Senza pudore.
rilasciato 14.12.2015 in categoria sesso raccontoSono Sissi, amici miei e grazie al mio meraviglioso uomo che mi permette di essere me stessa procurandomi e facendomi procurare orgasmi meravigliosi, voglio raccontarvi di mio cognato Andrea marito di mia sorella.
Dovete sapere che Andrea è un bel ragazzo alto e muscoloso e fra le gambe ha un bastone lungo grosso e nodoso che anche quando è a riposo sembra già tosto e pronto
Non potete sapere quante volte ho sognato di provarlo…
Finalmente l'estate scorsa in caldo pomeriggio la mia perversione si è realizzata.
Pranzavamo sulla terrazza per stare più freschi ed io avevo indosso un gonna con sopra una camicia di cotone sbottonata sul davanti che lasciava intravedere abbondantemente il seno e le cosce e lui era a torso nudo con un costume da bagno tipo slip.
Avevo messo a tavola del vinello fresco e frizzante che tempo fa mi era stato regalato e così a meta pranzo, non so quanti bicchieri ne avevamo già mandato giù.
Ad un certo punto eravamo ormai entrambi euforici e un po’ brilli, e forse fu per questo che cominciammo con dei discorsi molto intimi e particolari.
Vedevo che lui gettava ogni tanto lo sguardo nel'interno delle mie cosce dove la mia farfallina era in bella mostra visto che come mio solito non indossavo e non indosso le mutandine.
Ogni tanto sentivo le sue mani accarezzarmi sulle cosce e sui seni come se fosse una cosa normale e poi mi abbracciava.
Sentivo il piacevole calore del suo torso nudo contro la mia pelle mentre mi diceva che desiderava leccarmi tutta.
Con quella scusa mi sfiorava con le labbra i capezzoli turgidi facendomi sentire un brivido che mi correva lungo tutta la schiena.
“Sembri una ragazza” mi sussurrava “ai il culo di una ventenne, due magnifiche gambe senza un'ombra di cellulite e delle tette che sono una meraviglia con dei capezzoli duri come noccioli”.
Sorridevo senza dire nulla mentre con la scusa di fermarlo, di allontanarlo posavo le mani sulle sue cosce urtando contro il grosso rigonfiamento che aveva fra le gambe accorgendomi che da quel mini costume che indossava la capocchia rossa e grossa del suo cazzo cerva di spuntare fuori prepotentemente
Dio come avrei voluto prenderglielo in mano e baciarlo tutto.
“Ma che vuoi fare” dicevo non troppo convinta
“sono la tua cognatina , non si può, lo sai mmm ohh hmmm vero?” “Non fare la stupida” rispondeva lui “lo so che sei una gran troia che tempo fa hai cornificato alla grande tuo marito e prese la mia mano per mettersela sopra la cazzo.
Osservo quel meraviglioso bastone che scoppia in quel costumino e ridendo gli dico: “vedo che il vino ti ha fatto uno strano effetto, sei un porcellino, senti come ti è diventato duro” e lo accarezzo con un dito sul’asta da sopra la stoffa del boxer.
Non dissi più nulla, ma iniziai a toccargli le palle e a sfiorargli il cazzo.
Poi per rompere quella strana atmosfera che si stava creando fra noi, mangiai velocemente un po’ di frutta per poi alzarmi e andare a distendermi sulla sdraia.
“Dio quanto sei bella,quanto sei tenera e calda” mi sussurrò restando seduto a tavolo.
Poi senza che potessi replicare si allontanò per andare in bagno.
Mi sentivo strana forse per effetto del vino e per quei brividi che avevo provato quando mi aveva stretta a lui, quando sicuramente con malizia mi aveva sfiorato i capezzoli con le labbra cercando addirittura di mordicchiarmeli
Avevo sempre davanti agli occhi la grossa capocchia del suo cazzo che spuntava fuori dal costume.
Slacciai del tutto la camicia e togliendomi la gonna mi esposi nuda al caldo sole quando ad un tratto lui ritornò sul terrazzo dirigendosi verso di senza più indosso il costume e col cazzo duro e teso dalla voglia di possedermi.
Lo guardo incuriosita non potendo far alto che esclamare: “dio quanto è grosso, come mai c’è l’hai così duro?”.
