Mia sorella Laura, da fantasia a realtà.
rilasciato 12.06.2015 in categoria sesso raccontoRacconto trovato in rete su xhamster
Questa storia non è inventata è un'esperienza vera, godetevela.
Mi chiamo Luca, ho 34 anni, mia sorella si chiama Laura, ha 28 anni, la storia in questione risale a tanti anni fà quando io avevo 23 e Laura 17. Come tutti i ragazzi di 23 anni alternavo il mio tempo tra le partite a calcetto con gli amici, qualche serata in discoteca il fine settimana e le classiche uscite con gli amici per una passeggiata alla ricerca di donne da conquistare o ammirare.
Mia sorella, appena 17 enne, aveva ormai preso coscienza di essere diventata una splendida ragazza, alta 170 cm, snella, prosperosa di seno, un viso angelico con quei lineamenti dolci che avrebbero fatto innamorare ogni ragazzino della sua età. I primi pensieri di un certo tipo verso mia sorella sono iniziati verso i suoi 16 anni, girava per casa in modo molto succinto nel periodo estivo, con solo le mutandine e una canotta, rigorosamente scalza perchè detesta camminare con le scarpe o altre calzature in casa.
Vederla sfilare sotto i miei occhi quotidianamente era uno spettacolo, sebbene fosse mia sorella non disdegnavo darle occhiate furtive verso il suo bel sederino così tondo, sodo, custodito dalle mutandine brasiliane che risaltano al massimo i glutei. Un conto è guardare però le cose sono cambiate radicalmente quando un giorno ho sentito una vera e propria erezione, quel giorno ha rappresentato l’inizio di una nuova fase della mia vita, il mio obiettivo primario era quello di guardarla a tutti i costi e masturbarmi per lei.
La nostra è una casa molto grande, le stanza da letto sono contigue, ci si può arrivare non solo dal corridoio comune quanto dal terrazzo, iniziai a studiare degli stratagemmi per poterla spiare, chiudevo la mia porta a chiave in modo da impedire ai miei genitori di entrarci e constatare che mi ero rifugiato in terrazzo per spiare mia sorella. Spegnevo ogni luce per evitare che si riflettesse sul terrazzo proiettando la mia ombra, ovviamente lei chiudeva le persiane per non essere vista dai vicini quando si cambiava, ma non aveva, nè poteva tener conto delle mie voglie voyeuristiche.
Un giorno in cui non c’era nessuno in casa con l’ausilio di un coltello effettuo un foro sulla parte bassa della persiana della finestra di mia sorella, ormai non dovevo fare altro che attendere il corso degli eventi, il cammino per soddisfare le mie voglie represse aveva già avuto inizio.
Ci troviamo tutti in casa, dopo cena sento Laura che dice a mia mamma che si andava a cambiare per uscire con le amiche, in quel preciso momento il mio cuore ha iniziato a battere forte emozionato da quello che avrebbe potuto succedere.
Mi catapulto nella mia stanza, spengo le luci, chiudo la porta a chiave e mi precipito sul terrazzo sdraiandomi in direzione del foro che avevo realizzato il giorno stesso. Dopo qualche minuto di un’attesa snervante vedo aprirsi la porta, Laura accende la luce e chiude la porta a chiave, sento il mio cazzo già al massimo della sua erezione, non posso trovare sollievo sbottonandomi i pantaloni e iniziando a masturbarmi. Laura si mette in direzione dello specchio, inizia a truccarsi, per la prima volta la vedo con un rossetto molto acceso che risalta ulteriormente le sue labbra carnose, quel viso si trasforma minuto dopo minuto in quello di una donna sensuale come mai l’avevo vista.
Inizia quindi a pettinare i suoi lunghi capelli biondi per poi dirigersi verso l’armadio e togliere fuori un completino intimo, il momento è finalmente arrivato, Laura inizia la fase della vestizione. Toglie prima i jeans rimanendo con la brasiliana che giornalmente turbava i miei pensieri per poi sfilarsi anche il top e rimanere in reggiseno, non era per me una situazione nuova perchè avevo assistito più volte a questo spettacolo, ad esempio quando usciva dal bagno dopo aver fatto la doccia per dirigersi in camera sua ma questa volta la situazione era differente perchè era la prima volta che la spiavo.
Guardandosi allo specchio si slaccia il reggiseno sfoggiando un seno magnifico, una terza abbondante nonostante la giovane età ma allo stesso tempo sodo, che sfidava la forza di gravità in modo invidiabile, due capezzoli color rosa chiaro che sporgevano e che rappresentavano ormai il mio sogno quotidiano. Non potevo più credere ai miei occhi, la mia mano viaggiava a ritmi vertiginosi, la mia fantasia si realizzava ma le sorprese non erano finite, Laura si abbassa le mutandine e rimane completamente nuda di fronte allo specchio.
