la porta nuova alla casa al mare
rilasciato 15.07.2014 in categoria sesso raccontoLa casa al mare e la nuova porta scorrevole
Un sabato di questa primavera siamo giù al mare per aprire la casa , il tempo era nuvoloso e decidiamo di andare a cercare una porta scorrevole per sostituire quella tradizionale della camera da letto che aprendosi contro l’armadio da molto fastidio, degli amici ci hanno segnalato un outlet di arredo di design.
Mi sento in giornata di esibizionismo quindi mi vesto sexy tacchi a spillo, calze autoreggenti, minigonna, giacca e sotto un body trasparente senza reggiseno e con le mie tettone che debordano dalle coppe!!! Esco dalla camera, mio figlio mi guarda e mi dice dove devi andare?
Io: con tuo padre per comprare la porta, vuoi venire?
Lui: No vado a fare un giro con gli amici in spiaggia ..
Io.
Comportatevi bene.
So che lui e gli amichetti vanno a spiare le coppie naturiste che prendono il sole tra le dune..
Scendo da mio marito che è già in macchina e come tutti gli anziani pensano di essere sempre in ritardo.. da ragazza la differenza di età di quasi 20 anni non mi pesava adesso grazie a dio non mi pesa molto perché hò la massima liberta, ma su certe cose sta invecchiando.
Giriamo sulla statale Romea non è facile individuare il posto, dai fermati dal benzinaio che tanto devi fare benzina e chiediamo informazioni, lui brontola come al solito quando a un uomo chiedi di chiedere aiuto a un altro uomo.. apro bene la giacca..per mostrare meglio il mio generoso decolté scendo scosciandomi dalla macchina.. la minigonna è veramente corta appena sotto la balza dell’autoreggente…mentre mio marito fa benzina sculetto fino al box del distributore e subito si radunano intorno tre uomini gentili che in modo dettagliato mi spiegano la strada.
“” si tornate indietro verso il lido di Dante poi prendete per Ravenna e poi……”” “ grazie siete stati molto gentili” sculetto verso la macchina ..sò che mi stanno guardando e per ringraziare delle informazioni.. salgo sulla macchina mostrando per bene le cosce, la balza delle autoreggenti che spunta..
Arriviamo finalmente all’outlet, ce lo aspettavamo più grande, entriamo ci vengono incontro duo uomini, e ci accompagnano nella zona porte scorrevoli, davanti alle porte il pavimento ha una a scacchiera quadri bianchi con sotto le luci e quadri a specchio il tutto ricoperto da una lastra di vetro di 4 metri per lato, chiedo se si può salire sopra.. annuiscono e come una monella salgo e mi muovo con disinvoltura e per nulla imbarazzata mi soffermo apposta sulle mattonelle di specchio, ero senza le mutandine… lo spettacolo era veramente eccitante, insomma una buona mezz’ora per scegliere la porta,
Mio marito gli chiede se possono venire a montarcela l’indomani, ci rispondono che di domenica l’esposizione è aperta e non possono venire, ma potrebbero lunedì.
Mio marito replica “noi rientriamo a Varese domani sera”
Io: Tesoro torna tù domani sera io rientro con il treno lunedì sera.
Il tutto detto con una vocina da mogliettina in calore loro chiaramente erano molto contenti di venire Lunedì a portarla immaginandomi sola a casa.
La domenica sera cambio di programma accompagniamo a Ravenna mio marito che rientra con il treno, mentre io sarei rientrata il Lunedì pomeriggio con mio figlio che si era offerto di guidare lui.
Il lunedì mattina stavo ancora dormendo l’appuntamento era previsto per 10. 00
Driiin. Drinn suona il campanello alle nove del mattino, io stavo dormendo nel lettone da sola bella nuda..
“ ma sono già arrivati, che ore sono ?” urlo a Mirco nella sua stanza
“Le nove mamma…vai tu ad aprire ?”
Io: No vai tù devo vestirmi mica posso aprirgli nuda..
Mio figlio si veste in fretta e va ad aprire la porta.
