La mia Venere

La mia VenereLunedì….. giornata bellissima, contatto una sorellina chiedendole un incontro, dopo vari messaggi mi conferma che mi vuole incontrare il giorno dopo, martedì. Sono felice per la sua decisione, mi sembra una persona seria, le sue foto mi fanno eccitare e al pensiero di vederla in carne ed ossa, con indosso un bel gonnellino e delle calze autoreggenti favolose, un pisellone da favola coperto a mala pena da un originalissimo perizoma, il mio pene si raddrizza in modo spettacolare: io stesso me ne faccio meraviglia e, il solo pensiero di poter toccare quella Venere, lo rende soddisfatto facendolo spruzzare una quantità straordinaria di crema!Da parte mia c'è un po' di timore per il luogo dell'incontro che lei mi ha indicato, ma, accetto la sua proposta! Il mio pensiero va già a come dovrò presentarmi vestito, o meglio dire svestito, per soddisfare il piacere della mia nuova amica che incontrerò! Per prima cosa decido di depilarmi, perlomeno le parti intime, anche se non sono molto peloso per natura.

Rasoio e gel per depilazione femminile (che lascia la pelle morbida e profumata) e mi metto all'opera, pelo dopo pelo rendo il mio inguine e il mio culetto lisci e delicati e a toccarmi mi sento soddisfatto dell'operato! E' ancora lunedì sul tardi e decido di andare a letto: mi addormento subito pensando a quanto sarebbe successo la sera del giorno dopo!Martedì: il pensiero dell'incontro mi fa svegliare presto la mattina, contatto ancora la mia Venere e ottengo conferma di quanto deciso il giorno prima! Alle otto esco di casa e mi reco al lavoro, sempre con il pensiero fisso dell'incontro.

Durante il giorno, controllo di tanto in tanto la mia depilazione e mi accorgo che non è perfetta: decido che appena possibile la migliorerò! Rientro a casa, la prima cosa contatto lei, levo gli ultimi peli, metto una crema a base di olio di mandorla, controllo il tutto e decido che il mio lavoro è più che soddisfacente! Dopo una bella doccia comincia la vestizione! Fra tutte le mutandine che ho, slip, culottes, e perizomi decido per uno di questi ultimi, nero con un pizzo delicato, il filo mi entra nel solco e comincia a svolgere il suo splendido servizio per farmi sentire una donna pronta a soddisfare un'amante! Un paio di autoreggenti nere, con lo stesso pizzo del perizoma, completano l'opera e si riflettono nello specchio dando un'immagine spettacolare delle mie gambe, mettendo in risalto la parte delle cosce scoperte e lisce! Mi tocco le calze e un calore mi sale dai piedi fino all'inguine, mi sento perfetta per quello che posso essere! Finisco il tutto coprendo, almeno in parte, con una gonna attillata in jeans alta 30 centimetri.

Visione celestiale, il risultato è ottimo! Mando un ultimo messaggio e decido di partire perché ho circa cento chilometri da fare per trovare un attimo di paradiso! A dimenticavo, metto una maglietta comune (non posso permettermi di mettermi un bel reggiseno o un corsetto, anche se mi sarebbe piaciuto, c'è sempre il rischio che qualcuno mi fermi per un controllo) un paio di pantaloni neri della tuta e un paio di scarpe da ginnastica (le scarpe di Annone con il tacco purtroppo devono pazientare nella loro shitola).

Strada facendo, il perizoma continua a farsi sentire e ciò mi da un senso di appagamento unico, le mie mani ogni tanto scendono sotto la tuta, sorpassano la gonna e sfiorano le calze, mi sento femmina! Arrivo all'appuntamento con anticipo, forse c'è stato un malinteso, la mia Venere non c'è! Peccato, aspetto un po', poi decido, sarà per un'altra volta si torna a casa, deluso un tantino sì, ma di me stesso perché non sono riuscito a definire in modo certo i dettagli dell'incontro! In macchina mi sento donna perché ho levato la tuta e sto guidando in minigonna e autoreggenti, vado piano e rispetto tutti i limiti di velocità perché non voglio correre il rischio di essere fermato.

a metà strada devo andare in bagno, mi rimetto i pantaloni della tuta, entro in un bar, bevo un caffè, e vado in bagno; la porta non chiude, comunque decido di fare i miei bisogni corporali! Abbasso la tuta, alzo la mini, abbasso il perizoma e….. proprio in quel momento qualcuno spinge la porta, che io cerco di trattenere, mi vede sicuramente, e richiude. Il cuore mi palpita in gola! Finisco velocemente, esco dal bagno, ci sono una decina di persone, uomini e donne, mi squadrano in silenzio, io arrossisco in modo pazzesco, pago il conto senza girarmi, il cuore batte a mille all'ora, mi avvio verso la porta: una voce dietro di me dice “quando me lo dai il tuo culetto!”.

Allungo il passo, salgo in macchina, percorro una decina di chilometri e mi fermo per tirare un sospiro di sollievo, mi levo i pantaloni e in minigonna torno finalmente a casa mia! Che giornata, mi dispiace per la mia Venere, ma nonostante tutto, per me, è stata un'altra giornata positiva nella crescita della mia femminilità !Piaceri deliziosi ed osceni con mia sorella ElenaI miei genitori lavorano tutto il giorno, quindi spesso io e mia sorella, che si chiama Elena, più grande di me di due anni, ci ritroviamo in casa da soli.

Mia sorella è molto carina, devo dire che quando ero più piccolo, ogni tanto sbirciavo mentre lei si faceva la doccia ma niente più. Poi ho iniziato a sognare, qualche volta, di fare l’amore con lei. Un pomeriggio eravamo a casa da soli, stavo guardando un po’ di foto e filmati su internet, mi eccitai ed iniziai a masturbarmi. Stavo quasi per venire quando mia sorella entrò di shitto in camera mia! Proprio in quel momento, però, dalla mia cappella uscì un fiume di sperma calda che non voleva finire mai.

Io infilai il cazzo sotto la maglietta; ero imbarazzatissimo, non sapevo cosa dire o fare. Mia sorella mi disse: “E così… è questo che fai invece di studiare, eh…” Io ero zitto, speravo non avesse notato la maglietta sporca di sborra. Invece l’aveva vista, eccome! Ad un tratto mi si avvicinò, mi alzò la maglietta e passò un dito sul mio uccello, prendendo un po’ di sborra, che nel frattempo continuava ad uscire. Si passò poi il dito sulle labbra, e se lo infilò pian piano in bocca, succhiandolo dolcemente! Io non capivo più niente! Dopotutto però, eravamo sempre fratelli, così ci fermammo e non successe niente! Ad un certo punto, però, mia sorella mi disse: perché non vai dai nostri vicini, prima ti cercavano.

Di fronte casa mia abita una famiglia distinta: padre madre e due figlie: una della mia età, Simona, e l’altra minore di un anno, Roberta. Andai così da loro, ancora un po’ confuso per quello che era appena accaduto: entrai in casa e non vidi nessuno. Cercai allora per le camere: niente! Sentii ad un certo punto l’acqua della doccia: mi recai verso il bagno e vidi Roberta che si faceva la doccia: io ero ancora un po’ eccitato, ma non me la sentivo di entrare e spaventarla: andai allora nella sua camera da letto e, mentre aspettavo che finisse di lavarsi, iniziai a curiosare un po’ in giro.

Aprii qualche cassetto e trovai un bel vibratore di gomma. Nel frattempo Roberta aveva finito di fare la doccia, e poco dopo venne in camera sua. Appena mi vide con in mano il suo vibratore, divenne rossissima: io la tranquillizzai, abbracciandola e dicendogli che non l’avrei detto a nessuno. Appena lei sentì il mio cazzo contro la sua pelle ancora bagnata, si tolse le mutandine, ancora profumate di borotalco, ed iniziò a massaggiarsi tutta! Io l’aiutai molto volentieri.

Iniziammo a scopare: io subito andai alla ricerca della sua fregna e le leccai le grandi labbra, con movimenti della lingua che andavano dal clitoride fino al buchino del culo. Continuammo a far passare i nostri corpi, esplorandoci in ogni punto. Sentivo la sua fregna sempre più bagnata, così decisi che era giunta l’ora di penetrarla; lei me lo implorava! Allora la feci sdraiare sul letto, le aprii le gambe ed inizia a farmi varco tra quel delizioso buchino, quando ad un tratto arrivò sua sorella, Simona.

Capì subito quello che stava accadendo e, vedendo il vibratore della sorellina sul letto, si avvicinò, lo prese, ed iniziò a farlo passare sul culo della sorellina! Poi iniziarono a scambiarsi un bacio saffico: era meraviglioso vedere le loro lingue attorcigliate: io intanto presi Simona da dietro, la misi a pecora, ed iniziai a farmi largo tra le sue cosce, e poi subito nel suo culo, alternando i due buchini, che si facevano sempre più fradici.

Stavo quasi per venire, quando Roberta si avvicinò alla farfalla della sorella, dalla quale il mio cazzo continuava ad entrare e uscire, sempre più turgido, ed iniziò a bere tutti i suoi umori; i miei coglioni erano pieni di sperma’. ad un certo punto sfilai la verga dalla passera di Simona, mentre le succhiavo i seni sodi, e lo infilai nella bocca di Roberta, la quale iniziò a bere tutta la sborra che usciva dal mio fallo: poi fu la volta di Simona di dissetarsi.

Infine, le due sorelle porche si scambiarono un lungo bacio, mischiando gli umori delle loro passare, la loro saliva, e la mia sborra ancora calda e succosa. Finita questa tremenda scopata, stavo tornando a casa, quando vidi mia sorella Elena eccitatissima, con una telecamera in mano’aveva filmato tutto, la zozza…. ! Quando le passai da parte mi disse: “Sai, il tuo non è un cazzo, è una trivella…. ” Beh, con quella vacca di mia sorella non ci ho fatto mai niente, ma quando adesso non sa che fare, si guarda la cassetta di quel pomeriggio, e si sditalina fino ad asciugarsi la passera.

Dopo quel pomeriggio, quando io o mia sorella avevamo voglia di godere un po’, guardavamo la cassetta che lei aveva registrato dalle mie vicine, e intanto ci masturbavamo, anche insieme se capitava. Ogni volta però che vedevo le sue dita entrare e uscire velocemente dalla sua passerina, il mio cazzo regalava fiumi e fiumi di sborra…. Fu proprio durante un noioso pomeriggio che decisi di andare a fare un giro; scoppiò però un tremendo temporale, così tornai a casa prima del previsto.

