A scuola
rilasciato 17.09.2013 in categoria sesso raccontoUltimo anno di istituto tecnico e ho 18 anni. Dopo 5 anni non ne potevo più. Stavo cominciando ad odiarla quella scuola. Quell'ambiente mi sembrava troppo privo di significati, ormai eravamo tutti zombi nei corridoi. Riesco a liberarmi dalla lezione di quella stronza di italiano e vado in bagno. Mi accendo una sigaretta, tiro la prima boccata e incomincio a sorridere, finalmente un pò di silenzio, e adesso la mia mente può viaggiare. Sento del casino dall'altra parte della porta e butto subito la sigaretta nel cesso, il fumo è rimasto denso intorno a me, la figura che entra lo vede e mi prende per un braccio.
E' il bidello, un uomo sui 40 anni, con delle piccole rughe sul volto. Comincia a parlare sul quanto il fumo faccia male e di come sia vietato farlo in bagno mentre mi porta con forza verso la sala del preside. Mi era successo anche pochi giorni prima, ma avevo trovato il preside di buon umore e dopo un paio di chiacchiere me l'ero cavata con poco e niente. Mi costringe ad entrare e vedo le solite due poltrone e il preside che è davanti alla sua cattedra con altri tre professori.
sono uomini che girano dai 45-50 anni, affascinanti nel loro modo, ma severi nello sguardo. Si chiude la porta dietro le mie spalle con un grande rumore, il bidello è rimasto dentro e comincia a spiegare la ragione della mia presenza nella sua stanza. La luce filtra dalla finestra e fa sembrare la stanza un set di un porno. Non posso fare scoprire ai miei che fumo a scuola, non un'altra volta, andrebbero su tutte le furie.
Cosa posso fare per salvarmi? Cosa devo fare?Protesta contra la legge, colpo di genio. Rischioso ma o la v, o la spacca. La mano comincia a muoversi e va a posarsi contro il fianco del mio corpo giovane e snello, passa sopra il seno premendolo e va giù alla mia gonna. La alzo quel tanto che basta per lasciare vedere le mutandine rosse. Tra i professori e il preside si stampa un'espressione sconvolta sulla faccia e cominciano a guardarsi tra di loro, stupiti dalla scena.
Vorrebbero fermarmi con un urlo e rimproverarmi, ma non ce la fanno a dire una sola parola. Io chiudo gli occhi per dimenticarmi di essere in quella situazione, anche se con un piacevole sorriso godo per loro. A questo punto le mie mani si stanno muovendo ritmicamente fuori e dentro di me e lascio che tutti guardino. Il bidello mi prende il braccio con il quale mi stavo accarezzando e lo blocca. Mi guarda e dopo un secondo in cui sembra che mi vuole tirare uno schiaffo, fa tutt'altro.
Al centro della stanza ce un tavolo e mi scaglia contro in modo che il mio culo e le mie gambe siano aperte e in vista. Chiude a chiave la porta dietro di se e viene verso di me, ma io non lo vedo visto che ho la faccia sul tavolo. Quella posizione a me non mi dispiace. Mi alza con la mano la gonna, mostrando quel poco del mio perizoma che si vede.
I quattro si alzano, sembra quasi che si siano messi prima d'accordo, mi circondano e incominciano a toccarmi e a leccarmi. Un'immagina che può forse sembrare disgustosa, ma quelle lingue che leccano tutto il mio corpo accostate alle mani insistenti di uomini maturi e con tanta esperienza, mi fanno impazzire. Il primo a tirare fuori il cazzo è il preside, mai avrei pensato che dopo tanto odio avrei apprezzato tanto il suo cazzo che scivola dentro la mia figa bagnata con così tanta facilità, premendomi contro le pareti sensibili.
Lui è il primo. Mi fanno salire sul tavolo e uno dei quattro si sdraia sotto di me. Il tavolo è basso e robusto, sembra fatto apposta. Mi posiziono sopra all'uomo sdraiato e inizio a divincolarmi come se volessi scappare da quella situazione, ma non è per nulla vero. Quasi mi sfonda, si è incattivito dell'eccitazione che ce nell'aria e quasi arriva a sbavare. Non può credere di avere quella che è ancora una ragazzina tra le mani, soda e vogliosa come lui ha visto solo in pochi film porno.
Gli altri due sono ai miei lati mentre mi leccano e il bidello è davanti a me che mi mette in bocca il suo cazzo. Uno dei due mi affonda due dita nel culo, dopo averle passate velocemente sopra il bagnato della mia figa. Mentre uno mi scopa la figa da sotto, un'altro si alza e si dirige verso il mio culo, palpandomelo e mi blocca senza esitazione. Il terzo, più magro degli altri, me lo infila in bocca, chiudendo così tutti i miei buchi, il quarto si accontenta di una giovane mano esperta che gli propone una sega umida e calda.
Si sfogano, urlano, mi stringono e mi graffiano. Io mi dimeno ma non vorrei mai scappare. Le lingue si moltiplicano sopra di me e si sentono i primi cenni di cedimento, i vecchi stanno per venire. Il mio sorrisetto di soddisfazione mi procura uno schiaffo di chi sta sotto di me. Mi piace. Si invertono ancora, usandomi come una giostra su cui tutti vogliono salire. Mentre il bidello sta per venire tolgo il suo uccello dalla figa e lo direziono con violenza nel culo, mi fa male ma dalla mia bocca escono solo urla di piacere.
Mi viene dentro e mi invade tutto. Gli altri lo seguono a ruota, uno in bocca, costringendomi a fare scendere quel liquido bianco e delizioso in fondo alla gola e gli altri due insieme mi vengono in faccia, mentre continuo a muovere le mie mani intorno ai loro cazzi. La stanza si blocca in un fragore di sospiri e ansimi. Uno si accende una sigaretta poco dopo, lasciandomi là. Poi l'accendiamo tutti e cominciamo a fare due chiacchiere.
E ora sta iniziando a piacermi un po' di più questa scuola.
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