La Zia, Che Nave Scuola!!!!
rilasciato 07.09.2012 in categoria sesso raccontoOggigiorno è normale avere i genitori separati, i miei lo sono da qualche anno ormai, non ho mai capito il motivo che li ha spinti a questo gesto, e ancora a desso fatico a capire, di anni ne ho 20 ormai, sono grandicello, me la sono anche messa via alla fine, ma il problema non sono tanto i miei genitori, ma mia zia…
Claudia, questo il suo nome, è una piacente quarantacinquenne, donna in carriera, sorella di mia mamma, sposata con Filippo, coetaneo, aitante avvocato del Foro cittadino, non hanno mai avuto figli, per problemi di tempo presumo, solo che adesso sono in crisi, lui la vuole lasciare, e da quello che ho captato origliando dalla porta quello che mia zia confessava a mia mamma, sembra che lo zio Filippo tenda all’altra sponda.
A guardarla, mia zia sembra uno straccio, si sta trascurando, la pelle che prima era seta adesso lascia spazio alle rughe tipiche dell’età, resta sempre una bella donna, ma la freschezza che esprimeva comincia a lasciare posto al naturale passare degli anni…
Io, a vent’anni, non ho avuto questo granchè di esperienze, la troppa foga e l’eterna voglia di trombare fanno si che le ragazze stiano lontane da me, come se si leggesse nei miei occhi la voglia che ho, detto in parole povere sono ancora vergine, più che altro non l’ho mai fatto completo, solo un po’ di sesso orale nel migliore dei casi…
A occhio e croce, vista l’astinenza, tutto quello che respira fa al caso mio e più di una volta ho fatto un pensierino alla cara zia Claudia, l’ho sempre immaginata con lo zio fare lunghe cavalcate, farsi prendere da dietro, farsi tirare i capelli raccolti a coda, adesso però li vedo in maniera diversa, il pensiero che sia lei a cavalcare lo zio mi fa un po’ specie, la zia è un po’ scesa dalla lista dei miei desideri, anche se i conti bisogna farli sempre con l’oste…
“ Si pronto?” rispondo io al telefono di casa
“Ah, ciao amore, c’è la mamma?” la voce di mia zia cambia tono dopo aver sentito che ero io al telefono
“No, zia, è fuori, ma tra poco dovrebbe essere qui, le dico che hai chiamato?”
“Guarda, tra dieci minuti passo di la, se non è un problema salgo e la aspetto direttamente” fa lei
“Certo Zia, vieni pure, magari siete capaci di arrivare assieme!!!”
“Ok, arrivo tra poco, ciao”
Dieci minuti di orologio e la zia suona, mia mamma non è ancora arrivata, intanto la faccio salire, io sto studiando per la maturità, in casa non abbiamo l’aria condizionata e fa un caldo maledetto, sono in pantaloncini e canottiera, le persiane sono abbassate il
più possibile per non far entrare il caldo, mia zia sale e anche lei sente il caldo, è mezza nuda, un colpo al cuore per me, e non solo al cuore!!!!
Cerco a fatica di trattenere l’emozione, ma il vestito trasparente che indossa lascia poco all’immaginazione, senza reggiseno, un perizoma bianco in tinta col vestito, abbronzata da far fastidio, capelli raccolti a coda di cavallo, la mia fantasia che galoppa, è proprio difficile trattenersi, sento il bassoventre muoversi, mi giro di colpo e la invito ad accomodarsi in cucina che le offro da bere visto il caldo, spero che distraendomi passi questa voglia eterna che ho, una bibita ghiacciata magari mi fa passare i bollenti spiriti.
Alla zia offro la sedia che mi da le spalle in modo da non farmi scoprire, perché è palese la mia erezione, i pantaloncini non mi aiutano di certo, la fasciatura degli slip accentuano la mia eccitazione, neanche pensare che si tratta di mia zia mi fa calmare, le poso intanto il bicchiere sopra al tavolo e con una scusa mi allontano un attimo per andare a sistemarmi…
Visto che chiudermi in bagno richiederebbe troppo tempo, opto per cambiare i pantaloncini e metterne un paio meno aderenti, una polo larga prende il posto della canotta, adesso riesco a celare un po’ di più l’eccitazione, ritorno di la…
“Perché ti sei cambiato?” fa lei con aria innocente
“Avevo la canotta sporca di marmellata zia, sai che sono un pasticcione quando faccio merenda, e tu e la mamma mi avete sempre insegnato ad essere presentabile, quindi mi sono cambiato, non ti piaccio così?”
“Ah si si, così stai benissimo, solo che non mi ero accorta della macchia, comunque hai fatto bene, vedo che i nostri insegnamenti sono valsi a qualcosa!!!”
E scoppiamo in una risata entrambi, mia zia è molto bella quando ride, come la mia mamma, sono proprio due belle donne.
Suona il telefono.
“Si pronto?” faccio io
“Ciao amore, sono la mamma, ascolta, non arrivo a casa prima di due ore, se chiama la zia dille che la richiamo io stasera, capito?”
“Se vuoi te la passo, è qui mamma”
“Va bene, passamela, un bacione amore mio”
Le passo la zia, le sento confabulare per qualche istante poi la zia riaggancia quasi subito, non mi dice il motivo per cui la mamma rientrerà tardi, vedo solo i suoi occhi velarsi di tristezza, il capo abbassarsi nell’incrociare il mio sguardo…
“Zia, tutto bene?” faccio io preoccupato
“Si, non ti preoccupare, avevo solo bisogno di parlare un attimo con la mamma, aspetterò stasera…”
“Per quanto può valere l’orecchio di un ragazzino ventenne, se hai bisogno di sfogarti ti ascolto volentieri, sono o sono il tuo nipote unico preferito?” e dicendole questo la avvolgo in un caloroso abbraccio.
