Silvia e Pietro, fidanzatini e perversioni 7
rilasciato 19.01.2023 in categoria sesso raccontoLa situazione era a ripensarci irreale, come se tutto ciò fosse normale. Camminavo per la stanza completamente nuda, e la cosa più strana è che parlando mi concentravo sui miei passi, lenti cercando il contatto freddo del pavimento su tutta la pianta del piede. Pietro seduto sul divanetto ricurvo in avanti ed i gomiti poggiati sulle ginocchia che seguiva con il viso la mia nervosa passeggiata, mentre Vittorio era lì in piedi vittima o forse carnefice delle mie parole.
Quando finii il mio quasi monologo ci fu un silenzio che solo il debole rumore del vento interrompeva. Vittorio spezzo questo silenzio “per me sta bene, mi piace” mi voltai verso di lui e mi venne naturale un sorriso a trentadue denti. Vittorio: “allora a domani”Rimasi sola con Pietro, aveva cambiato posizione, aveva poggiato le spalle al divanetto, si vedeva la sua erezioneIo: “credo fosse giusto dirgli le cose come stanno”Pietro: “si, credo di si”io: “e a cosa è dovuta l’erezione?”Pietro: “non so….
Credo alla situazione”Io: “alla situazione?”Pietro: “si insomma, dai, a quello che è stato detto”Io: “ti ha eccitato che io gli abbia detto che ti eccita vedermi con lui e che ti eccita essere cornuto?”Pietro: “si”Io: “non finirai mai di stupirmi”Mi avvicinai a lui, mi sedetti sul bracciolo, alzai una gamba e poggiai il piede sulla sua erezione, “sei un porco” in quella posizione gli avevo messo la mia figa praticamente in faccia. Iniziai ad accarezzare la sua asta con la punta delle dita del piede, lo feci lentamente, feci scivolare le dita dalle palle fino alla cappella, “quanto ti eccita?” sapevo la risposta, ma volevo sentirlo “tanto”.
Secondo voi mi sarei accontentata di quella risposta?!?Io: “è solo l’inizio”Pietro: “mi fai impazzire”Feci scivolare il piede sopra al suo cazzo, lo spinsi in giù, poggiai il tallone sulla sua gamba e chiudendo le dita riuscii ad afferrare l’asta. Io: “toccami”Non fu un invito, fu un ordine. Un ordine che non si fece ripetere, poggiò la sua mano sulla mia figa mentre io lentamente iniziai a far scivolare il mio piede sul suo cazzo.
Pietro: “sei un lago”Io: “lo so, sai perché sono un lago?”Pietro: “perché pensi a Vittorio?”Io: “non proprio cornutello, sto pensando allo splendido cazzo di Vittorio”Pietro non disse nulla, continuava a giocare con il mio clitoride, gli afferrai la mano spingendo le sue dita dentro la mia figaIo: “fammi immaginare il suo cazzo dentro di me”Pietro mise due dita nella mia figa, ed iniziò a spingerle avanti e dietro, quando lo fece sentii una scarica elettrica propagarsi in tutto il mio corpoIo: “un altro, non hai visto che cazzo grosso che ha?”Pietro spinse anche un altro dito dentro di meIo: “bravo, ora scopami con le dita come lui farebbe con il suo cazzo”Afferrai i capelli di Pietro e tirandolo gli voltai la testaIo: “guardami mentre godo con il suo cazzo”Continuavo a masturbarlo con il mio piede mentre lui ricambiava il piacere con la sua mano.
Io: “dillo”Pietro: “cosa?”Io: “dillo che ti piace”Pietro: “mi piace da impazzire”Io: “no, non mi basta, voglio sentirti dire tutto”Pietro: “mi ecciti da morire, sei stupenda, fantastica…”Io: “nooo non voglio i tuoi complimenti, voglio che mi dici cosa ti piace nel vedermi fottuta da un altro e quanto godi nell’essere cornuto”Sulla parola cornuto, per colpa, o merito se volete di una spinta più forte delle sue dita dentro di me, gli strinsi i capelli più forte mentre per riflesso del piacere che mi stava dando inarcai la schiena reclinando la testa in dietro.