Entrai e, sapendo che mia sorella era a casa, andai a cercarla. Sentii dei mugolii provenire dal salotto, e capii che la mia dolce sorellina si stava sgrillettando ferocemente la fregna. Decisi di raggiungerla. Appena entrai la vidi a pecora, con tre dita nella figa, mentre si accarezzava il buchino del culo. Mi vide e si sextenò in lei qualcosa. Mi disse: ‘Ti prego, oggi ho troppo voglia di farmi scopare, impalami,ti prego!’ Io non aspettavo altro.

In un secondo ero già sopra di lei: le presi le gambe sulle spalle, ed iniziai a penetrarla, prima delicatamente, e poi con colpi sempre più decisi. La sua figa era in un bagno di umori. Iniziai anche a succhiare i suoi seni delicati, coi capezzoli che sembravano dei pugnali, tanto se li era strizzati. Poco dopo lei si tolse il mio cazzo dalla passerina, lo prese in mano ed iniziò a fargli passare sopra la lingua.

Dio, come godevo, era proprio una spara-pompini eccezionale la mia sorellina. Ad un certo punto mi venne un’idea: lei era vergine nel culo, ma io volevo soddisfarla in tutti i buchi. La girai e la ripenetrai in figa, iniziando però a massaggiarle il buco del culo con le dita. Lei forse ebbe paura e mi disse di non metterglielo in culo, perché le avrebbe fatto troppo male. Io le dissi di non preoccuparsi, ma intanto continuavo a lubrificarglielo per bene.

Ad un certo punto le sfilai il cazzo dalla figa, e glielo sparai dritto nel culo: lei iniziò ad urlare che le faceva un male assurdo, ma dopo pochi secondi il piacere ebbe il sopravvento, ed iniziò ad implorarmi di ficcarglielo tutto dentro, e di venirle in culo. Detto fatto! Le spruzzai una cashita di sborra dentro fino in pancia, lei continuava a venire…..Poi la girai e le sborrai anche sul seno: lei iniziò a spalmarsi la mia sborra sulle tette e sulla pancia.

Continuammo a fare l’amore per circa mezz’ora, in tutte le posizioni, fino a quando, esausti, mi appoggiai a lei, le ficcai il cazzo in figa e iniziai a leccarle i capezzoli ancora pieni del mio sperma. Poi ci demmo una grande slinguazzata, e ci riposammo, lei che si sditalinava ancora il culo, ed io col cazzo nella sua passera, fino a quando non mi si afflosciò, e potei così rilassarmi. Eravamo così diventati due macchine del sesso e non esitavamo a soddisfarci se i nostri rispettivi partner non ci riuscivano.

Nacque tra noi una sorta di telepatia; fu proprio questa capacità di capire quando uno dei due aveva bisogno di sesso che fece degenerare ancora di più le cose. Eravamo al mare io,lei,due sue amiche ed un suo amico. Era una notte calda, quindi dormivamo tutti un po’ svestiti, in soli due letti matrimoniali, io con mia sorella, ovviamente!Lei aveva appena fatto la doccia, e sembrava che stesse dormendo profondamente. Io, sentendo il suo corpo caldo di fianco al mio, cominciai ad inebriarmi del suo odore, al punto che iniziai ad accarezzare il suo culetto attraverso gli sleep.

Lei, a quanto pare, sentì le mie mani, si girò, e con un’occhiata maliziosa iniziò a strusciarsi contro di me. Il mio cazzo crebbe sempre più, e lei lo sentiva crescere proprio addosso a lei. Ad un certo punto mi appoggiò la mano sui boxer, e in un attimo me li sfilò: ora la mia mazza era libera, ed era pronta a penetrare qualsiasi buco…. Subito lei cercò con le sue labbra il mio glande, ed iniziò a massaggiarlo e,con abili leccate, lo faceva diventare sempre più grosso.

Le scostai il perizoma ed iniziai ad accarezzarle il clitoride, con tutta la mano,era già umido e si bagnava sempre di più ad ogni mio tocco. Lei continuò a leccarmelo e ciucciarmi tutto il Willy, tutto, dalle palle fino al glande con movimenti sempre dolci ed eccitanti. Ad un certo punto decido che è ora di farla godere un po’, così mi alzo, le sfilo meglio il perizoma ed inizio ad appoggiarmi a lei.

Ormai era la mia puledrina da cavalcare, le slaccio anche il reggiseno ed inizio a palparle quei fantastici seni sodi che mi fanno impazzire, giocando un po’ con i suoi capezzoli. Poi inizio ad attirarla a me, facendole sentire tutta la grandezza del mio cazzo, pronto per fotterla. Mi abbasso un po’, ed inizio, con grandi leccate sempre più veloci, a bere tutti i suoi umori; quando finalmente sento che la sua fichetta è pronta per accogliere il mio membro, mi rialzo, glielo infilo facilmente nella sua figa bollente, ed inizio a spingere, con movimenti sempre più ritmici e veloci.

Ad un tratto notai una cosa, non mi ero accorto, ma quella infoiata della mia sorellina, gemeva ad ogni colpo di cazzo, e gli amici ci avevano sentiti. Così mi girai verso la porta, e vidi i tre che ci fissavano, sbalorditi. Anche mia sorella li vide, ma continuò a dirmi di spaccarle la figa, e, massaggiandosi i seni, mi disse di farla godere sempre di più con la mia mazza da gladiatore. I suoi amici colsero al volo l’occasione ed entrarono nella stanza: il suo amico, Federico, si avvicinò a mia sorella, ed iniziò a slinguarsela; anche le sue due amiche, Claudia e Laura, si diedero da fare, e iniziarono a scambiarsi un lungo bacio.

Alla vista di quel bacio saffico, la mia eccitazione aumentò a dismisura: sfilai il cazzo dalla figa di mia sorella, e lo avvicinai alla bocca delle sue due amiche. Le due troiette capirono al volo: iniziarono a prenderlo in bocca, prima l’una e poi l’altra; vedevo le loro lingue attorcigliarsi sulla mia asta, salire fino al glande, e poi ridiscendere fino ai coglioni. Mia sorella, intanto, si fece sodomizzare dal suo caro amico: vedevo il suo cazzo che entrava e usciva dal suo culetto, che fino a cinque minuti prima era pulito e profumato.

Ma Federico non era molto esperto, e infatti dopo pochi minuti stava già riempiendo di sborra calda la faccia e le tette di mia sorella: lei subito si avvicinò al suo cazzo, lo prese in bocca ed iniziò a bere tutto quel succo che il suo migliore amico le stava offrendo. Non ho mai ho visto una sborrata più lunga di quella, subito dopo aver pulito il cazzo di Fede mia sorella si avvicinò a me, mi prese la testa fra le mani e mi disse che anch’io avevo diritto ad assaggiare quel nettare divino: mi ficcò così la lingua fino in gola, e scambiò con me lo sperma che era riuscito a trattenere in bocca: io glielo sputai addosso, e lei ricominciò a spalmarselo sui seni, per poi iniziare a masturbarsi con le mani ancora piene di sborra.

Vedendo poi il lavoretto che le loro amiche stavano facendo al mio membro da lei tanto desiderato, aumentò la velocità delle sue dita, che entravano e uscivano dal suo culo e dalla sua fica con una velocità impressionante. Poi, quando Federico si riprese, Laura e Claudia iniziarono a lesbicare tra loro: in posizione 69 era veramente eccitante vedere le loro lingue che entravano e uscivano dalle loro fichette, ormai profumate da umori femminili. Ma mia sorella non era ancora soddisfatta: prese in mano il mio cazzo e quello di Fede, iniziò a succhiarli con quella sua abile lingua, fino a farli diventare enormi come piacciono a lei.

Dopo di ché mi fece sdraiare, si mise sopra di me, e s’infilò il mio cazzo tutto in figa, mentre ci scambiavamo una slinguata dietro l’altra. Poi fece salire Fede sopra di lei, e si fece penetrare anche nel culo. Iniziò a godere come mai l’avevo vista prima, e la sua libidine aumentò quando le sue due amiche si avvicinarono a noi, ed iniziarono a morderle i capezzoli, alternando le loro lingue alle sue tette e ai nostri cazzi.

Insomma, quella gran maiala di mia sorella era proprio al centro della mega-scopata!Decisi che ora sarebbe toccato a me stare un po’ al centro dell’attenzione. Sfilai il cazzo dalla figa bollente di mia sorella, presi con me Claudia e Laura e lasciai Federico tutto solo a fottersi da dietro quella gran porca di mia sorella,che continuava a urlare di ficcarle il cazzo sempre più in fondo. Mi sdraiai di fianco a loro, feci salire Claudia sopra di me e le infilai abilmente la mia mazza tutta in figa: lei iniziò a sollevarsi ritmicamente, ed io vedevo il mio uccello che entrava ed usciva dal suo bel buchino.

Poi presi Laura e la feci sedere sopra la mia faccia: iniziai a bere tutti i liquidi della sua vagina, misti alla saliva di Claudia, che continuavano a uscire a fiumi. Dopo pochi minuti sentii la mano di mia sorella premere forte il mio cazzo, sflilarlo dalla figa di Claudia e, dopo avergli dato una bella ripulita con la sua magica lingua, ficcarlo durissimo nel culetto della sua migliore amica, che nel frattempo proprio la mia sorellina aveva lavorato a dovere, ed ora era pronto ad accogliere il mio membro.

Dopo aver soddisfatto anche il culo di Claudia, presi Laura, la misi a pecora, ed iniziai a pomparle il cazzo in figa: notai che la sua passera era bella dilatata, ma il culo era probabilmente ancora vergine. Intanto Federico si mise davanti a Laura, e le infilò il cazzo dritto in gola. Dopo un attimo vidi ancora il suo mare di sborra inondare la faccia di Laura, e nello stesso tempo mia sorella e Claudia si avventarono su quel succo proibito come due vere ninfomani.

Chiamai vicino a me mia sorella Elena, e le dissi che volevo sverginare il culetto di Laura: iniziò così a far girare la sua lingua intorno al forellino dell’amica, e ogni tanto deva anche qualche bella slinguata al mio cazzo, giusto per tenerlo sempre lubrificato. Ad un certo punto afferrai le cosce di Laura, le divaricai ancora un po’, le sfilai il cazzo dalla figa, ed iniziai a premerglielo contro il buchino del culo.

Lei s’irrigidì un po’, così iniziai a penetrarla da dietro prima con il mignolino, poi col dito medio e infine col pollice: quando vidi che era pronta ad accogliermi, iniziai a insinuarmi dentro di lei, con movimenti sempre più profondi. Quando sentii che il mio cazzo era dentro di lei, iniziai a fottermela come un forsennato, anche perché sentivo che il mio orgasmo sarebbe venuto da un momento all’altro. Continuai a fottermela per un po’, mentre vedevo Fede che prese a masturbarsi alla vista di Claudia e mia sorella che lesbicavano tra loro.

