un gemito.
“Ti amo Andrea… ti amo da impazzire…” e mi abbraccia forte. Io la stringo a me e le sussurro “Anche io ti amo Chiara, e proprio per questo ora voglio che tu esca da questa auto e faccia ciò che ti ho detto. ” “Ma perché..?” inizia lei. “Perché voglio provare a sentirmi folle di eccitazione e di gelosia a vederti trattata come un oggetto; fatti umiliare Chiara, asseconda ogni desiderio degli uomini che verranno con te.
” La allontano un po’ da me e la guardo negli occhi. “Verrai insultata, tesoro, useranno e maneggeranno il tuo corpo senza alcun riguardo, non si cureranno dei tuoi desideri o delle tue preferenze… un assaggio lo hai già avuto prima, no?” “Sì… è stato duro…” “E lo sarà ancora di più adesso tesoro, se solo un quarto degli occupanti delle macchine che sono in questo piazzale verrà da te…”. Vedo che Chiara sbianca in volto, come se stesse facendo un rapido calcolo mentale “Ma sarebbero…” dice “…tanti, sì amore, ma ti confesso che se dovesse dipendere da me sarei felice di vederti in mezzo ad almeno cinquanta uomini.
” “Ma come si può…” “Si può Chiara, si può… peccato che ben difficilmente qui ne troverai così tanti. Ora amore, fai un bel respiro, fatti coraggio e vai. ” E Chiara va. Apre la portiera, esce dall’auto e si allontana da me… e il cazzo mi diventa terribilmente duro! Lei cammina con passi lenti e impacciati, dapprima segue il perimetro del parcheggio, poi, ricordandosi delle mie prescrizioni, si fa coraggio e punta decisamente verso il centro.
E’ indubbiamente uno spettacolo! Questa ragazza bassina, con un culo decisamente grosso e un tantino cellulitico, le cosce tozze e robuste e due tettine che le ondeggiano davanti, i capezzoli turgidi e tesi, la pelle candida che quasi brilla alla luce dei fari delle auto che la incrociano, il foltissimo ciuffo di peli neri sul pube, le spalle esili… questa ragazza che si aggira nuda in un parcheggio, in equilibrio su tacchi alti otto centimetri che mettono in risalto le sue forme imperfette… questa ragazza che per amore è pronta a concedersi a chissà quanti uomini e a permettere loro di usare il suo corpo a loro proprio piacimento… questa ragazza che sta dando mostra di un coraggio da leone nell’affrontare una prova che sarebbe già durissima per una pornostar professionista o una ninfomane incallita… questa ragazza è la mia ragazza, ed è così provocante, nonostante non sia certo una Venere, che mi aspetto di vederla sommersa di uomini… Esco dall’auto e mi allontano in direzione opposta a quella presa da lei.
Chiara non se ne è accorta, ed è bene così. Osservo. Diverse auto le si avvicinano, i conducenti si sporgono a rivolgerle parole che non sento, allungano una mano a tastare le sue carni, o le infilano le dita nella figa. Poi magari si allontanano, sostituite da altre. Il gioco si ripete parecchie volte, e intanto noto che Chiara si sta spostando verso un angolo lontano dal piazzale dove alcune delle macchine che l’hanno abbordata sono già parcheggiate… e altre, man mano che questo singolare carosello continua, se ne aggiungono; ne conto già dodici, e Chiara continua nel suo girovagare… sembra quasi che ad ognuno stia dando delle istruzioni e che quelli vadano in un punto convenuto ad aspettarla, e pensando a quanto è metodica ed organizzata nella vita di tutti i giorni verrebbe da pensare che stia coordinando tutti quegli uomini per dare poi il via alla sua prima e personalissima gang bang! Ormai ventuno macchine – e non è detto che abbiano tutte un solo occupante! – sono ammassate dove lei le ha mandate, disposte ad arco vicino all’angolo estremo del piazzale, ma Chiara continua nella sua ricerca…e sì, questo è proprio un suo tratto distintivo: quando assolve ad un compito assegnatole, cerca sempre di farlo al meglio ed anche in questo caso non vuole venir meno ai suoi principi! Ventisette macchine, e Chiara continua a cercare… solo che dall’angolo dove lei ha ammassato tutti i suoi prossimi amanti – violentatori? – qualcuno la chiama: “Dai, adesso basta, vieni qui, cazzo non ti possiamo aspettare delle ore!” Lei si gira e gli risponde “Arrivo, arrivo, state tranquilli, eccomi!” e con passi decisi va verso di loro… solo che i tacchi la impacciano, rischiando di provocarle una distorsione o peggio – non è abituata a portarli – per cui si ferma un attimo, si slaccia le scarpe, se le toglie, le lancia verso la nostra auto e così scalza ora corre verso le macchine ferme “Eccomi, sono qui…” sento che dice, e si va a mettere di fronte alle auto, in un piccolo spazio vuoto che queste hanno lasciato tra loro ed il cordolo dell’aiuola che delimita il piazzale.