La zia mi mette le braccia al collo e ricambia il mio abbraccio, sento il corpo lasciarsi andare contro il mio, le sue braccia stringere, quasi da togliere il fiato, e non solo…
Cerco di scostare un po’ il bacino per non farle capire cos’ho nascosto li sotto, ma la presa è tale da non poterlo fare, cerco di rimanere impassibile, sperando che non senta, ma lei sente, eccome se sente, la percepisco sempre più vicina fin quando non si stacca di colpo, gli occhi lucidi e il sorriso sulle labbra, mi ringrazia dell’abbraccio, era da tempo che ne voleva uno, mi confessa che da un po’ lo zio la trascura e che le ha fatto un po’ effetto il contatto con un corpo tonico e maschile come il mio, che le è piaciuta la reazione che ho avuto alla sua richiesta di essere ascoltata, nel mio piccolo cerco di confortarla dicendole che è sempre una donna bellissima, che sono l’invidia dei miei amici ad avere una zia così, che lei è sempre presente nelle loro fantasie erotiche più sfrenate…
Lei mi sorride, sono finito in un argomento dal quale è difficile uscirne adesso, fa caldo e l’aria si sta facendo elettrizzante, la zia, donna consumata, percepisce l’eccitazione che c’è nell’aria e non fa altro che aggiungere benzina sul fuoco
“E tu, cosa pensi della zia invece?”
“Io? Non mi permetterei mai zia….
”
Sento le guance prendere fuoco…
“Ma ce l’hai una ragazza tu?” altra benzina
“In questo momento no zia, sai, con la maturità è un po’ un casino, e poi ci sono le ferie, vorrei divertirmi un po’ dopo…”
“Per certe cose si trova sempre tempo, lo sai vero?”
Sempre più fuoco!!!
“Ma dai zia, mi fai arrossire…cambiamo discorso?”
“Non ti vergognerai mica di parlare con la tu zia preferita?”
“No, è che…”
”E’ chè? Non mi dire che….
” Fa lei un po’ sorpresa
“Uffa zia, dai, è un tasto dolente questo…”
“E a cosa serve una zia se non le confidi certe cose?”
Adesso sono apposto, non mi passano di certo mille pensieri nella testa, ma uno solo, trombare trombare trombare trombare!!!!
La zia deve averlo capito perché il suo tono di voce si fa suadente, elettrizzante, i suoi occhi si illuminano, le sue mani con gesti innocenti iniziano ad accarezzarsi il corpo, il mio respiro si fa corto, la guardo incantato, vedo le sue mani prendersi il seno a piano piano massaggiarlo, la sua lingua che fa capolino tra le labbra, desiderosa di essere presa, la sua mano che mi prende la nuca è un chiaro invito a baciarla, la sua lingua vogliosa si fa strada per trovare la mia, che non si fa pregare, con la mente ho già fatto l’amore venti volte fino adesso, ma la realtà è un’altra, io ho fretta ma lei no, ci baciamo , le mie mani volano lungo tutto il suo corpo, con non qualche difficoltà cerca di tenermi a bada, le fa sorridere la foga dei miei vent’anni, avrò tanto da imparare!!!
“Stai un po’ calmo, che fretta hai? Ti vuoi consumare subito?” mi fa lei sorridendo
“Vorrei vederti al mio posto zia, ho una voglia!!!!”
“La sento sai, che credi, è da quando sono arrivata che ce l’hai duro, e da quanto sembra dev’essere anche messo bene…”
Le sue mani finalmente arrivano li, sotto la maglietta, a scostare l’elastico dei pantaloncini e insinuarsi dentro, a prendere pieno possesso della mia virilità, la stretta che esercita attorno al mio pene mi fa trasalire, sentire il calore della sua mano mi eccita sempre di più, ho la sensazione di avere un blocco di marmo al posto dell’uccello, la mano della zia inizia a muoversi, sento la pelle scivolare attorno alla cappella, scoprendola, sono un fuoco, stavolta la bacio io, con vigore, passione, voglia, la sua mano aumenta il ritmo, ho voglia, ho voglia, ho tanta voglia!!!!
A fatica la zia riesce a staccarsi da me, si abbassa e mi sfila i pantaloncini, lasciandomi solo con la polo, sono appoggiato al bancone della cucina, le gambe un po’ aperte, vedo la testa della zia avvicinarsi, guardare il mio cazzo in piena erezione, la lingua si appoggia li, alla base dell’asta, me lo tiene con la mano, che piano piano lo masturba, la lingua inizia a roteare, va sui testicoli per poi risalire per tutta la lunghezza del pene fino alla punta, dove aprendo la bocca vedo la cappella sparire tra le sue labbra, sento il calore avvolgermi, sento la bravura della zia nel farmi un meraviglioso pompino, le mie mani le prendono la testa, inizio a spingere, lei si fa fare, le sto scopando la bocca, una tentazione irrefrenabile mi prende, un voglia incontrollabile mi assale…
“Ohhhh zia, mi fai venire cosìììììììììì!!!!!!”
Il mio cazzo che le riempie la bocca non riesce a farla parlare, lo traduco come un assenso ai miei desideri, non mi faccio di certo pregare e dopo un paio di secondi ancora, le sfogo dentro in gola tutto il mio godimento, una venuta epocale, cinque sei fiotti almeno, un grido parte dalla mia gola, un piacere così non l’avevo mai provato nemmeno con la migliore delle seghe che mi ero fatto fino a questo momento!!!!
La zia alza lo sguardo, mi sorride con gli occhi mentre si impossessa anche dell’ultima goccia che ho ancora dentro, poi con la mano sempre in presa sul mio attrezzo, mi trascina in camera da letto….
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