Umiliata dal branco e abusata
rilasciato 27.11.2012 in categoria sesso raccontoFinalmente un po' di vacanza, il mio compagno possiede una casettina sulla costa romagnola, l'ha ereditata dai genitori, così dopo mille alchimie riesco a combinare di portarci i miei genitori, che non hanno mai digerito la mia relazione con un loro quasi coetaneo.
Il clima durante il viaggio è freddo ed imbarazzante, ma una volta sul posto conoscono xxxxx ed iniziano a prendere coscienza del fatto che è davvero un bravo uomo, e che quella sbagliata tra i due sono senza dubbio io, non potrei mai frequentare un mio coetaneo, a parte le pessime esperienze recenti sono veramente una patata bollente, un caratteraccio che solo un uomo maturo è in grado di gestire.
Il week end termina velocemente, ma visto il bel clima ed il fatto che nessuno avesse da fare la settimana seguente, il mio “lui”, in un ottica di conquista definitiva del benvolere dei miei , ci offre di restare qui mentre lui sarebbe rientrato in città per il lavoro, per poi tornare a prenderci il fine settimana successivo, senza alcun indugio la mamma dice “ma dai perché no, resto volentieri al mare e poi ci sono un paio di lavoretti da fare a questa casa che mi prendo volentieri la briga di sbrigare”, tra un sequela di convenevoli oramai la decisione è presa, e tutto sommato non dispiace nemmeno a me che mi sento un po' soffocare dalla gelosia di xxxxx, anche se visto cosa ho combinato negli ultimi mesi è impossibile da biasimare.
Le ultime raccomandazioni prima di partire sono infatti “mi raccomando guardatemela voi”, che seppur celata da una risata fragorosa è una di quelle battute che sempre meno digerisco e che hanno l'effetto opposto nella mia testolina malata.
Il mattino seguente ci si alza con la mamma e si corre in spiaggia, il babbo è intento a guardare in tv tutto quanto lo sport riesca a digerire in questi giorni dei mondiali, il mio sport invece è vedere quanti sguardi dei vitelloni professionisti riesco a catturare, inutile che ve lo stia a dire tutta quello che mi faccia sembrare più porca che posso lo indosso, non senza le critiche della mia mammina ovviamente…
il menù prevede bikini bianco lucido, abitino da spiaggia sempre bianco con decori argento monospalla e gonna tagliata di sbieco, borsone argento e zoccolino da 12cm, da star del porno, la mamma frigge, mi deve aspettare mentre dipingo le unghie dei piedi di rosso, e sbotta in un “ma devi andare al ballo?” come a dire che senza il mio uomo conciarsi così è proprio da puttanella svergognata.
Non passa molto infatti che le prime auto si fermino con apprezzamenti pesanti, io sono abituata, chi mi sta accanto molto meno, lei si agita e risponde a tono, io non faccio una piega al massimo mostro meglio la merce, per me è una droga, guai se non sapessi che dentro quei costumi i loro cazzi scoppiano di desiderio per le mie forme sinuose, per i miei piedini curati, il mio seno abbondante e la pelle delle cosce lucida di crema.
In spiaggia ci sono persone che già conosco, altre che si lanciano in presentazioni, speranzosi di rimediare una bella gnocca come me da mettere sotto il proprio corpo. Io non ho troppa voglia di confidenze, non è il momento, mi faccio bastare gli sguardi e le bocche di bava che incrocio con lo sguardo; tra le persone che già frequento c'è un ristoratore della zona, un posto molto quotato e dove si mangia veramente in modo eccelso, in cui sono andata solo una volta perché non è certo a buon mercato; tra una chiacchiera e l'altra mi lascio andare in un invito ai miei per la sera , a seguito di rapido consulto con il padrone che mi conferma un menù di pesce che lascerà senza parole mio padre, il padrone del locale è Luca un tipico vitellone del posto, 51 anni divorziato una figlia, Porsche, vestito sempre alla moda, fisico leggermente abbondante, capelli tinti di nero corvino, viso perennemente scuro insomma un vero viscido con la faccia da porco, che ti parla ma non guarda il tuo viso ma le tette, o se sei seduta l'accavallo delle gambe, e magari allungando le mano per accompagnare una battuta, lo detesto davvero e ne ho paura vista anche l'assenza del mio uomo, un cocktail letale per le mie fantasie deviate.