Senza le scarpe non è più molto provocante, ora è solo un piccolo corpo nudo alla mercé di molti sconosciuti. Sono tutti ancora nelle loro auto, la guardano, e lei sta lì ferma, in piedi davanti a loro, le braccia inerti lungo i fianchi, lo sguardo inquieto che va da un’auto ad un’altra; si vede il suo torace muoversi velocemente, evidentemente sta respirando affannosamente per l’emozione, le labbra sono serrate. Qualcuno la illumina con gli abbaglianti, lei si copre gli occhi, poi le portiere iniziano ad aprirsi… in breve non riesco più a vederla, ne ha tanti intorno, per cui mi avvicino e entro nel drappello.
Per qualche attimo riesco ad intravedere il suo viso, lei è ancora in piedi in mezzo a loro, cerca di essere disinvolta, di sorridere ma gli occhi tradiscono preoccupazione e paura. Bene amore, è così che ti voglio! Cerco di contare gli uomini che ha intorno… sono trentasei, escluso me! Si è creato un cerchio intorno a lei, chiaramente non tutti riescono ad avere accesso al suo corpo per cui, devo dire molto democraticamente, dopo averle dato qualche carezza, dopo averla baciata due tre volte i privilegiati cedono il posto a quelli dietro, in modo che tutti poco per volta possano iniziare a saggiare la consistenza del corpo di Chiara o provare il sapore della sua bocca.
Lei non parla, risponde meccanicamente ai baci degli sconosciuti baciandoli a sua volta senza troppo trasporto, ma a loro sembra non importare. Da parte loro poche frasi: “Baciami”, “Che pelle che hai…” “Forza bella… tira fuori la lingua…” e cose di questo tipo. Qualcuno ha già estratto il cazzo dai pantaloni e magari se lo mena un po’, ma ancora nessuno ha provato ad infilarlo in qualsivoglia orifizio di Chiara. Appare evidente che se la vogliono godere ben bene… decine di mani percorrono il suo corpo, bocche si posano sul di lei, lingue la esplorano… un uomo le va dietro, si inginocchia e prende a leccarla nel solco tra le natiche, lei resta ferma, passiva, chiude gli occhi e lascia fare… “Cazzo che fortuna stasera…” sento dire vicino a me “…chissà come è arrivata qui ‘sta tipa, ma ora ce la facciamo tutti…” Un altro dice “Non è certo una strafiga… però guarda come si lascia fare…” e un altro ancora, lasciando il posto ad un compare: “Vai tu ora… però non sembra molto eccitata…” e l’amico risponde “Ma chi cazzo se ne frega se non è eccitata! Tanto ci sta, pensiamo a farcela che roba così è la prima volta che la vedo!”.