Li Sento che parlano……“Grazie siete un po’ in anticipo ma, entrate…” I due uomini “Un attimo che andiamo a prendere la porta nel furgone…” Mirco “Vi posso fare un caffè ?”
Gli operai “No, grazie non disturbarti…” Mirco “Nessun disturbo, lo devo fare anche per me…” Gli operai “Allora grazie”
Dopo qualche minuto i due uomini, appoggiata la porta in corridoio e gli attrezzi si bevono il caffè comodamente seduti sugli sgabelli in cucina.
Io “Buongiorno a tutti…”
Mirco “ciao, stavo per portarti il caffè…”
“Buongiorno…” esclamano strabuzzando gli occhi. ero entrata in cucina con una vestaglia rosa di raso cortissima e non completamente chiusa che lascia scoperte le mie gambe abbronzate la sottoveste di seta fatica a contenere i grossi seni. io sorrido vedendo l’imbarazzo negli sguardi dei due, soprattutto quando mi siedo sullo sgabello di fronte a loro la vestaglia scivola sulle cosce e mostrando il pelo della passera.
“Ora sarebbe meglio che ci mettessimo al lavoro, …andiamo…” dicono, con lo sguardo fisso nella scollatura tra le mie cosce.
“Pensavo ti vestissi ?” mi dice Mirco polemico perché avrebbe preferito dormire ancora un po’ anziché vestirsi di corsa per riceverli lui..
..mi hanno già’ messo una voglia addosso…penso io senza neanche ascoltare mio figlio.. i miei pensieri vengono interrotti dalla suoneria del telefono.. risponde Mirco “ è papà “ e mi passa il telefono mentre ritorna in camera sua..
Allora sono arrivati?
Io: si in anticipo.
Lui: e come ti sei presentata..?
Io: tesoro nuda dico scherzando..
Lui: sei la solita troia e sarai già bagnata
Io: aspetta che controllo
mi infilo due dita l’indice e il medio nella passera bagnata.
Io: fradicia tesoro..
Lui mi provoca:“Non vedi l’ora di scoparteli eh ?… Uno alla volta o tutti e due insieme ?”
Io: “Mmhh, si, si insieme …aahh…”
Lui:“E non vedi l’ora di bere il loro sperma…”
Io: “Si, si voglio tutta la loro sborra…” quelle parole sextenano la Troia che ce in me.
L’immagine dei due uomini nudi che mi schizzano sul viso, sulla bocca e sui seni tutto il loro sperma mi lascia una terribile voglia addosso. mentre mi tocco la passera fradicia.. Saluto mio marito, vado nel corridoio passo davanti a i due al lavoro. “Come procede ?”
“Benissimo signora, abbiamo già smontato la porta che ci ha indicato……” è mio figlio rispondo vedendoli imbarazzati non sapendo chi fosse.. posso capire i loro dubbi, mi avevano vista in negozio con mio marito e tra noi ci sono quasi vent’anni di differenza, poi vengono il lunedì mattina sapendo che lui è rientrato la domenica sera e trovano un ragazzone di un metro e ottanta che dimostra vent’anni anche se ne ha diciannove.
Che gli apre la porta e io poi che li raggiungo in cucina con un abbigliamento inusuale con cui si presenta una mamma a colazione… chiarita la cosa gli dico “Fate pure con calma, non c’è fretta…” Arriva Mirco pronto per uscire di casa ed andare in spiaggia, vede la porta di vetro e gli dice “montatela pure con calma l’importante è che la montate per bene, altrimenti mio padre se la prende con me se non la montate bene….
Ciao mamma io esco”
Io: “Aspetta un minuto..esci senza salutarmi “ Lo raggiungo in corridoio con la vestaglia spudoratamente aperta,..” torni per pranzo?”
Mirco No resto fuori rientro per le due che poi partiamo.
Gli do un bacio sulla guancia e lui esce di casa.. esco dal corridoio entro in camera ormai senza porta.. e non possono fare a meno di sentire il loro bisbigliare.