Lo spettacolo era formidabile, non immaginavo di vederla completamente depilata, questo dettaglio è stato fatale perchè sento delle contrazioni talmente forti che mi fanno avere un'orgasmo di dimensioni mai provate in passato. Ad un certo punto Laura si gira regalandomi la visione del suo culetto abbronzato, il tempo di rendermi conto di dettaglio che il mio cazzo prende nuovamente consistenza pronto per una seconda masturbazione e secondo orgasmo. Lo spettacolo si era ormai concluso, in pochi minuto Laura si veste spegne la luce ed esce dalla sua stanza, da quel giorno le mie fantasie erotiche si sono moltiplicate in modo esponenziale, nonostante qualche rischio di essere beccato per questa mia nuova passione voyeuristica inizio a conoscere Laura in ogni suo dettaglio, anche intimo.
Arriva l’inverno, diminuiscono le occasioni di spiare laura, piove di continuo, fa freddo e non è possibile rifugiarsi nel terrazzo, temevo di dover attendere l’estate successiva per rivedere il corpo di mia sorella, quel seno che tanto mi aveva turbato e il suo culetto a mandolino. Di lì a poco invece avrei assistito a una situazione che nemmeno nei miei sogni più remoti pensavo di poter vedere, veniamo invitati da Katya un'amica di mia sorella a una serata in compagnia, lei all'epoca era una ragazza di 21 anni universitaria.
Arriviamo a casa sua, mia sorella era vestita con una minigonna inguinale, calze nere velate e le ballerine, io avrei preferito il tacco ai fini delle mie fantasie erotiche, là troviamo ad attenderci una quindicina di persone tra ragazzi e ragazze. I ragazzi avevano portato da bere alcolici e qualche stuzzichino, Katya mette su un pò di musica caraibica, c’è chi inizia a ballare a ritmo di salsa e bachata chi invece si sdraia sul divano a chiacchierare.
Dei presenti conoscevo solo qualche amica di Laura mentre non avevo mai visto i ragazzi colleghi universitari di Katya, dopo qualche cocktail preparatici da Lorenzo il ragazzo di katya la situazione diventa sempre più divertente. L’alcool ha già da un pezzo sciolto i freni inibitori, come accade ad ogni festa che si rispetti ogni battuta non può che assumere i contorni pornografici, i riferimenti e le allusioni coinvolgevano tutte le ragazze che dal canto loro non si imbarazzavano più di tanto.
Nel frattempo l’eccitazione per me raggiungeva dei livelli incredibili perché anche le amiche di mia sorella erano molto affascinanti, il culmine l’ho raggiunto quando mia sorella sedutasi sul divano con le amiche mostrava inavvertitamente le sue mutandine bianche che si intonavano con il corpetto bianco semi trasparente che copriva il seno. In quel momento ho sentito un turbinio di emozioni eccitazione per avere una visione talmente sensuale ma allo stesso tempo di vergogna, quella visione era condivisa anche dai ragazzi che si trovavano al mio fianco e con la coda dell’occhio non potevano non guardare quello spettacolo sempre più arrapante.
Grazie anche a mia sorella che muovendosi nel parlare con le amiche apriva e chiudeva le cosce mostrando non solo le calze autoreggenti ma appunto le sue mutandine bianche. Quello stato di vergogna si trasforma però in poco tempo in fortissima eccitazione, sottolineata da un’erezione improvvisa, fu in quel momento che scoprii di eccitarmi al pensiero che anche sconosciuti potessero godere di quelle visioni che fino a quel momento solo io avevo potuto fruire.
Ad un certo punto uno dei presenti propone il classico gioco della bottiglia, nonostante qualche timido tentativo di rifiuto da parte di qualche ragazza tra cui mia sorella Laura la maggioranza la fa da padrone e ci troviamo tutti seduti per terra a cerchio con la bottiglia pronta a essere girata. Nemmeno due giri di bottiglia e già partono le prime penitenze a sfondo sessuale di poco conto, dopo qualche altro giro divertente tocca a uno dei ragazzi a dover dire il tipo di penitenza, lui chiede che la ragazza che sarà indicata dalla bottiglia dovrà rifugiarsi in cucina, togliersi il reggiseno, essere bendata e poi palpeggiata da tutti i ragazzi per almeno venti secondi.
La bottiglia inizia a girare per poi terminare la sua corsa indicando proprio su mia sorella Laura, lei in pochi secondi è diventata rossa come non mai, a nulla è valso il suo rifiuto perché tutti avevano accettato precedentemente e si erano già esibiti in altre situazioni anche se nessuna di questa portata. Quando vedo laura alzarsi per essere bendata ho provato un’emozione indescrivibile, questo perché ero consapevole che quella visione sarebbe stata condivisa da perfetti sconosciuti che le avrebbero toccato il seno.