Quando sentii che stavo per venire, sfilai il cazzo dal culetto di Laura, misi sedute le tre porche e le inondai del mio caldo sperma: le tre amiche iniziarono a leccarsi tra loro, per non perdere neanche una goccia del prezioso liquido. Sonia, la mia sorellastra“Mi dispiace Sonia, non so cosa mi è preso, fatto sta che leggere quello che scrivevi, beh, hai visto no che reazione?”“Ho visto sì scemino” “E…” “Pensaci per Martedì ….

“Cosa mi devo aspettare adesso? Una volta premuto INVIO non si torna indietro, e da una semplice battuta ne è nato un invito in piena regola, un invito a casa mia, per Martedì mattina, da me, io e lei …. Era da un po’ che non ci sentivamo, le nostre vite non riuscivano a combaciare, vuoi il lavoro, vuoi le famiglie, anche se questo termine mi fa un po’ sorridere, visto che lei E’ parte della mia famiglia ….

Sonia, trenta anni di sorella, sorellastra per la precisione, figlia di mio papà e …. Più di dieci anni di differenza, un legame mai sbocciato definitivamente, c’è sempre stato affetto ma con distanza, negli ultimi anni qualchemessaggio di circostanza, gli auguri per le ricorrenze, niente di più. Io, 42 anni persi per la nebbia, traducendo una locuzione tipicamente veneziana, una famiglia persa per strada, una moda degli ultimi anni evidentemente questa, un padre che non c’è mai stato, una sorella, una sorellastra, Sonia appunto, un fratellastro da qualche parte nel mondo, credo, e mi fermo qui, nessun cugino perché mio papà ha compensato anche per il resto della famiglia.

Con Sonia ci siamo sentiti ultimamente perché giravano voci che suo marito le facesse le corna, la volevo mettere in guardia su quello che si diceva in giro, poi un messaggio tirava l’altro, un prima confidenza velata, una seconda meno velata, fino a che è sbottata, confessandomi con non poco imbarazzo la loro situazione. Io leggevo attonito quello che lei mi scriveva, senza dir niente scoprivo che lo sapeva, che non ne andava di certo orgogliosa, ma che comunque era ricambiato, lei sapeva di lui ma non il contrario.

Mi ha confidato il nome dell’amante e per poco non mi prendeva un colpo visto che lo conosco bene, mi ha confidato com’è cominciata, quando si vedevano, poi come per togliersi un sasso dallo stomaco, ha iniziato a raccontarmi cosa facevano nei loro incontri, a grandi linee come uno scambio di messaggi può lasciar immaginare, ma pur sempre confidenze parecchio intime…. Non mi sono sconvolto dai racconti, mi ha fatto pensare solo il fatto che la povera ed innocente sorellina fosse in realtà capace di architettare una cosa del genere.

Poi si sa che la mente di un uomo vola in un istante quando si parla di sesso, e immaginarla in quegli atteggiamenti è stato un attimo, e, sempre come un lampo, un certo desiderio si è fatto strada in me …. Non che mi facesse schifo la sorellina, anzi, c’è da dire che papà ha dei buoni geni in corpo da trasmettere, e le sue compagne non sono state da meno, quindi ci difendiamo egregiamente tutti quanti in famiglia, Sonia probabilmente ha una marcia in più, almeno adesso nella mia mente, e immaginarla nuda nel mio letto, beh, fa il suo bel effetto.

Tra una sua confidenza e l’altra sono riuscito a mandarle anch’io qualche messaggio, facendo un po’ il cascamorto dicendole quanto fosse una bella donna, di come capivo tutti gli uomini che le ronzavano attorno, le confessavo la mia solitudine, la mia voglia di avere una donna vicino, dal canto suo qualche complimento di facciata, sul fatto che fossi un bell’uomo anch’io, per metterla in ridere mi ha detto dopo che se solo avesse avuto l’occasione mi avrebbe fatto la festa ….

E l’occasione perché non crearla?“Sonia, martedì sono a casa da solo la mattina, visto che sei in ferie, passa a trovarmi no? Che un paio di idee ce le avrei per sopperire a questa sensazione di solitudine che ho …. “E’ partita un po’ così la cosa“Ah si? Visto che siamo fratello e sorella non so proprio cosa tu possa avere in mente, perché niente possiamo fare … “ la sua risposta“Ti mando una foto così vedi che effetto FRATERNO mi stai facendo???”E senza attendere risposta le invio una mia foto a torso nudo, in slip aderenti, con l’AMICO in piena salute compresso tra gli elastici.

“TU SEI FUORI………!!!!!!”“Scusa Sonia, mi sono lasciato prendere un po’ la mano, ma sai …. “E lascio il discorso cadere, sperando che il mio finto pentimento la faccia restare, e non scappare come temo …. Sono seguiti altri messaggi, fino all’ultimo, dopo averle augurato la buonanotte, senza risposta da parte sua …Non mi aspetto niente, anche se idee ne ho tante, nella mia mente ho già preparato l’incontro, nei piccoli dettagli, dal farla accomodare in divano all’offrirle da bere, dal chiederle come vanno le cose a casa al parlare anche di frivolezze, dal volerla abbracciare al darle un casto bacio sul collo, dal tenerla stretta sperando che non si voglia staccare al cominciare a sussurrarle quanto bella è nell’orecchio ….

NUOVO MESSAGGIO“E’ sempre valido l’invito per stamattina?” Mezzo infarto …. “Certo!!!! Sempre per te!!!”“Arrivo tra mezz’ora, ma non farti strane idee però 😉 “ Ecco, mani avanti, e adesso?Al momento della premiazione agli Oscar come miglior film erotico del secolo, ecco che mi sveglia dal sogno col suo pragmatismo, mettendo ste benedette mani avanti!!!!La mezz’ora vola via velocissima per sistemare la casa, suona alla porta, le apro, sale le scale, entra, si accomoda, mi sta ad almeno un metro di distanza, il sorriso che avevo stampato in faccia lascia il posto ad un velo di tristezza, me l’ero immaginata diversamente la mattinata ….

Sono in piedi come un ebete e lei è seduta in cucina, un po’ spazientita della scarsa accoglienza, un po’ nervosa, le dita delle mani che tamburellano sulla tavola, mani lisce, mani curate, mani affusolate che al solo pensiero di cosa potrebbero prendere in quel momento …. Mani che mi passano davanti agli occhi “Ehi??? Ci sei??? Sei imbambolato????” “Scusa Sonia, ero un attimo sov****nsiero”“Ho visto…. comunque un’altra volta evita di mandarmi foto del genere, per due motivi, mio marito l’ha vista e non ti dico che rottura di palle, gli ho spiegato che avevi sbagliato numero e non era per me, che nella foto eri tu, se ne è capacitato solo dopo che ha riconosciuto il tatuaggio in un’altra foto che avevo per fortuna ….

““Mi dispiace Sonia, non so cosa mi è preso, fatto sta che leggere quello che scrivevi, beh, hai visto no che reazione?”“Ho visto sì, scemino”“E scusa, ma mi ha detto per due motivi, o sbaglio? Uno è tuo marito, l’altro?”“L’altro è …. “Un lampo“Ma Sonia, che fai?”“Che faccio? Mi hai fatto venire una voglia l’altra sera stronzo !!!!”Il film ha preso una piega un po’ diversa, dal provarci, adesso mi ritrovo piacevole vittima della sua voglia, la sua mano che mi prende il membro nel pieno della sua erezione, la sua bocca che mi cerca, il suo corpo che si fa contro il mio ed non sto certo lì a guardare e “subire”.

Con la forza della mia età la faccio sentire bella, desiderata, la spoglio con la foga e la capacità che l’esperienza mi ha dato in questi anni, un piacevole gioco eccitante, non volgare, non banale, la sento sempre contro di me, la sento desiderosa e desiderabile, le mie mani che per la prima volta la scoprono in questa nuova veste di amante, mani che cercano di capire perché la natura ci ha fatti così, belli ma fratelli, mani che se ne fregano di questi spiacevoli convenevoli, mani che le uniche barriere che incontrano non sono quelle mentali ma i vestiti che abbiamo addosso ….

La bimba è capace, si sente, si vede, la maestria con cui mi accarezza la dice lunga su quello che mi aspetta, quelle mani nervose hanno lasciato il posto a mani sicure, che sanno, che vogliono, che fanno …. Mi massaggiano, l’asta, la base, i testicoli, il glande, indistintamente, con leggerezza ed erotismo, mani che accarezzano il mio corpo, mani che mi regalano piacere, mani che aiutate dalla bocca si prodigano in un pompino da brividi alla schiena, lingua che da piacere infinito, occhi che mi guardano complici mentre la testa esegue il più naturale dei movimenti …Le mie accompagnano i movimenti della testa, la tentazione di spingerla verso di me è forte, forte come la sua capacità di far sparire dentro la sua bocca tutto il mio pene, senza soffocare ….

Ma voglio godere anch’io di quel corpo tanto bello, di quel regalo che Madre Natura ha fatto a noi uomini, la prendo sopra la tavola, lei, bagnata, si lascia andare, sentire quel piacevole calore è una sensazione che non sentivo da un po’, sempre un bel posto, sempre un bel porto dove approdare. La guardo distesa sulla tavola, i seni liberi, le mani che si tengono le gambe, per darle più piacere gioco un po’ con il suo clitoride mentre la penetro, cosa che le piace tanto anche, e quel piacere non me lo voglio perdere, mi sfilo, mi chino, mi tuffo con tutta la faccia tra le sue gambe, a godere appieno dei suoi umori, della sua voglia, del suo desiderarmi ….

I suoi piedi mi spingono via delicatamente, scende dalla tavola e si gira, si china regalandomi lo spettacolo del suo culetto in primo piano, mi rialzo e senza pensarci rientro dentro, per la porta principale, le prendo i capelli con la mano destra, glieli tiro un po’ così da farle inarcare la schiena, si morde le labbra, si prende i seni tra le mani, io la prendo per un fianco, la cavalco a più non posso, forti mugolii le escono dalle labbra che si sta mordendo, sta godendo, ed io con lei, non c’è tempo in questo momento, non ci sono né le ore né i minuti, un secondo come una vita, un piacere infinito, un piacere che non tarda però a venire, in tutti i sensi.

Lei trema, le lascio i capelli, la testa si appoggia al tavolo, le prendo i fianchi con entrambe le mani, gli ultimi affondi, uno, due, esco, me lo prendo in mano, grosso e duro, le appoggio il glande sul solco delle natiche, il contatto col suo corpo mi fa venire, le vengo lungo la schiena fino a prenderle i capelli …. Il tempo di recuperare due forze in croce, e poi a far la doccia, assieme, dove li abbiamo ancora qualcosa da dirci, da darci, forse anni di desideri soffocati ed inespressi ….

