la famiglia al mare

Ho deciso, su consiglio di alcuni amici lettori che ringrazio tantissimo per la loro fedeltà, di scrivere i prossimi racconti con personaggi diversi, sempre in famiglia, per poter creare le situazioni più diverse e anche più eccitanti.

Sono Gabriele, ragazzo ventiduenne fidanzato con Daniele da quando ne avevo 19 e lui uno di meno. Stiamo molto bene insieme e siamo entrambi bisex versatili. La mia famiglia è composta da papà Sandro e mamma Lucia, di 50 e 46 anni.

Papà è alto, robusto, peloso e molto maschio anche se di una dolcezza infinita, mamma è statuaria, molto bella, bionda, con la bocca carnosa e due tette sempre sode con i capezzoli duri e scuri.
Oltre a me, che sono moretto, abbastanza definito di fisico e sempre depilato, c’è mia sorella Anna, biondina come la mamma, ventenne nel pieno della maturità fisica. Non passa mai inosservata né agli amici (credo che se ne sia scopati ormai parecchi la porcellina) né tantomeno a noi che siamo molto aperti mentalmente.

Grazie ai miei genitori infatti, anche io e Anna siamo convinti naturisti e in casa, soprattutto nelle belle stagioni giriamo sempre nudi. Ve da sé che vederci cazzi e fiche depilati (anche questa abitudine presa da loro) in noi due figli ha iniziato da tempo a provocarci reazioni che agli occhi di mamma e papà non sono passati inosservati, per cui con la più grande naturalezza abbiamo iniziato anche a fare sesso insieme.

La cosa bella è che papà è un convinto bisessuale: sostiene che il corpo è fatto per godere e far godere, senza che si possano fare distinzioni di sesso: uomo e donna sono diversi ma l’attrazione non dovrebbe avere dei paletti. Per cui anche io, mio malgrado, sono (o sono sempre stato?…) bisex come mia sorella. Spesso tornando a casa ci capita di trovare altri membri della famiglia che stanno facendo l’amore e, normalmente, ci si unisce al gruppo.

Ho detto fare l’amore perché è proprio questo il fondamento che ci lega. Siamo molto spinti nel sesso ma lo facciamo sempre con molta passione, una passione “amorosa” che ci fa sentire profondamente legati e che ci piace condividere con altri.
Anche Daniele, in poco tempo a dire il vero, è entrato a far parte di questo entourage familiare. Fin da subito è stato ben accetto in casa e, provando una sottile gelosia mista a eccitazione, lo lascio unirsi anche alla mia famiglia.

L’episodio di cui parlerò si riferisce alla scorsa estate, quando papà, benestante per eredità e per il suo impiego presso un’importante azienda multinazionale, decise di regalarci una vacanza in un esclusivo campeggio nudista.
Aveva prenotato un bungalow di quelli lussuosi per cui ognuno aveva la propria camera matrimoniale: mamma e papà la loro, Anna la sua e io e Dany la nostra.
Ovviamente il campeggio era dotato di ogni confort ma vigeva una unica e ferrea regola: ogni ospite doveva per obbligo stare sempre nudo, sia all’esterno della propria abitazione o tenda, sia nel supermercato del campeggio, sia in spiaggia.

Per me, che di indole sono un maialino nato (come Daniele del resto) era una manna piovuta dal cielo perché avevo modo di vedere cazzi, culi e fiche tutto il giorno, il più delle volte depilati o rasati e poi in camera con Dany sfogare le nostra fantasie con scopate memorabili alle quali, ogni tanto, si univano a piacere anche gli altri membri della mia famiglia. Per i miei genitori Dany era come un figlio per cui era bello vederli ogni tanto coccolarsi e trattarlo come un cucciolo, così come facevano con me e Anna.

Una sera decidemmo di andare a cena nel ristorante del resort, ovviamente nudi.
Immediatamente puntammo gli occhi in giro per vedere chi fosse più di nostro gradimento e notammo, a fianco al tavolo nostro, una comitiva di persone. Erano di età mista, dai 18 anni ai 60 almeno, di nazionalità est europea. Erano molto allegri e uniti e la cosa ci eccitava perché volevamo conoscere qualcuno, visto che in due giorni avevamo goduto solo di spiaggia e acqua di mare.