Poi, parte il primo insulto: “Dai troia, ora prendilo in bocca, giù in ginocchio forza!”. E Chiara obbedisce. Si inginocchia, apre la bocca e accoglie il primo uomo che si fa avanti. “Succhialo dai…” le dice il tipo e lei, che nonostante tutto è maestra nello sbocchinare, lo manda in estasi: “Cazzo, così ti vengo in bocca subito… ma sì dai forza… fammi venire che non ne posso più…sì così… così… VENGO!” e con un rantolo viene, eiaculandole in bocca, mentre dalle bocche dei vicini si leva un grido di incoraggiamento e di plauso.
Chiara riceve lo schizzo ad occhi chiusi poi, quando l’uomo si ritrae, sputa lo sperma di lato. Subito un altro le si para davanti: “Ora tocca a me… prendi vacca!” e le ficca il coso in bocca. Anche lui non dura molto – la mia Chiarina è una vera maga con la bocca! – e anche lui le scarica l’orgasmo dentro… questa volta Chiara al momento critico strabuzza gli occhi e tossisce, evidentemente lo schizzo è andato dritto in gola, e lei non sputa… avrà trovato più agevole inghiottire… L’uomo si ritrae: “Ragazzi…”.
Ora la mia ragazza è presa d’assalto, tutti vogliono a turno infilarle il pene in bocca, e tutti in effetti glielo infilano, ma ora si trattengono, non vogliono finire in fretta. E così assisto a una scena che mi fa impazzire di eccitazione: la mia Chiara piena di uomini, la mia Chiara riempita di cazzi di sconosciuti che si alternano nella sua bocca e intanto apprezzamenti pesanti e volgarità si susseguono: “Succhia scrofa” “Questa pompinara è fantastica” “Sei proprio una puttana” “Ti riempiamo di cazzi maiala” “Ma chi ti ha insegnato a succhiare così?” “Lurida piccola fetente troietta, dopo ti piscio in faccia” “Ma come cazzo sei capitata qui, porca?”.
Al che Chiara interrompe un attimo la sua attività di spompinatrice e risponde: “Se proprio lo vuoi sapere stronzo se era per me io neanche ci venivo in questo buco di merda a fare pompini a voi, mi ci ha portato il mio ragazzo…!” e inaspettatamente inizia a piangere a dirotto. Bene… era questo che volevo, il mio amore sottomesso e umiliato completamente! Gli uomini per un istante rimangono interdetti, poi uno di loro esclama: “Cazzo ragazzi! Questa non è una ninfomane, questa è una SCHIAVA!!!” Le si fa sotto: “Bene piccola, puoi piangere quanto vuoi, ma se il tuo ragazzo di ha messo in questa situazione… beh, quando lo vedi ringrazialo da parte nostra, ma adesso datti da fare che a noi delle tue lacrime non ce ne frega un cazzo di niente! SUCCHIAMI IL CAZZO!” E Chiara riprende la sua opera.
“Sei un pezzo di carne da riempire di sborra…” le sussurra l’uomo che poi si rivolge ai vicini: “Voi due, avvicinatevi…” due ragazzi negri si avvicinano “ora le sborriamo in faccia insieme… ditemi quando siete pronti che io esco dalla sua bocca e la inondiamo…”. Chiara li guarda con terrore, ma prosegue a lavorare di bocca l’energumeno. I due negri si masturbano alla grande – contrariamente alla credenza popolare, questi due sono mini dotati… – poi ad un certo punto uno dei due dice “Dai, ci siamo quasi…” Il tipo le esce di bocca e tutti e tre le puntano il cazzo verso il volto, menandoselo furiosamente.
Ora il silenzio è generale, tutti aspettano il triplice schizzo sul volto della ragazza, Chiara assiste inorridita, immobile, le mani in grembo, non piange più, il suo sguardo va da uno all’altro dei tre uccelli che stanno per eruttare su di lei, poi si sposta sulla folla degli uomini assiepati che assistono, desiderosi di prendersi anch’essi la loro dose di piacere con lei. Un quarto uomo le va dietro, le afferra la testa con le mani e gliela reclina all’indietro…Lo sperma zampilla quasi contemporaneamente da tutti e tre, prima viene uno dei due negri, e subito a ruota gli altri due.