Rosita e Caterina in una gang-bangCerto che non ci facciamo mancare proprio niente quando gli incontri vengono organizzati da quella sgualdrina di mia moglie e da quel pervertito di suo fratello. Lei non ha ancora finito di farsi coprire la schiena dalla sborra della sua amica trans che già si getta a pulire il cazzo del negro appena uscito dal culo di mio cognato. E che cazzo, ragazzi! Quando s'è calato le brache a inizio serata mi sono spaventato alla vista di quell'affare.

-Scordatevi che entri nel mio culo! – ho annunciato. – Amo anche i piaceri del secondo canale, ma non ho intenzione di aver il buco in fiamme per una settimana! –Meglio così – è intervenuto il fratellone frocio, – me lo tengo tutto per me – così dicendo si è fiondato su quella tremenda minchia di cioccolato. Se l'è fatta sparire in bocca e ha cominciato a spompinarlo con foga. E da lì è partita la nostra serata.

Adesso guardo lui e sua sorella bere dalla fontana di panna che sprizza da Efe, una trans più dolce della più zuccherosa delle femmine, con l’attrezzo che piace a mio cognato. Ne sono entusiasti. Potrei dire con sicurezza che mia moglie, Caterina, è una sommelier dello sperma. Ne ha assaggiato così tanto che potrebbe scrivere un elenco telefonico dei suoi preferiti. Non ne perde mai una goccia e non va mai a dormire se prima non me l'ha succhiato fuori tutto.

Caterina in alcune mattine me lo spreme sulle fette biscottate. Dice che non c’è nulla di più energetico. Ho sposato davvero una troia di prim'ordine ! E suo fratello non è da meno. È un appassionato culo; passerebbe la giornata a farsi fottere da maschioni palestrati pieni di tatuaggi oppure da forze dell'ordine in divisa, ma non disdegna anche le trans dalle misure extra-large. Una volta s’è fatto montare per quattro ore consecutive da cinque superdotati.

Ma il suo piacere è anche attivo. Scopa tutto quello che si muove, infila l'uccello dove capita e schizza come un coniglio. Non ho mai visto nessuno sborrare così lontano. Quando ti fotte a pancia in su e lo toglie sul più bello ti ritrovi col viso e i capelli impiastricciati. Si è trovata anche una moglie, una donna dalle forme un po’ esagerate, una del tipo Milly Carlucci a cui prepara incontri extra, da vero cornutone.

La moglie si Chiama Rosa, Rosita per gli amici perchè ha fatto capire a tutti che è snob, milionaria ed adora prendere i cazzi tra le sue tettone. Insomma, un nome spagnoleggiante per una che avvicina tutti con le sue spagnole prima di iniziare maratone di sesso. Sono davvero due porci, della serie Dio li fa e il Diavolo li accoppia…ma si sa, i parenti non si possono scegliere. Anche se questi due sono semplicemente vergognosi nei loro comportamenti sessuali, riescono a mascherare bene ogni cosa e tutta Milano li considera come una coppia perfetta, adorabile per quante coccole si fanno in pubblico.

Inutile contare i cazzi che consumano tra le quattro pareti di casa, ed anche in trasferta. Una volta ad Andrea e Rosita ho dovuto anche procurare uno stallone. Dopo le preghiere di Caterina e qualche regalino che mi aveva fatto (nulla di che, aveva semplicemente indossato delle calze che valorizzavano le sue gambe ed un perizoma sexy, promettendomi di farsi sottomettere come avrei voluto io in quella festicciola) andai a procurare lo stallone a Rosita.

Dopo aver contattato, tramite internet, Sergio, lo incontro. Andiamo insieme io ed Andrea a parlare con il bull di Rosita. Il bull di fiducia dovrebbe essere il miglior amico del marito. Ci sono cose che un marito è bene che non chieda alla moglie. Anche se gli piacerebbe vederle vivere delle situazioni, magari anche estreme, è restio a proporglielo. Così marito e moglie devono convivere, e certi ricordi potrebbero inquinare il rapporto, e magari rovinarlo per sempre.

Se invece questo compito se lo assume il bull, moglie e marito hanno qualcuno su chi scaricare le responsabilità. Nel peggiore dei casi, non ci si vede più e chi s'è visto s'è visto. Andrea precisò, in quell’incontro, a Fernando che la coppia funzionava e Rosita amava molto scambiarsi. “Beh, contenti voi – rispose Fernando – ma ti assicuro che tua moglie è già una gran troia però ha le potenzialità per migliorare ancora, per diventare una…supertroia.

“”L' hai conosciuta da poco su internet, come fai a esserne così sicuro?” “Fidati, l' ho vista. Quel che fa le piace. “Si interruppe, come se temesse di dire troppo. “Ma, dimmi, tua moglie cosa ti ha detto di quel che è successo?” “Tutto !””Tutto ? Bene…. allora……vedi, a tuo moglie piace il sesso, e fin qui tutto normale, ma le piace anche essere dominata, le piace che le si ordini di fare questo o quello, e le piace ubbidire.

Io ho una certa esperienza, e so distinguere fra chi subisce passivamente, magari per far piacere al marito da chi, come tua moglie, si eccita ad essere coinvolta in certe situazioni. Per esempio, quando mi ha pregato di fare smettere quello che la stava inculando……beh mi hai capito…..io l' ho fatto, ma sono sicuro che se le avessi detto di no non si sarebbe ribellata. “”E quindi -aggiunse mio cognato – secondo te mia moglie potrebbe migliorare? E come si svolgerebbe la cosa?””Tua moglie – si guarda in giro e abbassa la voce – quella gran troia di tua moglie, ha dei grossi margini di miglioramento, fidati.

E' semplice, per cominciare la porti da me, a casa, dove inizio ad educarla, e intanto vedo come procedere. Poi, quando penso che sia pronta a procedere con la dominazione, le faccio vivere situazioni più hard, più estreme. Tutto qui. “”Tutto qui ? – svuotò il bicchiere – gliene parlo e sento cosa dice. Però, voglio chiarire subito una cosa, perchè non ci siano malintesi. Non voglio sentir parlare di contratti, di schiave o altre cazzate del genere.

Altra cosa: l' unico che può filmare o fare foto sono io e, in qualsiasi momento io lo decida, il..gioco si interrompe. D'accordo su questo?””D'accordissimo, figurati. Ciao, è stato un piacere conoscerti…e, quando pensi di portarla?””Questo sarà sempre e solo lei a deciderlo Ciao”Arrivo a casa che sono quasi le nove. Caterina mi ha aspettato per cenare e, appena seduti a tavola. “Allora, com'è andata? Cosa ti ha detto?” – sembra addirittura più impaziente di Fernando anche se quella di cui si parlava era la cognata, Rosita.

Quella serata, mia e della mia Caterina ci siamo divertiti e dopo un primo round di sesso, io ed Efe siamo ancora appiccicosi del nostro sperma. Mi ha donato il suo culo cavalcandomi sul divano, dandomi la schiena e permettendomi di stringere e massaggiare le sue meravigliose tette. È una delle mie posizioni preferite. Fotto e posso muovere le mani a mio piacimento. Posso toccare le cosce, le chiappe, le tette, infilare le dita in bocca della mia compagna, masturbarle il cazzo lungo e duro, farla sborrare insieme a me.

E così è proprio successo. Mentre mia moglie si faceva spanare il culo da un’altra amica di Efe, la Sissy, col suo uccello dal diametro formidabile, forse non lungo, ma davvero temibile, e mio cognato gemeva come una cagna sotto i poderosi colpi dell’ariete di ebano, il culo di Efecorreva veloce sulla mia asta dritta come un fuso e dura come il marmo. L’aria era ebbra di sesso allo stato puro, i corpi si muovevano frenetici alla spasmodica ricerca del piacere totale, salivano ansiti e incitamenti a spingere più in fondo.

La mia mano segava velocemente quel bell’uccello trans e dalle mie palle venivano le avvisaglie di una prossima eruzione. Sborrammo insieme in una fontana di piacere assoluto. Mentre il suo uccello trans veniva nelle mie mani, Efe si toglieva il mio dal culo e si faceva schizzare sulle cosce e sulla pancia. Mia moglie che si stava leccando ancora le labbra dopo aver gustato quella calda salsa di sperma, si avvicina, lasciva, al nostro divano e si getta con voluttà sui nostri uccelli mezzi molli.

Afferra il mio con la mano e si mette a succhiare quello di Efe, poi cambia, come la più navigata delle pornostar. E mentre ci succhia ci guarda negli occhi, vuole leggere il nostro piacere ed eccitarci ancora di più. Si sbatte i cazzi sulla lingua, li lecca a partire dalla base dell’asta, si piega a succhiare le palle. In breve ci rimette in forze. Io e la trans ci troviamo di nuovo dritti ed eccitati, ci baciamo e ci tocchiamo lasciando che quella troia di mia moglie si prenda cura dei nostri cazzi.

Gli altri si sono seduti in poltrona, sfiniti dalla cavalcata. La nera nerchia di Sissy giace esanime tra le gambe del suo padrone, mio cognato si massaggia il culo che sicuramente gli brucia dopo essere stato ripassato a dovere. Mia moglie continua il doppio bocchino. È talmente ingorda che cerca di infilarsi entrambi i nostri uccelli in bocca insieme ma non ci riesce. Forse nella figa sarebbe più facile. Glielo propongo e lei accetta.

Che io sappia non ha mai provato, ma con lei nulla si può dire. Chiamo il finocchio perché lui sa come architettare certe cose. In quei giorni stavano facendo dei lavori di manutenzione all'impianto elettrico e di sorveglianza dell'hotel alcuni operai di una ditta. Gli sguardi degli operai furono subito catturati dal corpo e come al solito dal culo di mia moglie che anche vestita sportiva non passava inosservata ogni volta che entravamo nell'hotel.

Passai all'azione: parlai con uno degli operai che mi fece parlare con il loro capo Giorgio, un bel ragazzo sulla quarantina, moro, abbronzato e dal fisico muscoloso, aveva un espressione sprezzante e strafottente. Ascoltò la mia richiesta di conivolgere lui e i suoi operai in una gangbang con mia moglie con un ghigno compiaciuto mentre masticava una cingomma. L'idea era di suo gradimento, avrebbe pensato lui a chiamare un pò di amici e a decidere un posto appartato dove organizzare l'ammucchiata, dovevo passare dal suo magazzino la sera seguente e mi avrebbe detto dove saremmo andati.