Inizia il primo ragazzo che si dirige in cucina dove si trovava Laura, per poi tornare dopo venti secondi, ogni commento sul suo splendido seno fatto agli amici più intimi sottovoce equivaleva a un fortissimo senso di eccitazione che non riuscivo più a controllare conscio della sega che sarei andato a farmi una volta tornati a casa. A turno seguono gli altri ragazzi, quasi facevano a lotta per andare prima degli altri in cucina e toccare il seno di mia sorella, quando l’ultimo ragazzo torna pensavo che la penitenza fosse finita, invece tutti rivolgendosi a me mi esortano ad andare anche io in cucina e fare il mio dovere-piacere.
Chiaramente rispondo di no perché Laura è mia sorella, loro invece insistono dicendo che non ci sono eccezioni per nessuno, quella ipotesi non l’avevo nemmeno contemplata fino a quel momento perché ero certo di non andare in cucina ma dopo quelle insistenze alle quali rifiutavo esclusivamente per salvare le apparenze il mio stato di eccitazione era talmente forte che mi alzo deciso e mi dirigo in cucina chiudendo la porta alle mie spalle. Lei era lì, immobile, ignara di chi ci fosse di fronte, con un seno da baciare, i capezzoli da succhiare, così grandi, rosa, approfittando del volume alto della musica tolgo fuori la macchina fotografica e le faccio una foto senza flash per paura di essere scoperto per via del bagliore e del rumore che faceva.
Mi avvicino sempre più, vedo per la prima volta il seno di mia sorella a una distanza minima, le mie mani si avvicinano e si poggiano sui suoi seni dei miei desideri, inizio a palpeggiare mia sorella con molto tatto. La sua pelle è morbidissima, candida, vorrei che il tempo si fermasse, con il dito indice e medio stringo i capezzoli e nel frattempo fa una piccola smorfia con la faccia, forse sintomo che possa essersi fatta un po’ male o che si sia eccitata? Passano i venti secondi più intensi della mia vita, mi precipito nella sala con gli altri ragazzi per il timore che lei si tolga la benda e mi veda, il gioco continua ma per me ora non ha più valore perché ho provato delle emozioni indescrivibili, ancora oggi riguardo quella foto e non posso fare a meno di masturbarmi ricollegandola a quei momenti di follia pura che vedono il fratello palpeggiare sua sorella.
Dopo un lunghissimo inverno giunge finalmente l’estate, ricominciano chiaramente le mie fantasie voyeuristiche su mia sorella spiandola in ogni occasione e dedicarle tantissime seghe, come ogni estate i miei genitori partono in vacanza per circa una settimana e noi rimaniamo soli, felici di poterci dare alla pazza gioia. Invitare gli amici a casa, fare cenette e fare tutto ciò che possa portare a un grande divertimento, la stanza dei miei genitori è l’unica ad avere il condizionatore per cui era ambita da entrambi, in modo tale che ciascuno potesse quanto meno affrontare quel caldo insopportabile.
Avevamo deciso di dormire nel letto matrimoniale un giorno a testa evitando quindi ogni forma di ingiustizia, il giorno in cui toccava a Laura dormire avevo registrato su Sky un film che mi piaceva. Tornato a casa e non avendo ancora sonno vado nella stanza dei mie genitori dove c’era Laura che dormiva, accendo la televisione a basso volume nella speranza di non svegliarla da una parte e di poter vedere il film dall'altra, dopo qualche scena lei apre gli occhi e mi domanda cosa sto facendo.
Le spiego che volevo vedere il film, le chiedo se poteva dormire nella sua stanza anche per quella sera perché dopo il film sarei rimasto io lì a dormire, lei mi risponde di no seccata e si rimette a dormire. Inizia il film ma dopo circa un’ora non riesco più a concentrarmi, mia sorella è sdraiata rivolta verso il letto mostrandomi il suo splendido culetto rimasto scoperto dalla canotta che si è alzata con lo sfregamento del lenzuolo.
Sento una erezione immediata, mi vengono mille pensieri, il film è l’ultimo di questi, spengo la televisione e la luce, nella stanza buio fitto, non si vede praticamente niente e questa situazione mi dà il coraggio di abbassarmi i boxer. Inizio una sega lentissima per il timore di svegliare Laura, sono felice ed eccitatissimo per il rischio che sto correndo visto che mi potrebbe beccare aprendo gli occhi e accorgendosi di cosa sto facendo.
L’eccitazione sale vertiginosamente, dopo qualche minuto l’occhio si abitua al buio, iniziano a prendere forma in modo non completamente distinta i vari oggetti della stanza e anche il suo culo coperto da un minuscolo perizoma. Vorrei saltarle addosso, strapparle il perizoma e penetrarla ripetutamente per fare sbollire questa eccitazione che mi ritrovo ma chiaramente tutto rimane in una fantasia che non potrò mai realizzare. Mi viene in mente un’altra idea, avvicinarmi con il pene in erezione al suo culo che era esposto verso di me, anche senza sentire il contatto per me era già una sensazione indescrivibile, mai e poi mai avrei pensato di ritrovarmi sul letto dei miei genitori con accanto il culo seminudo di mia sorella.