La sera ci presentiamo al locale, Luca non c'è, io indosso un abito corto rosso fuoco di dolce e gabbana quello che xxxxx mi chiede di indossare perché dice che sono una diva, ma io non indosso mai, ecco lo faccio ora che lui non c'è e lo faccio per far tirare l'uccello ad un porco schifoso, il seno esplode dall'abitino come sempre visto che sono una 40 scarsa ma con una 4a, problema che in genere non hanno le modelle, i tacchi sono vertiginosi, decoltè spuntate nere di lezilla con le unghie rosse sono un vero splendore, tutta roba che mi compra il mio compagno con amore e per deliziarsi gli occhi, e che io da stronza stasera esibisco con piacere ad un altro pubblico, in effetti nonostante i prezzi il locale è pieno e buona parte sono uomini in libertà, dall'occhio ed il commento facile, mio padre cancella in fretta il suo disappunto per le attenzioni che mi riservano con una buona bottiglia di Fiano, e la serata passa piacevolmente con una simpatica puntata al bagno per raggiungere il quale sono passata vicina al tavolo di un gruppetto che con troppo alcool in corpo si abbandona a commenti sul mio sedere, figuriamoci come invitarmi a nozze, mi avvicino alla porta del bagno dove i miei non potessero vedere e chinandomi come per raccogliere qualcosa sollevo l'abito e scopro completamente il culo per alcuni secondi e l'alcool mi spinge sino a insinuare un dito nel perizoma nell'intento di scoprire il piccolo chiaro e desiderato buco del paradiso, il silenzio che cala per questa insperata esibizione è subito rotto da un boato di acclamazione io sorrido e scappo in bagno.
Cotanta performance non passa sotto silenzio, ed arriva all'orecchio di Luca che era nel suo ufficio, e messo al corrente dell'accaduto si precipita al tavolo per rifarsi un po' gli occhi sul mio corpo, “il conto” chiedo io, e lui mi attira a se verso la cassa, è una bella botta sono quasi 400 euro, che per una che lavora 4 ore al giorno potete immaginare, lui sembra davvero cortese e si lancia in un “ma Samuela non stare a preoccuparti poi ci sistemiamo con xxxxx la prossima volta” io sono titubante ma ingenuamente accetto.
Il giorno seguente in spiaggia l'invito parte da lui stesso, ed ancora si finisce per accettare, e così per 3 giorni a fila, la cortesia di Luca finisce per farmi accettare di restare anche dopo che la terza cena venisse consumata, i miei approfittando della vicinanza e tornano a casa, non si preoccupano che io possa restare fuori fino a tardi a pochi passi da casa con quella brava persona amica del mio fidanzato, resto li al bancone del bar con le gambe accavallate sul trespolo nuovamente con l'abito rosso che era stato da Luca richiesto, con grande garbo ovviamente, e le mie scarpe con tacchi altissime alla moda e sexy dondolano dal piede destro scoprendo l'abbronzatura e le unghie rosse , le mie gambe sono seta scura che luccica di olio profumato alla mirra, i capelli rossi sono raccolti e una spallina scende scoprendo la parte più chiara del seno mentre il mio flute in mano è pieno di champagne, ad un tratto una mano si insinua sulla mia schiena e scende dentro l'apertura dell'abito sino al mio culo, sino a sentire le dita che giocano con l'elastico del perizoma e tentando di esplorare ancora più giù, io sussulto mi giro e vedo Luca con il viso rosso per l'alcol, madido di sudore e gli occhi iniettati di sangue, “Samuela, ma chi ti ha scolpita?”, io non rispondo, sono molto spaventata, di colpo il mio galante amico sembra un mostro, “Lo sai che un' altra avrebbe pagato oltre 1000 euro nel mio locale con quello che avete mangiato in questi giorni” e ripetendo la cifra si avvicina a me e mi prende il viso con le mani, io ho una reazione veemente e mi alzo di s**tto, “aspetta dice lui, ti faccio così schifo?”, non mi succede spesso di essere in difficoltà ma so di avere un debito, e non mi sento di essere cafona, poi c'è l'ingrediente che mi intriga, è il porco che sbava per il mio corpo, lui incalza“non ti sto chiedendo di ripagarmi, non costringermi a