E’ abbondante, liquido, filamentoso, caldo, uno, due, tre spruzzi ognuno, quattro, dalla folla si leva un boato di esultanza, uno dei due ragazzi negri schizza un altro paio di volte… tutti i getti hanno centrato in pieno il viso del mio amore, che ora è ricoperto di sperma, sperma che cola in lunghe bave giù sul seno, sulle spalle, sulle gambe, sulla figa… in questo momento vorrei correre da lei, abbracciarla, consolarla, fare l’amore con lei, dirle quanto mi ha fatto felice, ma invece no, mi trattengo, eccitatissimo, non è ancora finita… Chiara è lì, in ginocchio, annichilita, gli occhi chiusi, le braccia strette intorno al corpo quasi volesse proteggersi, singhiozza sommessamente, i tre uomini troneggiano su di lei spremendosi le ultime gocce dalla punta dei cazzi, poi si allontanano ridendo.
Il bianco dice: “E’ tutta vostra, guardatela… povera piccola troia!”. Un uomo maturo le si avvicina, le mette in mano un piccolo asciugamano: “Tieni, pulisciti almeno il viso…” “Grazie…” mormora Chiara piangendo. “Sei sicura di voler continuare..?” le chiede l’uomo. “Devo continuare, almeno finché il mio ragazzo non viene a prendermi…” Si toglie lo sperma dal viso con la salvietta che le è stata porta, poi continua, a voce alta, un’insolita decisione nella voce: “Per cui, lo dico a tutti voi: sono qui per compiacere il mio uomo, che mi ha ordinato di stare con voi e di farmi fare tutto quello che volete: scopatemi, usatemi, violentatemi se vi va, ma non chiedetemi se mi piace o se voglio continuare, perché quello che sto facendo adesso mi fa semplicemente schifo.
Forse questo per voi è motivo di eccitazione: bene, sfogate la vostra eccitazione su di me e poi andate a cagare!”. Per qualche istante tutti i presenti non sanno che fare, io stesso sono assolutamente sorpreso da tanta decisione e sfrontatezza, poi uno rompe il ghiaccio: “Forza ragazzi, l’avete sentita… divertiamoci con lei! Portiamola nell’aiuola, così possiamo sdraiarla nell’erba e scoparla comodamente!” Il corpo di Chiara viene sollevato di peso per le ascelle e per le gambe e adagiato nell’erba alle sue spalle.
La fanno sdraiare a pancia in su, le aprono le cosce. La tengono ferma, un uomo si tuffa a leccarle la fica, un altro le si mette a cavalcioni sul petto e le piazza il pene in bocca, scopandogliela con energia. Ora sono tutti intorno a Chiara, ma in uno spazio più largo, così posso vedere benissimo stando in disparte, non visto da lei. L’uomo che la leccava le monta sopra e la prende, chiavando velocemente e in breve sia lui che quello in bocca vengono, eiaculando ognuno nel buco prescelto.
Lei chiude gli occhi e riceve, sputando lo sperma che le cola sulle guance e sul collo. Ma non ha tregua: altri due occupano i vuoto lasciato libero dai precedenti, anche loro vengono in fretta, l’uno uscendo dalla vagina e spruzzando sui peli del pube, l’altro riempiendole senza pietà la bocca con una copiosa sborrata che Chiara in parte ingoia e in parte sputa… l’uomo con una mano le spalma il proprio sperma sul viso ridendo e insultandola: “Povera stronza…”.
