I gemelli
rilasciato 14.09.2013 in categoria sesso raccontoCiao a tutti, voglio raccontarvi la mia esperienza vissuta qualche anno fa, all'età di 14 anni. Frequentavo la scuola media di un piccolo paesino, ero in seconda e all'inizio dell'anno scolastico all'uscita mi capitava di tornare a casa da solo. Man mano mi accorsiche due regazzini gemelli, identici e di un anno più grandi rispetto a me, facevano la mia stessa strada ed abitavano poco distante da me. Non ci facevo mai caso a loro due quando poi con il passare dei mesi, iniziai a fare amicizia con loro, discutendo del più e del meno.
Uno di loro si chiamava Checco e l'altro invece Pasquale. Andavo molto d'accordo con Checco tant'è che un giorno mi invitò a casa loro. Passarono davvero parecchi mesi da quella volta che Checco mi invitò a casa, eravamo diventati grossi amici io e i due gemelli.
Un giorno d'estate, come tutti i pomeriggi mi recai a casa dei due gemellini. Quel giorno eravamo solo io e Checco a casa, stavamo in cameretta, giocando con la play.
All'improvviso parlando del più e del meno, Checco mi chiese se avevo anche io i peli nelle mie parti intime. Io timidamente risposi di si, e che fosse naturale alla nostra età una cosa del genere. In quell'istante, Checco si alzò e mi disse di fare lo stesso, mi condusse nel bagno comunicante la camera e disse timidamente:
“ti va di mostrarmi i tuoi peli?”
Io allora abbassai leggermente i pantaloni della mia tuta adidas, mostrando a Checco il bel cespuglietto che mi trovavo, lui poco dopo fece lo stesso abbassandosi i suoi pantaloncini da calcio.
La situazione a me eccitava veramente tanto, tant'è che il mio cazzo mi si indurì parecchio, Checco se n'accorse e mi fece i complimenti.
Io osservavo i suoi pantaloncini e gli dissi:
“bhe però anche tu nn stai messo male…”
e lui: “io però temo di avere un piccolo problema, vedi il mio cazzo non mi si scappella” detto questo di abbassò completamente i pantaloncini e saltò fuori il suo cazzo. Gli dissi di provare a bagarlo un po leggermente, per far scivolare via la pelle.
Lui però mi disse che magari se ci avessi provato io ci sarei riuscito; detto questo quindi prese la mia mano e la portò verso il suo cazzo, incominciai a dire “che fai…Checco dai lasciami” mentre lui si stava segando con la mia mano, scappellandosi ripetutamente il cazzo.
Avevo quindi capito benissimo le intenzioni del gemellino, voleva che gli facessi una sega ma io all'inizio rifiutai, cercando di tirarmi indietro. dopo poco lasciò la mia mano ma io ormai incuriosito dalla situazione continuai a menargli il cazzo su e giù.
Vedendo ciò allora, Checco si alzò i pantaloncini e sottovoce disse:
“dai piccolo frocetto ora seguimi”
Ritornammo in camera, lui si sedette sul salottino, prese il cesto dei panni sporchi buttandomelo addosso e invitando a indossare una vecchia divisa da calcio sporca di sudore di Pasquale, io con una voglia pazza seguì l'ordine di Checco. Dopodichè mi trovai il suo cazzo all'altezza della mia bocca, iniziai a leccarglielo e cicciarlo forte come una vera troia mentre lui spingeva con le mani il mio viso al suo cazzo.
D'improvviso però l'imprevisto; entrò Pasquale in camera. La mia reazione non fu quella di spogliarmi e togliermi la sua divisa, bens' quella di coprire il cazzo di Checco.
Pasquale allora disse: “ma cosa state facendo, che ci fai con la mia divisa addosso” e Checco rispose “dai proprio ora che stavamo sul più bello vieni tu fratellone, lasciaci fare” dopo queste parole si tirò fuori il cazzo e mi obbligò a continuare quel pompino.
Io obbedì.
Pasquale rimase li fermo a guardare, ma poco dopo si abbassò i jeans, rimase in boxer cominciando a massaggiarsi il suo cazzo. Checco lo invitò ad approfittarme di me, lui seguì il consiglio, si sedette quindi vicino al fratello, prese la mia testa e la portò verso il suo cazzo ormai duro come il marmo.
Checco intanto si alzò, ando verso il suo comodino a prendere qualcosa, era un preservativo…capivo dentro di me che non si trattava di un semplice gioco ma di qualcosa di più.
Dopo aver messo quel preservativo rosso, Checco mi disse di lubrificarglielo un po con la mia bocca, dopo di che si dirise dietro, iniziando a penetrarmi senza pietà. io urlavo dal dolore, non immaginavo una cosa del genere…il cazzo di Pasquale dentro la mia bocca però non mi permetteva di urlare forte, quindi mi limitavo a gemere. gli insulti erano davvero tanti, frocetto, checca, troia, puttanella, schiavetto ed erano proprio queste parole che mi davano la forza di continuare.
Pasquale intanto mi disse “scanzati frocetto, sto per venire…. ahhah” ma io non mi scansai e presi tutti quegli schizzi proprio in faccia, leccandoli poi dolcemente. Checco intanto che aveva visto la scena, si fermò, togliendosi il preservativo e chiedendo a Pasquale di fare cambio, si passarono quindi il preservativo, Pasquale lo indossò e inizio a penetrarmi dietro, con il buco ormai largo dalla precedente scopata. Checco quindi venne anche lui, ben 6 schizzi di sborra mi arrivarono in bocca; poco dopo Checco prese una vecchia tuta del fratello che c'era nel cesto e leggermente pulì il mio volto mentre dietro Pasquale sborrò per la seconda volta dentro il preservativo.
Io allora che avevo iniziato a segarmi da un bel po di tempo, venni anchio nei pantaloncini di Pasquale. Fu un esperienza fantastica, quella non fu la prima e unica volta, ce ne furono altre.
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