“Hai visto che tette…E che, sono cieco ? E’ proprio una gran sorca… Secondo me anche un bel po’ Troia…Si, vabbe’, a quella piace solo farla annusare per divertirsi…Dai, muoviti, prendimi il metro.. lai sentito il figlio.. montatemela per bene .. io gli monterei la madre..” risatina dei due.
“taci sai quanto la chiaverei volentieri ” In quell’istante arrivo nel corridoio fingendo di non aver sentito, mi chino a raccogliere una vite la cintura allentata della vestaglia permette al seno di uscire, gliela passo ai due “Opss scusate” mi rimetto apposto la tetta” “Avete bisogno di me?” “no signora non si preoccupi,, io vado a vestirmi in stanza mi tolgo la vestaglia e inizio a vestirmi, prima le calze autoreggenti , con la coda dell’occhio vedo i due che stanno arrivando con il binario da montare sopra la porta.. guardano.. io indosso la minigonna.. poi un camicetta senza reggiseno generosamente aperta, infine le scarpe bianche con i tacchi sottili alti le mie preferite quelle che psicologicamente mi fanno mettere la maschera da troia, loro stano trapanando il muro il gesso bianco dell’intonaco sporca il pavimento.. appena finisce il rumore del trapano.. maliziosa dico ai due “ poi quando avete finito bisognerà scopare..” esco nel corridoio sculettando e mi immagino cosa avranno commentato sulla mia frase, vado in sala mi siedo sulla poltrona accavallo le gambe mostrando le cosce, prendo il telefono e chiamo mio marito raccontandogli sottovoce cosa ho combinato fino adesso, mentre sono al telefono i due che nel frattempo hanno finito avendo agganciato la porta al binario, si fermano davanti all’ingresso della sala, stanno in silenzio per non disturbarmi al telefono, ammirano le mie cosce, maliziosamente le accavallo e le scavallo, chiudo la telefonata.
“Abbiamo finito signora.. si ci da la scopa puliamo per terra “
Io: No non disturbatevi lo faccio io… mi piace scopare..” finisco la frase rendendomi conto di quanto sono ninfomane.. posso offrirvi qualcosa da bere,, “ Si grazie magari un altro caffè,,
Li accompagno in cucina i due si accomodano di nuovo sugli sgabelli, preparo il caffè, i due malgrado saranno eccitati come tori non hanno il coraggio di fare la prima mossa, da parte mia come è nel mio stile, e come mi eccita da morire, vorrei essere presa da loro fingendomi non consenziente per poi lasciarmi invece andare, mi risiedo sullo sgabello con le cosce aperte..è praticamente impossibile che non gli vedano la bella passera umida di voglia i due sono rigidi non si decidono a saltarmi addosso, verso i caffè il tempo corre fra poco usciranno penso senza aver potuto assaggiare i due uomini, tento l’ultima mossa e di fronte a loro mi chino a gambe tese per cercare nell’ultimo cassetto in basso una penna per firmare la bolla di consegna, nel chinarmi la minigonna sale molto.. molto.. resta a culo teso davanti ai due a pochi centimetri da loro, ormai è troppo anche per due imbranati ed è Gianni ad alzarsi e mettermi le mani sul culo, per il colpo perdo l’equilibrio e mi appoggia al bancone Gianni e Roberto senza parlare mi sollevano la minigonna mi palpano, il tutto avviene per il primo momento in silenzio come per non rompere un incantesimo.. resto appoggiata al bancone e li lascio fare, iniziano a muovere le dita esplorandomi la passera umida, ora sono ormai eccitatissima quindi mi giro verso Roberto senza fiatare gli slaccio la cerniera lui tira fuori il cazzo che comincia ad ingrossarsi anche
Lui non parla, dalla bocca non riesce a far uscire alcun suono.
Gli sembra di star vedendo un film, qualcosa che non sta accadendo a lui. Vede il suo cazzo scomparire nella mia bocca, sensazioni paradisiache gli attraversano il cervello.
comincio a masturbarlo, muovo su e giù la pelle, a scoprire e ricoprire la cappella e osservo affascinata lo spettacolo di quel cazzo che le cresce tra le mani. Avvicino la bocca e tirando fuori la lingua lecco la punta golosamente.