farlo, divertiamoci e fallo come se ti piacessi”, io non parlo e guardo altrove, con voce rauca ma ferma mi chiede di accomodarmi sulla scalinata in marmo del locale, è splendida ed elegante, l'abito è così corto che la pelle liscia del mio fondoschiena appoggia sul freddo marmo giallo, lui prende una fotocamera di quelle professionali e chiede con gentilezza di s**ttare due foto, se è un modo di ripagare è intrigante e meno di peggio di altro penso io, così accavallo le cosce e faccio sporgere un seno fuori dal vestitino, poi chiede di sfilarmi una scarpa perchè i miei piedini morbidi e curati sono meravigliosi e li vuole riprendere come si deve, li vorrebbe addosso sussurra, me li accarezza delicatamente ed io lo guardo come a dire calma, poi mi accompagna verso il retro del locale mentre ondeggio calata nella parte della diva sui miei tacchi, muovo la coda di capelli mi sento erotica , splendida, voglio eccitarlo, mi chiede delle foto accanto alla sua Lamborghini, ne ha altre di splendide auto, poi mentre s**tta eccitatissimo, inizia con le fantasie sporche che farebbe su quel corpo che lo incanta, io stringo e gonfio le labbra come una diva del porno e taccio , non sono certo indignata dalle porcherie che mi dice, così il maiale prende il mio silenzio come approvazione e allunga le mani sulle cosce me le fa aprire e non perde tempo sento la mano dentro le mutandine accarezzare il piccolo triangolino di pelo che risparmio alla depilazione, si appoggia al mio viso col suo e scende ha un alito all'alcol è sudato e fa il verso di un cane affamato mentre scopre i miei seni per poi leccarli succhiarli e mordere sino farmi male, d'un tratto sfila il perizomino, lo appoggia su una Mercedes annusandolo, mamma è veramente un porco senza eguali, io ritento di allontanarlo e tremo chiedendo ora non esagerare ti prego sii elegante ma mi trattiene a se con una mano grande e ruvida, lo vedo che con l'altra armeggia nei suoi pantaloni, sembra masturbarsi, subito dopo mi fa sedere sul cofano e allunga il collo verso le mie cosce chiudo gli occhi solleva le mie gambe e affonda la lingua nella mia fica, riesce a farmi bagnare, mi fa schifo ma è così porco che me la fa davvero bagnare, ancora più giù e lecca anche il buco più intimo, più segreto lo fa con gusto e mi piace, non avevo mai provato così piacere me lo lava di saliva e mi fa agitare sul freddo cofano come una puttana raccolta per strada dal piacere misto al disgusto per quello che gli sto lasciando fare, poco dopo mi alza e leccandomi una guancia mi intima “ora vai giù puttana dai”, io mi attacco alla bottiglia di champagne me ne scolo mezza, e poi comunque “non mi va dai, ti ripago tutto”, “ ora è tardi ed ho il cazzo duro, datti da fare e non rompermi i coglioni o divento cattivo”, mi prende i capelli e mi abbassa con decisione, mentre me lo appoggia in bocca sento rumore e risatine, mi alzo e lui mi riabbassa incazzandosi, mi schiaffeggia e porta i testicoli alla mia bocca ordinando “ lecca questi”, io eseguo e poi continuo rassegnata succhiandogli anche l'asta dura, dentro e fuori cerca di cacciarmelo tutto in gola e ho due conati come di vomito, ma la cosa lo diverte e lo eccita, sento ancora ridere, mi levo quell'arnese dalla bocca e chiedo” ma chi cazzo c'è ?”, “sono solo miei amici”, io mi alzo di s**tto e tento la fuga, ma figuriamoci, vedo uscire altri 4 uomini dalla penombra dietro le auto, sono sbronzi e mi fermano, “dai facci vedere un po' di spettacolo ce l'ha promesso Luca”, mi spogliano dell'abito rosso, sono nuda ma non vogliono tolga i tacchi altissimi perchè li eccita, mi tengono le braccia, io non faccio resistenza sono solo terrorizzata, temo mi picchino, Luca mi piega in avanti e mi penetra con vigore, gli altri quasi tifano, poi in quel delirio collettivo abbassano i pantaloni e mi obbligano a tornare in ginocchio per assaggiarli tutti, io li imploro ora basta non sono mica una troia, uno di loro risponde “ti piace mostrare quel meraviglioso buco del culo e lasciarcelo duro per giorni a pensarti eh, ora la paghi cazzo”
