nel camerino.
rilasciato 08.01.2015 in categoria sesso raccontoero in un negoozio di abbigliamento per prendere dei pantaloni, dopo aver scelto quelli da provare mi avvio nei camerini, mi denudo dei miei abiti e pensando a qualche depravazione in pubblico mi viene un'erezione impressionante, decido allora di farmi una meritata sega, mi tolgo le mutande, spio dalla porta chi c'è fuori e la chiudo ma non mi accorgo della sicurezza che rimane aperta, nel mentre mi ammiro allo specchio in tutta la mia erezione si apre la porta ed entra una donna di mezza età che vedendomi diventa rossa e richiude la porta senza battere ciglio, ma due secondi dopo rientra chiudendosela dietro di se, mette la sicura, e mentre appoggia le cose che voleva provare, diventando sempre piu rossa mi dice scusa ma la voglia è tanta e mentre si denuda in men che non si dica, si mette davanti a me e lo prende in mano segandolo piano, e mi sussurra, sai é tanto tempo che….
non le faccio finire la frase che gli rispondo fai tutto quello che vuoi, io sono qui,
s'inginocchia lo guarda, lo adora, lo annusa, lecca la cappella che emette liqido precum, io non sono un superdotato, è un cazzo normale lo avete visto, se lo prende in bocca fino all'attaccatura, geme piano mentre si prodiga in un pompino coi fiocchi, deve essere veramente affamata di cazzo, con una mano si masturba la passera pelosa, deve essere un lago, e mentre penso questo le sborro in bocca tutto lo sperma che ho, non si stacca nemmeno un secondo per respirare e lo ingoia tutto, me lo pompa ancora, lo vuole duro di nuovo, ma non faccio in tempo ad ammosciarmi, la cappella ingrossa ancora turgida in bocca della donna che si alza, mi guarda e mi dice trombami, nbella fica, nel culo, voglio che mi fai di tutto, , l'ho messa carponi in terra mi sono leccato e gustato ogni secondo di quel culo all'aria, ricoperto dalla peluria che s'infoltiva fino alla fica fino a raggiungere l'ombelico,
ho appoggiato la lingua sulle labbra vaginali e con un brivido viene all'istante, con la lingua raccolgo tutto il miele che cola la lecco l'asciugo di tutti gli umori che non smette di produrre,
mi sposto sul buchetto del culo, che roseo fa capolino come un fiore che sboccia, affondo la lingua, lei geme, si rilassa, il fiore del culo si apre sempre di piu, è chiaro che è navigata anche didietro, le appoggio la cappella sul buchetto, le affondo l'asta dentro finche non scompare risucchiata dalla voglia di lei di essere scopata dietro accompagnata da un sospiro liberatorio di lei che vorrebbe strillare dalla gioia, la scopo nel culo piano piano, lei muore dalla voglia di essere stuprata nel culo, lo vuole con violenza da tanto che non ne prende, la sbatto con forza le palle sono bagnate dalla fica grondante di umori che lei produce e lubrifica il cazzo, le vengo nel culo continuo la scopata, ma lei lo vuole nella fica, si gira mi mette le gambe intorno alla vita mi vuole fino in fondo, la fica aperta rosea è un lago di piacere, ci affondo il cazzo che di calare non sembra abbia tempo, sono quindici giorni di astinenza la mia che voglio sfogare, le affondo l'uccello nella fica con gran soddisfazione della donna, che si dimena, si sgrilletta il clitoride non so quante volte è venuta, io la scopo e dopo tanto finalmente le sborro dentro tutto il resto della sborra che mi resta.
Restiamo uniti fino a che mi ammoscio dentro di lei, quando mi stacco lei resta ferma mentre io le faccio pulire tutto il cazzo che sa di noi, ma non finisce qui, la voglio leccare, mi lecco quella fica grondante di sperma mio e suo, il mio dolce con il suo che lei dopo vuole assaggiare con un bacio inaspettato. l'aiuto a rialzarsi e mentre si ricompone mi dice ” grazie della bella, avventura ma sappi che se ti ritrovo in giro, io non ti conosco.
” farò finta che tutto quello che è successo qui non ci sia mai stato” ok? e con un bacio appassionato apre la porta dello spogliatoio e se ne va in un'altro.
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