Gianfranco 2
rilasciato 27.02.2017 in categoria sesso raccontoIl giorno successivo all’incontro con Gianfranco il mio culo era ancora rosso ed un po’ dolorante ma ripensando alla notte trascorsa avevo il cazzo sempre in tiro.
Avevo confessato a Gianfranco che il mio sogno proibito era quello di essere al centro di una gang-bang. Dopo qualche giorno mi telefona per dirmi che se fossi sempre stato intenzionato lui avrebbe potuto realizzar il mio sogno. Wow non ci potevo credere! Non dissi subito “sì” perché comunque un poco mi turbava l'idea ma lui seppe come farmi cedere “ho due amici anche loro molto pelosi che vogliono un culetto rotto come il tuo con cui giocare, ti divertirai ne sono certo, dai non fare il timido! “
Il giorno successivo ero pronto ad incontrare tre maschi tutti: Luca 30 anni appassionato di palestra e pesi con fisico scolpito ma non gonfiato con il petto, le gambe ed il culo ricoperti di uno spesso strato di pelo nero, corto e perfettamente distribuito, era in possesso di un cazzo XL ed diceva di essere molto resistente e pronto ad avere incontri di gruppo con sconosciuti, di viso non era bellissimo ma risultava estremamente maschio.
Alessandro era il più giovane, 23 anni, biodo chiaro, fisico snello, peli da vendere e tra le gambe un cazzo larghissimo che sembrava spropositato per il suo fisico, ed il mio amico Gianfranco. Avevo stabilito tutto nella mente, sapevo cosa volevo che i miei nuovi amici mi facessero. Alle 18, puntualissimi, i due nuovi amici entrarono a casa di Gianfranco, io ero già lì e li accolsi solo con le mutande indosso. In un attimo furono tutti nudi ed il mio cazzo quasi esplose alla vista di quei tre magnifici maschi pronti a farmi godere.
Decisi che sarei stato il più troia possibile e mi diedi subito da fare mettendomi in ginocchio e succhiando i tre cazzi uno di seguito all’altro alternandoli nella mia bocca in modo che nessuno perdesse il vigore. I tre amici erano totalmente a proprio agio: la mia passione per il cazzo ed il pelo era evidente! A turno mi appoggiavano le mani sulla testa facendomi entrare il cazzo fino in gola ma quello di Alessandro era troppo largo, davvero troppo largo per la mia bocca e così mi concentrai sulla cappella infilando la lingua nella fessura e facendolo godere moltissimo.
I nomignoli e gli insulti/complimenti si sprecavano “che succhia cazzi che sei, una vera bocchinara nata!! Tutto, tutto in gola prendilo tutto!” Io non chiedevo di meglio…. ero eccitatissimo. Ci spostammo sul letto ed iniziai a leccarli ciascuno da capo a piedi tirando i peli con le labbra, accarezzandoli per sentirli scorrere tra le dita. Era un’apoteosi di godimento. Mentre io mi dedicavo ad uno di loro gli altri due si prendevano cura del mio culo infilando le dita e verificandone l’elasticità.
Luca mi aveva infilato tre dita insalivate nel culo già bagnato dal piacere che colava una buona quantità di sbroda “ma quanti cazzi ti sei preso in sto culo, troia? Sei proprio bello largo, ci sarà da divertirsi, vedrai come ti facciamo godere!” Alessandro si avvicinò per verificare ed unirsi al gioco ed infilò due dita così da arrivare ad un totale di cinque. Ci godevo da matti e più mi sentivo lavorare il buco più succhiavo e leccavo il corpo massiccio di Gianfranco.
Poi i tre si scambiarono di posto. Si coricò Luca ed Alessandro e Gianfranco continuarono con le dita a rovistarmi il buco. Gianfranco era il più deciso dei tre, forse era vero che fosse il più esperto… Prese dal comodino il flacone del lubrificante, ne mise una buona dose sopra e dentro al mio culetto e poi prese il polso di Alessandro e con una spinta decisa gli fece inserire tutta la mano. Alessandro rimase sorpreso, mai aveva fatto una cosa simile e Gianfranco ridendo gli disse “forza ragazzo dacci dentro e vedrai questa puttanella come gode!” la spinta mi fece ingoiare tutto quanto il cazzone XL di Luca e, devo essere sincero, mi sentii soffocare ma la mia eccitazione crebbe ancora di più.
Luca si fece succhiare le palle grosse e pelose mentre dietro Alessandro aveva preso gusto a fare il fist. Gianfranco prese il controllo della situazione che stava procedendo anche meglio di quanto avessi immaginato e non mi opposi a quell’abuso ma anzi lasciai che gli eventi mi travolgessero. Fecero rimanere Luca coricato sul materasso e mi sedetti sul suo cazzo facendolo sparire velocemente fino in fondo. Luca mi scopò con gusto e con colpi decisi per alcuni minuti poi Gianfranco disse ad Alessandro di incularmi insieme a Luca.