La sua risposta mi inorgoglì e mi fece fremere:
“è il tuo corpo Sissi, il pensiero di te, che mi fa eccitare” e si avvicinò sempre di più tenendoselo fra le mani.
Aveva un manganello di circa 22 cm bello grosso anche di circonferenza.
In un ultimo residuo di lucidità mormorai poco convinta: “dai smettiamola ora, il gioco si è spinto troppo in la”.
Una cosa era quello che dicevo, un'altra quello che volevo e così con la mente ancora confusa dal’alcol e intontita dal sole, mi trovai ad avere il suo cazzo così vicino da poterne sentire l’odore.
Inebriata, istupidita lo guardai con occhi languidi confessandogli che spesso mi ero sgrillettata pensando a lui e mi sentivo bagnata ed eccitata al pensiero di poter essere posseduta da mio cognato.
In quel momento non desideravo altro che essere la sua puttana la sua gran troia pronta a farmi sbattere
Senza pensarci due volte mi accostai ancora di più a me presi fra le mani il suo cazzo ormai a portata del mio viso, delle mie labbra e senza pensarci due volte iniziai ad accarezzarlo.
Iniziai una lenta ed estenuante sega
Continuai poi a dargli tanti piccoli bacetti mentre le mie mani scendevano verso le sue gambe lunghe e pelose risalendo pian piano fino al centro delle cosce.
Lui intanto allungava le mani sulle mie tette e fra le mie cosce, mi sfiorava con il cazzo le labbra.
Ah, sentivo la sua lingua percorrermi tutto il corpo, per un attimo mi succhiò la fica, poi i piedi, il collo, i capezzoli e… mi sentivo in paradiso.
“Si, si bravo, così vedrai che ora la tua cognatina ti farà star bene, ti darà tutto il piacere che desideri” gli dicevo continuando a masturbarlo.
Cazzo, pensai ad un tratto, sto tirando una sega a mio cognato…il marito di mia sorella, mi sto godendo il suo cazzo come una degenerata ed infoiata da quella insana sensazione gli domandai spudoratamente: “dimmi amore mio come mai lo hai così duro dillo, dillo alla tua Sissi” e insisto ad avere una risposta mentre lui resta silenzioso e geme dal piacere.
Appoggio la testa all’incavo della sua spalla e continuo a segarlo
Alla fine mi risponde dicendo “oh Sissi sei tu, il tuo corpo meraviglioso a farmelo venire così duro e poi devi aggiungerci il tuo fascino da troia, si cognatina, sono state le tue cosce e i tuoi capezzol” e continua a palparmi il seno a sfiorarmi i capezzoli Non dico nulla ma la mia mano inizia a muoversi sempre più rapida sul suo bastone.
“Ah si siii Sissi non smettere, non smettere”
geme lui sempre più arrapato.
Il mio capezolo irto è stretto fra le sue dita dandomi una sensazione di piacere che non avevo mai provato in vita mia.
“bravo bravo cosi, cosii ohh si, si vengo stai facendo godere la tua cognata, bravo, ohh”.
E continuo a segarloo con sempre maggior foia fino a farmelo venire sul seno e sul viso mentre lui mi dice:” Sissi, Sissi mia sei la mia puttana, ti desidero senti com’è ancora duro il mio cazzo… come è caldo il mio sperma” e io di rimando: “si si, amore mio lo sento, lo sentooo” Continua a viene che sembra un idrante e continua a schizzare sperma che mi spruzza dappertutto.
Poi come se fosse la cosa più normale del mondo visto che il suo cazzo era ancora duro e bagnato di sperma mi inginocchiai davanti a lui cominciando a pulirglielo con la lingua.
A quel trattamento il suo pisellone cominciò a diventare di nuovo sempre più grosso e duro
Spompinavo il mio amante mentre sempre più eccitata con una mano mi masturbavo a sangue la fica e continuavo senza alcun pudore a gemere davanti a lui fino a fargli raggiungere nuovamente l’orgasmo questa volta dentro la mia bocca.
Quando venne, mi tenne la testa premuta sul suo cazzo allagandomi la bocca con tutto il suo nettare dicendomi “ohh Sissi oh, puttana, hai due labbra e una bocca fatte apposta per fare godere i cazzi”.