Avevo già detto tutto a Caterina togliendole questa volta il fattore sorpresa, anzi volevo eccitarla portandola con me a conoscere uno dei “protagonisti”, ovvero Giorgio. Suonai al magazzino di Giorgio, il quale mi aveva dato il giorno prima l'indirizzo, verso sera all'orario di chiusura quando ci sarebbe stato solo lui in magazzino. Giorgio mi aprì ed entrai con Caterina che Giorgio guardò un po' stupito. “Giorgio questa è Caterina…”Giorgio le guardava le tette e il culo nemmeno la degnò di uno sguardo in viso, “Ah bene, il nostro giochino lo facciamo dopodomani alle sei di sera in un capannone abbandonato subito fuori del paese qui su questo foglio ti ho scritto l'indirizzo”Caterina aveva un paio di leggings aderenti che le esaltavano le forme del culo e le tette seppur di dimensione contenuta spuntavano dalla t-shirt scollata in maniera provocante.

Giorgio era quasi ansimante dall'eccitazione e colsi la palla al balzo. “Katy perchè non ti presenti a Giorgio con un bel pompino…”Katy, senza esitare, si inginocchiò davanti a Giorgio, il quale incredulo tirò fuori il cazzo dalla zip dei pantaloni, ed iniziò a succhaire il pene di Giorgio che era già bello duro e di dimensioni non esagerate ma ampiamente sufficiente perchè mia moglie ci si potesse divertire per bene. Si accompagnava ogni tanto con la mano e si fermava ogni tanto per sbavarci in cima, per poi leccarlo tutto comprese le palle.

Lo tirai fuori anche io e Katy iniziò a alternare il suo spompinare tra il mio cazzo e quello di Giorgio mentre con le mani smanettava il cazzo che non aveva in bocca. Giorgio le schizzò una mega sborrata in viso e io alla vista dei Caterina che ripuliva il suo cazzo, leccando lo sperma rimasto, mi accorsi che stavo per venire. La spinsi verso di me e le venni tutto in bocca. Ci richiudemmo i pantaloni, Katy si alzò e salutai Giorgio che mi rispose “Vedrai che la facciamo divertire la puttana di tua moglie, hai fatto bene a presentarmela oggi, ora ho capito di cosa ha bisogno e di come le va dato.

” e le diede una bella tastata al culo. Una sporca storia, violentate madre e figliaMentre mi accingevo a caricare gli shitoloni che mia madre aveva preparato per la casa in collina, mia sorella Michela parlottava al cellulare con la sua amica Serena sebbene avesse avuto diversi inviti di partecipare al carico delle provviste se fregava altamente e solo dopo un paio di urlacci di nostra madre si era decisa di aiutarci. Da quando si era lasciata con il suo ragazzo era diventata insopportabile, sebbene avesse 18 anni compiuti due mesi fa sembrava un adolescente, ed in alcune sue manifestazioni era dispettosa e vendicativa come una bambina, era sempre stata coccolata da tutti da mio padre, da mia madre e anche da me, in qualità di fratello maggiore le aveva avute sempre tutte vinte.

La breve vacanza era stata decisa già da alcune settimane e mio padre ci avrebbe raggiunto in un secondo tempo, al ritorno dal viaggio di lavoro all'estero, pertanto noi decidemmo di recarci subito in collina cosi io avrei avuto tutto il tempo di rifinire alcuni particolari per il mio esame di architettura e mia madre avrebbe ricaricato un poco le batterie dallo stress accumulato nell'arco del periodo invernale nel negozio di abbigliamento di cui era la proprietaria.

Dopo un ora di viaggio raggiungemmo la villetta situata a 5 Km dal paese di Riomaggiore antico borgo situato sulle colline romagnole. Dalla strada provinciale passammo nella stradina sterrata che conduceva alla casa , parcheggiammo l'auto in cortile, mi guardai intorno, tutto era bello, la pace e la tranquillità regnavano sovrane, una varietà di colori avvertivano l'arrivo imminente della primavera, tutto era fiorito, e si era contornati dal verde delle vegetazione e dal profumo della campagna.

Dopo aver sistemato gli shitoloni e resa la casa abitabile per i giorni a venire, facemmo una doccia e decidemmo di andare a mangiare, nell'unica pizzeria del paese. Mia madre era molto elegante con una gonna bianca e una maglia nera molto attillata che metteva in risalto un seno ben modellato per una donna di 43 anni e due gambe lunghe e affusolate inguainate in calze di nylon scure, nell'insieme era una gran bella donna e l'arte del ben vestire la esaltava maggiormente, diventando appetibile per molte persone dal momento che mio padre passava dieci mesi all'anno all'estero per motivi di lavoro.

Anche mia sorella Michela si era messa in tiro una gonna corta blu e collant in tinta con la maglietta di Max Mara un trucco leggerissimo ne esaltava tutta la sua giovinezza. Questo per me risultò essere una vera novità, dal momento che normalmente la vedevo indossare jeans e magliette di seconda scelta, e con mia gradita sorpresa notai che Michela aveva delle belle gambe affusolate e lunghe come quelle di nostra madre. Parcheggiammo nella piazza del paese, ed entrammo dentro la Pizzeria, Ettore il proprietario ci vide e ci venne incontro per salutarci e dopo i normali convenevoli ci accompagnò al tavolino situato vicino alla finestra che dava sul cortile.

Dietro di noi due persone leggermente alticce stavano discutendo in un linguaggio che sembrava essere di un paese dell'est, il chiacchiericcio alterato indispettiva gli avventori, tanto che il proprietario dovette intervenire per riportarli alla calma, minacciandoli di espellerli dal locale qualora avessero continuato a disturbare. Dopo un poco si alzarono e passando vicino al nostro tavolo, rivolsero una frase a mia madre che lasciava intendere un complimento lascivo nei suoi riguardi, sebbene detto nella loro lingua il significato era evidente e riguardava il seno di mia madre, stavo per intervenire quando mia mamma mi fermò e disse di lasciar perdere.

Dopo mangiato scambiammo alcune chiacchiere con Ettore e ci accingemmo a ritornare verso casa. C'incamminammo verso l'auto e mi accorsi che i due personaggi di prima ora erano seduti all'interno di un autovettura sgangherata, parcheggiata di fianco alla nostra, cominciarono a fissare mia madre e mia sorella, parlottarono fra di loro e ne usci una risata sguaiata che mi lasciò perplesso e preoccupato, salimmo in auto e partimmo. Mentre tornavamo a casa per precauzione controllai nello specchietto retrovisore diverse volte che nessuno ci seguisse, ma notai in lontananza i fari di un auto, non volli allarmare nessuno ma avevo l'impressione che quell'auto ci stesse seguendo.

Finalmente imboccammo la stradina sterrata eravamo arrivati a casa, fermai l'auto apri il cancello accesi i lampioncini del cortile, e fu in quel preciso istante che vidi i fari di un'altra auto avvicinarsi sullo sterrato che conduceva a casa nostra. Si fermò alcuni metri dietro alla nostra, e ne scesero i due individui della pizzeria, uno giovane sui 25 anni e l'altro con un età vicina alla cinquantina, mia madre e mia sorella allarmate bloccarono le portiere.

Le vidi armeggiare con il cellulare, ma quella era una zona con un segnale debolissimo e in alcuni punti il segnale mancava, pertanto l'unica possibilità di chiedere aiuto era quello di chiamare con l'apparecchio situato all'interno della casa. Corsi verso la porta d'ingresso ma non feci in tempo ad entrare, dopo una colluttazione fui sopraffatto e bloccato dai due energumeni, che m'immobilizzarono legandomi mani e i piedi con del nastro da pacchi. Sentivo le urla di mia madre e mia sorella, vidi una portiera aprirsi e mia sorella scappare in direzione della strada provinciale, il più giovane l'inseguì e la raggiunse, il caso volle che nessuno passasse in quel momento, la sollevo da terra, e mentre Michela si dimenava per sfuggire alla presa dell'energumeno lui le sferrò un pugno in volto, la vidi accasciarsi al suolo, l'uomo si caricò mia sorella come un sacco di patate sulle spalle e ritornò verso la casa, nel frattempo vidi le sue mani sparire sotto la gonna con l'intenzione di palparla nei punti più delicati e intimi.

Il più anziano si diresse verso l'auto dove c'era mia madre ruppe il finestrino, ed apri la portiera, trascinò mia madre fuori dall'auto, la sentì urlare e la vidi scalciare, lui le bloccò le gambe e anche lei fu sollevata per la vita la e portata dentro casa. Mia sorella fu gettata sul divano svenuta, e cadendo sui cuscini assunse una posizione innaturale, che lasciava scoperta la pancia fino alla vita, le gambe spalancate mettevano in mostra il suo inguine, anche se coperto dalle mutandine bianche di pizzo e dai collant trasparenti azzurri.

Loro si assicurarono che le mie mani e i miei piedi fossero bloccati bene e mentre mia madre accoccolata vicino a me tremava pregandoli di non farci del male, gli offrì del denaro con l'intento di calmarli ed invogliarli ad andarsene. I due energumeni continuarono a bere gli alcolici che trovarono nell'armadietto della cucina e li sentì discutere come si sarebbero ripartite le donne, il più giovane scelse mia madre e l'anziano optò per Michela e mentre l'altro continuava a bere, il giovane si avvicino a mia mamma.

Mia madre Sandra piangeva e l'implorava che la lasciasse stare, le disse “ci sono dei soldi prendete quelli e andate via nessuno vi denuncerà”, lui la guardò e le disse” Io non voglio soldi voglio scoparti, voglio sentire l'odore della tua figa lurida troia” le prese il bordo della gonna lo sollevò e le scoprì le gambe lunghe ed affusolate. Con sapienza cominciò ad accarezzarle l'interno delle cosce, poi con le dita si sposto e le accarezzò l'esterno coscia, infilando le dite nei buchi del collant che si erano creati durante la lotta, guardai in volto mia madre e vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime in quel momento lei capì che l'avrebbero violentata l'avrebbero stuprata nel modo più bieco, poi sarebbe toccato a Michela.

Questa prospettiva la fece singhiozzare convulsamente, l'uomo con foga la bacio sul collo, lasciandole un succhiotto, poi cercò di baciarla in bocca mia madre dapprima l'ostacolò, poi quando lui le disse che si sarebbe vendicato su di noi, lei lo lascio fare, le sue mani si posarono sui seni li strizzarono e sollevarono la maglia scoprendo le coppe del reggiseno la sua bocca si poso sulla tenera carne della mammella e la morse con cattiveria.