Così a papà venne in mente un’idea che definirei geniale. Era ormai verso fine serata e, a parte un tavolino di due persone che stavano preparandosi per lasciare il ristorante, rimanemmo solo noi e la tavolata. Papà chiamò il cameriere, un ragazzo di colore davvero molto carino e di viso dolcissimo, ordinando gli di portare due bottiglie di spumante al loro tavolo. Loro erano in otto, cinque maschi e tre donne. La coppia più anziana era composta da un uomo di oltre 60 anni, molto robusto e non tanto alto, con le classiche tettine, calvo ma con un fascino molto particolare.

La moglie, formosa anch’ella, con due seni enormi e un po’ cadenti, capezzoli enormi e rosei e una bocca che chiamava cazzi da succhiare. Poi c’erano due coppie di giovani poco più che trentenni, con i ragazzi entrambi molto alti, tonici e biondi, mentre le ragazze minute e con i seni svettanti. Infine c’era un ragazzo di circa 18/19 anni, molto efebico e carino, moretto e un signore sulla quarantina, di fisico normale ma davvero carino.

Appena arrivate al tavolo le bottiglie di spumante offerte da papà, subito ci fu un applauso e ringraziamenti da parte loro. Uno dei due ragazzi si avvicinò al nostro tavolo per venire a ringraziarlo di persona: in piedi poteva essere alto un metro e novanta e in mezzo alle gambe aveva un pezzo di carne lungo almeno 16 centimetri completamente depilato e adornato da uno scroto molto grosso e sodo. Ovviamente a me e Dany non scappò di buttare un occhio piuttosto insistente al suo membro e lui se ne accorse, sorridendoci.

Ci invitò al loro tavolo per unirci alla bevuta collettiva così ordinammo altro vino. Dany si sedette tra la signora anziana e il ragazzo di cui sopra. Al suo fianco mi misi io che avevo papà dall’altro lato. Mamma e Anna si posero tra gli altri dalla parte opposta della tavolata.
Erano tutti dell’est Europa, una comitiva di amici che alloggiava in due bungalow non lontani dal nostro. Mentre si rideva e scherzava, mi accorsi che Dany stava diventando rosso in viso.

Mi resi conto che la signora gli aveva messo una mano sul pisello e che lo accarezzava dolcemente mentre lui stesso aveva la sua mano poggiata sulla coscia del ragazzo. La scena mi eccitava e papà se ne accorse. Il pisello era di marmo e papà mise una mano sopra, accarezzandomi di tanto in tanto le palle. Lo agevolai aprendo le gambe cosicché scese con la mano fino a violare il mio buchino che cominciava a reagire per l’eccitazione e a bagnarsi.

Papà propose di comprare qualche bottiglia e di portarla al nostro bungalow invitando la comitiva a passare la serata con noi. Io e Daniele ci guardammo negli occhi e subito brillarono: sicuramente sarebbe stata una serata molto divertente e lunga.
Detto fatto, vidi papà parlare con il cameriere di prima in privato e ci disse che lui stesso avrebbe provveduto a portarci le bottiglie al nostro alloggio.
Quando arrivammo in casa, ci accomodammo tutti tra il salotto e la cucina.

Ormai ci eravamo tutti visti nudi e qualcuno dei maschi anche un po’ eccitati: i ragazzi avevano delle dotazioni straordinarie che mettevano le voglie di scopare pure a un morto, il ragazzino era abbastanza mini dotato e faceva tenerezza quel suo corpo efebico. Il vecchio era anche lui abbastanza piccolo in dotazione ma compensava con due palle che sembravano palle da tennis per come erano grosse. Anna non smetteva di togliere lo sguardo di dosso a lui la porcellina.

La signora anziana aveva una fica liscissima ma gonfia, con due grandi labbra aperte che lasciavano vedere le piccole labbra, stranamente luccicanti. Infine le ragazze erano delle vere dee: corpi affusolati con due fichette gonfie anch’esse ma più piccole di quelle della vecchia.
Ognuno parlava con qualcuno e con l’alcool già bevuto mamma iniziò a farsi intraprendente con il ragazzino: lo abbracciava e ogni tanto gli dava qualche bacio che piano piano passò dalla guancia alla bocca.