Io bevvi tutto golosamente leccandomi poi perversamente le labbra davanti a lui
Avevo la fica in fiamme, il buco del culo che mi tirava per l’eccitazione mentre lui ansava accarezzandomi le spalle, le natiche, arrivando ad infilarmi le dita fra le pacche dicendomi
“sei meravigliosa ti amo sei tutta mia, voglio stare sempre con te chiavarti giorno e notte”.
Allora, come se fosse la cosa più normale, mi girai sul dondolo con le cosce spalancate mettendo in belle mostra la fica umida e grondante di umori.
Lo feci inginocchiare fra le mie gambe dicendogli “ora è il tuo turno di darmi piacere, di farmi godere con la bocca, prima sono stata io a farti venire ora devi essere tu a ricambiare e cerca di fare del tuo meglio perchè io sono una cognata molto esigente.
“Vuoi essere leccata la micina”, mi disse e si inginocchiò tra le mie cosce rimanendo per un attimo in adorazione della mia passera depilata.
Avvicinò la sua faccia, me la annusò e iniziò a leccarmi timidamente.
Andrea riusci a leccarmi meglio di una lesbica facendomi godere in maniera bestiale mentre al tempo stesso mi infilava le dita nel culo.
Mettendosi di impegno cominciò a farmi bagnare ed a gemere mentre mi lavorava le grandi labbra on la lingua passandomela su tutto il solco per poi cercare di infilarla dentro la mia calda caverna spingendovela fin quanto poteva.
Gli venni per tre quattro volte in bocca mentre gli tenevo la testa premuta contro il mio inguine fino a fargli quasi mancare il respiro per potermi fare penetrare ancora di più incitandolo ad infilarmi ancora più a fondo le dita nel culo e dicendogli “bevi, bevi maialone assapora tutto il mio sugo della tua cognata come io ho fatto con te; bravo bravo mi stai facendo godere si, stai facendo godere la tua Sissi.
Leccami -continuavo- leccami tutta che godo… ohh godooo”
Urlo e stringo le cosce contro la sua testa mentre un caldo fiume di piacere sbrodola dalla mia fica invadendogli la bocca
Dopo avermi soddisfatta il maialone si alza e viene a baciarmi in bocca con ancora i miei umori sulle labbra e nella saliva riversandomeli tutti in gola
Dio che goduria bestiale…
Poi non contento, dopo un a****lesco abbraccio a 69 in cui gli prendo il cazzo in mano leccandomelo tutto come un lecca lecca e gioco con la sua grossa cappella lui continua a succhiarmi la fica in modo celestiale lambendomi la fessura per tutta la sua lunghezza per poi allargarmela con le mani e tuffarci dentro tutta la bocca.
Urlo di piacere mentre il suo cazzo tutto nella mia bocca mi riempie di litri di sperma e vista la sua notevole resistenza riesce a restare ancora grosso e in tiro.
A quel punto non potevo più aspettare.
Li per terra, come una cagna mi feci fare fica e culo.
Diligentemente iniziò a a lubrificarsi le dita dentro la mia vagina per poi giocare a lungo col mio sfintere infilando le dita per dilatarmelo il più possibile.
Durante questa operazione mi sgrillettava con furia facendomi venire a ripetizione
E’ a quel punto che piena di desiderio gli dico: “si, sii amore prendimi voglio essere chiavata da mio cognato, ho voglia di sentire il cazzo adesso, il tuo cazzo, vieni scopami, sbattimi, chiava la tua cognatina troia”.
Fu meraviglioso quando per la prima volta quell’essere concepito dal mio ventre entrò dentro la mia pancia penetrandomi con violenza nella fica visitando l’utero e le ovaie da cui era venuto fuori.
Mi abbracciava stringendosi a me mentre il suo bastone si inoltrava nella mia caverna bagnata e vogliosa che un giorno lo aveva partorito
Ansimavo e mugolavo ad ogni suo colpo incitandolo ad entrarmi dentro tutto fino alle palle a riempirmi di sperma mormorando
“oh amore, amore si scopami, ti desidero… sono la tua troia, fammi quello che vuoi oh si affonda la tua cappella dentro oh si, sei stupendo”
Intanto con le sue gambe mi aveva stretto la schiena e spingeva, spingeva, mentre le sue dita mi frugavano il buchetto del culo
Persa nella goduria dei sensi di quel bestiale amplesso i****tuoso mentre pompandomi con sempre maggior vigore mi succhiava e mi mordicchiava i capezzoli, aspettavo di sentire scorrere nel mio ventre il suo sperma illudendomi che potesse ingravidarmi.