Così Luca si fermò per un istante, mi tirò a sé ed Alessandro con l’aiuto di un po’ di lubrificante spinse il suo cazzone dentro alm io buchetto che si tese allo stremo, più che nel fist e la mia eccitazione crebbe ancora di più. Avevo il volto stravolto dal piacere e gemevo sempre di più dicendo di continuare, che erano fantastici e per restare stabile mi aggrappai ai pettorali sviluppati di Luca. Sfregare il mio corpo contro quello peloso dei miei amici mi eccitava sempre di più: era questo che volevo ed ero felice di averlo ottenuto, di aver superato questo suono nuovo limite vivendo una bella gang tutta per me.
Alessandro e Luca iniziarono a muoversi prima all’unisono ed era come se un cazzo enorme mi scopasse il culo, poi il ritmo cambiò ed ognuno entrava ed usciva a proprio piacere. Il culo era diventato largo e ricettivo e colava sbroda in continuazione. Anche il mio seppur mezzo moscio colava liquido pre-cum come un rubinetto rotto. Gianfranco salì sul letto in piedi ed infilò il cazzo nella mia bocca che lo accolsi con avidità nonostante il dolore alculo.
Poi decisero di cambiare gioco e di provare tutte le combinazioni di accoppiate di cazzi dentro al mio povero culetto: Luca- Alessandro, Luca-Gianfranco, Alessandro-Gianfranco alternando anche chi stava coricato e chi lo inculava da dietro. Fecero cambiare posizione anche a me: ogni tanto ero girato con il volto rivolto verso chi sta sotto ed ogni tanto gli voltavo la schiena ed in quei momenti il terzo degli amici si posizionava dietro di me e mi afferrava le caviglie tenendomi le gambe in alto e ben spalancate per agevolare l’intrusione al suo culo.
Io gemevo, imploravo di continuare, non volevo che smettessero per nulla al mondo. Poi inevitabilmente iniziarono a riempirmi il culo di sborra che mista agli umori del mio culetto colava copiosa sul materasso inzuppando le lenzuola. Tutti e quattro eravamo sfiniti. Il mio culo era diventato una vera e propria caverna, il buco era rosso ed irritato e pulsava come un battito cardiaco. Gianfranco non era ancora appagato a sufficienza ed aveva molta fantasia: propose ai ragazzi di scoparmi ancora prima di andare via.
Luca ed Alessandro erano più che d’accordo, i loro cazzi erano tornati duri in pochi muniti ed il mio culetto arrendevole li attizzva molto. Mi fecero mettere in ginocchio su una poltrona girato al contrario, quindi con il petto appoggiato allo schienale. In questa posizione la schiena era arcuata ed il culo restava in alto e sporto all’infuori. I tre risero vedendo le condizioni del buco: rosso ed un poco gonfio ed ancora tanto aperto.
Il suo colore intenso era in netto contrasto con il bianco delle natiche e mi dissero che era uno spettacolo vederlo così pronto ad una nuova intrusione. I tre alternarono il proprio cazzo dentro al buco ormai capace di accogliere di tutto e sempre a rotazione uno di loro mi infilava il cazzo in bocca. Stavo vivendo la migliore avventura, mi sentivo oggetto di piacere ed ero grato a Gianfranco di gestire tutta la situazione.
Il “girotondo” proseguì per alcuni lunghi minuti poi Luca chiese ad Alessandro come fosse stato fistarmi. Alessandro descrisse con vero entusiasmo la sensazione della mano stretta ed avviluppata dalle viscere ed il grande piacere nell’aver provato quella esperienza. Gianfranco disse ad Alessandro di avvicinarsi a lui ed entrambi mi infilarono alternativamente il proprio cazzo in bocca mentre Luca con gli occhi che brillavano da autentico porco si lubrificò ben bene la sua grande mano ed iniziando dalle dita la fece entrare tutta dentro al culo fino al polso.
Mi sono sentito squartare, la mano era davvero grande ma dal mio cazzo mezzo moscio ricominciò a colare sborra: era il segno che il piacere aveva superato il dolore. Luca ci prese gusto e giocò con il buco per alcuni minuti alternando le mani e mettendo in pratica alcuni consigli di Gianfranco per poi finire di scoparmi per vuotarsi ancora una volta i coglioni mentre gli altri due mi venivano in bocca. Esausti ed appagati se ne andarono ripromettendosi di incontrarsi ancora.
Io mi addormentai di colpo, quasi svenuto sul letto di Gianfranco fino al mattino.
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