MIA MOGLIE AL CINEMA
rilasciato 06.02.2017 in categoria sesso raccontoMi chiamo Alessio, sono un piccolo imprenditore, 34 anni, alto 173 cm. x 66 kg. Vivo con mia moglie in una villetta al primo piano, al piano terra vivono i miei genitori entrambi neo pensionati. tutto fila per il meglio, mia madre si occupa di nostro figlio, così Elena può continuare il suo lavoro di impiegata statale. Già…Elena,29 anni, alta 166 cm x62 kg.
ben distribuiti anche se il seno è un pò abbondante, non ha un filo di grasso superfluo, ha un viso angelico incorniciato da una folta capigliatura
nera e riccia.
è una donna di sani principi, poco portata per il sesso e veste in modo molto sobrio ed elegante, c'è da dire che viene da una famiglia
bigotta e molto conservatrice negli usi e costumi. Io sto cercando di renderla un pò più trasgressiva sia nel vestire che nell'amore, ma la cosa non sembrava facile, finch'è un giorno ho scoperto il suo punto debole e cioè farla bere un pò più del normale, in quelle rare occasioni a letto diventa un'altra donna, calda passionale e porca, ma poi tutto torna alla normalità; come se avesse due personalità.
Eravamo ad agosto, i mie genitori col bambino erano al mare,per motivi di lavoro ero rimasto in città e mia moglie con me, così quel venerdì sera andammo a cena in un bel ristorantino e visto che la serata era calda ed afosa, sono riuscito a convincerla a mettere una gonna molto leggera ed una camicetta un pò sbottonata e senza reggiseno. Il locale era semi deserto, visto il periodo la città si era svuotata; durante la cena ne approfittai per farla bere parecchio e devo dire che ci riuscii facilmente.
Usciti dal locale, mentre ci accingevamo a raggiungere la nostra auto, passammo davanti ad un cinema a luci rosse – che ne dici di andare a vedere uno di questi films – chiesi ad Elena immaginando la risposta – perchè no, tanto è ancora presto – mi rispose sorprendendomi. Così entrammo e ci recammo nel palco sovrastante la platea, la sala era buia, ci portammo nelle ultime file in alto e ci sedemmo. Quando gli occhi si abituarono all'oscurità, notammo che la sala era vuota, tranne due signori sui 50 anni seduti nella fila davanti a noi.
sullo schermo una coppia di attori era impegnata in un 69, il cazzo era notevole e mia moglie era presa dallo spettacolo e mi stringeva sempre più, i due signori ogni tanto si giravano guardando cosa combinavamo; mi avvicinai al suo orecchio e lo leccai poi la baciai in bocca, sentivo la sua lingua saettare come non mai e attorcigliarsi alla mia, intanto avevo posato una mano sul suo ginocchio cominciando a salire lungo Adv la coscia – cosa fai, quei due ci stanno guardando – e tu lascia che guardino, scommetto che tra un pò si masturbano guardando le tue cosce – così lasciò che la mia mano salisse fino agli slip, mentre con l'altra le sbottonavo la camicetta e le palpavo le tette.
I due ormai erano più attratti da noi che dal film,- hai visto come ti guardano le gambe, aspetta che ti tiro più su la gonna – e gliela feci arrivare fin sopra le mutandine – che porco che sei mi stai facendo venire voglia – ripresi a baciarla intanto, spostatele gli slip la stavo masturbando. I due signori si erano spostati più vicino, adesso erano quasi davanti a noi e potevano vedere la mia mano tra le cosce e un seno che ormai era uscito dalla camicetta.
Quando Elena si accorse della vicinanza dei due voleva ricomporsi, ma io le presi una mano e la posai sul mio cazzo durissimo – sei un maiale, cosa mi fai fare, se qualcuno ci conosce… – non ci conosce nessuno, adesso apri le cosce che voglio mostrargli la tua fica – lei eseguì mentre mi palpava il cazzo attraverso i pantaloni, io le sfilai le mutandine e le slacciai altri due bottoni della camicetta, poi ripresi a baciarla e a palparla tutta.
mentre le frullavo la lingua in bocca, uno dei signori scavalcò il sedile e si mise di fianco a mia moglie e senza dire nulla iniziò ad accarezzarle una coscia fino alla fica, Elena non disse nulla e lasciò fare, appoggiata allo schienale sospirava di piacere mentre l'uomo le aveva infilato due dita dentro la fica ormai fradicia di umori, poi si era piegato sui suoi seni ed aveva preso a succhiarli. Mia moglie aveva tolto la mano dalla mia patta per metterla sulla sua testa,.. la situazione era molto eccitante, il cazzo mi scoppiava dentro le mutande, non credevo che vedere mia moglie alle prese con un altro potesse eccitarmi tanto, ma il bello doveva ancora venire.