La signora anziana, Marta, se ne accorse e iniziò a civettare con papà. Lui, che non aveva molte inibizioni, iniziò ogni tanto ad accarezzarle i seni e a passarle un dito sulla fica. Dany cominciava a essere eccitato e da maialino prese l’iniziativa e disse: “Che ne direste di fare un po’ di sano sesso tutti insieme? Sarebbe bello fare i porcellini tutti quanti, tanto più che siamo già nudi. ”. Seguì un fragoroso applauso e una delle ragazze con il compagno dell’altra si avvicinarono a lui e iniziarono a baciarlo in bocca.

Immediatamente mi prese un colpo allo stomaco: stavo subendo le corna dal vivo e ero geloso ma la scena mi eccitava da pazzi: volevo vedere Dany preso da tutti e che scopasse con tutti così come avrei fatto io.
La lingua dei ragazzi cominciò a secernere saliva che con passione si scambiavano di bocca mentre Dany aveva due dita nella fica della ragazza che cominciava a contorcersi e il ragazzo segava con calma il pisello del mio ragazzo.

Non ce l’aveva molto lungo Dany ma secerneva quantità industriali di precum. Mamma se ne accorse e, da vera porca qual era, si avvicinò al pisello del mio amore e iniziò a ciucciarlo, tenendo in bocca il liquido colloso che gli usciva dal prepuzio che a cazzo duro ancora gli copriva la cappella.
Papà cominciò a eccitarsi a vedere la scena e, seduto sul divano, fece avvicinare Anna e il vecchio a sé e, aperte le gambe, li invitò a leccargli il cazzo.

Anna, da perfetta puttanella qual è, si accucciò e inizio a ciucciare le palle di papi, non lesinando di leccare anche il solco delle chiappe così da arrivare al suo buco del culo. Il vecchio intanto iniziò a spampinare papà rumorosamente insalivandogli il cazzo e lasciando che la saliva gli colasse sull’asta e le palle per farla poi leccare da Anna. La seconda ragazza giovane si mise dietro al vecchio e, sdraiatasi a pancia in su, si pose sotto di lui iniziandogli a ciucciare le palle pendenti e dando di tanto in tanto dei colpi di lingua al suo culone.

La scena cominciava a surriscaldarsi quando bussarono alla porta e, andato io ad aprire, vidi comparire il cameriere nero con le bottiglie. Non ne potei fare a meno, mi venne fin troppo naturale e gli stampai subito un bacio in bocca, seguito da una slinguata piena di saliva. Il ragazzo mi spinse dentro e, posate le bottiglie in terra, mi prese il viso fra le mani e iniziò un lingua in bocca dolcissimo e passionale, accompagnato di tanto in tanto da sputi diretti in bocca e sula faccia.

Lo feci entrare in sala e appena vide la scena vidi il suo cazzone ergersi verso l’alto. Si avvicinò a mamma , postosi alle sue spalle, si chinò per leccarle la fica. Mamma gemette e disse: “Amore negretto, lecca la ficona di mamma.. senti com’è fradicia la troia, scopami!”. Lui la penetrò con le dita, prima due, poi tre, poi ancora quattro. Infine si mise in posizione e, presala a pecorina, le infilò il cazzone in un sol colpo.

Mamma urlò, più di piacere che di dolore, mentre il ragazzo cominciava a stantuffarla nella fica ormai colante di broda. Una delle due ragazze si appostò sotto di lei a 69 e, mentre mamma iniziò a leccarle la fica, lei passava dalle palle del negro alla fica di mamma. Per stimolargli la prostata infilò anche un dito nel culo del negretto che disse: “Puttanella che non sei altro, vedrai come ti scopo dopo questa puttana….

Scopami con le dita zoccola!”. E lei per tutta risposta ne infilò altre due nel suo culo ben tornito e sodo.
Papà intanto aveva fatto venire vicino a sé Dany e il vecchio e, abbracciandolo in mezzo a loro, cominciò a limonarlo a turno con il signore (che scoprii chiamarsi Franco). Dany gemeva e diceva: “Papi ti amo, fai vedere a Gabry quanto mi vuoi, dammi la tua saliva che la bevo guardandolo negli occhi.

Ci piace farci vedere porci con altri, farci le corna…. ” E al vecchio: “Vorrei averti come nonno porco e fare l’amore con te!”. Il vecchio, lusingato da quelle parole gli rispose: “Cucciolo tu sei il mio nipotino maialino e vedrai nonno come ti fa godere da porcellino e da puttanella”. E gli insalivò la bocca con uno sputo che lasciò un filo di bava che papà subito leccò. Intanto che si slinguavano con amore e passione, Dany aveva aperto le gambe facilitando le dita di papà e di Franco che iniziavano a tormentargli piacevolmente quel culetto che ormai era bello largo.