Pietro aspettò che mi riprendessi, gli spinsi il cazzo in giù fino a fargli sentire doloreIo: “dillo”Pietro: “si mi eccita da impazzire vederti godere con lui, mi fai impazzire”Io: “dimmi cosa”Pietro: “mi eccita che ti guardi, mi eccita che ti tocchi che ti faccia godere”Io: “fottimi più forte e non smettere di parlare”Pietro: “cosa vuoi che ti dica?”Io: “voglio che tu mi dica quanto ti eccita essere un cornuto e che me lo dica come tu sei, un porco” questa volta credi di avergli fatto male, strinsi le dita attorno al sul cazzo e lo spinsi in giù fino a schiacciarlo sul cuscino del divanetto.
Emise un piccolo grugnito di dolorePietro: “mi piace che sei una troia e amo guardarti mentre ti gusti i suoi sguardi, mi eccita sapere che puoi fare tutto ciò che vuoi e che ti gusterai il suo cazzo, mi eccita vederti succhiargli il cazzo”Afferrai il suo polso, “più forte, sfondamela”Pietro iniziò a spingere come un forsennato, sentivo la mia figa riempirsi e svuotarsi delle sue dita, “di più mettimene di più” per un secondo rimasi vuota,Pietro mi afferrò la gamba con la quale gli tenevo il cazzo e la portò sul poggia schiena, alzai l’altra gamba e posizionai il piede sul cazzo.
Cosi mi trovavo a cosce aperte davanti a lui. Ero con la schiena poggiata al muro, seduta sul bracciolo del divanetto mentre con il piede sinistro gli facevo una sega e poi ecco, finalmente, sentii la sua mano a cuneo provare a entrare nella mia figa. Provò un paio di volte, ma non ci riuscì, afferrai la sua mano e iniziai a leccarla, più che leccarla a sbavarci sopra. Dopo questo trattamento non riuscii ad entrare tutta dentro, ma quei pochi centimetri mi facevano sentire piena.
Pietro: “sei una troia affamata di cazzi” Io: “e tu sei il mio cornuto”Pietro: “gli hai succhiato il cazzo come la più grande succhia cazzi”Gli afferrai la mano spingendola ancora più dentro “fottimi di più”. Pietro: “te la sfondo”Io: “continua, sfondala come me la sfonderebbe Vittorio”Pietro: “mi eccita che mentre siamo in giro tutti ti guardano, ti immagino in mezzo a tutti loro a farti scopare”Io: “siii… tanti cazzi ovunque che mi riempiono e tu che guardi mentre ti fai una sega.
Ti eccita?”Pietro: “si mi fa impazzire”Io: “sei un cornuto, sei un segaiolo, domani mi vedrai con un cazzo nella figa”Pietro spinse tutta la mano dentro, sentii un dolore atroce che scomparve subito, allo stesso tempo mi sentii piena, afferrai il polsoIo: “cazzo è entrata tutta”Pietro per tutta risposta iniziò a muoverla, io persi ogni ritegno. Nella stanza si sentivano solo i miei gemiti e lo sciaquettio prodotto dalla mia figa. Pietro continuava a parlare, ma io non ero li, ero persa nei miei orgasmi, all’ennesimo crollai scivolando dalla posizione.
Ero talmente sfatta che non mi accorsi neanche quando Pietro sfilò la mano. Rimasi lì sfatta distrutta e con il fiatone per non so quanto tempo. Io: “fatti una sega”Pietro: “tranquilla non serve”Io: “non è per te, voglio vederti”Pietro: “sono venuto già”Io: “non mi interessa, alzati e fatti una sega”Pietro non con poche difficoltà riuscì ad alzarsi spostandomi da dosso e si mise in piedi davanti a me. Io: “fallo”Pietro afferrò il cazzo ed iniziò a farsi una sega, il suo cazzo era ancora duro, poverino, oramai era sempre cosi.
Iniziò a farlo un pochino svogliato, mi alzai, lo presi per una mano e lo portai vicino allo specchio mi misi dietro di lui. Eravamo nudi davanti ad uno specchio che poggiato a terra piegato all’indietro arrivava a rifletterci per intero, il mio ragazzo nudo e con il cazzo in mano ed io nuda dietro di lui. Io spingendolo un pochino in avanti fino a fargli poggiare la mano sinistra sullo specchio per non sbattere su di esso poggiai quasi il mento sulla sua spalla “su inizia a segarti”.