Lo sentivo sempre più affannato dirmi:” sei una gran bella figa ce l'hai bella grossa e bagnata… Dio quanto mi sei mancata da quando ho cominciato a desiderarti”.
“Mi fai impazzire”, mi diceva “mi fai impazzire così tutta nuda ed in mia balia… ohh che goduria vedere i tuoi seni ballare e aprirsi di fronte a me, prendilo Sissi, prendilo è tutto tuo” e mi infilava sempre più giù il cazzo nella figa bollente.
Ed io di rimando mentre lui continuava dirmi di prenderlo che il suo cazzo era tutto mio gli dicevo “oh si, è tutto mio dai, scopami distruggimi la figa. Dai -gli dicevo- fammi sentire come sborri dentro alla figa della tua cognatina troia!! spruzza dentro la tua sborra si dai vieni godi maialino ahh”.
Quando esplose dentro di me con un urlo selvaggio dicendomi “tieni…tieni Sissi ti riempio…. “accentuò il lavoro di reni stantuffandomi e infilandomi le dita in culo mentre mi diceva “sei la mia puttana una troia che da tempo volevo sbattere”.
Ed io “si riempimi riempi la pancia della tua troia”.
E lui di rimando” si s, Tieni troia è tutto tuo”
“Ho si! è tutto mio “rispondevo io “dai scopamii” non smettere”.
“Sissi vengoooo… ti riempio”.
“Si Riempimi” rispondevo “Riempi la pancia della tua puttana”.
“Sei bella Sissi, ti vorrei mettere incinta…”
“Anche io lo vorrei maiale” rispondevo per poi aggiungere, urlando come un forsennato e dicendo porcherie incredibili… poi… poi mi accasciai fra le sue braccia.
Lui intanto continuava a pomparmi. selvaggiamente sempre più eccitato fino a quando anche l’ultima goccia di sperma non fu dentro il mio utero.
Stanco, spossato e ansante steso su di me mi diceva che ero bella che avrebbe voluto mettermi incinta ed io gli rispondevo che era un maledetto porco ma che mi sarebbe piaciuto essere incinta di lui, che mi sentivo una porca una degenerata ma che ero felice.
Alla fine con la fica che colava tutto il liquido ricevuto, con il cazzo ancora in tiro mi baciò con grande passione per poi mettermi inginocchiata per terra alla pecorina per farmi il culo.
Prima si chinò fra le mie pacche aprendomi le chiappe per mettere in mostra un buco non più vergine ma sempre fremente.
Cominciò prima a leccarlo inumidendolo ben bene per poi infilarci dentro un dito e poi un altro e un altro ancora per allargarmi per bene.
Poi dopo aver ben bene preparato provvide ad inumidirsi il cazzo passandomelo varie volte nella fica per poi posizionarsi sul foro anale
A quel punto iniziò a spingere lentamente ma inesorabilmente per farmelo scivolare dentro
Dio quanto lo aveva grosso, nonostante fossi sfondata da quelle poche volte dal mio cornuto marito, mi sembrava quasi che il suo grosso arnese mi sverginasse di nuovo.
Urlai per l’intromissione mentre lui sempre più eccitato continuava a spingere.
Quando fu tutto dentro con le palle che mi solleticavano le pacche mi sembrava che mi arrivava fino in gola.
Allora, gli dissi: – dai stantuffami fai godere la tua cognatina che ha tanta voglia di te.
E lui cominciò a muoversi aumentando il ritmo un po’ alla volta mentre io cercavo di risucchiarmelo con opportuni movimenti dell’ano
Man mano che i colpi aumentavano di intensità mi sentivo dilaniare tutta e ansimavo e mi dimenavo sotto di lui che sempre più infoiato si aggrappava alle mie spalle graffiandomi, tormentandomi con le dita i capezzoli turgidi e la fica umida.
Sentivo il mio buco dilatarsi a dismisura sempre più. Mi pompava come un ossesso trattandomi come una troia, urlando tutto il suo piacere fino ad inondarmi l’intestino gridandomi – godi troia… godi e dimmi che sei la mia puttana
Si -rispondevomio- si, sono la tua troia sono una puttana una troia che gode e fa godere il proprio cognato… godo… la tua puttana… chiavami, chiavamiiii -.