Ormai è uno stupro collettivo. Chiara è sdraiata nell’erba a gambe aperte, la fica gocciolante sperma di tutti gli uomini che si alternano in lei, gonfia e arrossata, il viso stravolto dalla fatica e dalla paura, impiastricciato, come ormai tutto il corpo, delle eiaculazioni e degli sputi degli uomini. D’un tratto vedo che sopra di lei, nella bocca, c’è l’uomo che le aveva dato l’asciugamano: si muove lentamente dentro di lei, se la gusta bene, poi la momento di venire esce e invece di schizzare fa in modo che lo sperma le coli sugli occhi chiusi, con sadica precisione, e compie questa azione ridendo beffardo; alla fine la guarda e le dice: “L’hai voluto tu piccola, se il tuo ragazzo in questo momento ti potesse vedere…” “Il mio ragazzo è qui tra voi, porco, e non si fa riconoscere…” risponde Chiara, “… per quello che ne sai lui mi ha già fatto…” e riprende a piangere.
Strano, penso io, nessuno che ha ancora pensato di incularla… ma non faccio in tempo a finire il pensiero che uno la afferra per i fianchi e la mette pancia sotto. “Ti faccio il culo…” le dice allargandole le natiche con le mani e sputando sull’ano. “NO! TI PREGO NO!” urla Chiara. “Stai zitta e apri bene…” le intima quello, poi le punta la cappella dritta sul buchetto e fa forza. Chiara non lo aveva mai preso lì, per fortuna che non è troppo grosso… l’uomo spinge, le forza l’ano, entra, Chiara grida di dolore, l’uomo la ignora, si muove dentro di lei e gode in fretta, sborrandole nel culo, poi esce: “Ragazzi, provatela perché è fantastica, ce l’ha strettissimo…” Senza dire una parola, per non farmi riconoscere, mi avvicino da dietro e mi predispongo a sodomizzarla: glielo punto sul buchino, faccio forza e entro… cazzo che bello, se non faccio attenzione me ne vengo in un attimo… sto stuprando la mia ragazza!!! Chiara urla di dolore, cerca di divincolarsi ma quattro maschi la tengono ferma ridendo dei suoi sforzi, io continuo a scoparmela ma prima di venire esco e cedo il posto ad un altro… e questo invece ha un pisellone da paura! Con molto mestiere riesce a penetrare Chiara, le cui urla adesso fanno pensare che la stiano vivisezionando, poi inizia a muoversi velocemente estraendo ad ogni colpo il cazzo dal culo quasi completamente, di modo che ogni volta è una penetrazione completa.
Chiara geme di dolore sotto quei colpi, chiede pietà, dice che non ce la fa… ma lui non se ne cura e le sborra in culo gridando tutta la sua lussuria. Solo che quando esce ha il cazzo sporco di sangue… “Le hai rotto il culo amico” osserva qualcuno, “E’ meglio lasciar perdere quel buco, continuiamo con la fica e la bocca… Dai troia, girati di nuovo a pancia in su!”. Quando si gira, i nostri sguardi si incrociano: lei, obbediente, fa mostra di non conoscermi, solo indugia un attimo a guardarmi, a cercare la mia approvazione.
Io mi avvicino e le metto il cazzo in bocca. “Sei una brava schiava…” le dico. Lei capisce e mi fa “Vuoi venirmi in bocca..?” “Sta zitta, decido io cosa voglio puttana! Tu pensa a succhiare!”. Intanto gli altri hanno ripreso a scoparla in fica, alternandosi dentro di lei senza venire. Poi mi viene un’idea: “Ascoltate tutti!” grido, “Che ne dite di farle un bukkake? Siamo ancora in ventidue, ce la scopiamo a turno senza venire e poi le sborriamo TUTTI in faccia! Ci state?” Chiara mi guarda sgomenta: abbiamo visto qualche film di bukkake per cui sa di cosa si tratta… Tutti i presenti accolgono l’idea con entusiasmo: “Sì dai anneghiamola nella sborra!” gridano “Forza, sbattiamola bene e poi svuotiamo i coglioni sul suo viso!” li incito io.