Ormai aveva tre dita dentro e godeva gemendo come un ossesso e disse: “Sdraiatevi a terra che vi voglio nel culo a fica”. Papà si sdraiò e Franco si mise di fronte a lui sempre sdraiato così che i loro cazzi si toccassero. Dany si mise sopra di loro e piano piano, da vera cagna, si impalò sui due cazzi insieme! Iniziò a urlare che si sentiva puttana, aveva il pisello che colava un liquido che filava fin sulle gambe dei due maschi e io mi avvicinai per bere quel nettare.

Appena lo feci Dany mi disse: “Amore non posso non farti le corna. Godo troppo come un porco a darmi ad altri davanti a te. Ti amo ma ho bisogno di far sesso con tutti”. Io mi staccai un attimo dal suo cazzo e dopo essermelo limonato con il suo liquido in bocca e essermelo scambiato con la sua saliva gli risposi: “Amore mio è bello farsi le corna. Anche io ti amo e seppur geloso ti voglio vedere scopare con tutti con passione e amore.

Sei una bestia da sesso e mi fai schifo, ma proprio per questo ti amo…. Sono fortunato a avere un ragazzo come te. Ti amo!”. E ripresi a ciucciargli il cazzo. Una delle due ragazze intanto si era avvicinata a noi e, aperte le gambe, porse la fica da leccare a Dany. Lui la prese per i fianchi e affondò la bocca in quelle labbra morbide e sugose, ciucciandole la vagina come fosse una caramella.

Poi la ragazza si staccò un momento e disse a Dany: “Amore aspetta che devo andare a pisciare. Arrivo”. Ma Dany di rimando le disse: “Porcellina mia ho sete… Fammela in bocca!!”. Era proprio infoiato il mio cucciolo e la ragazza, sollevata una gamba, cominciò a far uscire la sua urina spruzzando direttamente in bocca al mio amore. Lui si avvinghiò alla sua fica come se la sua sete fosse di uno che attraversava il deserto.

Beveva di gusto e il nero con mamma, a vedere la scena si avvicinarono a lui e mamma gli disse: “Porcellino della mamma, passaci la piscia di questa zoccoletta. ” Con il volto sfigurato dalla goduria Dany lasciò la bocca piena di piscia e la limonò con mamma e il negro insieme in un bacio appassionato. Io ero infoiato dalla scena, andai da Anna e la posi per terra. Mi accucciai sulla sua bocca e le dissi: “Sorellina il mio culo è caldo.

Leccalo e scopami con la lingua troietta…”. Subito lei si diede da fare con la lingua, ma da porca qual è iniziò anche a infilarmi le dita in culo. Prima due, poi tre, poi quattro… “Fratellino, disse, sei una puttana anche tu. Franco ma guarda che culo sfondato ha il mio fratellino. Dici che la mano ci entra?” E il vecchio: “Piccola puttanella di nonnno, secondo me sì. Proviamo?”. E iniziarono a torturarmi il culo con le loro dita: godevo come un porco e il cazzo mi colava come quello di Dany.

Alla fine, mentre Anna aveva preso a slinguarsi e sputarsi con Franco, lui riuscì a infilarmi la mano in culo e iniziò a fistarmi facendo dentro e fuori con la mano.
Papà intanto era rimasto da solo e, chiamati i due ragazzi, iniziarono a spompinarsi a trenino, alternando anche colpi di lingua nel culo e ciucciate alle palle. Uno di loro poi si alzò e, preso il cazzo di papà in mano, lo diresse nel culo dell’amico messo supino mentre da sotto con la mano gli massaggiava le palle.

Papà prese a scoparselo con foga sputandosi con lui addosso, in faccia e in bocca. L’amico intanto leccava gli sputi e li passava alternativamente a uno e all’altro mentre anche lui, visti i precedenti, cominciò a scoparsi papà con le dita. Così Sandro gli disse: “Porcone mio, pensi che solo mio figlio e il suo ragazzo abbiano il culo aperto? Anche a me entra la mano, porco maiale…”. Così, forzando ancora un po’, papà si ritrovò con il cazzo piantato nel culo di uno dei due ragazzi mentre l’altro lo fistava.