L'altro intanto si godeva lo spettacolo del suo compare alle prese con Elena e dal movimento del braccio si intuiva che si stava masturbando, nella sala eravamo solo noi, ed ormai vista l'ora non sarebbe più arrivato nessuno. Staccata la bocca dal seno, l'uomo prese Elena per il mento ed iniziò a baciarla in bocca, con mia grande sorpresa, vidi mia moglie rispondere apasionatamente, vedevo le loro lingue intrecciarsi leccarsi e succhiarsi, poi l'uomo le prese una mano e se la portò alla patta, accomodandosi contro lo schienale.
Elena iniziò a massaggiarlo mentre lui si slacciava e quando si calò i pantaloni, apparve un cazzo enorme, lei lo impugnò con decisione poi lo carezzò a lungo, mentre lo baciava prese a menarlo lentamente, poi si girò verso di me, mi diede un bacio dicendomi – guarda che bel cazzone ho in mano, è il doppio del tuo, voglio farlo godere,…. non ti dispiace vero? – no non mi dispiace affatto, datti da fare e fatti onore – si rigirò verso di lui e questi le prese la testa spingendola sul cazzo, lei prese a leccarlo tutto, dalle palle alla cappella prima di prenderlo in bocca ed iniziare un pompino favoloso, poi si inginocchiò di fronte a lui e continuò il lavoro di bocca.
Vedevo la sua chioma salire e scendere senza interruzione, lui si agitava sempre più forte nella sua bocca, finch'è la tenne per la testa e si scaricò dentro di lei. Mia moglie si sollevò tornò a sedere e baciandomi mi depositò in bocca gran parte della sborra che aveva ricevuto, a me non rimase altro da fare che inghiottire tutto, Elena era irriconoscibile, aveva ancora in mano il cazzo semiduro del suo amante, il quale aveva ripreso a masturbarla…Il film finì, le luci si accesero, dopo esserci ricomposti guadagnammo tutti
l'uscita dirigendoci al parcheggio, i due erano dietro di noi, arrivati alla nostra auto, quello che si era goduto Elena mi disse – se vuoi vedere tua moglie godere davvero, seguiteci – la loro auto partì lentamente ed io dietro di loro uscimmo dal parcheggio – non vorrai seguirli sul serio – disse Elena un pò indecisa – e perchè no, una serata così non capita spesso e poi stasera mi sembri molto vogliosa o mi sbaglio ? – lei mi si avvicinò mi diede un bacio e mi sussurrò – non ti sbagli, stasera ho tanta voglia, voglio quel cazzone dentro la fica… dio com'è grosso, voglio farlo sborrare ancora, segui quell'auto seguila – non riconoscevo proprio più mia moglie, un linguaggio così non l'aveva mai avuto, come non si era mai fatta sborrare in bocca.
Dopo 10 minuti arrivammo in una radura in mezzo ad un boschetto, scendemmo dall'auto ed il suo amante prese subito a baciarla focosamente mentre le sollevava la gonna e le palpava il culo, lei rispose con altrettanta passione spingendo il ventre contro di lui. L'altro, Gianni, arrivato alle spalle di Elena prese a sfilarle le mutandine ed iniziò a leccarle il culo, mentre Roberto si era abbassato e le stava leccando la fica, lei sollevò una gamba e la posò sulle spalle di Roberto e così spalancata si godeva la doppia leccata leccandosi le labbra in una smorfia di piacere.
Poi Roberto le disse – adesso da brava puttana fai un bel pompino al mio amico Gianni se vuoi che poi ti scopiamo a dovere – lei si girò, Gianni era gia nudo col cazzo in tiro, Quando Elena lo vide rimase estasiata notando un uccello ancora più grosso di quello di Roberto, si inginocchiò e prese a lambirlo con la lingua poi lentamente lo ingoiò più che poteva ed iniziò il più bel pompino che avessi mai immaginato.
