Dildo di marmo
rilasciato 14.04.2012 in categoria sesso raccontoCari amici, eccomi dopo in po' di tempo per raccontarvi un episodio avvenuto qualche mese fa'.
Faccio il restauratore, ho un bel laboratorio in provincia di Napoli con alcuni collaboratori; mi fu commissionato un restauro a due statue in marmo provenienti da una villa del salernitano che avevano avuto qualche danneggiamento alle mani da parte di alcuni vandali. Fatto il sopralluogo decidemmo di trasportarle in laboratorio. Erano due statue bellissime tipo i bronzi di Riace, grandezza naturale soltanto che l'artista si era divertito a fare a una di loro un membro in erezione.
Le statue erano bellissime avevano delle proporzioni straordinarie, i corpi scolpiti nei più piccoli particolari.
L'altro giorno venne nel nostro laboratorio Simona la ragazza che si occupa delle pulizie per prendere lo stipendio, una bella ragazza di circa 30 anni con un culo da favola che mi faceva impazzire, notai che non era interessata a quello che dicevo, ma il suo sguardo di sfuggita andava sempre a finire sul cazzo in erezione della statua, se lo mangiava letteralmente con gli occhi.
Una sera mi fermai un po' più a lungo in laboratorio per del lavoro che dovevo finire, stavo nel retrobottega quando sentii aprire la porta del locale, era Simona veniva per svolgere il proprio compito, non si accorse che ero lì, dopo essersi messo il grembiule iniziò a lavorare. Io senza farmi vedere mi gustavo quel suo bel culetto a mandolino e la immaginavo nuda con solo il grembiulino che aveva.
Quando fu a tiro delle statue si fermò a guardare il cazzo di marmo, si stava eccitando, si mordicchiava le labbra e lo accarezzò con il dorso della mano. A me il cazzo stava scoppiando nei pantaloni, volevo vedere fin dove voleva arrivare, pensavo magari si fa un bel ditalino, aprii la zip lo tirai fuori e inizia a masturbarmi. La vidi inginocchiare per ammirare meglio quella verga, poi all'improvviso si avvicinò alla cappella con la lingua come se volesse fargli un pompino, chissà cosa avrei fatto per essere al posto della statua.
Prese in bocca la cappella, gli avrà dato sicuramente fastidio la freddezza del marmo, e la spompinò due o tre volte, poi con mio disappunto si alzò, pensavo che era finito tutto ma mi sbagliavo, intanto la mia mano andava sempre più veloce; Simona si avvicinò ad uno sgabello dello studio si tolse la gonna e fece cadere a terra un perizoma mozzafiato, quello che avevo sognato si stava realizzando sotto ai mie occhi, vedevo quel suo bel culetto solo incorniciato dal grembiule, aprì la borsetta prese della crema da un tubetto e se la passò tra le chiappe insistendo sul buchino ad ogni passata intanto con l'altra mano iniziava a toccarsi il grilletto gemendo.
Stavo impazzendo, Simona si riavvicinò alla statua si girò di schiena e la vidi piegarsi in avanti e con le mani prendersi le ginocchia, il cazzo della statua sembrava che alla visione di quel culo a novanta gradi diventasse ancora più duro. Simona indietreggiò e si appoggiò con il suo bel buchetto alla punta del pene e lo fece entrare per circa la metà iniziando ad ansimare, iniziò a muoversi avanti e indietro e lo faceva entrare sempre di più, lo sfintere lubrificato e il cazzo di marmo levigato facilitava l'entrata, con la mano destra si toccava il clitoride.
L'inculata andò avanti per almeno cinque minuti, i suoi gridolini si erano fatti più frequenti e all'improvviso venne, era in preda alle convulsioni, ma felice. Io a quella scena sborrai in modo incredibile, non credevo ai miei occhi a quello che avevo visto. Simona si ricompose e dopo essersi sistemata andò via.
Nei giorni successivi io pensavo sempre a quella scena, rivedevo quel suo culo fantastico trapassato dal cazzo di marmo !!! speravo che un giorno lo avrebbe rifatto.
Tre giorni dopo, la sera, mi fermai volutamente nel laboratorio sperando che Simona avrebbe ripetuto la sua performance, infatti mi nascosi nel retro e aspettai; lei arrivò puntuale, come al solito non si accorse di me. Dopo un po' di tempo che faceva le pulizie vedevo che lei era turbata, si riavvicinò alla statua e dopo averne accarezzato il corpo si diresse al cazzo di marmo e lo impugnò come se volesse fargli una sega, ripeté la sua genuflessione adorante a quel membro succhiando la cappella.
