lucia 3

Dopo quella succulenta leccata di figa, Lucia rimase molto turbata, mai le avevano fatto una cosa del genere, né se lo aspettava passati i 60 anni; le feci capire che nonostante l’enorme divario di età lei mi eccitava enormemente e che avrei voluto tanto fare sesso con lei. Non ci volle molto per convincerla, in fondo anche lei voleva essere posseduta, e non capita a tutte le sessantenni di trovare un giovane resistente e voglioso, pronto a soddisfarle.

“Andiamo nella tua stanza da letto. ” Le dissi, Lucia acconsentì sebbene fosse un po’ titubante. La presi per mano per rassicurarla e quindi entrammo nella sua stanza, il letto era perfettamente in ordine, la luce entrava dalle tende delle finestre, da fuori nessuno ci avrebbe visto.
Presi ad accarezzare di nuovo Lucia che chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dalle mie effusioni; le passavo una mano dietro la testa, accarezzando i suoi bei capelli biondi, con la lingua le leccavo un orecchio, il collo un po’ grinzoso e le guance, poi le rughe ai lati degli occhi, dopo un po’ la baciai sulla bocca e infilai dentro la lingua cercando la sua, si vedeva che non era abituata a quel tipo di trattamento e stette rigida per un po’, poi si lasciò andare muovendo anche lei la sua lingua sulla mia.

Mi staccai, le presi la faccia tra le mani e le dissi:
“Ti voglio, ti desidero!” a quelle parole Lucia si abbandonò totalmente tra le mie braccia. L’aiutai a spogliarsi, la gonna, la maglia, poi il reggiseno e infine le sfilai il collant con le mutandine.
“Rimettiti il collant” Le dissi leccandole il lobo dell’orecchio, “mi ecciti moltissimo quando lo indossi. ” La mia amante seguì il mio consiglio e indossò nuovamente il collant.

Mi spogliai anch’io lasciando su solo i boxer, il mio cazzo era duro e premeva per uscire, Feci sedere Lucia sul bordo del letto, le presi una mano e la posai sopra i boxer, lei mi accarezzò il bozzo con la sua mano rugosa ma ben curata.
“Me lo hai fatto diventare di marmo, fra poco sarà tutto tuo!” Mi abbassai i boxer e finalmente il mio cazzone uscì fuori, lungo e duro, puntando la cappella a pochi centimetri dalla faccia di Lucia.

Lei lo prese in mano, lo strinse ed iniziò a menarlo, poi chiuse gli occhi e diede piccoli baci sulla punta, quindi tirò fuori la lingua dando lappate umide sulla cappella.
“Prendilo in bocca, succhialo. ” Lucia aprì la bocca e fece scivolare dentro il mio cazzo, insalivandolo per bene. Dopo alcuni minuti la feci stendere sul letto, le stuzzicai per bene la fregna da dove colavano umori dal profumo estasiante.
“Ti dispiace se faccio un buco nei collant?” Lucia fece segno di no con la testa, allora le bucai i collant all’altezza della fica, mi inginocchiai sul letto e puntai la sua fregna.

“Sono anni che non lo faccio più, e mio marito non era un grande amatore. ”
“Non ti preoccupare, sarà bellissimo!” Provai ad entrare, la fessura era stretta, premetti un po’ e infilai dentro il glande e un po’ di cazzo, Lucia provò del dolore.
“Ti farò male. ”
“Non ti preoccupare, spingilo dentro, lo voglio dentro. ” Con molta cautela iniziai a scoparla, la sua figa rispondeva bene, diventava sempre più umida e per me era più facile entrare ed uscire.

Dopo pochi minuti il cazzo entrava ed usciva con facilità, così aumentai la mia andatura, presi a chiavarla con molto vigore, tenendole aperte le gambe con le mani, leccando, di tanto in tanto, le piante dei piedi, poi misi le sue gambe sopra le mie spalle e le diedi delle robuste chiavate che la facevano impazzire dal piacere.
“Vengo Lucia!” Dissi con foga.
“Sborra dentro!” Disse lei e io l’accontentai, svuotandomi i coglioni nella sua figa, le diedi tutta la sborra che potevo, restando dentro di lei per un sacco di tempo.

Quella scopata sancì la nostra unione sessuale che ci avrebbe dato ancora moltissime gioie.

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