Arrivò Roberto con un panno, vi si stesero tutti e tre nudi, poi mia moglie riprese in bocca il cazzone di Gianni e stavolta, non so come fece, ma riuscì ad ingoiarlo tutto fino alla radice, poi ricominciò a pomparlo avidamente, dopo dieci minuti di questo trattamento, Gianni cominciò a guaire – cazzo sto per sborrare dai succhia forte puttana dai che ti do da bere… vengo..vengo… sborro – Mia moglie non mollò il cazzo, lo vidi sussultare mentre si scaricava e vidi lei deglutire più volte prima di vedere la sborra uscirle dalla bocca e colare lungo il cazzo, poi si alzò, venne da me e come nel cinema mi fece bere tutta la sborra che aveva in bocca, ma stavolta la dose era molto più abbondante, mi mise una mano sul cazzo e sentendolo durissimo mi disse – ti piace eh guardarmi fare la puttana, senti, senti, come sei eccitato, adesso vado a farmi chiavare come una troia, tu lo vuoi vero? – io per tutta risposta la baciai assaporando ancora una volta il sapore di maschio che aveva in bocca.
Tornata a sdraiarsi sulla coperta aprì le gambe a Roberto il quale senza tanti preamboli col cazzo in mano glielo schiaffo nella fica viscida strappandole un grido di dolore misto a piacere, iniziò a pomparla focosamente, lei si avvinghiò a lui e dopo pochi colpi iniziò a vibrare tutta – sto per godere, non ti fermare, chiavami… chiavami ancora, non sborrare adesso, dai continua…. godooo…. godooo…. siiii –
Roberto si sfilò col cazzo durissimo ed inzuppato dalla crema di mia moglie, il suo posto fu subito preso da Gianni, Elena ripresosi dall'orgasmo appena provato, spalancò di nuovo le gambe, impugnò l'uccello di Gianni e se lo diresse in fica – fai piano, ce l'hai troppo grosso, piano così bravo vai dentro tutto lentamente, sei proprio bravo sai, dai ancora un pò dai che ormai l'ho preso tutto.. aah.. com'è grosso…come lo sento in fondo… dai adesso scopami forte così, continua,… dai chiavami forte, spaccami la fica….
ummmm che bello…continua che godo ancora dai, sono la tua puttana – e così via per una decina di minuti. Lei ebbe un'altro orgasmo violento e subito dopo lui si irrigidì e gridando sussultava dento di lei riempendole la fica di sborra, quando sfilò il cazzo, le ultime spruzzate finirono sui peli ricoprendoli tutti, poi si accasciò esausto al suo fianco. Roberto che non aveva ancora goduto stava per adagiarsi su di lei che lo fermò pregandolo di attendere ancora un pò, poi mi chiamò; mi sdraiai vicino a lei, mi baciò dicendomi – amore mio non ho mai goduto tanto, è bellissimo avere due cazzoni grossi tutti per me e un marito cornuto che gode guardandomi adesso da bravo leccami la fica, dai vai giù con la tua lingua, così, bravo vai a pulire tutto se vuoi essere un bravo maritino, vedi quanta sborra c'è, raccoglila tutta con la lingua e bevila, bravo, infila la lingua dentro la fica, c'è molta sborra anche lì sai, Roberto, hai visto com'è bravo mio marito, sta pulendo la mia fica per te, adesso vieni a chiavarmi – io mi alzai, con la faccia tutta impiastricciata di sborra e lasciai il posto a Roberto.
Lui si sdraiò, lei lo scavalcò, si impalò sul cazzo ed iniziò a chiavarlo come una vera professionista, Roberto le dava della puttana, della vacca, della troia e lei scopava sempre più forte. Ad un tratto la girò, la rimise sotto, le prese le caviglie e se le mise sulle spalle, si prese il cazzo in mano, glielo strofinò sulle chiappe e poi giù dentro la fica, poi ancora fuori, poi dentro, poi fuori, poi……con un colpo deciso le entrò nel culo, lei che non se lo aspettava, cacciò un urlo di dolore e chiamava aiuto, ma ormai era fatta.
Roberto dopo avere atteso qualche minuto intanto che il culo si adattasse al suo cazzo, prese a pistonare lentamente, Elena aveva smesso di lamentarsi e adesso lo lasciava fare, Roberto la prese a lungo prima di sborrarle in culo. Ci rivestimmo e ci salutammo, mia moglie li baciò in bocca entrambi ringraziandoli per il piacere datogli, a me diedero i loro biglietti da visita pregandomi di chiamarli se Elena avesse delle voglie. Mi dissero che sarebbero venuti volentieri perche per loro non era facile trovare un pezzo di fica così bella e così troia; mia moglie fu molto lusingata da quelle parole, in macchina mi chiese se avevo intenzione di richiamarli per farla richiavare – vedremo se ti torna la voglia, magari uno alla volta –
perchè no – rispose lei.
…. li richiamammo.
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