Mi sentivo una donna nuova per la prima volta dopo tanto tempo sotto quell’uomo arrapato cui desideravo solo essere la sua schiava sessuale
Quando alla fine me lo tirò fuori dal culo dopo avermi riempito l’intestino di sperma sento che un rivolo di sangue mi fuoriesce e vedo il suo cazzo sporco delle mie feci
Mettendomi il cazzo in bocca per farselo pulire mi guarda soddisfatto dicendomi lecca puttana e se ti ho fatto male non me ne frega un cazzo, qui siamo solo all’inizio di quello che ti farò
Ed io guardandolo con occhi languidi mentre mi infilo in bocca il suo bastone gustandomi le ultime gocce di sperma e assaporando la mia merda gli rispondo eccitandomi a quella dichiarazione d’amore e sottomissione: non mi hai fatto poi tanto male e … mi è piaciuto, puoi fare di me quello che vuoi.
Poi per dimostrargli quanto ero vacca lo portai nella mia camera, mi misi sul letto di fronte a lui ed iniziai a masturbarmi prima con le mani poi usando la cornetta del telefono.
Dopo aver goduto con quella cosa mi inginocchia cominciando a fottermi col collo di una bottiglia
Lui mi guarda e si masturbava violentemente per poi venire a leccarmi fra le cosce da cui colava tutto il mio umore stilato da quella bottiglia che mi menavo sempre più velocemente avanti e in dietro.
Alla fine mentre mi buttavo di nuovo sul suo cazzo per spompinarlo il maialone, il porco prese in mano la bottiglia fuoriuscita dalla mia fica sporca dei miei umori e l’ha leccata tutta
Quello fu l’inizio del nostro meraviglioso rapporto in cui lo seguii in tutta quello che la sua fantasia più estrema richiedeva accettando e sottomettendomi di buon grado ad ogni sua richiesta.
Quello fu l’inizio del nostro meraviglioso rapporto.
Eravamo ormai come due amanti, anzi di più… ed io mi sentivo in tutto e per tutto la sua donna… anzi no, la su vacca, la sua cagna… pronta sempre ad ogni suo desiderio.
Ormai mi sbatteva in ogni modo e maniera, perversamente non gli bastava solo scoparmi culo e fica e fottermi in bocca ma godeva nel trattarmi come una zoccola sborrandomi sul viso per poi spalmare la sborra sul tutto il mio corpo.
Ero la sua grande puttana e facevo con lui inaudite porcate come quel giorno che mi costrinse a prendere una grossa banana e infilarmela nella figa mentre lui si eccitava nel vedermi sua complice ad eseguire i suoi ordini.
Con le gambe divaricate aprendomi la figa con una mano mi infilavo la banana nella figa fino a farla sparire quasi tutta dicendogli, me la sento tutta dentro, sto godendo come una cagna dio quanto mi sento vacca, vieni qui vieni dammi in bocca il tuo cazzo.
Sono una vacca la tua vacca.
Lui per tutta risposta vedendo come mi stantuffavo la banana nella figa e contemporaneamente con l’altra mano mi sgrillettavo,
mi venne vicino baciandomi sulla bocca, sputandoci dentro tutta la sua saliva e continuando a farmi tenere la banana infilata dentro mi fece piegare a 90 gradi sulla sponda del letto e mi disse preparati ad essere inculata
Ed io piegata in quel modo con un pezzo di banana che mi fuoriusciva dalla figa non potei fare a meno di dirgli: “oh amore inculami, si, incula la tua cognatina”.
Si inginocchiò dietro di me cominciando a baciarmi appassionatamente il buchino del culo come se mi stesse baciando in bocca
Tenendomi le chiappe larghe cominciò a premermi la lingua sul buco.
Ero eccitatissima e bagnatissima e a fatica trattenevo la banana piantata nella figa tanto che per non farla uscire a causa di come continuava a premere con la lingua sul mio buchino me la tenevo conficcata dentro con la mano.
Che bella che sei Sissi, mi diceva infilandomi due dita nel sedere, che gran bel culo che hai cognata mia, continuava il maiale, sei una gran troia e ora ti faccio il culo alla faccia del cornuto di tuo marito.