Prendo coraggio e mi avvicino, il cuore mi batte forte, inevitabilmente ogni persona si muove durante il sonno e il fato volle che Laura si muovesse provocando il contatto delle sue natiche scolpite con il mio cazzo. Mi sembrava di provare una sensazione paradisiaca, chiaramente non poteva immaginare che si trattasse del mio pene perché il contatto era molto superficiale, io prendo ulteriormente coraggio e mi avvicino un altro poco col bacino cercando di posizionare il mio cazzo proprio tra le natiche di Laura.
Questa volta il contatto è notevole, il cuore mi batte forte, se prima Laura aveva il respiro pesante ora non lo sento più, potrebbe essersi svegliata? Dovrei allontanarmi per non rischiare ma ormai sono entrato in un vortice di emozioni a cui non posso più sottrarmi, inizio un movimento pelvico, muovo il bacino lentamente, strusciando il cazzo su quel meraviglioso culo quando a una tratto avverto un suo piccolo movimento. Temo che si sia svegliata, che posa nascere una sfuriata furibonda, invece mi accorgo incredulo che anche lei ha iniziato a muovere il bacino favorendo il mio strusciamento.
Non posso credere ai miei occhi, mia sorella si sta strusciando sul mio cazzo, eccitato come non mai faccio sentire ancor di più il contatto, questa volta il cazzo preme sul suo culo, Laura senza girarsi mette una mano vicina al suo culo e la lascia ferma. Prendo il coraggio e avvicino il mio cazzo alla sua mano, una volta raggiunto il contatto inizia a muoversi delicatamente, è l’inizio di una sega che mai avrei pensato di ricevere in vita mia dalla mia sorellina, il ritmo diventa sempre più veloce, il mio respiro diventa affannoso quando lei a un certo punto sempre nella penombra si gira e si avvicina all'orecchio sussurrandomi.
“Hai il preservativo?”
Io le dico.
“NOOO cazzo li ho finiti!”
Lei mi risponde.
“Non importa ma dimmi quando stai per venire. “
Non posso credere a quello che mi sta succedendo, sto per scopare con mia sorella, sto per compiere e realizzare il sogno della mia vita, Laura si mette a cavalcioni su di me, si sposta il perizoma e infila il mio cazzo nella sua vagina già bagnata fino a risucchiarlo tutto e a scomparire.
Laura inizia a muoversi lentamente, sento un calore indescrivibile, le tocco quei seni che già avevo avuto il piacere di toccare, questa volta li avvicino alla bocca e inizio a succhiarli avidamente come un amante passionale. Mi confida che l’amica le aveva raccontato che quella sera anche io le avevo toccato il seno, senza commentare ulteriormente quelle parole fecero accrescere il mio stato di eccitazione. Si muove divinamente, il piacere aumenta sensibilmente, rischiavo di venire da un momento all'altro, le sussurro all'orecchio di girarsi, questa volta prendo io l’iniziativa e la penetro a pecorina realizzando anche questa volta una delle mie fantasie più ricorrenti.
La penetro sempre più forte, la sento gemere sotto i miei colpi, dopo qualche minuto sento l’orgasmo che sta per venire, mi stacco rapidamente per non rischiare di venirci dentro. Lei si avvicina e lo prende in bocca, inizia a succhiare, quando gridando dico che sto venendo lei anziché allontanarsi aumenta il ritmo venendogli appunto sulle sua labbra che continuavano a succhiare.
Senza profferire parola ci addormentiamo esausti sul letto, da quel giorno nessun accenno a quello che è successo, capisco che lei voglia rimuovere o semplicemente abbia un senso di vergogna ma nessuno dei due può disconoscere quanto successo.
Sono passati tanti anni senza poter raccontare questa mia esperienza, in forma anonima ho trovato il coraggio di farlo adesso, solo così posso sentire nuovamente quella eccitazione che mi ha pervaso l’anima per tantissimo tempo. Conscio che quella esperienza non tornerà più nella mia vita ma che mi ha permesso di realizzare quella fantasia inconfessabile che mi ha reso la persona più felice al mondo, Laura ora è fidanzata, vive in un’altra città, ci si vede raramente d’estate e nelle festività natalizie.
Era una cerbiatta con un corpo da femme fatal, ora si è trasformata in una donna straordinaria ma molto più audace, veste in modo molto più provocante, sensuale, magari potessi possederla ancora una volta, di lei mi è rimasta quella foto del seno, ricordo di tempi passati che forse non torneranno più.
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