Appuntamento dal mio padrone nel suo ambulatorio

Sono andata all'appuntamento con Luigi nel suo ambulatorio in orario di chiusura naturalmente, è un dottore, sono entrata nell’ambulatorio, lui mi ha chiesto se ero quella dell’annuncio e mi ha fatto accomodare nel suo studio e mi ha dato una borsina con dentro indumenti intimi femminili e mi ha detto di andare in bagno e di indossarli, c’erano un corpetto, calze e reggicalze ed un paio di scarpe con tacco alto, quando sono uscita mi ha portato subito davanti ad uno specchio e mettendosi alle mie spalle mi ha detto, ora sì che sei davvero troia , sei eccitantissima! Ed ha cominciato a toccarmi dappertutto, sempre stando alle mie spalle mi ha abbracciato, baciato sul collo, strizzato i capezzoli, le natiche ed io eccitato con le mani ho cominciato ad aprirgli la patta dei pantaloni ed ho sentito che lo aveva già in tiro, ma lui mi ha fermato e mi ha chiesto se ero davvero la sua schiava e se davvero poteva fare di me tutto quello che voleva, io gli ho risposto di sì, mi sono meravigliato di questa domanda perché già gli avevo detto che quello era il mio desiderio e che così volevo essere trattata.

Poi mi ha detto di stendermi sul lettino delle visite, quei lettini con quegli “archi” dove metti le gambe in alto, tipo quello che usa il ginecologo per capirci, una posizione ideale per mettere bene in vista il buco del culo!!!! A questo punto ma ha detto che mi voleva allargare il buco del culo a ?” ed ha aperto una valigetta piena di cazzi finti di varie dimensioni e, guardandola bene, ho capito cosa vuole dire 40, è il diametro del cazzo, nella valigetta in ordine c’era un cazzo di 30, 40 , 50, 60, 70 ed 80.

ha preso il 40 ed un vasetto di crema , che mi ha detto essere una pasta anestizzante che si usa in chirurgia per diminuire il dolore dei tagli, me l’ha spalmata sul buco del culo e poi ha cominciato ad introdurre il “40” piano piano è entrato tutto ed ha portato lo specchio per farmelo vedere. Dolore non ne ho sentito eccitazione invece sì, mi sentivo davvero una porca tanto che gli ho detto di provare una misura più grossa e questa richiesta lo ha eccitato notevolmente tanto che si è messo a toccarsi e dicendomi che sono davvero una troia e questo ha eccitato me tanto che avevo già il cazzo bello duro, tolto il 40 ha cominciato a spingere dentro il 50 e lì ho sentito davvero male, sudavo freddo ma ho sopportato fino a quando non è entrato.

Presa ormai completamente dalla eccitazione gli ho

detto che glielo volevo succhiare allora ha inclinato il lettino verso il basso dalla parte della mia testa in modo che la mia bocca fosse alla altezza del suo cazzo gli ho abbassato i pantaloni e le mutande ed ho cominciato a succhiare come non mai mentre lui mi strizzava i capezzoli (cosa che a me piace da morire!!!) e allungandosi mi smanettava l’uccelllo.

Ma avevo bisogno di sentirmi ancora di più puttana e gli ho detto di girarsi che gli volevo leccare il buco del culo, non solo glielo ho leccato ma mi è venuto da succhiarglielo come fosse un cazzo e credo che gli sia piaciuto perché si è lasciato scappare un dolcissimo siiiii!!
A questo punto mi ha detto che mi voleva venire nel culo ed è andato a togliermi il “50” e guardando allo specchio ho visto che il mio buco del culo è rimasto aperto ed ho pensato “speriamo che ritorni normale” poi mi ha infilato il suo cazzo dicendomi che ero un culo sfondato ed una lurida troia e che mi faceva passare la voglia di cazzo e strappandomi una calza ha raggiunto l’orgasmo brevemente a questo punto mi ha ,con tono di comando, detto di alzarmi subito in piedi e di tenere le gambe aperte ed è a questo punto che il suo sperma ha cominciato ad uscire dal mio buco del culo e colarmi giù per le gambe, mi ha detto di raccoglierla con le mani e di ingoiarla cosa che ho subito fatto, anche lui ha cominciato con le dita e rovistare dentro al mio buco del culo alla ricerca del suo sperma e poi mi ha messo le dita in bocca perché gliele leccassi, a questo punto ha cominciato a farmi un bocchino e pure io gli sono venuto in bocca quasi subito, si è alzato e con le dita mi ha aperto la bocca e mi ha passato il mio sperma che aveva nella sua bocca dicendomi di ingoiare pure quello.

Poi, ormai sazi, mentre ci pulivamo,ancora una volta mi ha chiesto se facevo tutto quello che voleva, io un pò scocciata gli ho detto di sì, allora mi ha allungato un camice da dottore e mi ha detto di mettermelo che uscivamo, mi sono messo a posto il corpetto, la calza un pò rotta e siamo usciti con la sua macchina mentre giravamo a casaccio mi ha detto di tenere il camice aperto ed ogni tanto mi toccava facendomi ritornare la voglia, mi piaceva girare per la città mezza nuda, affiancarsi alle altre macchine che ti guardano e non sanno che sei in reggicalze e che hai il cazzo duro!!!
Ogni tanto mi chinavo su Luigi e gli succhiavo l’uccello sperando che non si distraesse e di non fare un incidente poi ritornavo a sedermi sempre con il camice aperto,ad un certo punto eravamo in una strada di campagna appena fuori Modena si è fermato ed ha preso una macchina fotografica ed ha cominciato a farmi delle foto, prenditi il cazzo in mano e tac una foto ,mettiti un dito nel culo e tac una foto e così via,era eccitante farsi fotografare.