Il vecchio intanto si segava assistendo alla scena e ogni tanto spruzzava un po’ di piscia addosso al trio che immancabilmente veniva leccata e ingoiata. Ormai le palle degli uomini doolevano per la voglia di sborrare e le donne avevano le fiche quasi rosse per i colpi inferti dai cazzi che entravano e uscivano. Papà iniziò a scoparsi il nostro amico sempre più forte: “Troia di un maschio, ti sborro nella fica, ti inondo di sborro!” e dopo poco sentimmo un aaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh liberatorio.

Anche lui venne sulla sua pancia e l’amico corse subito a leccare la crema che lordava il suo ventre e la passò a mio papà. Il vecchio, anche lui ormai allo stremo, pur avendo il pisello non proprio durissimo, lo mise in bocca ad Anna e le disse: “Piccola nipotina puttanella mia, nonnino vuole pisciarti la sua sborra in bocca…. Ingoiala da zoccoletta e passane un po’ alla mamma. Non vorrai essere egoista…”. “No nonnino mio amore e perverso….

La tengo in bocca e la slinguo con lei e con quella puttana della tua mogliettina. ” Detto fatto venne in pochi secondi anche lui con una crema liquida, quasi fosse mista a piscia e la porcellina di Anna si girò subito verso mamma e la vecchia e iniziarono una slinguata lesbica a tre con la sborra che colava di bocca in bocca: un po’ cadeva sui seni e subito si prodigavano per leccarla di nuovo, finché non fu completamente ingoiata.

Dany intanto stava continuando a ciucciare una delle due ragazze in fica mentre mamma da sotto gli ciucciava il cazzo sempre colante (fa sempre quantità industriali di precum ed è buonissima!) e l’altra ragazza infilava le dita in culo per stimolargli la prostata. Quando fu sul punto di venire disse a mamma: “Mammina mi dai il permesso di sborrarti dentro? Anche se ti metto incinta?”. E mamma: “Ma certo amore mio. Pisciami la tua sborra dentro, mettimi incinta, sono la tua mammina puttanella e tu il mio bimbo frocetto.

” Così glielo infilò nella ficona materna: si trovava in mezzo a tre donne: mamma con il suo pistolino dentro e le due ragazze che da sotto gli ciucciavano le palle a turno e gli infilavano le dita in culo per stimolarci la vescica. “Mammina vengooooooooooooo!!!! Sei la mia stupenda puttanaaaaaaaaaaa!!”. E le inondò la fica di crema che le ragazze cercavano di bere direttamente da lei, per quella che le colava fuori dal ventre.

Mamma intanto gli prese il viso e sputandolo e slinguandolo gli disse: “Porco frocetto pisciami nella fica. Sei solo un figlio maiale ma per questo ti amo da pazzi come Gabry e Anna. Gabry vieni qui e slinguati il tuo amore che mi piscia nella fica. ” A quelle parole mi avvicinai a loro e dissi: “Mamma ti amo. Sei la zoccola puttana della famiglia e siamo orgogliosi di te!” e iniziai a limonare con amore con Dany, un amore che solo io e lui capivamo nonostante ci facessimo le corna.

Il negro che si segava assistendo alla scena si intromise e disse: “Posso fidanzarmi con la vostra mamma? Voglio sborrarle in fica anche io…”. E mamma, da vera cagna qual era: “Negretto mio, io sarò la tua serva puttana e tu il mio schiavetto negro. Sborrami anche tu in fica così nonsaprò di chi sarà il figlio se rimango incinta”. Le diede ancora pochi colpi, anche lui era allo stremo, ma quando venne fu così copiosa la sborrata che il liquido le usciva dalla fica: mamma era piena…
Papà le si avvicinò e, presa un po’ di sborra in bocca dalla fica, la passò a me, Dany e Anna con amore, quell’amore che può unire solo una famiglia i****tuosa.

Eravamo esausti ma felici per la memorabile scopata. Ci riprendemmo dopo un po’ e mamma preparò un caffè per ristorarci. La vacanza era ancora lunga, ma….. Dov’era finito il nostro amico giovane diciottenne efebico?…
Lo scopriremo solo… scopando!

Ringrazio chiunque commenti i miei racconti anche per critiche: quelle ricevute servono a migliorare, quelle sterili non le considero.

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com