E così, a turno, ci alterniamo nella fica di Chiarina, che adesso è gonfia e rossa scarlatta per gli assalti e gli oltraggi subiti. Io ormai sono fuori di testa per l’eccitazione, più volte le vado sopra e me la scopo con violenza, sbattendo il mio cazzo in quel fighino stretto e morbido. Tutti i rimasti sono ragazzi giovani, c’è anche un uomo arabo grassissimo che quando le va sopra e la monta non riesce a resistere e se ne viene dentro.
Ma gli altri tengono duro, e per un’oretta buona ancora ci sollazziamo a scoparla selvaggiamente a turno. Chiara è sfinita, sta con gli occhi chiusi e non reagisce quasi più… soltanto, apre gli occhi quando capisce che sono io a fotterla, perché riconosce il mio modo di toccarla e di muovermi dentro il suo sesso. Ormai siamo pronti, c’è la tensione giusta: dopo la gang bang con stupro finale è arrivato il momento del bukkake: “Ok ragazzi” dico, “ora tutti intorno a lei e uno per volta le schizziamo sul viso.
” Tutti si dispongono disciplinatamente: il bukkake, lo sanno bene, è un momento solenne per una ragazza. Le regole non scritte di questa pratica dicono che ora nessuno può più toccarla, ma ci si deve limitare a eiaculare sulla sua faccia (come se fosse poco!) “Tu invece” dico a Chiara “che non sappiamo neanche come minchia ti chiami e non ce ne può fregare di meno, devi stare ferma, puoi tenere gli occhi chiusi ma DEVI aprire la bocca e tirare fuori la lingua, perché un po’ di sperma deve colarti in gola.
Hai capito puttana?” Lei non risponde ma si limita ad obbedire: apre la sua bella boccuccia, che stasera è stata oggetto di innumerevoli oltraggi, ed mette in mostra la lingua. E in una vertigine di eccitazione sono il primo ad avvicinarmi: “Voglio essere il primo…” le mormoro “… apri bene…” Le punto il cazzo verso la bocca e mi masturbo un po’, poi il piacere supremo arriva e con esso un fiotto di sperma che le va sulla lingua e sugli occhi.
Due schizzi soli, belli densi e spessi. Mi faccio da parte, lascio il posto al successivo… i ragazzi si alternano su di lei, tutti le scaricano in faccia lo sperma in assoluto e quasi religioso silenzio. Sono sborrate tutte molto abbondanti, feroci, che le coprono completamente il viso stravolto dalla fatica, le vanno in bocca per essere bevute o sputate, le colano sul collo, nelle orecchie, le macchiano i capelli. Chiara qui è veramente immensa: sdraiata nell’erba a gambe aperte, le braccia lungo i fianchi, subisce tutto silenziosamente, riceve i fiotti con grazia, muovendo appena la testa quasi per offrire un bersaglio ancora più comodo ai suoi aguzzini e una volta, una volta sola, emette un sospiro e mormora “…Sì…”.
I ragazzi sono sfiniti anche loro, e man mano che godono su di lei si ricompongono e si allontanano, rientrano nelle macchine a scompaiono nella notte. Alla fine rimaniamo soli, io e Chiara. Le vado sopra, la penetro, la amo, senza pulirle il viso me la scopo dolcemente. Lei capisce che sono io e si dona aprendosi il più possibile, in silenzio, sempre nella più assoluta passività, senza abbracci, senza carezze, senza baci, mi offre la sua intimità che stasera è stata ripetutamente e selvaggiamente violata.
Mentre la scopo la guardo: questa piccola ragazza con il viso coperto dello sperma di venti uomini, il corpo pieno del nettare di una moltitudine anonima di stupratori, l’ano sanguinante, la vagina lubrificata da mille assalti all’arma bianca, è la mia ragazza, il mio amore, e stanotte mi ha reso felice come non mai… e a questo pensiero mi sciolgo in lei, irrorandola con il mio sperma, il piacere mi scuote, e alla fine mi accascio accanto a lei nell’erba.
“Grazie amore…” le dico. ].
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