Mentre mia mamma piangeva lui leccava le sue lacrime con la lingua e la sua mano vagava sotto la gonna alla ricerca della fonte del piacere, sentì lacerarsi il nylon dei collant, lei s'irrigidì, capì che l'uomo aveva raggiunto il suo obbiettivo e oltrepassato l'ultima barriera difensiva delle mutandine, era entrato dentro la fessura di mia madre, lei socchiuse gli occhi e si morse il labbro, lui estrasse la mano da sotto la gonna e porto il dito medio al naso annusandolo, quello era il dito che era entrato dentro mia mamma.

Lo annusò e lo leccò, lei chinò la testa le lacrime le rigarono il volto, io mi girai per non vedere, allora il ragazzo con sadismo mi obbligò a guardare mentre le sollevava la gonna e le strappava i collant scuri ormai smagliati e rotti in più punti, con violenza le lacerò le mutandine nere e l'usbergo di seta fu lanciato in mezzo alla sala, lasciando esposto il ciuffetto ben curato di peli biondi che facevano da cornice al suo inguine, poi con violenza la distese per terra le divaricò le gambe e immerse il suo volto nel posto più intimo di mia madre, la lingua s'intrufolò dentro la vagina , la sentì sussultare mentre le titillava il clitoride.

Le furono bloccate le mani con il nastro adesivo, e mentre uno succhiava e leccava ogni centimetro del suo corpo l'altro le strappava la maglia e le tagliava con le forbici prese in cucina il reggiseno di seta nero, come nel film di Kubrik “Arancia Meccanica” si avventarono su di lei la lasciarono nuda in un attimo. La baciarono la violentarono psicologicamente nel modo più subdolo, e alla fine le divaricarono le gambe e la scoparono davanti a me, mia madre piangeva, urlava ed implorava che non le venissero dentro, mentre loro senza alcuna protezione prima il ragazzo giovane, poi quello più anziano le riempirono la pancia di sperma con il rischio di lasciarla incinta o peggio ancora di ammalarla di AIDS.

Nello stesso momento che mia madre veniva lasciata nuda a gambe aperte in mezzo alla sala, mia sorella si riprese, vedendo lo scempio commesso urlò con quanto fiato avesse in gola, i due energumeni la guardarono e risero si avvicinarono a lei con intenti ben chiari, io avrei voluto urlare di lasciarla stare, di non toccarla ma il nastro sulla bocca m'impediva di parlare. Lei si dimenava cercava di sottrarsi al più anziano, che sembrava il più deciso a possederla, lui tentò di baciarla lei spostò il volto dalla parte opposta e cercò di scappare verso l'uscita, ma la bloccarono e mentre il più giovane la sollevava da terra infilandole le mani sotto la gonna palpandola nella sua femminilità, il più anziano lo riprese in modo severo quasi a ricordargli che lei era la sua, come stabilito precedentemente.

Il più giovane non disse nulla e gettò Michela a terra il più anziano le balzò sopra e riuscì dopo una breve lotta ad aprirle le gambe con la forza, come in un gioco le sollevarono la corta gonna scoprendo le mutandine bianche coperte dal collant, si posizionò sopra di lei e sebbene lei si divincolasse come una belva ferita, riuscì a portare il suo viso sull'inguine di Michela. Aspirò profondamente, l'odore del sesso di mia sorella mischiato a quello della pipì creò un mix erogeno che lo fecero eccitare al punto che il rigonfiamento dei pantaloni risultò evidentissimo, lui estrasse il cazzo e l'appoggiò sulla pancia di Michela, lei si dimenò forsennatamente urlando ”No!! non voglio che questo vecchio mi prenda vai via porco maialeeee” e lancio un urlo disperato, quando l'uomo insensibile alle preghiere di mia madre e mia sorella, continuò quello che era nelle sue intenzioni, guardo il ventre ancora coperto dai collant li lacerò facendo saltare assieme alla difesa del nylon, anche le mutandine di pizzo ultima barriera contro la violenza.

Con lentezza cominciò ad infilare il suo arnese dentro la pancia di mia sorella, lei urlava come impazzita e diceva “Sento male mamma aiutami mi sta rompendo, ho maleeeee Aiutoooo maledetto porco”. Lui rideva mentre il suo cazzo entrava dentro la figa di Michela, comincio a scoparla con violenza lei sembrava una bambola di pezza sballottata a destra e sinistra e mentre la violentava la picchiava con pugni e schiaffi sul volto, urlandole “Ti piace il cazzo eh!!troietta, puttanella ti voglio lasciare incinta lurida troietta, ti rompo la figa e il culo, sei una vacca come tua madre” poco dopo un rantolo sovraumano avvisò che stava depositando il suo seme dentro l'utero di mia sorella.

Michela ora era inerme piangeva angosciata e gli lasciava fare tutto quello che lui voleva, infatti era l'unico sistema per evitare che la picchiasse, lui la bacio in bocca e le succhiò la lingua, le bacio i capezzoli, le diede dei morsi sulle tettine lei non reagì minimamente, le allargo le gambe e le infilò il collant azzurro dentro la figa, poi si alzo in piedi si pulì il pene con le sue mutandine e le pisciò addosso.

Per un attimo le lasciarono in pace, dopo averle legato sia le mani che i piedi, cominciarono a mangiare le cose che trovarono in frigorifero e programmare la fuga dal momento che anche loro si resero conto che dopo questa violenza, il suolo italiano sarebbe diventato ingombrante per loro. Mia madre piangeva sommessamente il più giovane le si avvicino e disse “Brava troiona, ora ti rompo il culo” mia madre cominciò a singhiozzare quando lui la girò pancia sotto lei disse “Per favore non qui andiamo nella stanza da letto davanti ai miei figli mi vergogno” lui rise e le disse “ Ma dai, chissà quante porcate hai fatto nella tua vita quante inculate e scopate ti sei presa prima che loro nascessero”, l'altro le infilò due cuscini sotto la pancia per farle avere il sedere alzato, il più giovane le si posizionò alle spalle per incularla e le infilò il pene dentro il sedere, prima con delicatezza un po’ per volta, poi un urlo straziante di a****le ferito usci dalla bocca di mia madre, quando lui lo spinse tutto dentro con un unico colpo fino alla radice.

Poi fu la volta di mia sorella, il più anziano si avventò su di lei, dopo averla girata a pancia bassa le allargò le gambe con la forza, e come a mia madre anche a lei le fu fatto lo stesso servizio da tutti e due. Prima di andarsene, il più giovane si avvicinò a me e disse “grandi scopatrici le tue donne” e mi avvicino lo slip di mia madre al volto, e mi ordino di annusare istintivamente allontanai la faccia dal nero indumento, ma l'energumeno puntandomi le forbici alla gola mi ordino di aspirare, temendo per la mia vita aspirai senti l'odore aspro e acidulo del sesso di mia madre, questo odore sebbene appartenesse a mia mamma ebbe la forza di eccitarmi, l'energumeno accortosi di questo comincio a ridere e disse con il suo socio di aspettare.

Prese mia madre per i capelli e le disse di prendere il mio cazzo in bocca, altrimenti avrebbe ucciso sia me che lei, mia madre disse “No !…per favore questo no, vi prego” ma il più giovane non volle sentire scuse, mia madre mi apri la patta dei pantaloni e con le lacrime agli occhi prese il mio cazzo in bocca e cominciò a succhiarlo, loro guardavano e ridevano eccitati e mentre uno le palpava il seno l'altro le toccava le labbra della figa.

Poi il più giovane ordinò a mia madre di sedersi sopra di me e d'infilarsi il mio cazzo dentro la figa, mia madre lo scongiurò l'implorò di non farle fare questa porcata, ma l'ordine fu perentorio, senti dentro me un senso di vergogna, ma ormai da questi mi aspettavo di tutto, mia madre con timore e paura prese con la mano sinistra il mio cazzo e se l'infilò dentro la figa. Sentì le calde pareti della vagina schiudersi al suo passaggio, lei appoggio il suo volto al mio e mi chiese scusa mi bacio sulla guancia e disse “Perdonami tesoro sono costretta” la guardai le sorrisi e le dissi “Scusami tu mamma per quello che succederà quando verrò dentro di te” lei capì ed accennò ad un sorriso e aggiunse “ Per un momento entrerai da dove uscisti ventuno anni fa” aggiunsi io “e se tu mamma dovessi rimanere incinta” lei rispose “ non ti preoccupare amore mio se rimarrò incinta abortirò”.

Il più giovane le ordinò di baciarmi in bocca, ormai eravamo abituati a tutto mia madre mi baciò in bocca ed anticipò il successivo comando dell'uomo succhiandomi la lingua, continuò a muoversi fino a che eiaculai dentro la sua pancia, mi scappo un gemito di godimento prolungato lei mi guardo sorrise socchiuse gli occhi lanciando a sua volta un gemito ebbi la sensazione che per un periodo brevissimo anche lei avesse goduto, ma forse mi sbagliavo…..Accarezzandomi mi disse “speriamo sia finita” e guardo Michela stesa per terra nuda con le gambe oscenamente aperte, un rivolo di sperma le colava fra le gambe piangeva piano, mia madre le si avvicinò e l'abbracciò e la coccolò come quando era piccolina senti il rombo della macchina dei due energumeni allontanarsi, ora il pericolo era veramente passato………………….

Sono passati ormai tre mesi i delinquenti sono stati presi e messi in galera, mia madre e mia sorella hanno dovuto abortire perché erano rimaste incinta , mia sorella tuttora ha delle difficoltà a riprendersi dallo stato di prostrazione nella quale e caduta e vive in un modo di paure e terrore per le persone che non conosce, la casa è stata venduta, questa esperienza ci ha segnati, di positivo io mi sento molto più attaccato a mia madre e sento di amarla ogni giorno di più, di un amore bello e strano; qualcosa si è schiuso in me, la vedo diversamente non solo come madre ma come donna ed anche lei ha assunto nei miei riguardi un atteggiamento diverso e una sensazione che solo un figlio può capire sembriamo due calamite che si stanno attraendo l'uno verso l'altro in un mare dolce e molto pericoloso.

Laura si fa sbattere come una cagnaErano passate quasi due settimane da quando Laura mi aveva confessato di essersi fatta sbattere dai suoi due colleghi ed io non riuscivo a pensare ad altro. Non perché fossi geloso, anzi, non facevo altro che immaginarmi mia moglie in mezzo a due cazzi, bagnarsi e godere come una troia. Il pensiero era quasi diventato un tormento e lei se ne era accorta, ogni volta che scopavamo mi provocava, mi diceva di come fosse bello essere posseduta da due cazzi ed io immancabilmente sborravo come una fontana.