Io mi stavo già masturbando. Si tolse la gonna e le mutandine spalmò la crema sul cazzo di marmo e sul buco tra le chiappe e si inculò su quel randello. Ansimava forte e il cazzo a me stava scoppiando, non ce la feci più e andai da lei, che rimase sorpresa della mia presenza, non fece in tempo a rendersi conto che gli offrii il cazzo alla sua bocca. Lei iniziò a succhiare forte tanto da farmi un po' male ma il piacere prese il sopravvento, aveva il cazzo di marmo nel culo e il mio in bocca e cercava di andare all'unisono con i movimenti anche se era difficile riuscirsi.
Sentivo ormai montare il piacere lei cercò di prenderlo il più possibile, dopo averlo succhiato delicatamente ricevette la mia sborrata che li riempì la bocca, ingoiò tutto. Contemporaneamente anche lei ebbe l'orgasmo. Avevo goduto come mai in vita mia, lei mi ringraziò e mi fece i complimenti per la sborrata. Dopo esserci rivestiti andammo via soddisfatti.
Il mio turbamento a quelle scene mi accompagnò per i giorni seguenti, infatti ripensavo a quel culo impalato su quel cazzo di marmo come fosse un grosso dildo e il mio cazzo era sempre in tiro, tanto che Laura, mia moglie, si preoccupò un poco.
Alcuni giorni dopo stavo lavorando alla mano della statua a cui mancavano le dita, ma pensavo e ripensavo a quello che avevo visto e invidiavo quel cazzo che aveva trapassato il culo di Simona. Lo guardavo ed ebbi all'improvviso un turbamento, l'indole bisex stava emergendo, era un membro ben proporzionato, con il glande scappellato tanto da far invidia ad un pornostar. Mi avvicinai per guardarlo meglio e pensavo all'elasticità dell'ano di Simona per aver accolto quella verga.
Alcune sere dopo rimasi nel laboratorio aspettando che Simona si facesse viva, avevo l'intenzione di incularla io. Il tempo passava io ero sempre più eccitato, ma lei non arrivò; mi resi conto che quella sera ormai non sarebbe più venuta. Avevo il cazzo che stava per scoppiare inizia a masturbarmi per darmi sollievo, avevo sempre davanti agli occhi il culo di Simona, la mia mano andava sempre più veloce; di sfuggita il mio sguardo andò ad un vasetto di vasellina che avevo in laboratorio, fantasticai di spalmarla sul buchetto di Simona e di incularla.
La mia eccitazione saliva, mi avvicinai alla statua e dissi : – La prossima volta il cazzo sarà di carne e non di marmo avrà il mio e non il tuo – Ebbi di nuovo quel turbamento tanto da farmi accarezzare quel bastone. Nel toccarlo, dato la mia eccitazione, sembrava che rispondeva alla mia carezza. Osai di più, tanto ero solo e la statua non avrebbe parlato, inizia a segarlo allo stesso ritmo del mio uccello, sembrava che quel cazzo si riscaldava.
Andai a prendere la vaselina e ne spalmai una buona quantità e continuai a segarlo, la mia mano scorreva veloce per la lubrificazione. Volevo di più. Mi immedesimavo in Simona che ci stava segando, pensai a quel culo a mandolino e mi accarezzai il buco tra le chiappe mi diede una sensazione particolare tanto da inserire un dito, mi piaceva ma non mi bastava. Mi chinai e appoggiai lo sfintere sul cazzo di marmo e con il lavoro della mia mano sul mio cazzo indietreggiai, il mio culo accolse quel pezzo di marmo, aiutato dalla vaselina, per un bel pezzo.
Iniziai ad andare avanti e indietro mentre mi segavo e il mio piacere aumentava a dismisura tanto che tiravo fuori la lingua come a leccare chissà cosa; il cazzo freddo sembrava riscaldarsi ed entrava sempre di più, dopo alcuni movimenti sentii il freddo marmo sulle chiappe capii che era entrato tutto, avevo circa 20 cm. piantato nel culo e mi dava piacere; tirai le mani indietro e allargai le natiche per permettere ancora a qualche cm.
di entrare, mi stava togliendo il fiato lo sentivo nello stomaco; ma all'improvviso sentii un piacere immenso che dalle viscere si diffondeva al pene e venni senza muovere le mani. Le mie contrazioni facevano stringere il mio retto su quel cazzo di marmo dandomi delle sensazioni bellissime, intanto sborravo in quantità industriale. Leccai le mie mani piene della sborra, assaporando per la prima volta il mio seme Appena calmato feci uscire quel pezzo di marmo freddo dal culo e sentii il mio ano ancora aperto, lo avevo allargato a dismisura tanto che toccandomi potevo sentire i bordi slabbrati, la sensazione era ancora bellissima e mi mancava la presenza di qualcosa dentro, certamente in quel momento mi sarei fatto inculare alla grande da un bel cazzo vero …
A presto.
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