so di non avere scampo devo farli godere tutti o di li non me ne vado, sono 5 ,sono duri come la pietra,sono 50 enni porci e bastardi e hanno voglia del mio corpo da ventenne per sfogare tutte le porcherie che hanno in mente, così uno alla volta lo mettono nella mia bocca spingono non hanno riguardo qualcuno mi sputa in faccia, mentre si contendono le mie labbra sui loro cazzoni sbronzi e litigiosi, Luca trova il modo di prendermi ancora da dietro, poi è un ricordo annebbiato di 5 porci sbronzi che fanno a gara a farmi male, a godermi, a soddisfare le loro voglie su di me, il primo il più magro a venire lo tiene in bocca e mi soffoca di quello sperma schifoso, poi mentre un secondo cerca di riempimi la faccia e lo agita con ritmo sento che il più grasso è dietro di me e vuole prendersi il culo mentre mi spinge la testa con forza sul cazzo dell'amico appoggiato ad un auto che se la gode , lo respingo ma non molla e mentre il secondo scarica un abbondante quantità di seme che schizzando forte mi sporca gli occhi, finisco per assecondare, servizievole, il ciccione nel suo intento di sodomizzarmi allargandomi da sola il culo per bene, oramai sono in balia, tolgo la sborra dei primi dal volto, mi accomodo seduta sul grassone e mi sollevo lasciando che quel cazzo sconosciuto mi si infili dentro fino in fondo, lo sento grugnire ma sta fermo sono io che da porca assoluta mi muovo su e giù in equilibrio sui tacchi alti lasciando che mi sfondi l'ano, viene in pochi istanti, sento un lamento di piacere ed un inondazione di crema dentro il mio corpo, l'ultimo degli amici mi scopa meglio con forza con agilità ha un gran fisico e mi prende in tutti i modi per tanto tempo, diversi minuti, non dice una parola ma mentre sono abbandonata sul cofano sdraiata e sporca di sperma in volto e sul seno, con le mani mi tiene e mi tocca tutta sbavando incredulo e ripetendo “me la spacco tutta sta ragazzina troia…dio che fica dio che ficaaa” mentre mi sbatte forte mi fa venire e lo dico a gran voce, solo a quel punto esclama qualcosa “come al solito il vero unico maschio sono io …visto come si fan godere le troiette?”, ha ragione, pochi istanti dopo mentre sta per venire “mi abbassa in ginocchio e ripetendomi “ti piaccio eh porca, allora a me bevila tutta fagli vedere a sti sfigati”, io obbedisco lui mi piace ha barba e braccia tatuate , ha certamente più di 50 anni è grande e grosso e una faccia da bastardo da uno che picchia forte, non mi tiro indietro nell'ingoiare tutta quella crema calda guardandolo con trasporto come una cagna servizievole quasi a ringraziarlo, consumando avidamente le ultime gocce abbozzo un sorriso, lui mi stringe a se, ma interviene Luca che li caccia con veemenza d'un tratto quasi geloso.
Io raccolgo l' abito rosso tremo dai sensi di colpa dalla vergogna, dallo schifo per quello che ho lasciato mi facessero, ma lui mi ferma, “io non ho goduto fatina dei cazzi”, mi indica la doccia, mi lavo e una volta asciugatami mi porta nel suo letto, “ma io voglio andare a casa mia” in lacrime lo imploro, per pronta risposta “mettiti a letto, tu sei mia stanotte!”, sono nuda rannicchiata, impaurita nel suo letto sono in balia di questo porco di 51 anni e so cosa mi aspetta, prende un viagra, mi si avvicina e dopo poco coperti da un lenzuolo nero che ricorderò per sempre mi sodomizza spingendolo dentro sino a che io non gli chieda di smettere di fare piano ma più lo prego e più mi sfonda per farmi male, confessandomi che sognava di “incularmi” dalla prima volta che mi ha vista, io ho le lacrime dalla disperazione voglio tornare a casa, ma anche dopo avermi riempita tutto il culetto del suo sperma caldissimo non si toglie, non mi permette di andarmene, cingendomi ancora con le sue braccia grandi che mi stringono il seno e il suo corpo attaccato al mio ancora dentro di me come fossi la sua serva “stai qui che tra mezz’ora ne ho ancora da darti fino a che non muoio, cazzo….
”.
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