Pietro iniziò a far scorrere la mano sul palo duro, “bravo segati” con la punta della lingua gli leccai il lobo mentre la mia mano destra scivolava sulla sua schiena fino a giungere al suo sedere. Gli accarezzavo il sedere mentre rifesso nello specchio lo guardavo masturbarsi. Ho sempre amato i video dei ragazzi che si facevano le seghe, forse erano un dei miei generei preferiti. Gli accarezzavo il culo ed ogni tanto gli sussurravo qualcosa o gli leccavo il collo o il lobo.
Io: “bravo, fatti una sega pensando a tutti i cazzi che mi scoperanno” mentre gli accarezzavo il sedere feci scorrere la mano tra le sue chiappe fino a giungere al forellino del culo. Io: “pensami piegata in avanti con un bel cazzo in culo ed uno in bocca. Pensami tra due bei ragazzi con i loro cazzi tutti dentro di me, pensa che loro ti guardano e ridono dandoti del cornuto”Sentii una reazione del corpo di Pietro, una scossa, un tremore, “vedo che ti piace l’idea”Pietro sbiascicò un “siiii”Giocavo con il suo forellino del culo, poi decisi di andare oltre, spinsi un dito dentro, ma non entrava, in maniera plateale portai la mano alla bocca e leccai le dita, lui non disse nulla.
Avevo fatto un buon lavoro, avevo bagnato per bene anche il suo culo, il medio entrò dentro senza difficoltà, lui fece un piccolo saltello in avanti stringendo le natiche “nooo, se io voglio tu farai ciò che voglio”. Spingevo il dito nel suo culo mentre non riuscivo a staccare il mio sguardo dalla sua mano che stringendo il cazzo gli dava piacere. Io: “un cornuto che fa tutto per me. Voglio vederti schizzare sullo specchio e poi inginocchiarti a leccare tutto”Aveva tutti i muscoli del corpo tesi, io strusciavo i miei seni sulla sua schiena mentre spingevo il dito medio nel suo culo.
Pietro: “continua”Io: “vuoi che continuo a dirti come mi stanno scopando quei due?”Pietro: “si continua”Io: “vuoi sapere come ti umiliano?”Pietro: “si”Io: “mi scopano a turno, io a quattro zampe e tu sotto la mia figa a goderti il cazzo che entra ed esce e appena uno si svuota dentro di me entra l’altro e finalmente quando sarò piena di entrambe te la metterò in bocca cosi potrai leccare tutto ed ingoiare il loro sperma”Spinsi anche un secondo dito nel culo di Pietro, questa volta non ebbe nessuna reazione, anzi, si piegò un pochino in più.
Stava per venire, iniziai a spingere le mie dita più velocemente e a penetrarlo più in profondità. Pietro: “sto per venire”Io: “sborra sullo specchio”Fece un passettino in avanti, non levai le dita, anzi intensificai i movimenti, vidi uno schizzo colpire lo specchio, ed un terzo colargli sulla mano. Io: “inginocchiati”Mi misi in ginocchio affianco a lui, gli presi la mano e spalmai il suo sperma sulle mie labbra, “uno dei due mi è venuto in faccia, leccala”Pietro iniziò a leccarmi le labbra e le guance raccogliendo lo sperma, poi mi alzai, lo afferrai per i capelli e lo diressi allo specchio, lecca tutto cornuto, vidi la sua lingua raccogliere tutto lo sperma e deglutirlo, non era molto, ma vederlo fare fu una cosa eccitantissima.
Aveva finito, poi guardandomi allo specchio vidi un fiotto di sperma sulla mia guancia, lo raccolsi con due dita, poi portando la mano ad altezza del mio inguine gli porsi le dita a modi cazzo, gli afferrai la testa e lo invitai a succhiarmi le dita come se stesse facendo un pompino, il mio ragazzo come un bravo pompinaro imboccò le mie dita ed iniziò a leccare e succhiare le dita, andò ben oltre le mie aspettative.
Io: “La prossima volta potresti dover pulire un cazzo e ti devi abituare”.
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