Vuoto
rilasciato 21.08.2012 in categoria sesso raccontoÈ un vuoto fisico e mentale quello che mi sorprende appena sveglia. Mentale poiche sono davvero pochi i ricordi nitidi che ho, o meglio, le connessioni tra i vari momenti che hanno caratterizzato la mia notte. E fisico, leggerezza e stanchezza, ma anche voglia e soddisfazione.
Tutto ha inizio quando, dopo poche ore dall'incontro con l' uomo vestito di nero, vengo prelevata da due ragazzi, che a me sembrano giovanissimi. Mi portano in una stanza con un grande letto dalle lenzuola scure.
E il primo se ne va. Ho paura, tanta paura. Mi fa straiare sul letto, mi divarica le gambe. Mi benda. Ora posso solo immaginare!!! Un dito, si sta avvicinando alla mia figa, lo fa scorrere su una coscia, sull'altra e sul bacino. Tremo. Oppure godo. Ore due dita sono sul clitoride. Un vuoto! Nella figa lo sconosciuto ha fatto scivolare qualcosa d freddo. Gelido. Inizio a muovere il bacino ma è un movimento piu mentale che fisico.
E poi ecco, bagnato, forse lubrificante, lo passa sul mio culo, prima intorno, poi sul buchetto. Ansimo. È successo tutto cosi velocemente, senza una parola, un rumore. Sento il suo respiro. Mi bacia. La sua lingua scorre sulla mia, intreccia la mia, scopre i denti e le labbra. E poi va giu. Le spalle, mi bacia il fianco. E mentre succhia il capezzolo per la prima volta, un altra cosa mi lascia senza fiato.
Un altra bocca sta leccando il mio allece del piede sinistro. Da qui i ricordi si confondono: quattro mani sfiorano il mio corpo, dita alla scoperta della mia figa, bagnatissima e sempre piu aperta. Una lingua gioca con la mia, mentre un'altra segue il disegno della figa. Dita e poi denti sui capezzoli a stuzzicarli. E contemporaneamente dita che dischiudono le labbra, alla ricerca del clitoride. Non riesco a star ferma. È l'eccitazione che sale, sono dita, mani ovunque, dalla figa al mio buchetto.
Vorrei un cazzo. È su questo pensiero che il gioco si interrompe. La sensazione di pieno mi viene rubata, Nessun cazzo dentro di me, solo il pensiero di due cazzo che sento strusciare involontariamente sul mio corpo, coperti da slip. Mi sollevano, e quando sono in piedi ho ancora due o tre dita di uno dei due dentro la figa. Le toglie delicatamente, si allontanano e rimango sola in piedi. E poi il rumore di una porta e dei passi.
E un profumo. E il bacio. Quest' uomo ieri mi ha fatto venire, penetrata dal suo cazzo e legata ad un letto. Ora mi accompagna da dietro, una mano è sulla mia tetta destra, l'altra sfiora le mie labbra. Mi fa inginocchiare su una superficie morbida, mi fa mettere a novanta, mi lega i piedi, risale e passa la sua lingua sulle mie gambe. Sale. Sale fino al mio buchetto e ci passa attorno.
Sale. E mi toglie la benda. Ed eccola ancora la senzazione di vuoto: davanti a me, divisi da un vetro, 8 ragazzi. In piedi. “Nn … N … Non capisco” sono le uniche parole che escono dalla mia bocca. “capirai presto” risponde l'uomo. In un tono che non sa minimante di supponenza o minaccia.
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