Ed io pazza di libidine rispondevo: “si amore mio fammi il culo è tutto tuo, è solo tuo…”.
Sfila così le sue dita dal mio ano ficcandomele in bocca per farmi assaggiare la mia stessa merda si appagò con la grossa capocchia sul’ano spingendo mentre io continuavo a tenermi con una mano la banana nella figa. Andrea tenendomi una mano sulla spalla ed un'altra su un fianco spingeva lentamente ma inesorabilmente facendosi largo nelle mie viscere senza grossa fatica per quanto ero già dilatata.
Lo sentivo risalirmi pian piano su… sempre più su mentre mi lamentavo di piacere “oh amore…si, siii tutto nel culo, fammelo entrare tuttoooooo, si, ficcaci dentro anche le palle… sono solo la tua vacca, la tua vacconaa”.
E lui stantuffandomi decisamente: “Sissiiii cognatina mia te lo sto mettendo nel culo… ti ci faccio entrare anche le palle, ti sfondo il culooo, te lo faccio come non lo hai mai avuto.
Prendilo prendilo tutto dentro, dimmi che sei la mia vacca – continuava lui continuando a tenermi per le spalle e dando colpi sempre più forti e decisi nel culo- Te lo spacco cognata, te lo spacco tuttoooo.
Ohoo Sissi ohoo…… vengooo, ti vengo nel culo Sissi sii, sii vengoooo”.
Ed io sentendomi le viscere completamente inondate mi diceva: “dimmelo, dimmelo ancora che che sei la mia vacca la mia vaccona ohhh”
Ora anche io urlavo di rimando: “si, sono la tua vaccaaa sii, la tua vacca”.
Si inginocchiò nuovamente dietro di me per baciarmi di nuovo il buco del culo
Era bellissimo sentirsi baciata in quel’apertura così bagnata e così dilatata
Poi prima di rialzarsi prese la banana, o meglio quello che ne restava
Aveva cambiato colore ed era completamente spappolata.
Mi fece rialzare con le gambe che mi tremavano per tutte le volte che ero venuta
Sissi mi disse: – oltre ad essere una porcellina hai anche una figa da vacca, guarda Sissi come hai ridotto questa povera banana -.
“Oh Andrea mio” gli risposi guardandolo con occhi sognanti “sei tu che mi fai perdere la testa, non mi fai capire più niente, mi fai perdere ogni controllo… ti amo Andrea mio, ti amo… sono la tua vacca, la tua grande vacca” e lo baciai in bocca facendo aggrovigliare perversamente le nostre lingue
Sei troppo bella mi diceva lui, ho voglia di te ho sempre voglia di te e intanto mi faceva sedere per terra mettendomi in bocca il cazzo dicendo dai ciuccia….
ciuccia cognatina mia
Ed io gli e lo ciuccio con passione……con amore…. con grande voglia (come sempre) mentre intanto lui metteva le mani sulle mie natiche
Vedevo nello specchio di fronte la mia bocca sagomarsi e scivolare su quel’enorme cazzo.
Sempre più eccitata porto le mani sul suo culo afferrandogli le natiche e con un dito comincio ad accarezzargli l’ano sentendolo fremere di piacere mentre il cazzo si ingrossa ancora di più fra le mie labbra
“Hai un bel culetto” gli dicevo e “un buchino molto, molto attizzante, sei bello” e ad un tratto gli apro le natiche facendogli risalire il dito che fino a prima gli aveva massaggiato il buchino, su per il culo
Eccitatissima, sentendolo fremere, irrigidirsi gli dico: – ti piace, ti piace vero porco e continuo a spompinarlo con sempre maggiore vigore per poi infilargli anche un secondo dito in culo.
Appena le mi due dita cominciarono a rigirarsi nel suo sedere e sento il suo cazzo farsi sempre più grosso e comincia a venire mormorando – oh Sissi ohh vengooooo… bevi, bevimi tutto troia.
Ohh, sei una stupenda puttana sei peggio di tua sorella -mi dice mentre mi riversa in bocca le ultime gocce della sua sborra ed io pian piano gli sfilo de dita dal culo- Ohh si… puttana, sei porca, molto porca.
Divenni pazza di lui e lui di me, facevo tutto ciò che mi chiedeva senza azzardare una minima obbiezione.
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