“Mmhh “inizio a godere con la cappella che mi spinge sul palato e due dita della mano di Gianni infilate nella passera.
Roberto gode in silenzio di quel pompino inaspettato che lo fa sentire al settimo cielo, sente montare nei testicoli tutto quello sperma che si è caricato in una mattina di provocazioni. “Eccola…” intanto cerca un appoggio, sente le gambe farsi leggere e quasi incapaci di sorreggere l’intero corpo ormai concentrato solo al piacere del pompino che sta subendo.
Con la mano, masturbo sulla lingua quel cazzo di cui serro la cappella tra le labbra, poi scendo con la lingua a leccargli i testicoli enormemente gonfi.
“Dai, dammi la tua sborra…” lo incito ormai senza ritegno e vogliosamente mi rivolgo al piccolo buchino sulla punta della cappella che sto succhiando. “Che puttana…che sei,, mi dice da dietro Gianni mentre mi toglie la camicetta e mi sfila la minigonna.. intanto Roberto si sente esplodere, tremare le gambe, perdere l’equilibrio. accelero il movimento della mano. Su e giù’ ancora un paio di volte finche sento la bocca riempirsi, gli schizzi sembrano non finire più.
Dischiudo un po’ le labbra per far uscire la sborra che non riesco a deglutire, ma da quel cazzo continua a uscire liquido denso e vischioso, così lo tiro fuori e me lo strofino sul viso imbrattandomelo compiaciuta.
Continuo a masturbarlo, a far uscire le ultime gocce di quello sperma che tanto mi piace sentirmi in bocca,
Roberto è svuotato, crolla seduto sullo sgabello.
“Eri proprio pieno eh…?” gli dico ingoiando esplicitamente e leccandomi le labbra mentre mi rialzo
Gianni intanto si e’ tirato fuori il cazzo dai pantaloni mi inginocchio davanti a prendendoglielo tra le mani.
“Avevo proprio voglia di un altro bel cazzone…”
prendo in bocca l’asta, la succhio voracemente, lo insalivo e lo masturbo sotto gli occhi attenti di Roberto che si sta rieccitando
Gianni si gode le meravigliose sensazioni che da abile pompinara gli procuro
affondo il cazzo nella gola, ne torturo il filetto con la lingua, succhio il glande mentre con una mano lo masturbo delicatamente e con l’ altra gli accarezzo le palle.
Sento che l’uomo non ne può più, che sta per crollare.
Rallento il ritmo assaporando sulle labbra ogni centimetro di quel cazzone che tanto mi fa godere, e quando sento il gemito strozzato mi allontano con il viso e continuando a masturbarlo. Con una mano lo scappello e con l’altra mi tocco il seno e i capezzoli inturgiditi.
“Dai, dai…”
Roberto stringe i pugni, contrae l’addome ed esplode. “Si, dai…riempimi di sborra …” mormora mentre un violento fiotto mi colpisce sulla lingua continuo dirigendo gli schizzi in piena bocca Lo sperma esce copioso da quel cazzo, e quando la bocca è piena mi cola sul mento, scende giù per il collo, e sul seno.
Scivola sui capezzoli.. lo guardo, tiro fuori la lingua e raccolgo le ultime gocce direttamente dal buchino, assaporandole. Sento il muscolo afflosciarsi nella mia mano, lo prendo tra le labbra e lo succhio.
massaggiandomi il seno con lo sperma, lo spalmo sull’aureola scura e mi strizzo i capezzoli leccandomi le labbra.