Avevamo già fatto sesso a tre con Elisa, la migliore amica di Laura, e Laura stessa con due colleghi, ognuno di noi due poi ha avuto delle altre scappatelle extra coniugali, ma Laura con un altro cazzo, dal vero, ancora non l'avevo mai vista. Il tarlo nella mia testa ormai era diventato insopportabile. “Devo scoparti anch'io con uno di loro” le dissi. “Non ti preoccupare, non c'è cosa che voglia di più al mondo amore mio” mi rispose lei.

Laura mi disse che avrebbe voluto ripetere quell'esperienza assieme a me ed al suo collega Andrea, il ragazzino appena ventenne (io e Laura siamo coetanei entrambi trentanovenni), che tanto l'aveva fatta eccitare. Io le dissi che per me non c'erano problemi, ma che mi sarebbe piaciuto fare un giochino, così le feci la mia proposta…Il giorno fatidico era finalmente arrivato, Andrea giunse a casa nostra, come d'accordo, verso le 14. 30. Mia moglie lo avvisò in ufficio il giorno prima.

Dalla volta della loro esperienza a tre non ci fu più nulla fra loro se non fugaci scambi d'occhiate, ammiccamenti e la promessa di vedersi nuovamente. Del resto, mia moglie era una donna sposata trentanovenne, mentre lui uno splendido ragazzo, nel fiore dei suoi vent'anni e sicuramente attorniato da più di qualche giovane bella fichetta. Ad ogni modo, dicevo, Laura lo avvisò il giorno prima, gli disse che io ero fuori città per il week end assieme a degli amici per un viaggio non meglio specificato, e che le sarebbe molto piaciuto se sabato pomeriggio fosse passato da lei per riprendere da dove si erano lasciati alla cena di lavoro.

Per quanto il ragazzo fosse pieno di fichette per le mani non si fece certo perdere l'occasione di sbattersi una bella donna quasi quarantenne (sogno erotico di tutti i ragazzi), con due splendide tettine, un culo morbido e leggermente abbondante, un visino dolce ed uno sguardo che te lo rizza all'istante. Andrea suonò alla porta alle 14. 30 in punto. Puntuale come un orologio. Mia moglie andò ad aprirgli. “Ciao Andre, ti stavo aspettando…” Disse mia moglie.

“Ciao Laura” Rispose lui “come va? Sei sola”“Certo caro, sola ed indifesa”. Dal piano sopra sentivo i classici bacetti di saluto e le classiche frasi di rito. Io me ne stavo di sopra, dentro al bagno, con la porta socchiusa, i balconi chiusi e la luce spenta. Non volevo essere visto. L'idea fra me e Laura era quella di non dire ad Andrea della mia presenza, ma fargli credere di essere solo con mia moglie e di potersela sbattere a piacimento.

Laura doveva soltanto portarlo in camera da letto, iniziare a giocarci assieme mentre io dall'uscio socchiuso del bagno, al buio,. mi sarei gustato la scena attraverso le ante a specchio della camera da letto. Ad un certo punto poi, come nelle più stupide trame di film porno, sarei intervenuto e ce la saremmo spassata tutti assieme. C'era naturalmente l'incognita riguardo alla reazione del ragazzo al mio ingresso, ma anche quella faceva parte del gioco.

Dopo una decina di minuti di frivola conversazione ed un caffè assieme come vuole la buona ospitalità, Laura decise di rompere gli indugi:“Andrea, non so cosa tu possa pensare di me, non vorrei che credessi che io mi sia innamorata, perchè non è così, spero che altrettanto sia per te. Ti ho fatto venire qui oggi perchè quello che è successo tra noi due settimane fa mi è piaciuto molto, io voglio molto bene a Franco, mio marito, ma ho spesso bisogno di essere soddisfatta, ho molte voglie, e non vedevo l'ora di avere nuovamente l'occasione per stare con te…”“Laura, io davvero… non… non saprei cosa dire, tu sei molto provocante ed eccitante, e poi in ufficio sei sempre gentile con me, quando vuoi … basta sola che tu chieda!!!” Rispose.

“Caro il mio piccolo!!! Adesso fammi una cortesia, io mi sono lavata poco prima del tuo arrivo, qui c'è il bagno di servizio, lavati per cortesia perchè non resisto più! Il bagno di sopra è rotto e non è ancora stato riparato” (Dentro a quel bagno c'ero io). Dopo qualche minuto li sentii salire. Fu allora che per la prima volta vidi questo benedetto Andrea. Non c'è che dire, Laura lo aveva scelto bene, alto, castano chiaro quasi biondo, un bel fisico asciutto ed un viso angelico.

Mi passarono davanti senza che questi si accorgesse di nulla. Entrati in camera mia moglie gli si gettò al collo e gli infilò la lingua in bocca. Il ragazzo prese dapprima ad accarezzarle i fianchi palpandole in maniera alternata il culo e le tette. Dopo un minuto di slinguazzamenti e palpeggi vari Andrea prese l'iniziativa, afferrò Laura per i polsi, la girò spalle a sé e prese a baciarla e leccarla selvaggiamente sul collo, mentre le sue mani scivolavano sempre più verso il basso fino ad iniziare a massaggiarle la fica.

Poi con un gesto deciso la spinse verso il letto. Lei cadde sul letto a pancia in giù, Andrea la prese per i fianchi e di colpo le sfilo i leggins ed il perizoma che Laura indossava, lasciandola a gambe nude ed il culo per aria ancora con la maglietta attillata ancora addosso. Andrea si buttò nel letto a sua volta, prese mia moglie per le natiche ed iniziò a leccarle la fica ed il buco del culo da dietro.

Quella lingua sfrontata fra i suoi buchi fece immediatamente gemere mia moglie che gustando appieno l’attimo, aveva iniziato a stringere i pugni avvinghiandosi alle lenzuola. Io dal canto mio mi stavo eccitando come un matto, il cazzo già mi scoppiava e continuavo a guardare in maniera morbosa quel ragazzo poco più che adolescente leccare gli umori di mia moglie. Laura seguitò ad inarcare la schiena sollevando il culo ed offrendosi sempre più oscenamente ad Andrea, il suo respiro era sempre più intenso, si stava eccitando come una porca.

Andrea dal canto suo alternava le penetrazioni di lingua ora alla fica ora all’ano di Laura, la quale ad un certo punto si sfilò dal suo giovane linguista dicendogli:“Ti voglio nella mia bocca” e sedendosi sul letto dopo essersi tolta la maglietta ed essere rimasta come mamma l’ha fatta, aiutò Andrea a spogliarsi. Il ragazzo aveva davvero un bel fisico, asciutto, completamente depilato, un totale peso forma. Non appena si girò non potei fare a meno di notare un cazzo in tiro di dimensioni davvero ragguardevoli.

Non che io mi sentissi poco dotato, Laura, Elisa ed altre non avevano mai avuto nulla da dire sulle mie dimensioni, ma quelle di Andrea erano davvero fuori dal comune. E brava la mia mogliettina. Anch’io a questo punto presi a toccarmi, tirai fuori il cazzo e presi a segarmi davanti al loro amplesso. Andrea si stese e Laura gli salì sopra a 69, io dalla mia posizione potevo vedere i piedi e l’uccello del ragazzo e la faccia di Laura che stava per accoglierlo nella sua bocca.

Sentivo quella vacca di mia moglie gemere ed invitare il suo giovane amante a continuare con il suo operato mentre lei dopo aver sputato sopra la cappella di Andrea aveva preso a succhiarla come una posseduta. Guardavo Laura lavorarsi quel cazzo meraviglioso, la vedevo ingoiarlo, leccarlo dalla cappella fino alle palle, e giocare con la sua lingua lungo tutto l’inguine per poi risalire sui coglioni. Ora aveva preso a succhiare guardando insistentemente verso di me, lei sapeva che io la stavo guardando, forse si aspettava che uscissi, forse voleva solo esibirsi, ma di sicuro l’effetto che ne ottenne fu quello di sextenarmi un’eccitazione fuori dal comune.

Vedere mia moglie Laura spompinare un cazzo enorme non aveva prezzo. A quel punto forse sarei dovuto entrare come eravamo d’accordo, ma la morbosità di osservare quella coppia mi bloccava. Mi eccitavo da morire nel guardarli. Probabilmente Laura doveva avere capito la situazione, la cosa la eccitava sicuramente e non aveva alcuna intenzione di fermarsi. Io dal canto mio ormai avevo deciso che li avrei lasciati fare, sarei intervenuto dopo che il ragazzo si fosse svuotato.

Pronti per il secondo round. “Scopami Andrea, scopami forte” Disse Laura, si alzò dal corpo del ragazzo, che dal canto suo rimase steso nel letto, si portò verso il cazzo di Andrea ed a smorza candela dando le spalle al suo amante, mia moglie si infilò nella sua fica fradicia quel grosso cazzo. Andrea le stringeva i fianchi mentre lei cominciò in maniera decisa a cavalcarlo, con una mano continuava a sgrillettare il clitoride mentre con l’altra si massaggiava una tetta.

Lo sguardo sempre rivolto verso la mia postazione. Sapeva che la guadavo, la sua lingua roteava fra le labbra, i suoi movimenti su quel cazzo erano sempre più forti, i suoi respiri sempre più intensi, l’oscenità stava impossessandosi di lei:“Oh mio dio Andrea continua ti prego, continua, fammi godere, continua spingi forte ti prego…”,Fino a quando si abbandonò ad un gemito quasi isterico. La mia porcellina era appena venuta. Si stese di schiena per un attimo su Andrea il quale sempre con il cazzo in fica le passò un braccio sul ventre ed insieme si adagiarono di fianco.

Ora il porco aveva ricominciato a stantuffarla da dietro sul fianco tenendole la gamba sollevata. Dalla mia posizione potevo vedere quel cazzone sfondare la fica di mia moglie che era completamente fradicia. Laura continuava a gemere, la sua mano era sempre a stimolare il clitoride, che grandissima vacca! “Laura sto per scoppiare” Disse Andrea,“No ti prego, non ancora, resisti…” Rispose lei. Laura fece nuovamente sdraiare il ragazzo per riprendere a cavalcarlo da sopra. La vacca stava ancora sopra di lui (questa volta dava le spalle a me), dimenava i fianchi come una forsennata, faceva sparire quell’enorme mazza tutta dentro la sua fica mentre il ragazzo piegandosi in avanti le succhiava e le mordicchiava i capezzoli.

Andrea però ormai non ce la faceva più, Laura se ne accorse:“Non venirmi dentro…” fece appena in tempo a dirlo e a sfilarselo che l’uccello di Andrea inondò copiosamente una chiappa di mia moglie di calda e densa sborra. Laura prende regolarmente la pillola ed adora sentire dentro di sei i caldi schizzi di sperma, quindi capii che volle offrirmi quello spettacolo; lo spettacolo di farsi sborrare addosso in maniera tale che io potessi ammirare tutto l’operato del loro amplesso.