Poi mi dice: visto che qui non c’è nessuno togliti il camice ed esci dalla macchina che ti voglio fotografare in piedi, io con un po’ di titubanza l’ho fatto, ero troppo eccitata per non farlo, appena sono fuori lui comincia a shittare foto dicendomi che sono una troia e che ora si sarebbe allontanato con la macchina e che dovevo stare lì a battere come una vera puttana, infatti parte e mi lascia lì sulla strada mezza nuda, io nel ruolo di una vera puttana mi sono eccitato ed avevo già l’uccello duro ma avevo anche paura che passasse qualcuno per davvero.

In lontananza vedevo Luigi che si era fermato e mi guardava, allora per eccitarlo ho cominciato a fare avanti ed indietro dimenando il culo e l’uccello Dopo 10 minuti circa Luigi ripassa e si ferma e mi fa risalire e a questo punto mi salta addosso per succhiarmi il cazzo e poi mi fa girare i mi incula con rabbia dicendomi che sono la sua troia, e poi mi prende la testa e mi viene in bocca facendomi ingoiare il suo sperma e poi lui fa altrettanto con me.

Mi riaccompagna al suo studio, mi cambio e ci salutiamo, io gli chiedo se ci rivediamo e lui risponde che sarà lui a deciderlo.

Spero di rivederlo perché ha capito cosa cerco e cosa voglio fare e soprattutto come voglio essere trattata, è una persona pulita ed un dottore il chè non guasta visto le malattie che si possono prendere e lui mi ha già detto che se andremo con altri saranno persone a cui lui prima farà il test del hiv.

E questo mi tranquillizza molto e so che non corro rischi e che posso fare di tutto.

Sono già passati alcuni giorni dall’incontro con Luigi ed io mi sono fatto un sacco di seghe pensando a quella notte quando finalmente mi chiama e mi dà appuntamento in un bar in centro a Modena per un aperitivo.
Appena arrivata lo trovo fuori che mi aspetta, entriamo e beviamo un drink e subito riprendiamo il nostro rapporto di sesso tra padrone e schiava, infatti allungandomi un pacchetto mi dice di andare nel bagno del bar, di spogliarmi e di indossare il contenuto e che dopo mi avrebbe raggiunto.

Sono andato in bagno ed ho aperto il pacchetto, dentro c’era un paio di mutande, quelle da uomo di una volta, un po’ larghe, le ho indossate ed ho aspettato che arrivasse, appena è arrivato mi ha fatto appoggiare le mani sul muro e messosi alle mie spalle ha cominciato a toccarmi il buco del culo infilandoci dentro un dito con le mutande e tutto, poi ha preso a masturbarmi sempre da sopra le mutande, lasciando cioè l’uccello dentro alle stesse, poi mi ha infilato altre dita nel culo continuando a masturbarmi sempre più velocemente fino a quando non sono venuto dentro la mutande, poi me le ha sfilate e mi ha detto di inginocchiarmi, ha tirato fuori il suo uccello e lo sperma che era nelle mutande che indossavo lo ha spalmato sul suo uccello e me lo ha dato poi da succhiare, la cosa mi ha eccitata e mi sono messo a succhiare avidamente quel cazzo che, così lubrificato, scorreva nella mia bocca dolcemente e senza resistenza, fino a quando non ho sentito il calore del suo sperma che mi invadeva la bocca ed ho cominciato a deglutire il tutto con avidità estrema, mentre faccio questo con la coda dell’occhio vedo sulla porta del bagno il barista che ci guarda e si masturba, capisco che era d’accordo con Luigi, vorrei andare a succhiarglielo ma mentre mi sto per alzare Luigi mi ferma e mi intima di non muovermi, prende le mutande in cui dentro ero venuto e le allunga al barista, il barista raggiunge l’orgasmo dentro le mutande e dopo lo stesso me le allunga i mi dice di leccarle per bene e di pulirle con la lingua, io lecco quelle mutande piene di sperma con passione e loro mi guardano e borbottano qualcosa che non comprendo, dopo un pò Luigi mi prende le mutande che stavo ancora leccando e le mette sotto l’acqua del rubinetto e le bagna, poi ritorna e mi dice di aprire bene la bocca e me le strizza facendomi bere l’acqua che ora ha il gusto di sperma.

Ci siamo ricomposti e siamo usciti dal bagno, poi mi ha detto che aveva parlato di me al barista, che è un suo paziente e che mi vorrebbe incontrare per una notte di sesso “particolare” con sua moglie ed altri amici, che sono tutte persone per bene e affidabili, sani, ma che ponevano 4 condizioni:
1) che io abbia la testa completamente rasata
2) che non mi rifiuti assolutamente di fare quello che mi chiedono di fare
3) che non devo mai parlare
4) che accetti di essere ripresa con una telecamera avendo però un cappuccio in testa per non essere riconosciuta.

La cosa mi ha spaventata ma nello stesso tempo un po’ eccitata, ho chiesto a Luigi se a lui faceva piacere che accettassi e mi risposto che sarebbe la prova più grande che potevo dargli per dimostrargli la mia completa e totale sottomissione e che garantiva il fatto che sarebbe piaciuto anche a me e di non avere nessun timore e che il tutto si sarebbe svolto nel massimo riserbo.
Ma cosa dovevo fare non me lo ha voluto dire perché dovevo fidarmi di lui.

Dopo una lunga riflessione ho deciso di fidarmi e di accettare l’invito e lui mi ha abbracciato, baciato, dicendomi che lo avevo fatto l’uomo più felice sulla terra , ci siamo lasciati con l’accordo che appena organizzavano la cosa mi avrebbe telefonato e di tenermi pronto per una notte da ricordare.

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