“Anche tu era un pezzo che non godevi eh !” dico all’uomo intanto Roberto che se lo stava menando guardandoli lo ha di nuovo in piena erezione, apro un cassetto tiro fuori un pacchetto di preservativi lo passo a loro, l’uomo già pronto lo infila mi sdraio sul bancone mi tengo al bordo con le mani mentre il cazzone di Roberto mi penetra, viene risucchiato senza fatica nella calda e fradicia passera, anche per Gianni è uno spettacolo da sogno vedere il suo amico scopare una splendida maiala a gambe aperte inguainate nelle calze nere sdraiata sul bancone mentre lui in piedi la fotte le tettone ancora impiastricciate di sperma ballare per il movimento della scopata, si avvicina con il cazzo ancora moscio e mi tappa la bocca, sono vicina all’orgasmo il cazzo di Roberto mi stantufa e quello di Gianni sta ricrescendo tra le mie labbra, è grosso pensa mentre lo sento picchiare contro le ovaie mentre i coglioni mi sbattono contro le chiappe, le cosce sono tenute ben spalancata dalle mani forti di Roberto, il liquido lubrificante mi cola dalla passerina fino all’ano, lo percepisco mi sento troia all’ennesima potenza e basta che mi sfiora con le dita l’orifizio che vengo con gemiti forti, sentirmi cosi ansimare fa prendere vigore di nuovo a Gianni che con il cazzo di nuovo turgido si mette il preservativo e prende il posto di Roberto..
“prendi il mio adesso bella vaccona ,, non lo sento ormai mi sta godendo il momento il calore che le sale dal ventre le mani di Roberto che mi stropicciano le tette mentre tolto il preservativo se lo mena, Gianni continua a pomparmi lo toglie prova a mettermelo nel culo spinge l’orifizio cede lo lascia entrare stringo i denti fa male ma mi piace da morire dietro, i muscoli si rilassano e il cazzo di Gianni scivola su e giù per il mio intestino.. raggiungo un secondo orgasmo, anche Roberto sta per venire mi prende per la nuca e mi scopa in bocca riversandomi la sua seconda sborrata in gola a quella vista anche Gianni sborra riempiendo il preservativo nel mio culo.
Sono svuotati si ricompongono si rivestono… appena in tempo perché mio figlio ha cambiato idea ed’è rientrato per pranzo.. e quando entra in casa incrocia i due che stanno uscendo..io attraverso di corsa il corridoio con i vestiti in mano.. e mentre mi rivesto. Penso “cazzo sono rimasti sul bancone gli Scottex e i preservativi..” senza rivestirmi ritorno in cucina.. mio figlio stà prendendo da bere dal frigor.. gli passo accanto e faccio sparire le tracce dal bancone… buttandole nel secchio della spazzatura.. poi mi rigiro e gli dico “Mirco prepari tù un’insalata”
Lui: Hò già fatto il caffè stamattina..
Io.
“Dai fai il bravo..”
Lui: Andiamo a mangiare al bar sulla spiaggia e poi partiamo.
Vado in camera mi tolgo le autoreggenti, mi infilo un vestito estivo con generosa scollatura e gonnellina svolazzante, mentre Mirco a caricato le borse in macchina.
Andiamo al bar a mangiare.. certo che è un peccato andare a casa oggi che c’è questo bel sole e la spiaggia deserta.. Mirco: si oggi c’è poca gente tutti i miei amici sono a casa..
Io.
E cosa hai fatto stamattina?
Mirco: ho passeggiato un po in pineta e poi tra le dune..
Io sorrido.. e lui aggiunge potremmo partire più tardi se vuoi andare in spiaggia a prendere il sole..
Mirco non posso sono senza costume sotto.. dico fingendo di non sapere che tra le dune non si usa..
Lui: Be puoi metterti con l’intimo tanto non c’è nessuno..
“ ops sono senza nulla sotto.. hò finito i cambi..“ e mi rendo conto che insiste per rimanere perché passa una coppia che si dirige verso le dune e lei a un costume da zoccolona che presto toglierà ( mi ricorda qualcuna) …
Senti Mirco se vuoi rimanere in spiaggia io vado a casa a farmi un pisolino e partiamo alle cinque.. Grazie mamma sei la migliore..
Lui si dirige verso la spiaggia e io……prendo dalla macchina un telo spugna e avendo cambiato idea vado anch’io in spiaggia nella zona naturista…
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