La visione del culo di mia moglie pieno di sborra fu per me qualcosa di una libidine inaudita. Avevo cominciato a ad aumentare il ritmo della mia sega ed anch’io sborrai dall’eccitazione. Laura era ancora calda, Andrea l’aveva riportata a mille con l’eccitazione dopo il suo primo orgasmo; il suo amante le aveva inondato il culo di sborra ed ora si stava prendendo un minuto di riposo. Ma io conoscevo bene quella troietta, ed ora ci sarebbe stato da divertirsi.

“Allora Andrea, com’è stato? Sono come una delle tue ragazzine?” Chiese mia moglie. “Oh Laura, sei fantastica” rispose“Puoi dirmi pure che sono una troia, non mi offendo, sai quando si tratta di sesso non capisco più nulla. ” “….. non sei certo la prima donna che tradisce il marito… anche se effettivamente…” “Cosa?”“…. due settimane fa l’hai fatto con due uomini… …non è da tutte…”Laura naturalmente colse la palla al balzo:“E tu? Non lo avevi mai fatto in tre?”“No”“E ti è piaciuto più di adesso?”“E’ stata una cosa diversa”Mentre chiacchieravano, io ero ancora fermo ad ascoltarli, Laura aveva ripreso a segare il cazzo a riposo di Andrea, il quale naturalmente la lasciava fare.

Laura continuava ad incalzarlo:“Lo sai che quando sono tornata a casa ho raccontato tutto a mio marito?”“Non ti credo”“Te lo giuro”“E lui come ha reagito?”“Si è eccitato e mi ha scopata, mi ha fatto anche il culo. Poi mi ha detto che anche lui voleva scoparmi assieme ad un altro…”“Ma dai…”“Non mi credi?” “No”“puoi chiederglielo tu stesso se vuoi… vieni amore mio!”Fu così che feci il mio ingresso nella stanza. Completamente nudo con il cazzo in mano.

Nel vedermi, Andrea balzo sul letto mettendosi seduto, il suo cazzo che fra le sapienti mani di Laura si era rinvigorito ora di colpo si era spento. Il rossore sulle sue guance, l’evidente stato di imbarazzo. Ci pensò Laura a rassicurarlo appoggiandosi a lui accarezzandolo in viso e dicendogli che non vi era nulla di cui preoccuparsi. Poi con la solita malizia si rivolse verso di me:“Allora amore mio ti è piaciuto lo spettacolo? La tua mogliettina è stata abbastanza troia per te?”Io però continuavo a guardare Andrea, la sua espressione era un misto fra sbigottimento e paura, così decisi anch’io di tranquillizzarlo:“Ciao Andrea, piacere, io sono Franco il marito di questa porcellina, non ti preoccupare, io e Laura eravamo d’accordo…” Continuai spiegandogli la situazione, mentre Laura continuava a coccolarlo come fosse un bimbo impaurito.

Dopo qualche minuto, mia moglie prese nuovamente le redini (che donna!!!) dicendogli:“Oh Andrea, adesso basta, ti abbiamo detto che è tutto ok, che mio marito voleva godere di tutta questa situazione, finiscila di frignare e cerca di riprenderti con questo bel cosino…” E prese a segare nuovamente il suo cazzo. Io mi portai verso di loro ed infilai il mio uccello nella bocca di mia moglie. Dopo anni, vedevo un altro sogno realizzato: La bocca di mia moglie piena del mio cazzo, mentre in mano stringeva l’uccello di un altro uomo.

Andrea iniziava a sciogliersi, il suo cazzo stava tornando alle sue esagerate dimensioni, mentre con una mano stava palpando una tetta di Laura, la quale ancora su di giri gli disse:“Dai piccolo mio, leccami la fica”Andrea ubbidiente portò la sua bocca fra le gambe di Laura. Io presi la testa di mia moglie tenendola ferma ed iniziai a scoparle la bocca in maniera decisa. Nel mentre guardavo Andrea, il suo mento era completamente fradicio degli umori della fica di Laura che aveva iniziato a sbrodare come una cagna.

Lei nel frattempo continuava a gustarsi spasmodicamente il mio uccello con la bocca. Dopo qualche minuto Laura non ce la faceva più, moriva dalla voglia di sentire nuovamente dentro di se un paletto di carne. Io e Andrea ci stendemmo sul letto uno affianco all'altro, mia moglie si mise sopra di me ed in men che non si dica iniziò a cavalcarmi furiosamente infilandosi il mio cazzo nella sua fica fradicia. Laura era eccitata al massimo, il mio cazzo la penetrò senza alcuna difficoltà, la sua fica era un lago.

Mentre si muoveva sopra di me prese in mano il cazzo di Andrea ed inarcando la schiena iniziò a succhiarlo furiosamente. Io dal canto mio ero al settimo cielo, vedevo mia moglie scoparmi e succhiare l'uccello di un altro, oltretutto molto più giovane di noi. La situazione ci eccitava da morire. Sempre con il cazzo fra le grinfie di Laura, Andrea iniziò a voltarsi ed a giocare con il buco del culo di mia moglie, mentre io le spaccavo la fica Andrea iniziò a massaggiarle il buchetto con le dita, lentamente faceva colare dei rivoli di saliva sull'ano di Laura, alcuni dei quali scivolavano anche sul mio cazzo, e sempre con delicatezza iniziò a penetrare quell'invitante buchetto con le dita.

Mia moglie iniziò a fremere sempre di più. Ebbi la sensazione che probabilmente avrebbe gradito anche un terzo cazzo avendo in quel momento riempito tutti i suoi buchi. Andrea si alzò e ci fece capire di voler inculare Laura, questa al pensiero di riassaporare nuovamente una doppia penetrazione ebbe un lampo negli occhi. Sentii il cazzo di Andrea sfiorare il mio, che nel frattempo se ne stava ben bene all'umido calduccio della fica, io smisi di affondare i miei colpi e mi fermai in attesa, Andrea puntò la sua cappella nell'ano di Laura ed iniziò a spingere piano.

Osservavo lo sguardo di mia moglie e la vedevo completamente trasportata dall'eccitazione, sentivo il suo respiro farsi sempre più affannoso e sempre più violento. Il cazzone del giovanotto stava entrando sempre più e Laura godeva come una porca:“Guardami amore mio, guarda tua moglie come gode, guarda che puttana fra due cazzi…” mi disse. “Ti adoro Laura, ti piace fare la troia vero?” Le chiesi“Da morire, sbattetemi, brutti porci, fate godere la vostra troia” continuò con la voce rotta dai nostri colpi.

“Vuoi farmi il culo anche tu vero amore?” Mi chiese dopo un po'“Non vedo l'ora”“Si ma voglio sempre due cazzi, è meraviglioso” Così dicendo la cagna si sfilò dalle nostre mazze. Mi fece rimanere sdraiato, si voltò e sempre a smorza candela, ma questa volta volgendomi la schiena, prese ad infilarsi il mio cazzo nel culo. Quel dolce buchetto era una meraviglia, anche se era appena stato sconquassato dal mattarello di Andrea aveva ripreso immediatamente il suo tono muscolare e subito dopo essere stato trafitto dalla mia cappella si era immediatamente avviluppato al mio cazzo.

Sentivo quel caldo pertugio stringermi l'uccello, stavo godendo come un matto. Mia moglie si stese sul mio petto offrendo la fica in maniera oscena al suo giovane amante mentre il suo buco del culo era impalato dal mio cazzo. Andrea questa volta fu molto meno delicato e fiondo il suo paletto nella fica di Laura in maniera piuttosto violenta. Questa emise un grido soffocato:“Cazzo Andre, mi fai male”“Ma quale male” rispose lui “pensa a godere… troia”“fanculo, scopa stronzo” le rispose lei Laura si abbandonò completamente ai nostri due cazzi che la sfondavano.

Con una mano prese a massaggiarsi e stimolarsi il clitoride, cominciando dopo un po' ad ansimare sempre più violentemente fino a quando spinse Andrea fuori dal suo corpo e gli schizzò del liquido vaginale sul cazzo, mentre altri due zampilli le colarono lungo l'inguine annegando il mio uccello che nel frattempo se ne stava sempre infilato nel culo. “Magnifico, ragazzi…” Sospirò mia moglie. “Continua a scoparmi il culo Franco ti prego”La afferrai in vita ed entrambi ci girammo sul fianco, a quel punto la penetrai in fica.

Era unta, viscida e caldissima, sentivo il mio uccello sguazzare in quel lago di godimento. Mentre continuavo a scoparla sul fianco, nella sua bocca era tornato il cazzone di Andrea. Mi sfilai e mentre Laura seguitava a spompinare il ragazzo, non resistetti alla tentazione di affondare la mia lingua in mezzo a tutto quel lago che colava dalla sua fica. Il sapore della sborrata di mia moglie era fantastico. Mi riempii il viso di tutta quella bella sbrodolata.

Roteavo la lingua in maniera così veloce e così indelicata che dopo poco sentii quella cagna venire nuovamente. A quel punto anche noi maschietti eravamo cotti a puntino, tanto che decisi di infilarlo anch'io nella sua bocca mentre Andrea pensò di rinfoderare il suo gioiello nella fica allagata della mia signora. Dopo pochi colpi ed una breve slinguazzata, con una sincronia senza pari sia io che Andrea esplodemmo. Io per primo inondai la bocca ed il viso di mia moglie, la quale cercò di non farsi scappare neanche una goccia ma non ci riuscì.

Avevo spruzzato una quantità industriale di sperma ed un po' di questo inevitabilmente le colò dalla bocca grondando e penzolando dal suo bel visino. Nel mentre stavo sborrando in maniera sublime anche il nostro giovane amico riempì la fica di Laura. Dopo aver anch'egli effettuato una sborrata colossale estrasse il cazzo dal pertugio ove vi era infilato e copiosamente tutto il suo succo prese ad uscire colando sull'inguine e fra le cosce della mia beata signora che ora si trovava sommersa dallo sperma.

La soddisfazione fu tale che ci abbandonammo tutti e tre sul letto. Esausti e felicissimi. La visione di mia moglie ricoperta di sperma era qualcosa che mi mandava al settimo cielo, vedere un nostro amico sul nostro letto a condividere in maniera così intensa i nostri piaceri era qualcosa di appagante per entrambi. Ci abbandonammo ad un sonnellino. Dopo circa un'oretta ci svegliammo, ognuno di noi si fece una doccia e poi cominciò il terzo round e così per tutta la notte.

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